Anche oggi i controllori di volo hanno scioperato, l’ultima volta era stato il 20 febbraio.
Dato che si tratta di uno scandalo nazionale, ho deciso di pubblicare sul blog ad ogni sciopero dei controllori, e cioè almeno una volta al mese, il pezzo di Pietro Ichino che avevo già pubblicato l’ultima volta e che quindi trovate qui di seguito.
“I controllori di volo italiani – le cui astensioni dal lavoro paralizzano l’intero comparto del trasporto aereo – hanno attuato mediamente 38 scioperi all’anno, tra nazionali e locali, nel settennio 1998-2004 (per un confronto: fra il 1998 e il 2000 in Gran Bretagna, Germania e Spagna gli scioperi dei controllori di volo sono stati zero, in Francia due). A questi si aggiungono gli scioperi dei piloti e degli assistenti di volo delle compagnie aeree, del personale aeroportuale, dei vigili del fuoco, che nello stesso periodo contribuiscono a bloccare i trasporti aerei mediamente due volte al mese. Però questi ultimi sono scioperi “seri”, nei quali i lavoratori perdono la retribuzione; non così nel caso dei controllori di volo, i quali sono per la maggior parte retribuiti anche durante lo sciopero, perché per normativa internazionale molto rigida devono garantire comunque assistenza ininterrotta agli aerei che sorvolano l’Italia: questo spiega perché essi possono bloccare decolli e atterraggi negli aeroporti italiani senza subire perdite di reddito.”
Pietro Ichino, “Quando è il diritto sindacale a fermare i trasporti”, lavoce.info, 11 ottobre 2005.
5 risposte a “Controllare i controllori”
dovrebbero obbligarli allo sciopero vrituale come proposto da ichino e da ayres. Funziona cosi. Il sindacato, quando rinnova il contratto stabilisce con l’azienda quale sia l’ammontare di danno che una giornata di sciopero arreca all’azienda (che è un danno superior ai salari non pagati ma comunque riguarda solo l’azienda, non i terzi quali i passeggeri e tutto il sistema italia). quando poi decidono di scioperare, vanno cmq a lavorare, e non vengono pagati (come gli scioperanti veri) e l’azienda trasferisce dai propri bilanci quell’ammontare deciso preventivamente a a) beneficenza b)cose pro-lavoratori tipo il fondo pensione o un fondo di solidarietà, o un fondo per pubblicizzarele ragioni della propria protesta ma non direttamente monetizabili dagli stessi scioperanti.
il risultato? è preservato il diritto di sciopero inteso come il diritto che le parti sociali -lavoratori, azienda- hanno di confrontare la propria forza contrattuale relativa nel misurare chi dei due è più resistente al soffrire il danno economico dello sciopero. Questo senza penalizzare terzi del tutto estranei a questa trattativa che ha solo un risultato redistributivo tra le parti e non certo un merito di efficienza (o almeno solo in minima parte)
E ai sindacti chi glielo spiega che si puo’scioperare senza fare vittime ? (e senza finire sui media ?)
Uno scandalo! Questi scioperano per cosa? Ma se guadagnano tra i 45.000 e i 90.000 euro all’anno!!!
Ma quanti sono a guadagnare quelle cifre? C’è chi lavora il doppio di loro per molto meno e non sciopera mai…
Prima di criticare qualsiasi tipo di sciopero bisognerebbe conoscerne bene le motivazioni. Sicuramente non bisogna ascoltare quelle che vengono date dai media che spesso sono faziose e completamente fuorvianti. Il 95% degli scioperi dei controllori del traffico aereo ENAV sono stati fatti per la sicurezza, cioè per denunciare e portare in evidenza carenze di infrastrutture e apparati indispensabili per garantire sicurezza senza inficiare la regolarità del traffico. Basti pensare all’incidente di Linatedel 2001, i controllori non potevano utilizzare il radar di terra (presente ma non in funzione non si sa per quali motivi) che avrebbe sicuramente evitato la strage. Per quanto riguarda gli scioperi legati agli aspetti economici bisogna stare attenti, non sono mai stati fatti per ricevere aumenti, ma semplicemente per rinnovi contrattuali. Se un contratto è scaduto da 2 e passa anni credo che sia dovuto far sentire la voce in qualche modo se non si viene ascoltati. Infine per quanto riguarda lo stipendio non bisogna sparare a zero contro questa categoria, semmai lamentarsi per le retribuzioni troppo basse elargite per altri lavori (uno su tutti quello dei ricercatori), infatti se si va a confrontare lo stipendio di un controllore in un qualsiasi stato europeo avanzato si noterà la differenza in percentuale simile alle differenze in altre categorie. Questo è un lavoro con tanti rischi e sopratutto che non tutti sono in grado di fare non dimentichiamolo.
Ciao
Qualcuno (Ichino, Scalfar8, etc..) se la sente di ricordare che l’ultimo contratto dei controllori di volo italiani è stato firmato nel lontano 1998?
Saluti