Digiuno: l’outing di Corrado Passera
Se i miei post precedenti non hanno chiarito a sufficienza perché sto digiunando, tornerà utile il video (che trovate qui sotto) del piccolo siparietto capitato ieri mattina a Coffee Break, su La7, tra me e Corrado Passera, leader di Italia Unica.
Si parlava del mio digiuno e Passera è intervenuto per dire che le unioni civili in Italia “vanno fatte subito”, perché “siamo in ritardo”. Naturalmente, però, chiarendo “una cosa è la nozione di famiglia prevista dalla Costituzione”, un’altra cosa le unioni civili. Come a dire: Unioni civili sì, ma altolà al matrimonio perché la famiglia, sia ben chiaro, è tutta un’altra cosa.
Peccato che qualche mese fa, invitato a Milano al ricevimento nuziale di un mio amico che aveva sposato il suo compagno americano qualche giorno prima a New York, ho trovato che i due testimoni dello sposo italiano al suo matrimonio a New York erano due ex ministri della Repubblica italiana: Domenico Siniscalco e, appunto, Corrado Passera.
Insomma, in Italia in pubblico si dice che la famiglia è solo quella definita dall’articolo 29 della Costituzione, poi invece all’estero si può fare da testimone a una coppia gay che contrae matrimonio. E peraltro, qualcuno ha mai sentito una sola parola nell’attività pubblica di Passera – uno che ha un partito tutto suo, e quindi può dire quello che vuole – a favore del matrimonio cui ha partecipato come testimone? O forse qualcuno ricorda una sua iniziativa in tal senso quando era ministro nel governo Monti? Nulla.
Come tanti, troppi, probabilmente anche lui, nella migliore e più ingenua delle ipotesi, considera questa una cosa di secondaria importanza. Poi ci si stupisce perché uno digiuna da tredici giorni.