14 Dicembre 2005

Una questione fra uomini

Diritti

«Io dico che la legge 194, finora, non è stata applicata bene. Avete ragione voi, cari amici, dobbiamo impegnarci a ridurre al minimo le interruzioni di gravidanza…». Francesco Rutelli, presidente della Margherita. Con i militanti del Movimento per la vita che applaudono soddisfatti. Il fondatore del movimento, Carlo Casini, in un angolo, sospira: «Francesco sta dicendo quello che, in fondo, era già venuto a dirci, meno di tre settimane fa, anche il mio omonimo, Pier Ferdinando, il presidente della Camera… Francesco è coraggioso. È uno di noi».
(Fonte: Corriere della Sera, 13 dicembre 2005)
Manca solo Ruini in questo idilliaco e amabile colloquio tra soli uomini intorno alla sovranità sul corpo, ai conflitti e ai desideri dell’altro sesso. Colloquio ispirato a una radicale mancanza di cultura. Cultura che, in questo caso, significherebbe semplicemente conoscere (e riconoscere) vent’anni di elaborazione del movimento delle donne intorno alla corporeità e alla maternità, nonché il sentire comune acquisito tra le donne italiane riguardo alla libertà di scelta. E a una radicale mancanza di etica, anche: cioè di relazione (politica e quotidiana) con l’altra da sé, con la sua voce, la sua sovranità, il suo diritto naturale e inalienabile all’ultima parola.
Gabriella Stanchina

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