Da qualche ora infuria una grossa polemica per un convegno preannunciato da CGIL e Associazione Luca Coscioni sulla gestazione per altri, il cosiddetto “utero in affitto”. 150 personalità hanno scritto una lettera molto arrabbiata alla CGIL, chiedendo ragione di questo convegno sulla base del fatto che secondo loro la GPA sarebbe sempre e in ogni caso una forma di sfruttamento delle donne. Io credo che su queste questioni bisogna avere un atteggiamento estremamente cauto, partendo per esempio dal presupposto che né la CGIL né l’Associazione Coscioni possono essere tacciate o lontanamente sospettate di essere favorevoli allo sfruttamento delle donne, per cui forse qualche buona ragione ce l’avranno: pensiamo per esempio al fatto che quando cominci a toccare l’autodeterminazione delle donne, sai dove cominci e non sai dove finisci. Ma la verità è che quando si tratta di questioni che attengono così intimamente alla vita delle persone, bisognerebbe evitare di partire lancia in resta con le proprie posizioni, rifiutando di ascoltare le posizioni degli altri. Insomma, quando si tratta di questioni così delicate, bisognerebbe prima cosa restare umani.