Sarà che vivo all’estero, ma che in Italia – come dice il mio amico Mario Adinolfi – ci siano sedici milioni di coppie sposate e cinquecentomila coppie conviventi mi pare veramente un dato abnorme. Se mi guardo intorno non riesco di certo a vedere un numero di coppie sposate e con figli di 32 volte superiore a tutti i separati, divorziati, risposati e variamente accoppiati che vedo intorno a me.
Mi pare che il gioco qui stia tutto nel proiettare l’immagine ingiallita di un’inesistente italietta bigotta anni cinquanta, niente Peppone e tutta Don Camillo. Preferisco allora ricordarmi il bianco e nero della vittoria al referendum sul divorzio quando i miei genitori fiduciosi (e allora più giovani di me oggi) pensavano che da adulto avrei abitato in un paese europeo, aperto e laico e non in questa cupola clericale, maschilista ed omofoba.
13 risposte a “Col cuore a Piazza Navona”
Ma stattene all’estero, Ivan. Lascia perdere questo paese obsoleto che nulla più ha da dire ed offrire. Tanto saremo in molti a fuggire all’estero nei prossimi anni mentre qua va tutto a scatafascio.
caro Ivan, la metafora della cupola per descrivere l’Italia di oggi è una foto tristemente nitidissima della situazione attuale.
Sempre più, poi, mi accorgo che il cambiamente non è mai all’orizzonte e che questa cupola nessuno osa non dico abbatterla ma nemmeno infrangerla o graffiarla. Bensì: solo parole e discorsi, illusioni e pugni sul tavolo; dopodiché…nemmeno un fatt,. nemmeno una legge sui diritti civili. Nemmeno una voce (eccetto le solite) che si stagli contro l’arretratezza sostanziale dei certici ecclesiastici. Nemmeno un gesto in favore di metodi meritocratici in democrazia e nel lavoro.
Ho 22 anni e mi sento così disilluso dalla politica di oggi. Ivan, almeno tu, fai qualcosa! Provaci, per lo meno! Io sto con te!
Guardando le immagini di Piazza San Giovanni viene da chiedersi perchè non accontentarli. In fin dei conti, cosa vogliono? Una cosa banale: la cara, vecchia famiglia tradizionale.
E allora diamogliela.
Iniziamo a raccogliere firme per due nuovi referendum: contro il divorzio e contro l’aborto. E già che ci siamo, facciamone uno pure contro i preservativi e la pillola.
La famiglia sarà finalmente stabile.
I figli rimedieranno agli errori di gioventù col sacro vincolo del matrimonio.
I mariti non guarderanno piu’ la donna d’altri.
I gay verranno finalmente sterminati dall’AIDS come doveva essere.
Tre referendum contro l’ipocrisia di chi vuole tutti i diritti per sé e nessuno per gli altri. Ivan, ti sembra solo una provocazione o si potrebbe fare?
e non ti provocano nessuna reazione coloro che portavano cartelli con scritto
DS: Dove Siete?
Ci sono tutta una serie di elementi che mi portano a pensare che io il PD non so se lo voterò.
io comunque resto a Londra..
Travaglio è discutibile, ma questa lettera l’ha proprio azzecata.
Leggetela, se vi va…
Ciao !
http://www.anarkismo.net/newswire.php?story_id=5583
appena letta la lettera di travaglio, è GENIALE, leggetela.
Bah,iIo pure di persone che hanno votato Berlusconi ne conosco poche, eppure sembra che siano un gran numero. Comunque i dati sono giusti, ho controllato sul sito dell’istat. Spulciando nel censimento ho visto anche quanti italiani hanno fatto la maturità, e quanti no. Beh al 2001 (DUEMILAEUNO) solo 33% degli italiani (sopra i 19 anni) aveva la maturità.
pochini eh?
Ora ti chiedo una cosa Ivan, tu quanti italiani conosci senza la licenza superiore? pochi vero? Quanti ne frequenti, quanti sono amici tuoi? Il problema è che noi viviamo similia cum similibus.
Ma Il paese profondo è un’altro. E’ scarsamente istruito, non legge, è sposato e il suo sguardo sul mondo è solo raiset.
Il livellamento culturale verso il basso è la piu’ grande garanzia per i potenti.
giodi quanto è vero..
come quando è fallito il referendum sulla fecondazione assistita:
io personalmente conoscevo una sola persona che non sarebbe andata a votare… UNA.
Giodi,
una politica che lavora solo per il ventre molle del paese e che non legifera sui diritti delle minoranze è una politica che ha perso in partenza.
Se bastasse dire che ci sono 32 milioni di famiglie sposate per poter ignorare chi convive mi chiedo allora per quale motivo il legislatore del 1970 si prese la briga di varare la Baslini-Fortuna. Quanti erano i separati allora in attesa di divorzio? Una sparutissima minoranza. Eppure, attraverso la legge sul divorzio, la politica avviò l’Italia verso il novero delle grandi democrazie laiche e occidentali. C’eravamo noi (Francia, Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, e, finalmente, l’Italia) e poi c’era l’Irlanda clericale e le dittature fasciste del Mediterraneo (Spagna, Grecia, Portogallo).
La politica ha in sostanza la responsabilità di avere una visione, di guidare il paese verso un determinato modello di società. Questo il punto vero: quale? Uno stato laico, aperto e inclusivo o quello confessionale suggerito da Ruini e Ratzinger?
ça vas sans dire Ivan, bisogna andare avanti e non indietro e la qualità di una democrazia si riconosce da come tratta le minoranze.
Volevo solo dirti che la “percezione” dell’Italia che abbiamo è comunque influenzata da cosa guardiamo in TV dai giornali che leggiamo (se li leggiamo) e soprattutto dai giri che frequentiamo, inevitabilmente fatti di persone culturalmente e socialmente simili a noi.
Purtroppo pero’ il paese è molto piu’ arretrato culturalmente e socialmente di quanto ci possa sembrare a noi che facciamo parte di una elite. Abbiamo una popolazione che invecchia rapidamente, non è istruita, non parla lingue straniere e che è – inevitabilmente – un serbatoio di voti e potere per chi la manovra al ribasso, tenendola bene immersa tra un benessere diffuso e una ignoranza imperante. Panem et circensem, no? Non è cambiato nulla. Le classi dirigenti tendono a lasciare il paese nell’ignoranza perché solo su una popolazione ignorante, impaurita del diverso (perché lo ignora) possono fondare il loro potere feudale.
Lo sai che tra i 25 e i 34 anni, L’italia è al terzultimo posto in Europa per istruzione media superiore?* Peggio di noi fanno solo il Portogallo e la Spagna. Con i piu’ grandicelli è ancora peggio. Ecco, vedi un po’ te.
La battaglia va fatta, ed è culturale oltre che politica. Ma non è facile. C’e’ una zavorra di ignoranza scientificamente indotta che sarà difficile scalfire, almeno con questa scuola e queste TV.
*http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_OFFPUB/KS-76-06-390/EN/KS-76-06-390-EN-TOC.PDF
Travaglio è un ottimo giornalista, uno dei pochi e che ha aperto gli occhi a molti su tante questioni ma qui il suo sillogismo è quantomeno traballante.
51 capi del governo cattolici su 60: dov’è la notizia visto che i cattolici (soprattutto nei primi anni) erano sempre più del 90% della popolazione?
E poi sarebbe colpa del Vaticano se la politica (come accade sempre e ovunque) segue ben altri interessi che quelli della fede di chi la conduce?
Che ci spieghi il buon Travaglio perchè lui, che è informato di questi fatti di cui ha avuto cura di mostrare tutti i numeri, o tutti i cittadini laici che lo sono non si mobilitano contro questo governo o non si sono mobilitati allora…gliene frega solo ora che ha una buona occasione per attaccare frontalmente la Chiesa?
Chiesa che dal canto suo dimostra comunque, questo si, di avere molto più a cuore le cose in cui crede, pur nei limiti della sua struttura temporale che la rende imperfetta come qualsiasi partito e dunque suscettibile di attacchi gratuiti di chi confonde cattolico credente e praticante con “santo” o “uomo perfetto e irreprensibile”.
E’ chiaro che la battaglia della Chiesa non è contro i diritti di chi convive con amore (sia etero che omosessuali) ma contro chi confonde o nel tempo vuole arrivare a farlo LA FAMIGLIA NATURALE con gli altri tipi di convivenza, dove la nota realmente dolente non sono l’assistenza medica o l’eredità dei beni ma L’ADOZIONE DI MINORI.
Ebbene su questo non verrà mai, secondo me giustamente ma è una mia opinione, a patti e sta usando tutto ciò di cui dispone per impedirlo, con forza e direi con una certa efficacia.
Esattamente il contrario di chi costodisce con tanta premura dozzine di informazioni in percentuale e fondamentelmente fino ad ora non mi risulta abbia fatto niente di concreto per la causa, vero Travaglio?
I politici sono corrotti. Ma va? Sono poligami. Ma dai? In Italia non si fanno figli per via della scarsa assistenza sociale….venga, Travaglio, a Milano all’ora dell’aperitivo (Happy Hour per gli anglofoni) a vedere quante fighe e rampolli di casa nostra, ancora a trenta e passa anni, perdono il loro tempo sprecando soldi come dei coglioni, infelici e senza un obbiettivo nella vita. Qui non si tratta di gay e lesbiche, di sacerdoti e Vaticano….I figli mancano perchè siamo diventati, insieme al benessere, sempre più egoisti.
Egoismo. Questo è il punto…che è esattamente il contrario di apertura alla vita, in tutte le sue forme.
Anche usare la propria intelligenza per scrivere lettere del tipo di quelle scritte da Travaglio è uno spreco.
un saluto a tutti, scusate il tono polemico
Giorgio
Ho letto il post di Adinolfi. C’e’ un errore di impostazione.
Le politiche per la famiglia ed una legge per le coppie di fatto
sono cose che possono farsi allo stesso tempo.
L’errore e’ pensare che una esclude l’altra.
In Francia c’e’ una legge sulle coppie di fatto ed una poltica di aiuto alle famiglie
molto piu’ forti. (A Parigi ci sono gli asili e pure i PACS!)
In Spagna uguale (penso alla recente “ley de dependencia”, volta ad aiutare le famiglie con a carico persone malate)
Approvare una mini-legge con 3-4 punti sulle coppie di fatto (affitto-malattia-pensione-successione)
non e’ cosi’ diffcile oltretutto non implichirebbe tutto ‘sto stanziamento di fondi.
E questo non impedirebbe in nulla nuove politiche.
Invece in Italia , o meglio nel dibattito italiano, si crede , si vuol credere,
che v’e`incompatiblita’.
Se gli asili scarseggiano non ‘e colpa dei PACS o come li vuoi chiamare
e’ colpa di chi mal governa riempiendosi la bocca di “famiglia” per poi
non muovere un dito una volta tornato dalla manifestazione.
Cio’ che succedera´e’ che nei prossimi mesi , anni
non avremo ne una legge tipo PACS, ne’ piu’ asili.
Perche’ l’Italia e l’Italia.
Un governante Ideale dovrebbe parlare a tute le italie,
e rispondere ai loro bisogni.
I dati non sono miei, ma dell’Istat: l’Italia è composta di ventidue milioni di famiglie, cinque milioni e mezzo sono i single o famiglie monocellulari (comprendenti anche gli anziani soli), sedici milioni sono le famiglie basate su vincolo matrimoniale (compresi dunque i divorziati risposati), cinquecentomila sono le coppie conviventi senza vincolo matrimoniale…l’Italia è questa e con questo paese dobbiamo fare i conti