“E che palle!”, sembra dirsi Mario Giordano in un suo articolo per Il Giornale di oggi. Che palle tutti ‘sti gay e ‘ste lesbiche cotti in tutte le salse televisive e cinematografiche, andrà a finire che per fare qualcosa di veramente trasgressivo registi e sceneggiatori dovranno ridursi a parlare dell’amore etero “quello da cui (vi parrà strano, ma è così), a volte nascono in modo del tutto naturale dei figli”. Stiamo dando troppo spazio ad una minuscola ma potente lobby che punta all’occupazione dei media? O forse si sono moltiplicati gli omosessuali? Come diceva la protagonista di “In & Out”: “Ma qui sono tutti gay? Che cos’è questo, un film di fantascienza?”
Mi sono trovato anch’io a farmi una domanda del genere, qualche tempo fa, appena trasferito a Londra dove la comunità gay è insolitamente visibile, ma non è certo la sola. Per esempio, girando per la capitale britannica, in ufficio, in metrò, in autobus, mi sorpresi a notare molta molta più gente in carozzina di quanto ne avessi mai vista a Milano. A dire la verità non ci volle molto a capire che a Londra non c’erano più persone diversamente abili che in Italia, ma soltanto che se ne vedevano più in giro per il semplice motivo che a Londra è molto più facile per un disabile muoversi, far spese, prendere un autobus o il metrò, visitare un museo o semplicemente andare a lavorare.
Il fiorire di tutti questi gay al cinema o in tivvù non significa che ci siamo improvvisamente moltiplicati: siamo esattamente quanti eravamo dieci, venti, cento e mille anni fa. E’ solo che l’Italia sta diventando per noi – con buona pace della destra, del centro e dell’ala Serafini della sinistra – un posto un po’ meno schifoso dove vivere. E checché ne pensi Mario Giordano questo è decisamente un buon segno.
Non per noi. Per l’Italia.
23 risposte a “Non è un film di fantascienza”
…spero per te che la Binetti non segua questo blog…
😉
Sì, decisamente un buon segno per l’Italia, che (con mostruoso ritardo e a passo di lumaca, per carità) sta arrivando ad un livello non dico buono, ma passabile di vita (umanamente parlando, preferisco non toccare l’argomento economico…)
Ma Mario Giordano non era un transgender?
Attento, Ivan… Accostare gli omosessuali ai disabili può costarti caro 🙂 Ricordi la gazzarra scatenata dall’Arcigay contro Renato Zero? 🙂
leggevo ieri che su Rai1 andrà in onda tra un po’ la nuova serie di “Un Medico in Famiglia”, in cui si scoprirà che uno dei protagonisti maschili ha una storia con un altro dottore (l’articolo indeterminativo è necessariamente senza apostrofo), e che contemporaneamente questo qui ha una bimba piccola avuta da una precedente relazione etero.
Ora, cercando di trascurare l’ovvia reazione sdegnata dell’On. Binetti, mi domando: in caso di share non eccellente della serie, diranno ancora una volta, come successo per “Il padre delle spose”, che gli italiani “non si sono convertiti alla famiglia lesbo-gay”?
Mario Giordano è una macchietta, un personaggio da fumetto, uno che probabilmente veniva preso per il culo dagli amici fin da bambino…e questo deve averlo segnato molto!
Detto questo Ivan, mi piacerebbe sentire la tua sulla questione della base vicentina, un tema che penso stia a cuore a molti lettori del blog.
Purtroppo secondo me in Italia siamo ancora nella fase in cui i gay vengono “ammessi” nelle TV, fanno il loro ingresso nelle fiction, e se ne parla, nel bene o nel male, ma fanno notizia.
Credo che in un paese normale le notizie dovrebbero essere ben altre, le persone dovrebbero essere intervistate o comparire in TV per la loro professione, o competenza in un certo campo ecc. ecc. ma non per le loro preferenze sessuali.
Come del resto il discorso dei pacs: il cardinal Ruini solo ieri ha ribadito la sua contrarietà ad ogni forma di convivenza riconosciuta che esuli dal riconoscimento di diritti individuali, come se questo costituisse un argomento che preoccupa o minaccia gli italiani, mentre non lo sento mai pronunciarsi contro la mafia, la pedofilia, la violenza sulle donne (perpetrata per lo più all’interno della c.d. famiglia tradizionale), per non parlare del precariato, della sicurezza, dell’ambiente ecc. ecc.
E alla lunga stanca questa mpossibilità di vivere in un paese normale.
Veramente questo problema se lo pone solo Giordano (e i suoi compari). Parlare di una storia omo al giorno d’oggi è normale, io non ci faccio neanche più caso. Chi ci fa caso sono i poveracci come lui. E i ogni caso, su 1000 film e fiction che escono, meno di un 50 parleranno di gay. Non vedo questa “occupazione”. Anzi i fay nei film ci sono sempre stati, ma spesso sono stati caratterizzati come macchiette e non facevano paura. Ora invece quello che appare è la coppia gay e stabile, che dovrebbe , secondo loro, andare contro la coppia etero.
questa cosa del gran numero di disabili in giro per strada l’avevo notata anch’io in un’altra citta’ di Inghilterra, e mi ero chiesto anch’io se fossero di piu’ o se semplicemente avessero piu’ rispetto…mi confermi la seconda quindi…
Cosa aspettarsi dal direttore del TG più eterosessista della nazione?
Nessuno ha mai fatto caso al fatto che in ogni edizione di Studio Aperto devono esserci almeno 3 minuti di grazie femminili sovraesposte in maniera assolutamente pretestuosa??? Di certo dalle sue parti non si può dire che i gay siano ovunque (e considerando che dovrebbe rappresentare la rete “giovane” di mediaset è tutto dire). Entrando più in merito alla questione può anche darsi che in Italia di gay si parli di più perchè le condizioni in generale sono più favorevoli, ma a quanto mi risulta è un discorso che tocca solo marginalmente buona parte dell’Italia. Nelle realtà di provincia (come quella in cui vivo io, a Piacenza) gli omosessuali sono comunque tanti, ma si guardano bene dal manifestarsi. Solo i tesserati ARCIGAY con residenza a PC sono circa 800, ma sono ufficialmente invisibili (a meno che uno non sia in confidenza con loro, non conosca un paio di bar frequentati da questo tipo di clientela o i soliti luoghi di cruising). Anzi, molti di loro per sentirsi più liberi organizzano delle vere e proprie “carovane” di auto quasi ogni sera per frequentare le provincie limitrofe.
Anche quelli “dichiarati” o perlomeno “evidenti” badano bene a non affrontare direttamente l’argomento, persino se sono in coppia e gestiscono insieme una qualche piccola attività commerciale (che non si rivolge alla clientela gay). Forse mi sbaglio, ma per la mia esperienza personale sono portato a pensare che in realtà come la mia la gente si vergogni di vivere la sua identità omosessuale perchè – a livello più o meno inconscio – ha ancora la percezione di essere dalla parte “sbagliata” e non se la sente di ribattere alla società “giusta” che lo circonda, e che comunque asseconda e fomenta questo preconcetto. Questo forse è più evidente nelle piccole provincie come la mia perchè le occasioni e gli spazi per i confronti culturali, sociali e generazionali sono pressochè nulli. In compenso abbiamo Forza Nuova che (con un mucchio di GIOVANI tesserati che presenziano visibilmente alle sue inziative) organizza regolarmente gazebo nelle piazze principali della città: qualcosa vorrà pur dire.
Saluti.
Ha ragione Giordano ad aver paura. Sotto, sotto, qualcuno sta tramando promuovendo una visione della società reale e sta mirando alla sua poltrona dorata di direttore di Studio Aperto, mettendo in crisi la visione del mondo borgheziogiordaniana, che ben si respira sia al Giornale, sia a Milano 2.
Bye, V. 😉
Vuoi mettere tutti quelle “banali” produzioni gay di fronte all’innovativa e pruriginosa ricerca dello scandalo di Lucignolo?
Vuoi mettere tutti quelle “banali” produzioni gay di fronte all’innovativa e pruriginosa ricerca dello scandalo di Lucignolo?
Vuoi mettere tutti quelle “banali” produzioni gay di fronte all’innovativa e pruriginosa ricerca dello scandalo di Lucignolo?
Vuoi mettere tutti quelle “banali” produzioni gay di fronte all’innovativa e pruriginosa ricerca dello scandalo di Lucignolo?
mi accodo a quanto dice elfodiluce, nelle realtà di provincia le cose cambiano. la mia realtà poi sembra rimasta ai tempi di don camillo quasi… faccio notare, che leggendo un test -di quelli che girano in rete- su un blog di una 16enne che abita qui vicino alla domanda “cosa pensi degli omosessuali?” risponde: “NON SONO RAZZISTA”
ormai cadevo dalla sedia mentre mi rendevo conto di far parte di un’etnia diversa. c’è chi dice che dovrei smetterla di stupirmi di tanta ignoranza.
bah…
Cosa c’e’ di meno “naturale” di un giornalista glabbro con una vocina da eunuco soprano che si fa chiamare Mario !?!?!
Se qualcuno me lo puo’ spiegare per favore…
@ pimpa
un’adulta che sceglie come nickname quello di una cagnolina per lo più protagonista di un fumetto per under 10?
Ma io poi mi chiedo: se uno guarda la televisione e il cinema, parrebbe che una persona su tre in questo mondo è un malavitoso, dotato di mitragiletta e/o pistola, con irrefrenabile istinto omicida. Se sommiamo i morti in scena nei vari film americani degli ultimi anni penso che superiamo di gran lunga tutti i morti ammazzati veri in quello che tutti ormai chiamiamo occidente (parlo di numeri assoluti, non proporzioni).
In pratica quello che riguarda non più dell’un per mille della popolazione, anzi molto probabilmente molto meno, occupa una frazione imponente di tutto quel che viene trasmesso. E stiamo parlando di supposti malavitosi o poliziotti giustizieri, non stinchi di santo. Su questo Giordano non ha nulla da ridire, tutto ciò non lo ha stufato, non si chiede come mai non si dia più spazio alle famigliole “naturali” (come le chiamerebbe lui) e ai figli di coppie etero belli e felici che a queste rappresentazioni violente.
Se poi però durante le programmazioni si affaccia una realtà che riguarda non l’un per mille, bensì il dieci per cento della popolazione, una realtà peraltro inoffensiva e non offensiva per nessuno, ecco che Giordano sente il bisogno di invitare alla tradizione e alla “proporzione”, al “coraggio” della non trasgressione.
Mah! La logica e la coerenza lasciamole sempre ben riposte nel cestino, mi raccomando.
Il pezzo di Mario (?) Giordano è dettato solo dall’invidia. In tv si parla di finocchie, certo, ma mai di lui. E questo, per una primadonna che si ostina a travestirsi da uomo, facendosi però schifo e rinnegando il transgenderismo, così come i vari orientamenti sessuali e – a giudicare dal suo tg – anche le donne, è davvero inaccettabile.
Il signor Giordano deve semplicemente compiacere a quella parte politico-religiosa di stampo conservatore che elegge a proprio simbolo un divorziato-riaccompagnato-con figlia fuori dal matrimonio (ergo concubino), cioè Casini…è solo la logica dei voti. I politici e i giornalisti dicono quello che la maggioranza degli elettori e dei compratori di giornale (gli etero) vogliono sentirsi dire. Tutto qui. Basta vedere Rutelli e Binetti…I gay sono il 10%? Vuol dire che la fetta di mercato più grande, il 90%, è rappresentata dagli etero, che quindi hanno più potere economico ed elettivo. Il resto sono chiacchiere. Quello che mi preoccupa è l’astio profondo, e non voglio sprecare la parola odio, che molti eterosessuali covano più o meno apertamente verso i gay, i quali, se non mi sbaglio, non li hanno mai danneggiati, e, anzi, in Italia se ne stanno buoni a subire le più macroscopiche discriminazioni, le prime di tutte sul lavoro. Credo che sia tutto un gioco delle parti, ma recitare sempre il ruolo di quelli che sono a priori dalla parte del torto alla fine stanca.
@pannunzio
infatti io ho 9 anni 🙂
…problemi ?
@Artemisia
la realta’ GLBT sara’ anche “solo” il 10% (comunque un po’ di meno secondo me) ma il vero punto e’ che tutta questa gente non arriva dalla Luna (o da Urano 🙂 ma da famiglie che sono per il 99% etero quindi quanto meno si raddoppia la percentuale di cui sopra.
…mentre la base dei razzisti cattovaticani (UDC+1/2 FI+1/2 AN+2/3 DL+1/2 Lega) a cui Mariolino e i figli di Maria come lui si rivolgono non credo che nelle migliori ipotesi vada oltre il 25-30%
In mezzo c’e’ +- la meta’ della popolazione a cui va spiegato che i diritti nel 2007 discendono dal lavorare e pagare le tasse non da un fantomatico dio frutto delle farneticazioni di gente che non ha (guarda caso!!!) mai lavorato in vita propria.
La loro “legge naturale” non e’ nient’altro che l’adattamento in chiave cattolica dell’eugenetica nazista.
Non a caso uno degli “scienziati” che i cattolici anticonciliari si fanno vanto di annoverare tra le loro fila, Alexis Carrel, fu uno dei massimi teorici (ben prima del nazionalsocialismo) della soppressione dei criminali e dei malati di mente, i quali dovevano secondo lui essere “umanamente ed economicamente eliminati in piccoli istituti per l’eutanasia, forniti di gas adatti.”(sic 1912)
Crimine e malattia mentale… con queste parole il catechismo e il Lexicon della coppia Wojtila-Ratz definiscono i comportamenti delle persone GLBT nella societa’.
Anche qui, un caso che questa coppia di pro-fascisti (basta leggere gli atti compiuti per validare la definizione) abbia formato la propria “coscienza” combattendo durante la seconda guerra mondiale ?
…e se la mia di legge naturale non prevedesse i lazzaroni mantenuti dalla comunita’ che vanno in giro con un sottanone senza fare figli (e quindi contro la loro stessa legge)???