Leggo questo post di Luca Sofri sull’“aggravamento dei capricci di Marco Pannella nei confronti di Daniele Capezzone” e, come dicono gli inglesi, I couldn’t agree more.
Peraltro anche l’iperpromozione del buon Marco Cappato in chiave anticapezzoniana alla fine è l’ennesima conferma del potere inossidabile dei perpetui. Tutta la vicenda dimostra senza possibilità di equivoci che anche nel Partito Radicale 1. chi arriva a posizioni di leadership in giovane età lo deve sempre completamente a un padre (come un qualsiasi professionista di provincia) e 2. puoi nominalmente avere quante donne ti pare al vertice del partito ma il potere vero alla fine si tramanderà sempre per linea esclusivamente maschile.
5 risposte a “Il perpetuo capriccioso”
Per quanto i radicali abbiano voluto e in parte siano riusciti a convincerci del contrario, che Marco Pannella, mosso dal suo patologico egocentrismo e aiutato dall’ammirazione che gode all’interno dei radicali e non solo, sia il più perpeto dei perpetui si è sempre saputo:
1. È l’unico leader di partito di fatto che è tale da diverse decine d’anni,
2. C’è stata una diosputa sul simbolo della Rosa nel Pugno, all’interno del Partito si chiedevano di chi fosse l’esclusiva per l’italia, visto che l’internazionale socialista lo aveva dato per l’Italia al partito radicale negli anni ’60 e che da allora esso si è spezzettato e ricomposto decine di volte, se ne è venuto a capo decidendo che la proprietà del simbolo è di Marco Pannella, non della Rosa nel Pugno o dei Radicali Italiani, ma di Pannella.
3.Sono fermamente convinto che l’errore implicitamente imputato da Pannella a Capezzone sia stato semplicemente quello di oscurare mediaticamente la sua figura.
Diciamo che Pannella non solo è un grande perpetuo, ma che il suo essere perpetuo è anche un po’ patologico.
I, too, couldn’t agree more and very sadly, especially on point 2..:o)
La passata primavera io e mio marito abbiamo trascorso le domeniche ad attaccare manifesti della Rosa nel Pugno in giro per il Friuli (era la prima volta che ci sentivamo in dovere di fare qualcosa politicamente); qui ad Udine si era formato un bel gruppo di persone: socialisti, radicali e simpatizzanti radicali, di tutte le età che si sono impegnati per portare avanti la causa della laicità dello stato, dei pacs, dell’agenda Giavazzi…
Le continue beghe ai vertici tra socialisti e radicali, la mancanza di obiettivi comuni chiari ha fermato anche chi, tra noi, ci teneva molto a “fare” qualcosa di concreto politicamente.
Mi è molto spiaciuto che Pannella abbia estromesso dalla segreteria Capezzone, politico che mi piace e mi è simpatico. Spero che il partito radicale incominci a limitare i poteri di Pannella e che cresca, liberandosi dalla dipendenza da Pannella, portando avanti le battaglie in cui ha sempre creduto; spero inoltre che riesca ad acquistare agli occhi degli elettori serietà ed affidabilità (qualità che da molti anni si sono perse anche a causa di alcuni comportamenti di Pannella).
per non parlare della bella idea di fare la bernardini segretaria e poi mandare pannela al vertice dei segretari della maggioranza!
tout se tient, no?
G.
Sarò conciso: Pannella può fare molto bene ai Radicali e ai laici italiani, morendo.