Ho appena pubblicato il post di Sciltian Gastaldi sulle dichiarazioni di Andrea Rivera al concertone ieri nella sezione “laicità” di questo blog, ma devo ritornare sull’argomento per dire che questa cappa di sacralità e di assoluta intangibilità che è caduta in Italia sulle molto opinabili valutazioni della chiesa cattolica in tema di morale è davvero insopportabile.
La reazione alle dichiarazione di Rivera fa il paio con la reazione alla delibera del parlamento europeo che ho commentato qualche giorno fa. Paragonare le parole di Rivera al terrorismo, nella situazione attuale, con il potere mediatico e politico di cui godono vescovi e cardinali in Italia, ha un effetto intimidatorio che non può essere accettato in un paese che si definisca democratico.
Prodi dice che bisogna abbassare i toni? Ha perfettamente ragione. Comincino coloro che, se non per sentimento almeno per mestiere, dovrebbero essere pronti a porgere l’altra guancia.
30 risposte a “Porgi l'altra guancia”
Sempre più sosprendente il Tg La7 di stasera: alla domanda “Siete d’accordo con le affermazioni de L’Osservatore Romano nei riguardi del conduttore Andrea Rivera” il risultato è stato un incoraggiante NO = 85% con un risicato SI = 15%…
E’ vero che il target degli spettatori di La7 è particolare, ma il risultato va al di là di ogni più rosea aspettativa!
La situazione che si sta creando è paradossale. I preti pontificano – su tutto con argomenti spesso imbarazzanti a volte ributtanti – e chiunque ne dissenta è un pericoloso sovversivo.
La pletora che segue questi dettami è sterminata: Prodi, i partiti, i sindacati, la stampa, le tv. Questo disgraziato di Rivera che ha detto cose assolutamente condivisibili, è diventato il capro espiatorio delle false coscienze che circolano a sinistra.
Il nostro paese si sta dimenticando di se stesso. Di quando i preti facevano i preti ed i laici facevano i laici.
Con qualche rispetto, persino.
Ora chi parla contro i preti è la stessa persona che spedisce pallottoloe. Vi pare normale?
A me, francamente, no.
A.
Il target della 7 è l’esempio del buonsenso moderato e civile che un paese normale si aspetterebbe da se stesso.
Bagnasco le pallottole le conosce bene. Conosce bene anche il presentat arm.
Non so cosa conosca Bagnasco, so cosa non conosce: il buonsenso.
Personalmente ritengo l’intervento di Prodi profondamente irritante e direi anche offensivo, se va interpretato come “i laici stiano zitti altrimenti sono degli scriteriati”. Prodi bello (si fa per dire), guarda che i tuoi elettori non stanno in Vaticano. Anzi, per la gran parte, col Vaticano non vogliono avere niente a che fare! Prova a chiederglielo e vedrai!
Inutie dire che quest’ennesimo intollerabile episodio, mi fa passare ancor di più la voglia di votare il neo-baciapile PD. Io la DC del nuovo millennio non la voto, come non ho votato quella del vecchio. C’è bisogno, invece, di un polo liberalsocialista (non comunista, per carità) a difesa della laicità e dei diritti delle persone.
Upanisad, io penso che pdci e prc siano partiti socialisti che si dicono comunisti. Ma sono riformisti e di governo, almeno a leggere i loro programmi politici. Con quei partiti si potrebbe fare una coalizione elettorale unica a sinistra, dal Psi al Prc. Dico si potrebbe, perché sarebbe possibile trovare il compromesso su tutto. Però è vera una cosa: molti elettori liberali non si fiderebbero. E allora sai che ti dico? Meglio se il Psi si presenta con i Radicali da solo. Penso potrebbe arrivare al 4% e forse oltre. Purtroppo una rifondazione radicale e liberale non otterrebbe da sola più di un 1%.
Su Prodi, che dire? Nella migliore delle ipotesi ha parlato senza sapere di cosa parlava. Nella peggiore, mi fa vomitare.
Il TG1 di ieri sera è stato semplicemente scandaloso. Ha ripetuto fino alla noia le accuse di terrorismo contro Rivera, ma non ha mai riportato la frase esatta incriminata. Per cui – chi quella frase non l’ha sentita o letta – si è fatto l’idea di chissà quale proclama in stile BR Rivera abbia pronunciato.
Anche io trovo questa “cappa di sacralità” terribilmente opprimente…che fa dell’Italia un Paese unico in occidente.
Se avessero fatto un film con una sequenza simile non la avrei mai pensata possibile, reale nell’Italia del 2007.
Qui ormai rasentiamo il ridicolo. Mi aspetto di tutto a questo punto, anche la prigione per chi critica Santa Romana Chiesa.
Siamo al medioevo, altro che nuovo secolo…questo è fondamentalismo all’italiana, non ho altri termini per definirlo.
Va bene, la razione del vaticano e’ stata spropositata (sarei curioso di sapere quanti leggono l’osservatore romano in italia), ignorarlo sarebbe stato molto piu’ efficace.
Pur non essendo d’accordo sul modo di esporre la cosa da parte di Rivera (magari voleva anche farsi un po’ di pubblicita’ visto che i non romani non lo conoscono), mi e’ venuta voglia di essere solidale con lui; tutti lo hanno sbugiardato, hanno preso le distanze lo hanno martellato (tranne pochi). Le vere reazioni vergognose mi pare siano quelle dei sindacati, di rai3 ecc ecc. Oramai ne faccio uno slogan, il vaticano fa il vaticano, la societa’ laica faccia la societa’ laica
concordo con carcamanno.
bello lo slogan *il vaticano fa il vaticano, la societa’ laica faccia la societa’ laica*
Sabato 12 maggio 2007 tutti a piazza Navona a Roma per festeggiare la grande vittoria laica sul refereendum per il divorzio del 1974. Per ricordare la povera Giorgiana Masi, uccisa nel 1977 durante la manifestazione di piazza Navona. Per ribadire le nostre convinzioni laiche sulla società e sulla politica. Basta con questi cattocomunisti.
Ci sono cose piu’ importante delle scaramuccie da chierichetti…
Cosa pensi del confronto TV Sego-Sarko per le elezioni in Francia?
Ci sono cose piu’ importante delle scaramuccie da chierichetti…
Cosa pensi del confronto TV Sego-Sarko per le elezioni in Francia?
Caro Ivan, qui trovi il commento di un tuo compagno di partito alla vicenda Rivera: http://valeriopieroni.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1467884
Se per favore passi, magari con Marco, per il mio blog e mi dici cosa ne pensi. Anzi, dimmi anche cosa provi a stare nel suo stesso partito. No, perché per me sarebbe semplicemente intollerabile. Per te?
A me pare che oramai in Italia si sia perso il senno. Appena si nomina la chiesa o il papa tutti scattano ad azzannare l’avversario (cattolico o laico, fa lo stesso). Devo dire che, vivendo all’estero, osservo come la tensione in Italia oramai si possa tagliare col coltello. Tra laici e chiesa si e’ creata la stessa polarizzazione estrema che si e’ creata tra destra e sinistra in politica: battaglie a non finire perche’ “se non sei con me sei peggio di me”, a prescindere.
Chi ci rimette alla fine sono i comuni cittadini, che perdono la rappresentanza (politica, religiosa, etc), il diritto alla tranquillita’ e vengono arruolati loro malgrado come carne da cannone in una guerra mediatica che non si sa piu’ chi ha cominciato…
Sciltian, invece di mostrarti così intollerante, perché non pensi al povero Pieroni che è costretto a stare nello stesso partito di Scalfarotto?
Anna, scusa, ma tu lo sai il significato del termine “intollerante”? Da quello che hai scritto, no. Confondi “intollerabile” con “intollerante” che sono due cose ben diverse. Ripassino sul vocabolario? Da brava.
Assurdo paese e’ l’Italia. Assurda la nostra classe dirigente e pure incoerente. Come lo e’ pure un certo clero.
Ricordo:
Pubblicare delle vignette (di cattivo gusto) su Maometto era espressione di un “diritto inalienabile”, si trattava di libertá di stampa, di libertá di esperessione (cosi’ dissero). Ve la ricordate la t-shirt del Ministro?
Invece fare una battuta (di cattivo gusto) su Gesu’ e’ “terrorismo”. E la cosa piu’ preoccupante e’ che tutti i leader sindacalisti e compagnia si genuflottono ed aprovvano la lettura dell’Osservatore.
Un po’ di buon senso no?
Filippo, non ti conosco, ma sono perfettamente daccordo con te. Mi permetto di citarti “…chi ci rimette sono i comuni cittadini che perdono la rappresentanza politica e religiosa…”
Non so in quale paese tu viva, ma in ogni caso ti auguro una buona permanenza all’estero. Io ho vissuto diversi anni in Spagna ed ora sono di nuovo in Italia e ti assicuro che non mi ci ritrovo proprio più.
Un amaro sorriso…
ciao Roberto. Attualmente vivo ad Amsterdam, dopo essere passato per Londra e, brevemente, per Lione (bella citta’ e bella gente, mi e’ rimasta veramente dentro). Devo dire che in Italia oramai si assiste a un grottesco ribaltamento dei ruoli: spesso i politici spiegano al popolo come il popolo la deve pensare (su eutanasia, indulto, DDL Mastella). Mah.
Io pensavo che, essendo l’italia un paese a sovranita’ popolare, fosse il popolo a decidere, con i politici nel mero ruolo esecutivo dei programmi elettorali. Giusto per fare un esempio: quanti in Italia volevano l’indulto? e quanti vogliono il DDL Mastella? Cosa pensa il popolo delle ingerenze della chiesa? Le tollera? Non le tollera? Boh? Non mi pare che qualcuno si sia mai scomodato a chiederci nulla. In compenso sappiamo cosa ne pensano i poltici di tutti i colori.
E’ tempo che gli italiani ricordino che e’ il volere del popolo quello che conta, e’ la regola base della democrazia. Siamo noi cittadini l’asse portante del paese, e non qualsivoglia associazione politica o religiosa.
fortuna che ci sia chi dal palco di una importante manifestazione ha il grintoso coraggio di dire la verità: le alte gerarchie vaticane hanno avuto in Cile un atteggiamento disgustoso, tarpando le ali alla Vicaria della Solidaridad, fatta di preti che cercavano di difendere i perseguitati e torurati dal regime pinochettista; in Italia, a Roma, esiste una importante chiesa in cui è stato sepolto con ogni onore un vile assassino; Franco venne riverito dal Vaticano, ed è tuttora un mito per molti porporati.
spiace che una parte della sinistra, non solo non difenda chi ha pronunciato l’invettiva, ma lo chiami sconsiderato. spiace che altrettanto facciano i sindacati.
ma la chiesa non ha smesso di reputarsi un mondo a sé, con regole che i comuni mortali non possono permettersi di criticare: come spiegare viceversa il fatto che a Ceprano ci sia gente malata di leucemia per colpa delle emissioni fuori norma di Radio Vaticana e Radio Maria?
ricordo infine l’appello che ho lanciato, proprio dalle pagine del blog di Scalfarotto affinché si vigili sulla voce “Benedetto XVI” di wikipedia, in cui si sostiene che l’attuale Papa ha sì militato nelle forze armate naziste, ma aveva un dito malato e per questo non sparò MAI un solo colpo, e via deliziandoci.
andate su wikipedia, date il vostro contributo alla verità! leggete libri come “Senza misericordia”, delle edizioni KAOS, dove il volto “nascosto” di questo pontefice attualmente sulla cattedra di Pietro è ampiamente svelato! E’ ORA DI DIRE BASTA!
MICHELE METTA
ciao Filippo. Sono contento che tu abbia dato seguito a quello che ti ho scritto. Concordo pienamente con quello che dici. Purtroppo è molto raro che un parlamentare si faccia vedere nel collegio che l’ha votato a cercar di capire cosa pensa la gente…quella stessa gente che l’ha votato e che lui dovrebbe rappresentare.
La politica nasce dal basso. E sembra che tutti noi lo dimentichiamo troppo spesso.
Un saluto!
ciao Roberto. E’ vero, la politica nasce dal basso. Ma non solo quello. Troppo spesso oramai i cittadini italiani sono relegati al ruolo di “popolo bue”: voti e non rompa, paghi e stia zitto. Ma le risorse dello stato derivano dai cittadini, gli introiti di telecom derivano dalle telefonate delle utenze, i bilanci di poste s.p.a. derivano da lettere, pacchi e conti correnti pagati dai cittadini. Cittadini che oramai hanno perso ogni potere contrattuale. Ancora attendiamo la Class Action all’americana (sarebbe stata forse la prima cosa da fare, vero Min. Bersani?).
The customer is king, il consumatore e’ re, dicono in america. All’europea, io la cambierei in “il cittadino e’ re”. La politica deve mirare a far il bene dei cittadini, a renderli piu’ felici, non a spennarli o svilirli come bovini al macello.
Sciltian, io il vocabolario lo conosco bene, fidati. Il tuo tono nei miei confronti, purtroppo, aggiunge indizi.
Se qualcuno ritiene qualcosa intollerabile, è possibile, anzi probabile che sia intollerante.
Se non fosse il tuo caso, e me lo auguro, faresti parte di una fortunata minoranza. quelli che ritengono alcune cose intollerabili pur non essendo intolleranti, ma permalosi sì, però.
Anna, forse ho ecceduto nei toni, ma il fatto è che sono stanco di gente che parla senza conoscere il significato dei termini che usa.
Ti faccio un esempio, visto che in fondo insisti. Io ritengo che la pedofilia sia un fenomeno intollerabile. Questo fa di me una persona intollerante? No, per niente. Un intollerante è uno che non sa o non vuole tollerare la maggioranza delle persone intorno a sè, soprattutto se queste costituiscono minoranze. L’esistenza di fenomeni intollerabili per una persona non ne fa, automaticamente, una persona intollerante. Un’altra accezione di “intollerante” ha a che fare con problemi alimentari. Se non posso mangiare zucchine, sono intollerante (o allergico, nei casi gravi) alle zucchine. Ma se tu mi dicessi che sono una persona intollerante perché non mangio le zucchine, saresti di nuovo in errore. In quel caso sono infatti una persona con intolleranze alimentari.
Siccome ti sto correggendo, vado oltre: con te non mi sono mostrato permaloso. Sono stato scontroso, acido e magari un po’ stronzo, ma non permaloso. Il permaloso è colui che si offende per un nonnulla di critico rivolto nei suoi confronti. Io nel tuo intervento non ci vedo una critica, ma solo una non conoscenza del vocabolario. Potevo lasciar perdere il tutto, ma non sono così presuntuoso da non tenere in conto ciò che mi viene detto in un blog, specie quando mi si chiama per nome.
In conclusione: tu mi hai dato dell’intollerante confondendo il senso del termine e io ti ho corretto in modo acido. Ti chiedo scusa del modo acido, ma se tu evitassi di dare dell’intollerante in modo così facile, gratuito e sbagliato, sarebbe ancora meglio.
La dura polemica sollevata dalla Chiesa su Andrea Rivera riporta più che mai al centro del dibattito democratico la difesa dell laicità dello Stato ed il diritto dei suoi cittadini di potere esprimere liberamente il proprio pensiero.
Cosa ha detto di così deplorevole il cantastorie romano dal palco del concerto del 1° maggio? Sostanzialmente che non sopporta che la Chiesa abbia negato a Welby quello che invece ha concesso a Pinochet, Franco e ad uno degli esponenti della Banda della Magliana. Fatto storicamente inconfutabile.
Se chi compie un fatto storico poi se ne vergogna talmente a tal punto da definire “terrorista” chi ne parla, allora la questione di evitare un imbarbarimento culturale del nostro Paese esiste, specie alla luce del fatto che la politica si è schierata, quasi compatta, in difesa della Chiesa. E il problema di dove culturalmente la politica si colloca non è di poco conto.
Da Socrate dovrebbe giungere al nostro Parlamento l’illuminato insegnamento che non si difendono le proprie ragioni censurando i propri critici, ma spiegandole, e chiedendo anche ai propri critici di farlo. Altrimenti, il pericolo di una nuova intolleranza si presenterebbe alle porte della nostra società e al fondamentalismo islamico si affiancherebbe anche quello cattolico.
La ragione dovrebbe spingere la politica a riflettere profondamente sulle conseguenze di una deriva del cattolicesimo verso sponde fondamentaliste e ad interrogarsi sugli scenari possibili che potrebbero manifestarsi relativamente a questa tendenza che sempre in modo meno strisciante si evidenzia ultimamente nel nostro Paese.
La democrazia e la libertà si difendono coi fatti non con una demagogia utilitaristica ed a volte ignobile.
Ed è allora un fatto che quanto più aumenta la consapevolezza, anche storica, dei cittadini di uno stato, tanto più si rinvigoriscono il pensiero critico e la vita democratica di un Paese e i fondamentalismi di qualunque tipo dimostrano la propria debolezza culturale e le devastazioni mentali che indiscutibilmnete operano.
Questo la politica pare non volerlo comprendere, anzi, schierandosi a difesa di chi vorrebbe censurare il libero pensiero, mostra che intende proprio intreprendere una strada opposta.
Spetta ancora una volta alla società civile, l’onere di subire e di riparare ai guasti che inevitalbimente, a breve, si presentrenno. Che i cittadini si riprendano, col vigore democratico che serve, il diritto di conoscere e di parlare.
Grande Rivera… Come Gianni ma su di un palco.
Sabato 12 maggio 2007 andiamo tutti a Piazza Navona per festeggiare il 33° della vittoria al referendum per il divorzio. Perchè non ne parliamo in questo blog? Ciao.