30 Aprile 2009

Moltiplicatori di speranza

Diario

incinta1.jpgC’è un argomento che mi sta piuttosto a cuore – ne ho accennato anche ieri sera – e per il quale penso di poter fare un buon lavoro in Parlamento europeo. Mi riferisco alla ricerca sulle cellule staminali e il loro utilizzo in medicina, fondamentale per dare una speranza di guarigione ai malati di leucemie, talassemie, di morbo di Parkinson o di Alzheimer, e a chi ha il midollo spinale danneggiato. Non tutti sanno che dal cordone ombelicale può essere estratta una buona quantità di cellule staminali cordonali, e per le neo mamme donare il cordone ombelicale è semplicissimo: una volta dichiarato di volerlo fare, basta sottoporsi a una visita da un medico e a un esame simile a quello richiesto ai donatori di sangue. In Veneto è partita da pochi giorni una campagna di sensibilizzazione con volantini, manifesti e opuscoli distribuiti nei consultori, negli ospedali e nei punti nascita per convincere i futuri genitori alla donazione. Spero che l’iniziativa del Veneto venga riproposta al più presto anche nelle altre regioni d’Italia. Se volete saperne di più, potete dare un’occhiata al sito dell’Associazione Donatori Cellule Staminali e in particolare al libretto informativo.

5 risposte a “Moltiplicatori di speranza”

  1. FN ha detto:

    Così si guadagna la fiducia. Bravo.

  2. cinzia ha detto:

    E’ vero che donare il cordone sarebbe semplicissimo ma nella maggior parte degli ospedali e delle cliniche non è possibile farlo perché non sono attrezzati, e comunque l’offerta di cordoni sarebbe molto superiore a quanti per ora possano essere conservati dalle biobanche italiane.
    Quello che si può fare se si vuole conservare le cellule staminali del proprio figlio è la conservazione autologa rivolgendosi a società specializzate private che dispongono di laboratori e biobanche all’estero. Il tutto è altrettanto semplice (sono efficientissimi) ma piuttosto costoso. La cosa a mio avviso folle è che in Italia non ci possano essere società che offrano lo stesso servizio per strani principi di chi ci governa. Ti invito, oltre a promuovere giustamente la questione come servizio pubblico – sicuramente la soluzione migliore-, ad approfondire anche le motivazioni dei veti alla possibilità della conservazione autologa sul territorio nazionale. Ciao e buon lavoro

  3. Omar Supio ha detto:

    Mi associo in pieno. In particolare a quanto scrive qui sopra Cinzia. Giusto per non far nomi, l’ospedale di Carate Brianza, molto ben attrezzato sotto tutte le altre angolazioni, non pratica la conservazione del cordone ombelicale.

  4. Lucio ha detto:

    approfitto che sei entrato in argomento per segnalare questa campagna che sto seguendo, proprio sulla donazione del cordona ombelicale http://www.unpodite.org.
    consiglio a tutti di guardarsi l’intervista al prof. Locatelli (fra i contenuti speciali del sito), che molto meglio di come potrei spiegare io spiega perchè la conservazione autologa del cordone sia una scelta miope….
    per ivan: continua così 🙂

  5. marioadinolfi ha detto:

    il mio endorsement per te alla fine di un ragionamento su temi pd pubblicato ieri sul quotidiano il Tempo…segue contributo economico…in bocca al lupo