Venerdì scorso Repubblica TV mi ha invitato ad intervenire in uno spazio in cui Rosi Bindi parlava del Partito Democratico ed in particolare della candidatura di Veltroni (ma anche della probabile sua propria) alla segreteria del partito.
Sono pochi minuti, ma molto utili per capire cosa Bindi pensi del processo costituente, del ruolo e dell’utilità del Comitato dei 45, della democrazia interna al nuovo partito e così via. E sono solo pochi minuti per capire perché questo paese ha così bisogno de iMille (e di altri mille, e altri mille, e altri mille….)
17 risposte a “Io non mi angustio”
Beh, caro Ivan, la Bindi ha detto lilla lilla che il comitato dei 45 era una buffonata e che hanno deciso tutto 3 sherpa.
Tu magari non ti angustierai davanti a un’ammissione del genere, ma almeno proponi di cambiare il nome del partito: da democratico a oligarchico.
Proprio per avere un partito democratico e non oligarchico iMille dovrebbero sostenere un candidato diverso da Veltroni. Anche per denunciare il fatto che tutto è scritto dai tre sherpa di cui parla la bindi: le regole e anche i risultati. Veltroni segretario e Franceschini vice e tutto ben bilanciato tra DS e Margherita, allora perché le primarie non siano proprio una presa in giro, iMille, magari insieme a APD e altri non-ortodossi, dovrebbero unirsi e presentare simbolicamente un’alternativa al sistema di potere attuale. Altrimenti si rischia di essere solo un simpatico orpello ….
riccardo
Non faccio politica. Il mio impegno, da sempre, è nell’azione cattolica. Conosco bene la storia di Rosy Bindi… è la storia di molti cattolici democratici. E’ tempo di comprendere quali soluzioni adottare. Sicuramente DS e Margherita non faranno candidare nessun altro leader: Bersani, Finocchiaro, Letta…. oramai sono tutti solo supporters di Veltroni. Sappiamo bene che il sindaco di Roma è l’uomo giusto per la guida del Pd e di un futuro governo di Csx… ma sappiamo anche che il 14 ottobre si voterà la Costituente di un partito che prima di tutto si proclama democratico.
Nei prossimi giorni Rosy Bindi prenderà la sua scelta. Forse seguirà i consigli di tanti amici politici che le indicano di non contrapporsi al leader. O forse sceglierà di candidarsi, con il sostegno dei soli amici con cui negli anni ha condiviso l’impegno politico, ecclesiale e civile. Gli amici di sempre. Certamente avrà contro la Margherita, il suo partito, avrà contro i Ds… avrà contro la gerarchia ecclesiale.
Se Rosy sceglierà di candidarsi contro Veltroni lo farà per salvaguardare il significato delle primarie e la partecipazione attiva degli elettori. Lo farà per dare spazio a coloro che saranno estromessi dai giochi di partito i giovani e le donne. Lo farà per dare spazio a tutti quei cattolici democratici che si riconoscono nella storia di La Pira, Dossetti, Carretto, Bachelet.
Se Rosy decidesse di candidarsi, e me lo auguro, credo che la società civile debba appoggiare la sua candidatura… i Mille, i cittadini per l’ulivo, Libertà e Giustizia, Apd, Le democratiche…
Ivan, se Rosy farà il passo, appoggiatela!
che bello, l’intervento di Marco mi ha chiarito tutto: il Pd dovrebbe diventare il partito democristiano del nuovo millennio! Il problema è che in tutta Europa i partiti democristiani sono di destra o di centro-destra, perché l’idea di imporre valori cattolici (di parte) all’insieme dei cittadini è un’idea di destra, che sa vagamente di fascismo. Così l’Italia si troverebbe ad avere due schieramenti: uno di destra post-fascista, e uno di centro-destra democristiano. Spero solo che non ci saranno molte persone a sostenere con il loro voto questa schifezza.
Purtroppo, sono consapevole del fatto che entrambi questi schieramenti non si curano del consenso, ma dell’acquisto di clientes a fini elettorali. E dunque, spetta alla sinistra l’onere di riproporre parole come “meritocrazia” e “liberalismo” che altrove sono profondamente snaturate. Ivan, com’è possibile che tu non te ne renda conto?
Appoggiare Rosy Bindi? Una che ha la faccia di bronzo di dire, in sostanza, che lei in quel Comitato dei 45 ci era capitata per caso, così, come si inciampa su una merda per strada? Un Ministro della Repubblica – ripeto: Ministro-della-Repubblica – che sostiene di non sapere chi, come, quando ha preso delle decisioni in seno a quel Comitato? Ma stiamo impazzendo veramente? E non basta: dopo aver detto che lei con quel Comitato quasi non aveva niente a che fare, pur standoci dentro e comodamente, si rivolge a Scalfarotto con atteggiamento paternalista-sarcastico e sorriso fessurato, suggerendogli di “non angustiarsi”, che tanto lì dentro nessuno ha deciso niente e comunque, via, si scherzava. Della serie: Scalfarò, aaaah regazzì, nun ce rompe le balle con ste fessate… Allora, sino a che nessuno dice niente, riesco pure a starmi zitto, faccio finta di nulla e la cosa si lascia passare via. Ma se poi, caro Marco, che non fai politica nell’Azione Cattolica – pensa un po’ tu, io invece credevo che l’Azione Cattolica fosse un’associazione politica… – vieni qui a proporci come candidata alla guida del PD la Rosybindi, allora non posso tacere. E capirai – spero che lo capirai – che mi risparmio tutto quello che potrei argomentare in merito all’associazione tra le proposizioni: 1) Non faccio politica; 2) il mio impegno da sempre è nell’Azione Cattolica. Tutto ciò detto da uno che qui viene a scrivere di sostenere la Ministra della Famiglia se si candidasse alle Primarie. Come dire: io sono iscritto a Libertà e Giustizia, però non faccio politica, ma vi prego votate votate Veltroni che è il meglio. Incredibile. Un po’ come sostenere di far parte del Comitato dei 45 ma di non essersene accorta. Rosy Bindi, al di là dell’atteggiamento pienamente democristiano – democristiano, non democratico – sopra esposto, non salvaguarderebbe alcun significato delle primarie, perché la Bindi è pienamente integrata nel sistema partitocratico – forse ben più di Veltroni – e la sua candidatura rappresenterebbe unicamente un’esigenza di conta di voti interna. Ricordo che il ministro Bindi è lo stesso che, non più tardi di due mesi fa, ha tenuto fuori dalla Conferenza Nazionale sulla Famiglia tutte le associazioni GLBT, provocando autorevoli defezioni pure tra i rappresentanti del governo, unicamente allo scopo di farsi perdonare dall’elettorato (suo) l’orrore dei DICO. Una che poi, sempre per le medesime ragioni, ha detto “I gay la paternità se la possono scordare…”. Eccola, la Rosybindi. Se si vogliono sostenere certe proposte (oscene) almeno applicarsi intellettualmente in modo da rendere più digeribile, quasi impercettibile, il raggiro. Per rispetto, se non altro, dell’intelligenza altrui.
Effettivamente l’idea che l’opposizione a Veltroni è quella di Rosy Bindi mi lascia esterrefatto …. ma Ivan non credo proprio che appoggerà mai la Bindi … piuttosto Veltroni.
Ma Ivan, continuo a sostenere che iMille non possono sostenere Veltroni (né ancor meno la Bindi!!!), o ti proponi tu stesso alla guida de iMille oppure si trova qualcuno che abbia il coraggio di farlo e che federi tutte i nuovi gruppi che non sono incardinati né con DS né con Margheriti. Ma sul sito de iMille i “big” tacciono (… e il “vero big” in senso fisico è a Las Vegas a cercare fondi attraverso un torneo di Poker), e il tempo stringe …. leggo ora che Veltroni dopo l’estate ha già preventivato un tour per le città italiane per farsi conoscere (come se nessuno lo conoscesse). E gli altri, che neanche esistono?
Dite qualcosa ……
cordialmente
riccardo
Bene. Dai due post successivi al mio… si comprende che non si conosce la storia di Rosy Bindi, non si comprende il ruolo politco che ha avuto in questi anni, non si conosce la sua storia.
Bene. Ci sarà un po’ di sano masochismo anche in chi a sinistra (a volte esageratamente estrema) non comprende la necessità della mediazione e dell’incontro, tra le diversità, di punti comuni per il bene comune.
Fatevi avanti e vi toccherà e ci toccherà (laici e cattolici) la Binetti con il cilicio, Bobba, Carra, i teo-dem e gli atei devoti.
Altro che democrazia cristiana!
Il mio post era solo una possibile proposta (visto che ad oggi non vi è nessun secondo candidato)… forse non condivisa, forse oscena…
Che dire… a voi il compito di salvare l’Italia con i blog e i post. Avanti…
Caro Marco, niente di più lontano da me della sinistra estrema, credimi. Ma non tollero le mistificazioni, questo no. Sono consapevole del fatto che la Bindi porti avanti una posizione di mediazione su certi temi e glielo riconosco sicuramente, ma non mi pare che rappresenti, all’interno del PD, la punta più avanzata di questa mediazione. Forse, forse, Veltroni ha più chances in questo senso, anche se certe sue mediazioni – vedi alla voce “laicismo esasperato” – mi fanno venire l’orticaria, perchè la parola “laicismo” è concettualmente una fesseria, ed “esasperati” , come dice bene Sofri, siamo noi laici, dal continuo tentativo da parte dei cattolici-impegnati-in-politica di imporre la loro “ragione” su tutti. Poi, per inciso, perché rispondere alle mie, nostre, argomentazioni con un: “si comprende che non si conosce la storia di Rosy Bindi, non si comprende il ruolo politico che ha avuto in questi anni, non si conosce la sua storia”? Sono io che non comprendo – cosa ci sarà poi da comprendere – o tu che non hai spiegato o non ti sei fatto capire? E tu, piuttosto, riesci a comprendere che io non voterei mai Rosy Bindi candidata alle primarie del PD, perchè non c’è nulla di più lontano dalle mie idee e dai miei valori del pensiero cattolico in politica? Io capisco che negare l’evidenza sia l’insegnamento più alto e memorabile che il magistero cattolico ufficiale potrà consegnare alla storia, insieme alla doppia morale, altra preziosa gemma dell’impegno-cattolico-in-politica, ma spero anche che tu comprenderai, misericordiosamente, che, per me, la negazione dell’evidenza e la doppia morale sono due catastrofi italiane, di derivazione cattolica, che mi piacerebbe poter combattere. Non pretendo che per te sia la stessa cosa, e non per questo sostengo che “non comprendi”. Ognuno fa le sue scelte e difende i propri valori. E se pure riesco a sopportare le frasacce della Bindi sulla paternità gay o gli atteggiamenti omofobi in relazione alla Conferenza sulla Famiglia, proprio non riesco a tollerare l’atteggiamento che ha tenuto l’altro giorno nei confronti di Scalfarotto. Un esempio lampante di mistificazione e di volontà di occultare, sminuendo sia l’importanza dell’oggetto del discorso, sia la rilevanza dell’ argomentazione di Scalfarotto. Con tanto di mimica di accompagnamento. E se sul fatto che, tra i cattolici in politica, la Bindi sia il meno peggio posso concordare – anche se a me i cattolici “buoni”, quelli che tendono la mano, mi insospettiscono non poco – sull’eventualità di appoggiarla alle Primarie, proprio no. Non concordo e, anzi, mi oppongo decisamente.
Aggiungo: queste sono le mie posizioni. Accomunare chi posta e commenta qui sopra con un generico “voi” non è proprio una gran carineria. Io la penso come ho esposto sopra, ma non so se le mie idee siano condivise o meno e da chi. Giusto per precisare.
Occhio a combattere contro i mulini a vento… ci si affanna per nulla. Sarebbe bene riconoscere che tutti siamo chiamati ad individuare punti di mediazione, specie in politica.
E’ solo una questione oggettiva… Ds e Margherita non candideranno nessun altro… l’unico è Veltroni. Non ci sono personallità politiche che hanno il coraggio di metteresi contro e proporsi. Ed Ivan ed altri… possono tentare di far convogliare alcuni gruppi di società civile… tutto qui (dove trovano le forze per presentarsi nei 400 collegi e presentare 5 nomi e le firme per ogni collegio?). un po’ di realismo. Eppure sogno un partito che sia vermanete democratico in cui i leader non temano i voti di preferenza o la sfida aperta difronte agli elettori. Tutto qui. Sono certo che Veltroni è ciò che di meglio potrà avere il Pd… ma il modo con cui arriva a tale ruolo, oggi, non è quello auspicato per mesi da tanti elettori. Spero in una competizione, in una sfida di progetti, contenuti, obiettivi… e forse la presenza di Rosy Bindi potrebbe essere la soluzione.
Rosy Bindi è l’unica che ha la possibilità di smarcarsi… non è mai stata donna di partito. Il suo spazio lo ha realizzato non grazie al partito ma grazie a ciò che rappresenta: l’associazionismo cattolico del dopo Concilio, il cattolicesimo democratico capace di contaminazione, di dialogo e confronto… ed oggi questa storia è oscurata dalle posizioni intransigenti della gerarchia.
Ripeto è solo una soluzione… per tentare di realizzare delle primarie vere. Non è la questione di vincerle queste primarie… ma di renderle vere. Ce ne sono altre di soluzioni? C’è un altro nome che i Mille o Scalfarotto o altri gruppi di società civile hanno nel cilindro?
Se si è bene farsi avanti… la settimana prossima saranno fissate le regole e nel giro di due settimane bisognerà presentare il nome del candidato e le firme (qualche migliaio) che lo appoggiano.
Se la Bindi non va bene… chi altro?
Caro Marco,
anche se in modo un po’ disordinato (ma il post di Tommaso nella sezione idee è un luogo dove se ne è parlato in modo abbastanza organico) abbiamo discusso di proposte alternative a Veltroni. Il mio sentore è che
a) buona parte de iMille sono tentati dall’ipotesi Veltroni;
b) attendono tutti il 4 luglio per sapere le regole;
sono d’accordo che l’attendismo non paga e che bisognava fare presto (e guarda un po’ quelli che avevano non pochi contatti con gli sherpa hanno tirato fuori Veltroni prima che ufficialmente si sapesse se si dovesse eleggere un segretario del PD o meno, altro aspetto vergognoso di cui si è parlato poco).
Ma non credo che la Bindi sarà mai accettata come “mediazione”, al limite sarebbe una campana se si dovessero unire le forze non irreggimentate nei partiti per contrastare il listone (la qual cosa temo non avverrà neanche tra quelle più vicine come iMille e APD, ma magari mi sbaglio).
Ben venga una figura che unisca ma che non faccia capo ai vertici, se a qualcuno viene in mente vince la lotteria!
Ma al momento siamo in una posizione di assoluta debolezza poiché non sappiamo le regole, mentre qualcuno si ….
cordialmente,
riccardo
Ciao Marco! Ti dico subito che io sono un probabile elettore di Sinistra Democratica o del Psi, per cui non dovrai ragionare con quelli come me, dentro al PD. Ho speso gli ultimi anni a spiegare sul mio blog e ai miei amici il motivo per cui il progetto del PD, ossia l’incontro tra ex comunisti, cattolici democratici e Opus Dei è deleterio per l’Italia e per la Sinistra italiana.
Tuttavia, da esterno, io trovo la tua posizione assolutamente giusta. Ti spiego: ora che il PD si è fatto con la Merderita e le frattaglie dei Ds, il candidato migliore dovrebbe essere proprio un moderato, da Bindi a Follini. Perché quelli sono gli esponenti della cultura politica vincente nel progetto del PD: il cattolicesimo democratico. Dovrebbero dunque esprimere il leader del partito, se vogliono sperare di portare i voti che oggi ha l’Udc dentro al Pd.
Personalmente, trovo Bindi una donna politica omofoba e poco adatta a guidare un partito di massa del XXI secolo, succube com’è al pensiero dei teologi alla Ratzinger e di quella fascia larga di integralisti cattolici che siedono alla sua destra. Mi fiderei più di Marco Follini, che pur venendo dall’Udc, è persona di grande intelligenza e laico, molto più laico della Bindi.
In generale, l’assurdità del PD è anche che chi c’è rimasto dentro, come i due commentatori qui sopra, pensano male del cattolicesimo democratico, invece di riconoscerne il ruolo egemonico e predominante all’interno del proprio partito.
Saluti!
La Bindi una donna politica omofoba? Mettere sullo stesso piano la Bindi con la gerarchia ecclesiale più intransigente? La Bindi sullo stesso piano di Bobba, Binetti, Giovanardi, Volontè, Buttiglione?
Sono ben altri cattolici da cui ci si deve guardare… cari mei. Ce ne fossero di cattolici coraggiosi come la Bindi e come lo furono Bachelet, Carretto, La Pira, Dossetti. Ce ne fossero cattolici come la presidente della provincia di Bologna Beatrice Draghetti che ha condiviso storia ecclesiale e politica con la Bindi.
Bisognerebbe avere l’onestà di comprendere i passi e le fatiche della mediazione fatti da alcuni, invece di farne tutti uno stesso fascio.
Possibile sia così difficile da comprendere? Con i cattolici non si può far la guerra (quanto meno in Italia)… per cui sarebbe bene dialogare e avere il coraggio di confrontarsi per ricercare punti comuni, quanto meno con alcuni cattolici. E la Bindi ne è un esempio. Bisogna essere coraggiosi nel presentare le proprie convinzioni ed essere disponibili a concedere qualche cosa per poter ottenere.
Se poi anche voi siete per la politca del tutto subito o nulla…
Caro anelli-sciltian,
proprio per evitare che il PD diventi il partito del cattolicesimo democratico (o meno democratico) proviamo ad entrarci e vedere se si può evitare. Anche io preferirei una formazione più a sinistra, sullo stampo del PS francese.
Ma l’operazione di Mussi e Salvi la trovo priva di senso e ispirata solamente a mettersi in “bella mostra”. Purtroppo loro, gli autoproclamatisi vertici della sinistra DS (che poi capirei Salvi, ma Mussi!!!) hanno deciso di fare così. Ma le donne e gli uomini di sinistra li seguiranno veramente? Meglio autorelegarsi nella “sinistra-estremista” (e virgoletto perché considero questa definizione totalmente demagocia e priva di senso), ovvero autoescludersi dai giochi veri e far da spalla alle operazioni conservatrici? Credo di no.
La mia (nostra?) speranza è che nel medio periodo il PD sia costituito da una vera sinistra propulsiva, moderna sui temi di laicità, democrazia e repubblica, ma che, qualora riesca a vincere, poi possa attuarli, senza le scuse dei Ferrando a sinistra o dei Mastella a destra.
Lo so, è il dilemma del combattere dall’interno o dall’esterno. Qualcuno ci prova dall’interno, altri dall’esterno. Se già iniziassimo non a inveire uno contro l’altro ma a “spalleggiarci” faremmo dei passi avanti. Ora capisco i “capetti” (Salvi, Mussi o i vari notabilini locali), ma per chi (credo) non ha “interessi” (nella sua accezione deleteria) diretti si potrebbe anche tentare di lavorare e ragionare insieme.
Per ora ci speriamo, se non sarà si vedrà, facciamo sempre in tempo ad uscirne, non facciamo mica un patto di sangue col pd!
cordialmente
riccardo
Il PD si cambia dall’interno, e a maggior ragione per il fatto che non è ancora nato. Esiste un progetto “forte” per il PD, che è quello delle gerarchie oligarchiche e partitocratiche. E’ un piano di fusione fredda e di spartizione col bilancino; probabilmente, prevede anche una maggioranza di “cattolici democratici” o di “laici devoti” – così Pansa definisce Veltroni nell’ultimo numero dell’Espresso – ma chiediamoci: nessun altro PD è possibile? Molti socialisti, molti liberali, molti laici moderati, molti progressisti, non riconoscendosi nel conservatorismo di sinistra al quale Mussi, Salvi e compagni stanno in queste ore cercando di fornire importanti puntelli, molti di questi cittadini autenticamente progressisti e riformatori vorrebbero provare a contrapporre – o ad affiancare – al progetto “forte” – forte nel senso di blindato, corazzato, non certo in altri sensi – delle nomenklature un’altra idea di Partito Democratico. In alcuni casi compatibile con il primo, in altri meno. Su certi temi si potrà, forse, costruire uno spazio per un aggiustamento reciproco, su altri si arriverà, probabilmente, a misurare forze e risorse, e non nel breve periodo ma in quello medio – lungo. Per quanto riguarda la Bindi, al di là dei toni che ho utilizzato sopra per descrivere certi suoi comportamenti, non la considero il male assoluto, né il demonio personificato. Ma la sosterrei alla primarie solo se costretto nonché trasportato al seggio con la camicia di forza. La candidatura della Bindi è, dal mio punto di vista, assolutamente improponibile e per le ragioni che ho già ampiamente esposto. Non la considero la peggiore omofoba, ma se si fosse risparmiata certe frasi e certe iniziative non avrebbe fatto male. Marco cita la Binetti, Bobba e teodem vari. Ecco, mi piacerebbe che, fra qualche anno, non molti possibilmente, il PD avesse una bella riserva indiana – uno zoo se preferite – dove osservare questi curiosi esemplari di democratici. Potremo anche vantarcene, un giorno: “Li abbiamo scoperti noi!!”. Consideriamoli come una medicina omeopatica contro il clericofascismo fornita direttamente dal partito. Certo, in forma granulare sarebbero più simpatici e digeribili, ma non si può avere tutto. E poi, si sa, le medicine sono quasi sempre amare.
Letto ora su Onemoreblog: «Al Partito democratico serve una seria politica ecclesiale, nel senso dell’attenzione e dell’intelligenza su quanto sta accadendo nella Chiesa italiana». Parola di Castagnetti.
Non posso che essere d’accordo. Propongo di affidare il compito di pensare la seria politica ecclesiale del PD a Ivan Scalfarotto. No?
ma l’avete sentita l’intervista? roba da non credere davvero. non si angusti scalfarotto, che tanto col cerchiobottismo lì dentro qualcosa rimedia di sicuro.