Trovo sul sito della Reuters (una miniera!) un bel reportage sul processo di laicizzazione e modernizzazione della società cilena. Il Cile, che è stato sempre considerato il paese più conservatore del Sud America, un paese che fino al 1990 era governato da Pinochet con tanto di coprifuoco e censura governativa, ha eletto a Capo di Stato una donna, Michelle Bachelet, single e madre di tre figli avuti da due uomini diversi.
Nonostrante le premesse, la Bachelet è passata indenne attraverso una campagna elettorale nella quale nessuno dei suoi avversari si è mai permesso di utilizzare la sua vita privata o il suo essere una donna come arma elettorale. Al contrario: Fiona Ortiz, la giornalista di Reuters, scrive di aver passato la campagna elettorale sul chi va là sempre nell’attesa di sentire qualche macho locale sostenere che una donna non avrebbe mai potuto governare il paese – senza che succedesse – mentre in Messico, che al contrario raramente viene definito come un paese conservatore sul piano sociale, “presidential candidates last year were busy comparing the size of their testicles“.
Dall’elezione di Bachelet le cose sono cambiate radicalmente: ora in Cile si parla liberamente e si discute di legalizzare fenomeni quali l’aborto (Bachelet è a favore della pillola del giorno dopo a partire dai 14 anni), coppie gay (“nessuno batte ciglio davanti alla parata annuale del Gay Pride”), e addirittura di eutanasia. Se ce l’ha fatta il Cile possiamo farcela anche noi. A quando Giovanna Melandri Presidente del Consiglio?
5 risposte a “Una donna per amico”
Finchè gente come Mastella sarà nell’area riformista temo sia impossibile! Ci vuole gente come te Ivan, persone con dei valori e con delle idee!Continua così!
Noooooooooo, la Melandri noooooooooooooooo… non sempre, secondo me, il fatto di essere donna equivale a essere più in gamba, o più sensibile di un uomo. e lei mi sembra… beh, un politico, magari un po’ più “a sinistra” si Mastella, ma pur sempre in area d’alema (D’Alema!). senza contare che non disdegnerebbe un ritorno di Carraro (area Forza Italia, oltre allo scandalo di “calciopoli”) alla ribalta, nel calcio italiano. No, decisamente, la Melandri, no.
Magari la Jervolino… ah! ah! ah! scherzavo
Mi sembra sinceramente molto difficile che l’Italia possa essere pronta a fare questi passi..
Moltissima gente è ormai d’accordo, purtroppo però la classe politica è ancora ferma al Risorgimento. E parlare di una donna premier temo sia impossibile, almeno per qualche decennio..
Un abbraccio
p.s. spero naturalmente di essere smentito dai fatti
Davvero ivan vuoi che ti dica la data? Intendo la data che la melandri sará presidente del consiglio? guarda che potresti rimanerci davvero male….
Che sia la Melandri o no poco importa, è necessario che vengano affrontati temi che in campagna elettorale ( almeno da una parte) vengono solo leggermente presi in considerazione.
chissà quando vedrò approvati i pacs!