Avevo otto anni quando Augusto Pinochet prese il potere in Cile e ricordo perfettamente la faccia inspiegabilmente tesa di mio padre quella sera, come potesse avere una faccia così per qualcosa che accadeva dall’altra parte del mondo non riuscivo davvero a capirlo. Per questi trentatrè anni il nome di Pinochet è stato da qualche parte nella mia testa lo spaventoso e orrido spettro del fascismo, quello che ti strappa dal tepore del letto e ti viola nel corpo e nello spirito, è stato il simbolo dell’orrore che riduce te, i tuoi affetti, la tua vita e il tuo paese ad uno straccio, ad una bambola di pezza senza vita. Mi ricordo gli Inti Illimani, le loro canzoni, e il murale dipinto sul muro del Liceo Classico a Foggia, la firma della Brigada Salvador Allende e la macchia di vernice nera che i fascisti locali gli tirarono contro, con la sua oscena presenza rimasta lì fino ad oggi in barba ai vani tentativi di sbiancarla e farla sparire. Mi ricordo la Casa degli Spiriti, il libro di Isabel Allende che finii di leggere in macchina, in un autunno friulano, percorso da un freddo che nulla aveva a che vedere con la temperatura e con la stagione. E mi ricordo bene anche di Papa Wojtyla affacciato al balcone della Moneda, la foto in bianco e nero, bianco come l’abito talare e nero come quell’uniforme e tutto intorno il grigio come tutto quel bianco e quel nero così malamente mescolati insieme. E’ morto Pinochet e con lui va via per sempre una parte delle nostre vite, quella parte delle nostre vite sulla quale il generale si è disteso grande e spaventoso come l’uomo nero delle ninne nanne che si cantano ai bambini per farli addormentare. Non riesco in nessun modo ad augurargli una pace che non merita.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
16 risposte a “L'uomo nero”
E’ morto uno dei peggiori dittatori degli ultimi anni, l’assassino (in complicità con la Cia) del sogno di Unidad Polular. Anch’io non riesco ad essere dispiaciuto per la sua morte.
Al mondo certo non mancherà. Mi unisco a Sepulveda, il quale disse che in questa giornata avrebbe stappato una bottiglia di champagne.
Ciao Ivan,
ti giro un importante intervento a proposito della morte di pinochet scritto da Isabel Allende. L’ho tradotto al volo perché mi sembra molto significativo. Chiedo poi scusa se lo faccio, perché i messaggi in qualche modo autoreferenziali li evito il più possibile, ma questo argomento mi sta troppo immensamente a cuore, e quindi invito a trovare sul mio sito, quello che compare nei miei messaggi qui sul tuo, alcune ragioni in più per capire perché augusto pinochet è stato tra quanto di peggio sia mai capitato al genere umano. Ciao.
Isabel Allende dichiara che i processi contro Pinochet devono continuare
Isabel Allende, riferendosi alla morte del ex dittatore Augusto Pinochet manifesta dolore per il fatto che, nessun processo contro questi è andato oltre la perdita di prestigio per essere diventato un imputato, visto che nessuno è giunto a conclusione.
La deputata socialista, in visita privata in Spagna, ha insistito a dichiarare alla agenzia Efe che è necessario che i processi non si fermino.
“Devono continuare i processi. Con la sua morte non si chiude nessun capitolo: non quello della verità, non quello della giustizia, e nemmeno quello della responsabilità. Questo è doloroso perché mai è stata emessa una condanna, che è quello che tutti noi cerchiamo”, ha dichiarato, aggiungendo che “molto ancora è quello che resta da fare in Cile”.
Circa la polemica riguardante che tipo di funerali si debbano tenere per Pinochet, Isabel Allende ha fatto la seguente considerazione: “non merita, in nessun modo, alcun tipo di onori di Stato. E’ un dittatore. E’ la persona che ha capeggiato la peggior dittatura nella storia del Cile”.
La parlamentare ritiene che la morte avvenuta oggi di Pinochet non sarà fonte di grandi cambiamenti nella vita quotidiana del Cile, dato che “già da tempo era diventato una figura piuttosto irrilevante”.
Isabel Allende ha ricordato le migliaia di vittime della dittatura cilena ed “il dolore immensamente grande che (Pinochet) causò ad una moltitudine di cileni che ebbero a patire le peggiori violazioni dei diritti umani mai accadute nella storia del Cile”.
purtroppo è morto da innocente, la storia l’ha condannato ma nessun tribunale l’ha fatto e lui formalmente è un innocente!!
il fatto poi che davanti all’ospedale dov’era ricoverato ci fosse gente che lo esaltava è fa temere che forse nemmeno la Storia l’abbia ancora condannato, quantomeno non tutta la Storia…
Ero davvero piccolino quando pinochet è salito al potere. Ma sono cresciuto sentendo parlare di dittatura cilena e desaparecidos. E ancora oggi mio padre si inc…a di brutto quando ricordano il viaggio di woytila.
Ed io sono impazzito di rabbia quando la tatcher (nel periodo del processo radicato dallo spagnolo Baltazar-Garzon) lo ha definito “il mio grande amico pinochet” per l’aiuto prestato alla Gran Bretagna durante la guerra per quei sassi inutili delle Falkland. E tuttora mi chiedo quand’è che morirà anche lei.
Quando ho sentito la notizia ho provato dispiacere per il fatto che comunque sia vissuto così a lungo e non sia morto soffrendo.
Un vero peccato.
Infine, vedendo i suoi sostenitori piangerne la morte mi sono chiesto perchè nessuno abbia tirato nel mucchio un paio di bombuzze e due manganellate. Così, tanto per far capire loro cosa ha rappresentato pinochet per il Cile e per il mondo.
Mirco
P.s.: i nomi propri in minuscolo, ci tengo a precisarlo, non sono dovuti ad un accidentale errore di ortografia, ma ad una deliberata e volontaria mancanza di rispetto.
Solo Hitler ha saputo fare di peggio, entrambi solo condannati dalla storia…una vera sconfitta per la ragione umana…
un personaggio del genere non merita nemmeno la notizia della morte….
Brutto a dirsi ma ho gioito alla notizia.Scusate l’eccesso, ma a volte è giustificato.
Onore al Generale Augusto José Ramón Pinochet Ugarte .
Con stima e affetto infiniti
Brindo alla morte di un bastardo.
l’accenno al Papa, come tuo solito, è gratuito e privo di senso e gusto.
Ti ricordo che il Papa è stato anche a Cuba e NON CERTO per elogiare il regime.
Certo che a volte i nemici te li vai proprio a cercare, ma perchè?
Pinochet è un dittatore sanguinario, su questo non ci piove. Fa specie che nessun politico italiano abbia detto nulla a proposito, forse hanno paura di scontentare qualcuno che è meglio non toccare, forse hanno paura di dire che Giovanni Paolo II il Grande è andato a benedire il regime fascista di Pinochet, ben consapevole di quello che il dittatore-traditore cileno stava facendo alla popolazione.
ciao Mirko, sono stato sul tuo blog, dove purtoppo non posso scrivere perché non ho il windows live.
lì ho trovato questo tuo post, molto interessante:
«Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, Signora Lucia Hiriarde Pinochet, in occasione delle loro nozze d’oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine, con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale. Giovanni Paolo II.» 19.2.1993
mi puoi per favore dire qualcosa di più sulla fonte di quella frase del papa, perché mi interessa molto approfondire.
grazie di cuore, e complimenti per il tuo bel blog.
Non sapevo che Papa GP2 avesse visitato Pinochet.
Quando?
…lo aveva visitato per chiedergli una consulenza su come instaurare un santo regime fascista in cattolandia.
Poi pero’ ha preferito fare da solo, oggettivamente se ne intendeva piu’ lui il carol di nazi-fascismo, tra omicidi di banchieri, insabbiamenti di rogatorie internazionali, santificazioni di macellai e nomine di cardinali nazisti…
x Maelstrom
il 2 aprile 1987 il generale Pinochet e il papa Giovanni Paolo II si affacciano dal balcone della Moneda.
fonte: http://alessiaguidi.provocation.net/vaticano/pinochet.htm