1 Dicembre 2005

Tutta un'altra musica

Diario

Più lento, più profondo, più dolce. E’ la frase di Alex Langer che Gabriella Stanchina mi ha mandato nella sua bellissima mail subito dopo il risultato elettorale, e che ho deciso di mettere come sottotitolo di questo mio diario.
In questi giorni quella frase è risuonata spesso nella mia mente, quando pensavo sul da farsi, perché il patrimonio che abbiamo accumulato in questa esperienza delle primarie non andasse disperso.
La campagna per le primarie è stata una corsa affannata a rincorrere gli eventi e le scadenze. Ed ha lasciato poco spazio per la riflessione ed il radicamento delle idee. Da oggi sarà tutta un’altra musica.
Io intanto sono tornato al mio lavoro. Ma questo non vuol dire che abbia gettato la spugna, tutt’altro. Come sapete oggi c’è “Io Partecipo”, la nostra associazione, fatta di tante persone che stanno operando sul territorio per far crescere la nostra esperienza. Ed altre che si occupano dei nostri temi e degli strumenti necessari per poterli sviluppare.
Sono più che mai convinto che le nostre idee sulla politica siano ancora le vere emergenze di questo paese. Il mio punto di vista è che Berlusconi è il sintomo – agghiacciante – ma non la causa dei problemi del paese. Una volta scacciato Berlusconi, cosa intendiamo fare per rendere l’Italia un paese laico, aperto, moderno e sano?
Nel frattempo dappertutto si parla di laicità dello Stato, della presenza delle donne nella politica e nella società, dell’apertura della società, della valorizzazione dei nostri talenti, della ricerca, della meritocrazia. Tutti i temi che abbiamo sollevato noi in campagna elettorale ancora occupano la scena. L’articolo dell’Economist di questa settimana avrei potuto scriverlo io e, d’altro canto, lo stesso Prodi domenica scorsa a Milano ha parlato positivamente della nostra presenza alle primarie. Vuoi vedere che siamo sulla buona strada?