Un bell’articolo di Fabrizio Onida, sul Sole24Ore di oggi, spiega in modo lineare e preciso quante cose sono cambiate, nel sistema Italia, in termini di appoggio ed accompagnamento all’export e all’attrazione di investimenti. Un cambio di passo che, una volta tanto, ha visto i poteri pubblici e il Governo non come una zavorra e un ostacolo. Oggi ci siamo abituati a raccogliere i frutti del prezioso lavoro di Ice Agenzia e dei suoi collaboratori in tutto il mondo; a organizzare le risorse statali in modo strategico e coordinato, senza frantumazioni ed egoismi; ad avere, nel gruppo Cdp con le sue controllate Sace e Simest quella Eximbank che prima ci mancava. Tuttavia sono passati meno di sei anni e mezzo da quando l’ICE, l’organismo che si occupava di commercio estero in uno dei Paesi fra i maggiori esportatori del pianeta, venne chiuso come “ente inutile”. Fa bene il più grande quotidiano economico italiano a rammentarlo, a parlare di un organismo che, come la mitologica araba fenice, ha saputo rinascere dalle sue ceneri. Serve anche a ricordarci quanti danni può fare la scarsa lungimiranza. Ecco l’articolo.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.