Repubblica, oggi: “Subito 158 voli cancellati. E’ già pesante il bilancio dello sciopero di quattro ore dei controllori di volo Enav di Roma aderenti al ‘Cobas – Roma Acc’. Una organizzazione che, sottolinea l’Enav, ‘non rientra tra quelle riconosciute contrattualmente’. All’aeroporto di Fiumicino, nella fascia oraria interessata dall’agitazione risultano già cancellati 79 voli in partenza e altrettanti in arrivo (ma il numero potrebbe ulteriormente salire), oltre i due terzi dei quali si calcola siano Alitalia.”
Pietro Ichino, “Quando è il diritto sindacale a fermare i trasporti”, lavoce.info, 11 ottobre 2005: “I controllori di volo italiani – le cui astensioni dal lavoro paralizzano l’intero comparto del trasporto aereo – hanno attuato mediamente 38 scioperi all’anno, tra nazionali e locali, nel settennio 1998-2004 (per un confronto: fra il 1998 e il 2000 in Gran Bretagna, Germania e Spagna gli scioperi dei controllori di volo sono stati zero, in Francia due). A questi si aggiungono gli scioperi dei piloti e degli assistenti di volo delle compagnie aeree, del personale aeroportuale, dei vigili del fuoco, che nello stesso periodo contribuiscono a bloccare i trasporti aerei mediamente due volte al mese. Però questi ultimi sono scioperi “seri”, nei quali i lavoratori perdono la retribuzione; non così nel caso dei controllori di volo, i quali sono per la maggior parte retribuiti anche durante lo sciopero, perché per normativa internazionale molto rigida devono garantire comunque assistenza ininterrotta agli aerei che sorvolano l’Italia: questo spiega perché essi possono bloccare decolli e atterraggi negli aeroporti italiani senza subire perdite di reddito.”
Una risposta a “C'è un giudice a Berlino?”
le solite storie da repubblica della banane italiana: un’organizzazione nemmeno riconosciuta sindacalmente si permette di fregarsene delle regole e paralizza il traffico aereo. Quanto scommettiamo che nessuno interverra’ per far rispettare le regole del quieto vivere civile? bah….