L’anno della libertà e dell’uguaglianza
Ho dedicato l’ultimo post del 2015 alle ricadute degli attentati del 13 novembre a Parigi, l’ho intitolato “La libertà delle piccole scelte” e mi ha dunque particolarmente colpito e commosso ascoltare il passaggio del discorso di fine anno di Sergio Mattarella sul terrorismo, in cui il Presidente della Repubblica ha usato parole molto simili alle mie.
“Il terrorismo ci vuole impaurire e condizionare. Non glielo permetteremo. Difenderemo le conquiste della nostra civiltà e la libertà delle nostre scelte di vita.”
Alla fine, tante delle questioni che trattiamo con passione in tema di diritti individuali e di libertà della persona – dalle unioni civili alla tortura, dal fine vita alle droghe leggere – sono proprio il primo patrimonio della nostra cultura e la prima cosa che caratterizza il mondo occidentale agli occhi degli invasati che ci minacciano.
Sono la laicità dei nostri Stati, il riconoscimento del diritto di ciascuno ad autodeterminarsi, la libertà di credere a questa o a quella religione o di non credere affatto, la parità tra uomini e donne, la possibilità di studiare, viaggiare, divertirsi, e cioè di maturare un pensiero critico, che i macellai di Daesh vorrebbero per prima cosa portarci via.
Per questo credo che alcuni dei temi di cui il nostro Parlamento dovrà occuparsi in questo nuovo anno vanno ben al di là di questioni legate soltanto all’emancipazione di questa o quella minoranza o a vicende di pura politica interna.
Le questioni che ci attendono nel 2016 hanno a che fare a pieno titolo con l’idea stessa che abbiamo della libertà, della democrazia, e non tanto e non solo dei diritti, ma dell’idea stessa del diritto.
Per riaffermare l’orgoglio dei nostri valori davanti alla minaccia terroristica, per non arretrare di un passo, non c’è modo migliore che riconoscere a ciascun cittadino quei diritti di libertà che fanno di noi quello che siamo.
Un buon anno, dunque, di libertà e di uguaglianza a tutti.