Bon, racconto come l’ho vista io. C’è un incontro con Veltroni, ha chiesto di vederci, è a Milano curiosamente proprio mentre io sono a Milano, andiamo. E’ una cosa proprio al pelo. Io sono sul volo per Mosca delle 20,25 dalla Malpensa, Veltroni è al Pirellone, facendo due rapidi calcoli alle 18 al massimo devo andare via, Veltroni o non Veltroni. L’appuntamento è alle 16.30, abbiamo poco più di un’ora.
Ci vediamo poco prima con Luca, Emanuela e Marco. Ho già passato la mattinata a discutere con uno de iMille sulla formazione del gruppo, che chissà perché quando si tratta di andare a Roccacannuccia nessuno mi chiede mai chi mi ha conferito il relativo mandato e nel rispetto di quali formalità. Chi ci va, chi siete, chi rappresentate, dove andate, quanti siete, un fiorino. Qualcun altro mi ha fatto sapere dal blog che sono là per “sistemarmi”, come se andassi ad un colloquio di lavoro, come se non fossi lì anche a nome di quelli che non hanno mai trovato lavoro tramite un politico, un parente o l’amico dell’amico. La bellezza sta negli occhi di che guarda, dicono, e la ricerca di raccomandazione ovviamente pure.
Ci avviamo all’auditorium Giorgio Gaber del Pirellone (un nome bipartisan, si direbbe) e – con mia somma sorpresa – appena Veltroni finisce di parlare, sono le 17.30, ci ritroviamo in una stanzetta noi 5. Un gruppetto de iMille e il candidato. Abbiamo passato insieme una mezz’ora, in tempo per me per scappare a Cadorna, dove Fede mi aspettava con le valige. Abbiamo parlato dell’Italia, e delle cose che Veltroni aveva detto in sala poco prima. Di come si fa un’Italia nuova, un’Italia che decide. Un’Italia che rappresenta quelli come iMille, quelli che sono andati via, quelli che a trentacinque anni ancora fanno i ggiovani, quelli che non hanno mai fatto politica ma vogliono fare l’Italia, un’Italia più moderna, inclusiva e laica. Non ci siamo promessi nulla, ma abbiamo raccolto il riconoscimento da parte di Veltroni di quello che iMille rappresentano: non siamo giovani per quello che dicono le nostre date di nascita. Siamo giovani perché guardiamo al mondo, perché ci relazioniamo in modo amichevole e naturale con le nuove tecnologie, perché ci sentiamo a casa a Napoli e a Milano come a Praga o a Barcellona. Siamo giovani perché vogliamo un paese che funzioni meglio, che dia opportunità a tutti, senza costringerci ad andar via per fare un figlio, sposarci o trovare lavoro. E siamo giovani, noi, anche perché non sono vent’anni che facciamo politica tenendoci rigorosamente sottocoperta.
Questa è l’Italia che ci attendiamo dal Partito Democratico, questo è quello che ci attendiamo da Walter Veltroni, ci attendiamo le cose che ci diciamo, e che lui ci dice, da tempo. Così, dopo che il segretario ci ha detto quanto belli siamo e quanto senza gente come noi l’Italia nuova non si fa, sono saltato su e gli ho detto che se le cose stavano proprio così, beh, era il caso che il nostro portavoce entrasse in servizio permanente effettivo nel comitato che lavora alla candidatura. Veltroni ha detto che questo era deciso subito (e, chiaramente ammiccando, che Marco se ne sarebbe pentito presto).
Insomma, siamo andati (anzi, siamo corsi) via abbastanza soddisfatti. Ho dovuto saltare la fila al check in per tornare in ufficio stamattina e impedire a Fede di mangiare il suo panino al Burger King dell’aeroporto, ma insomma se riusciamo ad infilare un po’ dei nostri temi nell’agenda del PD e fare dell’Italia un paese anche solo un poco migliore, beh, ne sarà valsa la pena.
62 risposte a “Uòlter”
Sarà un caso, ma stasera guardavo er teleggiornale e l’Itaglia me sembra davvero diversa. Più migliore. ‘mmazza cche segretario. E chissa che succede quanno saremmo mille pe davero….
ivan … piccolo lapsus, uolter non è ancora segretario, ma candidato segretario …. giusto per scaramanzia 🙂
11 maggio 1860: Garibaldi sbarca a Marsala, salutato da due ali di folla festante. Ad accoglierlo con un fraterno abbraccio anche Francesco II, re delle Due Sicilie. Al termine di un breve consulto, l’Eroe accetta l’offerta dell’illuminato sovrano: un posto a Corte, una collana di perline e una spilletta di peltro recante in effigie lo stemma dei Borbone.
Le cose cambiano.
Io penso che Veltroni sia una brava persona e, sicuramente, tra tutti i candidati il migliore (che non abbia sfidanti, è un altro discorso).
Rimane il “problemino” del se si saprà liberare della camicia di forza dalemdemocristiana in cui sta stretto, e di come iMille possano dare una mano tirando dal giusto lato.
occhio pero’, che fra un po’ arriva la melma.
Nicola,
parliamo di Garibaldi, non di Lenin. Alla fine non lasciò la Sicilia indipendente e socialista, ma una regione nel Regno d’Italia.
Svegliati.
Francamente non ci trovo nulla di originale nel fatto che ci sia un gruppetto di aspiranti politici nazionali che, per saltare la gavetta, si sono creati uno pseudo-partito (imille) dicendo subito che c’erano mille aderenti pronti a tutto (ma chi li ha mai contati? quanti se ne sono andati) ed ora si mettono a trattare con il candidato segretario del PD. Come nel più classico dei casi di politica partitocratica il candidato segretario ha cooptato uno del gruppetto per dargli un ruolo di prestigio anche se totalmente inutile e si è detto disponibile a inserire nel suo programma delle proposte de imille.
Non c’è nulla di nuovo sotto il sole, a questo punto imille sono alla pari con il PSDI di Giorgio Carta che alle scorse politiche ha trattato con Fassino ed ora è deputato, o come il PRI di La Malfa che ha trattato con Berlusconi. Mi ricordano Bobo Craxi che ha spuntato il posto da sottosegretario agli esteri facendo un accordo con Fassino.
La cosa originale sarebbe stata quella di appoggiare Veltroni o un altro (o un’altra) preparando le liste de imille, con un proprio programma, mettendoci la faccia ed i candidati. Trattando dopo, non prima, e in base ai voti veri presi. Invece mi pare che ormai la strada sia quella di mettere qualche candidato de imille nelle liste Veltroni, nascondendosi per non farsi contare, piazzando gli uomini giusti.
Vorrei sbagliarmi….
il primo Antonio non ero io – ma è lo svantaggio di non mettere il cognome
Penso che la via sia lunga, ma il passo buono. Grazie, buon viaggio a tutti noi, Valerio (unodeiMille)
http://baotzebao.wordpress.com/2007/07/25/partecipare-non-e-un-privilegio-ma-una-responsabile-opportunita/#comment-366
spero di sbagliarmi anche io, ma mi pare che aleandro non abbia torto.
in questo senso, con tutti i difetti del personaggio, mi pare più “limpida” la scelta di Mario Adinolfi.
poi su questo c’è una riflessione più laterale che si potrebbe fare: e la propongo a chi abbia voglia.
Non trovate che sia curioso (e non tanto piacevole, e alquanto preoccupante) che chi viene dalla cultura margheritesca (o più semplicemente democristiana) è disposto a contarsi (anche per contrattare dopo, eventualmente) e chi dai ds o da altre vite politico-sociali invece abbia la tendenza a mettersi d’accordo “prima”?
Bravi Ivan e Marco, avete fatto il vostro dovere.
Ora alle belle parole, devono seguire un po’ di fatti, concreti, veri, palpabili, pratici.
http://www.revanche.ilcannocchiale.it/post/1566043.html
si il nostro compito sarà quello di far si che alcuni temi entrino a far parte
dellel inee programmatiche del futuro PD
come dicevo in un altro post:
“scirvere la costituzione del PD per eivtare che sia (edi rischi ci sono)
come ha detto Boselli “un compromesso storico Bonsai”
ora si tratta di articolare per bene le linee guida dei mille (riferendosi sulle idee presenti sul sito)
e del come si coordineranno i delegati de imille che saranno chiamati a scrivere la costituzione del PD
sono convinto che senza la nostra presenza molti temi neahce verrebero trattati.
quali temi? saranno definiti già pero’ credo possiamo coicniodere sugli assi (meritocrazia, europa, laicità e poi governabilità, trasparenza, e “accountability” per drila come un post di Ivan idi qualche mese fa).
si il nostro compito sarà quello di far si che alcuni temi entrino a far parte
dellel inee programmatiche del futuro PD
come dicevo in un altro post:
“scirvere la costituzione del PD per eivtare che sia (edi rischi ci sono)
come ha detto Boselli “un compromesso storico Bonsai”
ora si tratta di articolare per bene le linee guida dei mille (riferendosi sulle idee presenti sul sito)
e del come si coordineranno i delegati de imille che saranno chiamati a scrivere la costituzione del PD
sono convinto che senza la nostra presenza molti temi neahce verrebero trattati.
quali temi? saranno definiti già pero’ credo possiamo coicniodere sugli assi (meritocrazia, europa, laicità e poi governabilità, trasparenza, e “accountability” per drila come un post di Ivan idi qualche mese fa).
si il nostro compito sarà quello di far si che alcuni temi entrino a far parte
dellel inee programmatiche del futuro PD
come dicevo in un altro post:
“scirvere la costituzione del PD per eivtare che sia (edi rischi ci sono)
come ha detto Boselli “un compromesso storico Bonsai”
ora si tratta di articolare per bene le linee guida dei mille (riferendosi sulle idee presenti sul sito)
e del come si coordineranno i delegati de imille che saranno chiamati a scrivere la costituzione del PD
sono convinto che senza la nostra presenza molti temi neahce verrebero trattati.
quali temi? saranno definiti già pero’ credo possiamo coicniodere sugli assi (meritocrazia, europa, laicità e poi governabilità, trasparenza, e “accountability” per drila come un post di Ivan idi qualche mese fa).
si il nostro compito sarà quello di far si che alcuni temi entrino a far parte
dellel inee programmatiche del futuro PD
come dicevo in un altro post:
“scirvere la costituzione del PD per eivtare che sia (edi rischi ci sono)
come ha detto Boselli “un compromesso storico Bonsai”
ora si tratta di articolare per bene le linee guida dei mille (riferendosi sulle idee presenti sul sito)
e del come si coordineranno i delegati de imille che saranno chiamati a scrivere la costituzione del PD
sono convinto che senza la nostra presenza molti temi neahce verrebero trattati.
quali temi? saranno definiti già pero’ credo possiamo coicniodere sugli assi (meritocrazia, europa, laicità e poi governabilità, trasparenza, e “accountability” per drila come un post di Ivan idi qualche mese fa).
La rivoluzione è durata il tempo del battito di ciglia.
E’ bastato che un politico conosciuto e con una sua rilevanza nazional-romana si volgesse benevolo verso un gruppo di idealisti per trasformare questi ultimi un branco acclamante.
In questo modo non si va lontano, è la solita storia italiana, il nuovo viene inglobato, digerito e dissolto.
Sono molto triste.
Alessandro
BRAVISSIMI!!!! CI SIETE RIUSCITI, la più DEMOCRISTIANA e PRIMAREPUBBLICANA delle tattiche! E certo che Veltroni, o un qualunque altro candidato poteva dirvi “No ragazzi mi fate schifo, non voglio il vostro aiuto”???!!! Bene ora avete uno dei mille che conta il millesimo di nulla? Stavo per scrivere a Filippo per suggerire un rapido modo per far sì che “una testa un voto” conti qualcosa, stavo anche per dire, ho letto, ho ragionato, credo in voi, bravi, nella prossima nostra Segreteria a genova proporrò che vi si segua……poi questo post. Ed è un triste risveglio perchè…Ivan l’ho conosciuto, un convegno a genova a maggio sui cervelli in fuga…negli occhi aveva sincero entusiasmo e novità. Ed è triste vedere che invece nulla cambia, nulla di nulla, un gruppetto di 5 e non di 1000 (e anche qui….come hanno scelto questa tattica i mille tutti assieme??? ) che va dal futuro capo e tratta, tira la copertina e vede se ne esce n pezzetto, tanto per avere già qualcosa, perchè così il 15 ottobre “…..i mille hanno portato un sostegno decisivo alla vittoria di veltroni….” e a novembre all’assemblea nazionale sarete nei ringraziamenti e una poltroncina ve la daranno….. Era naturale a 23 anni sognare con voi una politica nuova. Francamente preferisco le mie cariatidi partitiche. Saranno vecchie, saranno in politica da 20 anni, ma almeno sono lineari e trasparenti…..peccato, detto sinceramente, potevate essere una grande, grandissima risorsa.
Ma tu credi che li ringrazieranno a ottobre?
Se stravince (come nei piani inziali e, ricordo, come pareva quando la frazione de iMille si è aggegata al carro) si ricorderà di tutti?
Se come può essere vincerà ma senza trionfo contereanno quelli che hanno portato le istanze diverse a viso aperto (Letta, Bindi, Adinolfi, Pannella..forse). Saranno loro il “problema” da gestire, non gli interni.
Intanto registro che tra i dieci punti di Veltroni non c’è n’è una di istanza trra quelle “importanti per i Mille”.
Ma come? Un incontro con Veltroni e ci racconti solo dei sogni e delle strette di mano e degli orari dell’aereo e della poltrona conquistata da Marco?
Dal blog de iMille:
———————————————————————————————
Mi sono interessato ai Mille perché sono stanco della politica italiana, e perché inizio a vergognarmi della storia italiana.
Sono da anni un elettore di sinistra di simpatie radicali, mi sento un liberal-socialista e le cose che più mi nauseano vengono da una sinistra che non è come mi piacerebbe che fosse.
Le cose che più odio della sinistra sono:
1) il mito della partecipazione totale e a oltranza, che punta a provvedimenti/decisioni all’unanimità o niente, e si presta quasi necessariamente all’obiezione pretestuosa che blocca tutto
2) la giustificazione di tutto e di tutti tranne di chi detiene responsabilità/visibilità. Nella fattispecie Luca/Ivan/Marco
Ciò per dire che anch’io ho considerato goffe e inopportune le mosse di quella maledetta giornata, ma da qui ad accusare di avere un piano per lo sfruttamento e la strumentalizzazione deliberata del movimento ce ne corre.
Quello che stigmatizzo invece come comportamento scorretto è quello dei “free-riders”, quelli che fanno un giro sulla giostra senza pagare. Qui il prezzo che si paga è tempo, credibilità per quelli che erano in qualche modo noti anche prima de iMille (Luca va in TV e in radio, se si gioca la credibilità non va più da nessuna parte)e denaro, per chi viaggia per fare gli incontri.
Quelli che non pagano niente sono quelli che non intervengono se non per lanciare accuse (pesanti anche), per denigrare l’iniziativa o l’andamento, che parlano dei Mille come se fosse una dittatura sudamericana.
Ragazzi, siete sopra le righe, e non vi rendete conto di ciò che scrivete.
Non credo che iMille siano stati organizzati verticisticamente, mettetevi in gioco, piuttosto. Dopo che si è discusso dei maledetti risultati della giornata convulsa di qualche settimana fa, si dovrebbe andare avanti o andare fuori, e qui invece non si fa altro che continuare a parlarne.
Non è possibile che dopo un mese il sito sia così pieno delle solite lamentele, ormai gratuite e sempre meno opportune. La discussione su questi temi è sempre più senza fondamento e senza motivi reali.
Se volete parlare di cose, parlatene, ma se avete in mente di intervenire solo con commenti sulle aspirazioni di un “lavoro sicuro in politica” di questo o quello, astenetevi.
Io non ho niente da guadagnare dai Mille, non faccio parte dei venti, non vado agli incontri, non sono un fedelissimo di nuessuno.
L’unica cosa che vorrei, è fruire del blog, e voi lo state impedendo.
Alessandro De Iosa
Alessandro, quarda che non ti impediscono di utilizzare il blog (immagino tu stia parlando di quello de iMille), semplicemente prima di far passare un messaggio lo verificano.
Ti riferivi a questo vero?
io credevo di aver fatto un ragionamento serio. magari sbagliato, ma serio.
Chiedevo se la vostra trattativa pre-voto, per per mettere subito in saccoccia un risultato (un posto nel comitato elettorale e qualche posto dopo nell’assemblea) non era una riduzione in sedicimo dei grandi progetti de imille.
Secondo me sì.
Qualche precisazione sulla politica in Italia e in altri paesi.
Qualcuno pensa che Blair, Schroeder, Zapatero, Cameron, Brown, Sarkozy, Almunia, Rasmussen, i gemelli Kaczynski, siano dei santarelli ? Siano arrivati a capo dei rispettivi partiti e poi delle varie presidenze e/o cancellerie senza compromessi con altri compagni di partito, senza accordi con presunte componenti più o meno numerose, partendo con un pacco di consensi sterminato ? Quanti di loro hanno (almeno inizialmente) bluffato su numeri e adesioni ? Non scherziamo proprio ora. Si parte per una nuova avventura. Ognuno recita una parte, simpatica o aggressiva che sia, la Bindi in un modo, Adinolfi in un altro modo, Letta in un altro ancora e così via. Veltroni è il favorito, ma, si dice, che chi entra papa esce cardinale… Su Pannella ancora due parole: se raccoglie le firme necessarie è semplicemente ridicolo metterlo alla porta!
Aleandro, i risultati elettorali si conseguono proponendo delle idee. Le idee che iMille perseguono sono chiare. Riuscire a rosicchiare qualche posto in assemblea vuol dire essere riusciti a parlare e a far parlare il paese intero dei temi cari a iMille e ai giovani d’oggi: precariato, equita’ generazionale, merito. Vuol dire sensibilizzare un’Italia che ci ignora, accusandoci nel contempo di essere ggiovani che non sanno combinare niente. A te fa schifo? A me no.
Mia risposta a De Losa (ed ai cori si “Bravò”) sttualmente in attesa di approvazione sul blog de iMille:
———————————————————————————————
Bravo Alessandro!!! Ma perché bravo?
Mi è piaciuta soprattutto la frase: “Io non ho niente da guadagnare dai Mille, non faccio parte dei venti, non vado agli incontri, non sono un fedelissimo di nuessuno.
L’unica cosa che vorrei, è fruire del blog, e voi lo state impedendo.”
Solo che non l’ho capita.
Io è la prima volta che faccio politica ed ho deciso di farla perché ho molto da perdere se iMille non partono con il piede giusto.
Gente come me e come Giodi sta continuando a fare la stessa domanda per il semplice motivo che non abbiamo mai ricevuto una risposta.
Dato che tengo molto a questa iniziativa, sto dedicando molto tempo ad andare agli incontri, a parlare con i partecipanti ed a cercare di capire dove il movimento sta andando.
Ho intravisto, nel movimento, un’instabilità di base che mi preoccupa e continuo a chiedere che venga sanata.
Mi spiace che i miei interventi, i quali possono anche essere tranquillamente non letti, disturbino il tuo usufrutto di questo BLOG specialmente perché non mi rendo conto di come questo accada.
Sognavi forse che la vita di una qualsiasi comunità umana fosse tutta rose e fiori? Non è così. Mi dispiace.
Io voglio fruire dei iMille o, meglio, io voglio fruire di un Partito Democratico che abbia (da qualche parte alla sua sinistra) un’anima laica, di sinistra, pratica e democratica.
L’assenza di un programma, di un metodo e di una leadership condivisa non è un peccato veniale: è una cosa che rischia di fare crollare tutto come un castello di carte.
Per quello che vedo io noi abbiamo tre leader più o meno accettati da tutti (ovvero Ivan, Luca e Marco) ma non ci siamo presi la briga di scegliere quale dei tre vogliamo prendere, il programma è un sarchiapone in via di definizione ma non ci siamo presi la briga di trovare un qualsiasi minimo comune denominatore, il metodo viene improvvisato di giorno in giorno.
Questi tre vizi fanno sì che la gente non si senta tranquilla di impegnarsi perché non essendoci regole certe non si fida di noi iMille.
Quindi, dato che io non sono qui per leggere un BLOG ma per cambiare il paese, continuerò a scrivere, e scrivere ed a scrivere, a parlare, a parlare ed a parlare, a protestare, a protestare ed a protestare, a chiedere, a chiedere ed a chiedere, finché l’unico movimento decente presente nel panorama della sinistra non mi darà risposte esaustive e non mi convincerà che è solido.
Mi spiace che tu trovi il mio impegno fastidioso ma la posta in gioco è tanto alta che dovrò starmene del fatto di non esserti simpatico.
Con rispetto
Guido
Mi fa schifo farlo in segrete stanza, buttando sul sito un verbale scarno, che parla solo di gran sorrisi e aerei presi al volo…
A questo punto meglio farlo stile “kamikaze” come il buon Adinolfi.
Invece noi si piagnucola che quest’italia ci ignora e poi facciamo “patti di lenticchie”
e per fortuna che con Adinolfi vi siete lasciati in amicizia………
vedete un po’ che scrive
————————————————————–
Altri nostri coetanei si vedono in cinque con Veltroni per cinque minuti, si piazzano e poi scrivono post con la frasetta “bisogna guardare oltre il 14 ottobre”, il che significa che non presenteranno neanche la lista. Troppa fatica, meglio la cooptazione pura. Che non produrrà alcuna liberazione generazionale e il genocidio politico degli under 40 continuerà.
Noi, invece, ci siamo caricati una fatica disumana (non avete idea cosa significa raccogliere migliaia di firme in dieci regioni d’Italia, con il loro regolamento) e abbiamo piazzato la bandiera del riscatto generazionale al centro della competizione del 14 ottobre. Capisco che avete fatto le primarie “per i giovani”, come avete fatto la nuova previdenza “per i giovani”. Spero non vi offenderete se, stavolta però, ci rappresentiamo da noi.
Noi non siamo i bravi ragazzi, quelli che vanno a chiudere gli accordini e fottono quelli che ci hanno creduto. Non siamo neanche quegli altri, che faranno la lista dei movimenti giovanili di partito per Veltroni, esperienza legittima, ma non appassionante. Noi siamo quelli brutti, sporchi e cattivi. Ma che hanno fatto da sé, senza appoggi e con il Potere che gioca pesantamente le sue carte contro di noi. Poi, magari, dopo la consegna delle firme racconteremo pure come. Ma niente lagne: noi siamo quelli che combattono, è normale che chi detiene il potere faccia di tutto per ostacolarci. Ma possibile che a nessun altro sia venuta voglia di reagire?
Per ora, siamo solo noi a essere rimasti in piedi, con dignità e coraggio, di un’intera generazione che voleva ri-fare l’Italia e invece ha rifatto il solito giochetto. Noi ci batteremo pure per loro. Perché dovevamo essere mille e ora siamo tremila.
Ma siamo solo noi.
spiegatemi dove sarebbe la novità nel progetto politico di un gruppo di persone, capeggiate da una decina di esse già note all'”Oligarchia” che si mettono insieme, fondano un’associazione chiamandosi IMille lanciando proclami alla “Ivanhoe, tutto cambierà!!!”, s riuniscono si e no in 30, decidono di non correre direttamente alla candidatura alle primarie, perdono i pezzi alla loro prima uscita pubblica, devono filtrare i commenti degli insoddisfatti sul loro blog, decidono si e no in 10 di andare a parlare con il candidato dell’Oligarchia, ci vanno in 4 (su Mille!!!), decidono allora manco di presentarsi con una propria lista (quindi niente candidato loro, niente eletti loro, niente di niente), ma di farsi cooptare con la promessa di un posto (1 su Mille ce la fa…) nel Comitato per la candidatura di Veltroni (a dire, uno di voi ha la grazia di poter andare ad attacchinare manifesti…) e se ne vanno tutti contenti al grido di “venimmo, vedemmo e senza indugio lo fottemmo” senza rendersi conto di essere stati fottuti come al solito.
Uno risponde: “Eh, eh, ma lo abbiamo costretto ad inserire dei nostri punti programmatici nel suo programma!!”, salvo poi leggere sul sito (filtrato) dei Mille che ora è il momento di pensare a quali possano essere i contributi da proporre……
meglio di un filmetto di alvaro vitali, davvero….
ma almeno qualche piccolo dubbio sulla cazzata che avete fatto ce le avete anche voi (luca e ivan) e quelli che qui sul blog cercano di creare nuove “veritá”, o no?
perché veltroni a me onestamente non sembra incornare in nessunissima forma un’anima laica ed europea (e lasciamo perdere blair e zapatero); dal suo primo “discorsino dei 10 comandamenti” e dalle sue prime uscite dopo la canidatura mi sembra infatti che guardi alla francia, che è proprio quanto di + retrogrado, statalista, vetero-accentratore esista oggi sul piatto europeo
ma queste cose le vedete? o siete “già oltre”?
non sarebbe stato + onesto e + saggio se uno di voi si candidasse alle primarie?
con amicizia sincera
marco
Quiz.
Si legga il decalogo del candidato Veltroni che viene riporatto sotto e si trovi quale dei punti accogli le istanze de iMille.
Più che accogliere istanze ho l’impressione che ci sia accoglimento nelle stanze.
Il decalogo
Primo: superare l’attuale bicameralismo perfetto, assegnando alla Camera la titolarità dell’indirizzo politico, della fiducia al governo e della funzione legislativa e facendo del Senato la sede della collaborazione tra lo Stato e le autonomie regionali e locali. Senato e Camera manterrebbero potestà legislativa paritaria nei procedimenti di revisione costituzionale.
Secondo: operare una drastica riduzione del numero dei parlamentari, coerente con la specializzazione delle due camere: 470 deputati e 100 senatori porterebbero l’Italia al livello delle altre grandi democrazie europee come quella francese alla quale sempre di più dobbiamo saper guardare.
Terzo: riformare la legge elettorale, in modo da ridurre la assurda frammentazione e favorire un bipolarismo basato su competitori coesi programmaticamente e politicamente. Il governo sarebbe così capace di assicurare l’attuazione del programma per il quale è stato scelto dagli elettori, come in tutte le grandi democrazie europee. E, infine, la ricostruzione di un rapporto fiduciario tra elettori ed eletti, mediante la previsione per legge di elezioni primarie per la selezione dei candidati. Tutto questo è ora reso ancora più necessario dalla positiva sfida del referendum.
Quarto: rafforzare decisamente la figura del Presidente del Consiglio, sul modello tipicamente europeo del governo del primo mini-stro, in modo da garantire unitarietà e coerenza all’azione di governo e coesione alla maggioranza parlamentare, attribuendogli, ad esempio, il potere di proporre nomina e revoca dei ministri al Presidente della Repubblica.
Quinto: rafforzare il sistema di garanzie nel sistema maggioritario e bipolare, in modo da scongiurare qualunque rischio di dittatura della maggioranza o di deriva plebiscitaria, prevedendo quorum rafforzati per la modifica della prima parte della Costituzione e per l’elezione delle cariche indipendenti, uno Statuto dell’opposizione, l’attribuzione alla Corte costituzionale delle controversie in materia elettorale, norme rigorose contro il conflitto d’interessi.
Sesto: previsione di una corsia preferenziale, con tempi certi, per l’approvazione dei disegni di legge governativi e voto unico della Camera sulla legge finanziaria nel testo predisposto dalla Commissione Bilancio, sulla falsariga dell’esperienza inglese.
Settimo: escludere nei regolamenti parlamentari la costituzione di gruppi che non corrispondano alle liste presentate alle elezioni e rivedere le norme finanziarie che oggi premiano la frammentazione, comprese quelle sul finanziamento pubblico dei partiti e della stampa di partito.
Ottavo: completare la riforma federale dello Stato, attuandone gli aspetti più innovativi, a cominciare dal federalismo fiscale e dalle forme particolari di autonomia che possono avvicinare le regioni a statuto ordinario alle autonomie speciali, con uno sguardo particolare alle grandi aree metropolitane.
Nono: attuare l’articolo 51 della Costituzione, prevedendo almeno il 40 per cento di candidati donne e di capilista donne a pena di inammissibilità delle liste. Il Partito democratico applicherà alle proprie liste la quota del 50 per cento.
Decimo: riconoscere il voto ai sedicenni per le elezioni amministrative, valorizzandone l’apporto di freschezza e di entusiasmo essenziale per la rivitalizzazione della democrazia e al tempo stesso la funzione di responsabilizzazione, di socializzazione e di apertura, essenziale nel delicato percorso dall’adolescenza alla maturità. Si tratta, come è ovvio, di proposte aperte, che implicano un iter non semplice di revisione costituzionale e legislativa, che a sua volta presuppone la convergenza di un ampio schieramento di forze. Molte legislature sono trascorse invano, da quando il tema della riforma della politica, delle sue regole, delle sue istituzioni, è entrata nell’agenda del paese. Ora la crisi di autorità della politica sta diventando un’emergenza democratica. Il Partito democratico al quale penso nasce per riportare l’Italia tra le grandi democrazie d’Europa. È una urgenza assoluta. Se non vogliamo che si avveri la lucida profezia di Calamandrei.
E.. Caro Ivan,
ora che mi dici: sono stupidaggini?
C’era qualcuno che come me voleva diventare garibaldino e invece?
Invece solo un po’, mi permetterai, d’arroganza con il blog è casa mia e se non siete zen vi modero io.
Vediamo se sarà proprio così: tra non molto ve lo dico io, cari amici, il sito di Ivan verrà moderato anche lui.
Perché ve lo dico: chi dissente e scoccia con le sue frequenti domande viene considerato un vandalo.
Nel blog ci deve essere anche un po’ di satira, che è il pane della democrazia.
La cotica la lasciamo ad altri blog…
Non ho aderito a iMille, per ora, e sono uno di quelli che rimase un po’ perplesso da ciò che accadde intorno e sotto l’appoggio a Veltroni. Ho deciso che mi sarei, perciò, dato un pausa di riflessione e avrei visto come andavano le cose: in attesa. Non nego che ci siano altre ragioni, del tutto private e personali, per le quali finora non ho aderito, quindi non è certamente solo un problema di dubbi sulla linea politica de iMille. In ogni caso, io ancora non ho letto da nessuna parte che iMille non presenteranno nessuna lista. Se, in ogni caso, ciò fosse vero, in una botta – rara, assicuro – di narcisismo dovrei congratularmi con me stesso, perché, in effetti, la linea che forse politicamente può essere più produttiva è proprio questa, come alcune settimane fa ho scritto su questo sito – credo – e più volte sul sito de iMille. Sostegno a Veltroni, guardare al lungo periodo – piuttosto che ad un romantico suicidio sull’altare delle pseudoprimarie del 14 ottobre – e non impegnare necessariamente iMille, in quanto tali intendo e non certamente in quanto singoli legati a iMille, nella competizione. Il sostegno a Veltroni è l’unica condizione reale per sperare in un ascolto dopo le primarie, il lungo periodo è lo spazio che consentirà ai Mille di sopravvivere oltre la carica adrenalinica di questi mesi, non impegnare iMille direttamente nella competizione – salvaguardandone il carattere di movimento di idee e di riflessioni, e la carica di cambiamento reale – consentirebbe di non sottoporli ad un giudizio falsato in partenza da una serie di limiti oggettivi (denaro, tempo, e anche competenze ancora da costruire, come è ovvio che sia). Mi pare chiaro che, se fosse vero che iMille non si presenteranno direttamente alla competizione, e sottolineo il se, l’obiettivo sia quello di salvaguardarli e non di affossarli. Perlomeno, se io fossi uno dei responsabili, volendo proteggere “la creatura”, non la esporrei, per ora, ad una competizione in cui, per forza di cose, risulterebbe essere una delle formazioni più fragili, se non la più fragile (ho scritto fragile, non debole). Sottolineo che, con una scelta del genere, ci sarebbe solo da guadagnare e nulla da perdere. Dunque, in fin dei conti, per non trasformare iMille da fragili a deboli, forse non sarebbe una cattiva idea tenerli al di fuori della mischia assassina del 14 ottobre. Cercare di piazzare uomini di valore nelle liste veltroniane – in un modo o in un altro – è una scelta sicuramente più oculata, strategicamente e tatticamente più valida. Detto tutto ciò, continuo a rimanere un po’ perplesso sui metodi finora utilizzati: mi pare che ci sia stato un problema di chiarezza all’esterno – all’interno non so, suppongo vada tutto bene – e che questo problema continui a permanere, in un modo o nell’altro. Ecco, questo è probabilmente il punto attualmente più debole de iMille, almeno per ciò che è dato vedere dall’esterno. Ed è forse anche quello sul quale la riflessione di chi tira le fila è più che mai urgente.
m. non voglio dibattere sui tuoi gusti cinematografici… qualsiasi scelta puo’ essere criticata sul piano politico, naturalmente, ed io ho detto piu’ volte che ci sono un po’ di cose “di base” su cui iMille dovrebbero intervenire, altrimenti la barca non prenderá vento.
Detto questo esiste una tendenza al “pensomalismo” che andrebbe frenata. molti dei Mille non è da ieri che si impegnano in politica, facendo una grande fatica e senza averne alcun ritorno, anzi spendendo tempo, soldi e notti insonni solo per la causa. Se se ne stessero all’estero o in Italia a fare il loro lavoro e basta sicuramente faticherebbero meno e avrebbero piu’ vantaggi personali.
Se poi idee, strategia e persone non ti piacciono proprio, beh, che dire? impegnati e vota per qualcun’altro! è la democrazia! ciao.
@Fabio.
Complimenti. La tua saggezza mi piace. Non e’ quello che succedera’ il 14 di ottobre ad essere cruciale. E’ quello che sara’ dopo. Candidature all’arma bianca come quelle di Adinolfi, senza programmi e senza idee se non una bandiera con scritto “W i ggiovani” (e la sua faccia ovviamente) servono solo a una cosa: a dare gloria ad Adinolfi stesso.
Quando tutti sapranno chi e’ Mario Adinolfi, cosa ne sapra’ in piu’ l’Italia di come risolvere i problemi dei giovani? il programma di Adinolfi e’ demagogia grillesca, la solita politica dell’anti residuata dai tempi della DC (anti-PC), con cui farsi votare senza dire niente. E senza avere nessuna idea su come governare, se non quella di propagare se stessi all’infinito mettendosi alla testa di tutti i cortei popolari sulla piazza.
Sono le idee che fanno bene al paese, ma bisogna saperle giocare bene per renderle concrete. Questo e’ il compito dei Mille. Compito forse proibitivo in un paese come l’Italia, dove le persone si schierano spontaneamente senza nemmeno rendersene conto. Nessun “interessato”, nessun simpatizzante, nessun “neutro”. O sei con me o sei contro di me.
Finche’ l’Italia non si spaccera’ in due, e nel cesso ci finiamo tutti quanti.
pardon, finche’ l’Italia non si spacchera’ in due. perdonate il lapsus 😛
Non votero alcuno, ma mi pare che Adinolfi abbia dei punti di programma.
Cè un punto in comune però tra i punti di Adinolfi e quelli de IMille(?). Entrambi però hanno una copsa in comune. Non sono ripresi da Veltroni. Per Adinolfi la cosa non mi pare grave.
Ma restarci in Russia no eh? Che cazzo tornate a fare voialtri espatriati, se ci portate altra merda?
Troll, s.m., dall’inglese. Gergo da blogosfera. Identifica colui che commenta sul blog di uno sconosciuto esprimendo sempre insulti o disaccordo. Sinonimi italiani: frustrato, bilioso, poveretto, mediocre, invidioso.
Secondo me state tutti perdendo tempo: Veltroni perderà le elezioni. E non parlo delle Primarie. Parlo delle elezioni vere. E’ un cavallo perdente, un candidato-pippa che prende voti solo in Lazio e regioni limitrofe e che solo nei palazzi romani (e romanocentrici) poteva venire in mente di candidare. Al resto d’Italia sta sulle balle. Chiedete in giro. Quindi tutta ‘sta fatica incuiciesca non servirà a niente. Scalfarotto e soci finiranno ad ingrossare le file dei “vorrei ma non posso” che forse combineranno qualcosa a 50 anni, quando saranno Perpetui anche loro. Sono già sulla buona strada… sempre che il PD regga ad una sconfitta elettorale. A quel punto rischiano di trovarsi anche senza strapuntino.
Che si perda tempo lasciando commenti in questo blog è pacifico!
a meno che non vengano fatti i copia e incolla dai giornalisti del corriere della sera in mala fede.
Cmq complimentoni e forza e andate avanti così!!! ma quanti siete in tutto? se mi dici quanti siete in tutto IVAN ti dò un fiorino.
Un fiore piccolo: un fiorino!
In attesa di un Suo gradito riscontro, caro Ivan, Le porgo i miei più cordiali saluti zen
Antonio
Io sono con voi.
Anche la sola presenza di Ivan nel PD è per me una ricchezza ed una garanzia.
Buongiorno a tutti. Ma è vero che iMille non presenteranno proprie liste alle primarie e avranno dei posti nelle liste a sostegno di Veltroni? Da quello che leggo sopra mi pare di capire questo. Grazie
Pier, ma credete a tutte le panzane che leggete? Stando a Rete4 Silvio Berlusconi e’ un innocente perseguitato. Se lo dice Rete4, allora…
Se la smetteste di accapigliarvi su piccole sciocchezze come quali candidati x primarie per un partito nato morto potreste accorgervi di fatti gravi che accadono nella roma di veltroni:
da Repubblica
Sorpresi dai carabinieri due gay che si scambiavano effusioni nel centro di Roma
Ferma condanna dell’Arcigay: “Non siamo di serie B. Il 2 agosto organizzeremo un bacio collettivo”
Fermata coppia omosessuale
Si baciava davanti al Colosseo
Denunciata una coppia gay che si baciava davanti al Colosseo
ROMA – Nel giorno in cui la Cassazione ribadisce il diritto di esprimere “senza condizionamenti la propria identità sessuale”, a Roma due omosessuali sono stati fermati e denunciati per atti osceni perchè si baciavano alle due di notte davanti al Colosseo. Roberto e Michele, 27 e 28 anni, sono stati sorpresi da una pattuglia dei carabinieri in via San Giovanni in Laterano, riservata in questi giorni alla cosiddetta Gay Strett, una sorta di agorà dove la comunità gay si incontra e allestisce eventi culturali. Per protestare contro un rigore che l’Arcigay ritiene eccessivo e ingiustificato, il 2 agosto, in occasione della pedonalizzazione della Gay Strett, centinaia di omosessuali e lesbiche si sono dati appuntamento alle 23 sotto il Colosseo per un bacio collettivo.
Roberto è di Roma; con Michele si conosce da tempo. Ieri notte stavano lasciando la piazza e si avviavano verso il motorino posteggiato vicino. Davanti al Colosseo si sono baciati: “E’ stato solo un bacio”, giura Roberto. “Forse si può giudicare un bacio un po’ focoso, sulle labbra e sul petto, ma niente di più. All’improvviso ci ha illuminato il fascio di luce di gazzella dei carabinieri. Ci hanno chiesto i documenti. Trascorsi venti minuti, Michele, un po’ spaventato, ha chiesto spiegazioni. Semplici accertamenti, ci hanno risposto. Intanto sono arrivate altre due auto dei carabinieri. Erano in sei. A quel punto ci hanno perquisito”, spiega Roberto. “Ci hanno fatto svuotare le nostre tasche, cosa insolita considerando che non avevamo niente che fosse fuori posto: pantaloni allacciati, cintura a posto e maglietta indosso. In caserma ci hanno trattato come appestati e all’interrogatorio che è seguito ci hanno accusati di atti osceni in luogo pubblico”.
Fabrizio Marrazzo, presidente dell’Arcigay Roma, grida allo scandalo: “E’ un fatto gravissimo. Mostra che ancora oggi le coppie omosessuali sono considerate di serie B. Abbiamo segnalato la cosa al legale di Gay Help Line, che la scorsa settimana, per la prima volta in Italia, ha fatto ottenere la costituzione di parte civile al compagno di un gay ucciso. Non ci faremo intimidire da queste azioni e proseguiremo nei nostri progetti: le lesbiche ed i gay in Italia non devono più subire soprusi di questo tipo. Tra una settimana, quando le autorità renderanno pedonale quel tratto di strada dove si affacciano il maggior numero di bar gay della città, abbiamo deciso che ci baceremo in pubblico. Saremotanti, centinaia. Sarà la nostra risposta alla denuncia per atti osceni”.
Minchia, ma ‘sti carabinieri non c’avevano proprio un cazzo da fare? Se non servono, invece di lasciarli andare in giro a fare bullismo, si può sempre lasciarli a casa!
a casa no, per carità, a casa hanno la connessione a internet e magari ce li troviamo qui a frantumarci i gabbasisi…allargherebbero il già folto gruppetto 😉
Ieri ho partecipato ad un incontro a Brescia con Enrico Letta. Devo sinceramente confessarvi che forse più di Veltroni è lui il candidato che meglio comprende le esigenze di noi giovani. I suoi 41 anni sono una buona garanzia di tutela per chi vuole essere maggiormente rappresentato. Farò infatti una lista che lo appoggerrà proprio qui a Brescia.
Convengo con Silvio,
Letta a me sembra il candidato che, non solo anagraficamente, può interpretare la welthanshaung di chi oggi ha più di 30 anni e meno di 55, ma non solo.
Forse l’errore de i 4 de iMille è stato quello di scegliere troppo in anticipo il cavallo su cui puntare senza osservare il panorama e senza prevedere outsider di valore (mi si scusi il termine), forse avrebbero potuto avere visibilità e migliore collaborazione usando un po’ di cautela.
Alessandro
Letta che è uomo intelligente e perbene. Così la Bindi e Colombo. Non basta essere intelligenti e perbene per guidare una coalizione complessa e per essere rappresentativi del nuovo, però. L’ottima scuola democristiana a cui Letta è cresciuto gli consente di comprendere al volo di plasmare i propri interventi e la propria azione. Ad esempio, di presentarsi con un filmato su YouTube e di farsi portabandiera di una generazione. Avevate mai visto Letta prima sul web? Perché compare oggi? Siete certi che Letta sia un giovane aperto ai giovani? Anche un mese fa aveva 41 anni ed era il più giovane dei 45. Perché non si è offerto come interlocutore all’iniziativa di Luca Sofri? Siete certi che se non vincerà potrà essere la spinta nuova che noi vogliamo che si innesti nella politica del PD? Siete certi che se vincerà sia il competitore più forte e credibile che il centrosinistra può presentare?
Rispondete a queste domande evitando l’errore, dopo aver ascoltato parlare delle persone perbene, di dar retta a quella che ha parlato per ultima.
Che tristezza e che deja vu! Si fonda un movimento come specchietto per le allodole da utilizzare nella questua degli strapuntini.
I questuanti sono sempre gli stessi: personaggi in cerca di autore (leggi fonte di sostentamento) o di dorato rientro in patria. Da loro è partita la campagna per le primarie del 2005, da loro la defunta associazione ioPartecipo e sempre da loro l’iniziativa de iMille. Qualche faccia nuova non basta a nascondere il sapore della minestra riscaldata: il copione si ripete identico a se stesso.
Mi pare che l’abbia detto Stefano Benni qualche tempo fa che l’unica speranza per l’Italia è l’impatto con un gigantesco meteorite.
Marina
X Antonio: non rispondere ai commenti del blog da parte di Ivan Scalfarotto – caro ex-garibaldino – forse serve a non farsi insultare! La prima esperienza nel blog (ti ricordi “Io Partecipo”?) ha fatto sì che molti lo abbiano insultato anche pesantemente. Per cui rispettiamo la sua casa aperta a tutti. Grazie. e lascia stare la cotica.
Porca miseria ci fosse mai una volta che Scalfarotto rispondesse ai commenti!!
Io, comunque, il 14 ottobre se vado a votare (ma davvero se) voto Adinolfi. I vostri metodi, cari Mille, non mi sono piaciuti. E ripeto la domanda di altri: dopo la scellerata decisione di regalarvi a Veltroni, quanti siete?
Non credo sia possibile fare una conta dei partecipanti. Sicuramente Ivan e Marco e Luca pensano di non aver perso consensi dalle precedenti primarie. Quindi fanno riferimento ai quei 15 mila o 17 mila che votarono Ivan. Poi considerano che almeno mille di questi possano o vogliano farne parte attiva. In realtà il numero dei partecipanti ha puramente un valore nominale, per cui non serve contarli. Furono già contati. E in virtù di questo non si incita al proselitismo. Una volta entrati a far parte della leva forte della politica, vedi sostegno a Veltroni, immaginano di accrescere la loro immagine per dare voce a tutti quelli, e sono veramente tanti, la pensano come loro.
In realtà si potrebbe discutere sul metodo una volta accertato di essere a sostegno delle idee politiche.
Nella lettera a Fassino Ivan scrive:
Oltre alla partecipazione esiste tuttavia la necessità che il percorso di fondazione del nuovo partito sia un percorso profondamente trasparente e realmente aperto. Come ho spesso sottolineato ho un profondo rispetto per chi ha una storia diversa dalla mia, ma lo stesso rispetto richiedo. Chi voglia impegnarsi in questa impresa, entrare in un partito nuovo per costruirlo, deve potere avere la serenità di partecipare ad un processo aperto ed autenticamente democratico.
Beh caro Ivan anche noi che facciamo parte dei iMille vogliamo essere rispettati, quindi due domande:
1. Sulla TRASPARENZA: È vero che non ha importanza sapere quanti siamo?
2. Sul dialogo APERTO: Che senso ha pubblicare nel bog de iMille solo i commenti vagliati e moderati?
il blog de imille non se lo fila più nessuno, gli aggiornamenti sono scarsi, è diventato un sito di partito praticamente.
E’ bene tornare ad essere giovani di lotta e di governo, togliersi i completi blu da lavoro, calzare le crocs e battere i marciapiedi della politica. Gli incontri con Uolter lasciano il tempo che trovano….
anch’io sostengo l’iniziativa di Adinolfi. E sono convinto che ci sia spazio per chiunque dei mille voglia farne parte attivamente. Scrivetegli ad adinolfi@gmail.com
non ve ne pentirete
Il problema non è tanto l’incontro con Veltroni di oggi, quanto l’incontro con Casini di domani.
Poi mi sbaglierò e l’Opus Dei e la Binetti usciranno dal PD magari perché ci entreranno i Radicali, tutto può essere nel circo politico italiano 🙂 Quando questo sarà accaduto, riconsidereremo lo scacchiere. Intanto, buona estate!
Per Aleandro: ti consiglio un paio di occhiali. Ci sono 3 nuove idee+ tre nuovi post sul sito. Si parla di criminalita’, partecipazione popolare, come coinvolgere il sud, come coinvolgere la base. Tutto scritto in 4 giorni. Se poi a te delle idee non te ne frega niente, pace. In quel caso e’ meglio che batti i marciapiedi della politica come dici tu
3 nuove idee?? banalità da copia e incolla.
la verità è che vi siete messi calmini calmini in attesa dei posti caldi nelle liste veltroni.
Nessuno più dice nulla. Sofri tace. Ivan tace, ecc.
Se poi siete contenti perchè in 6 o 7 avete trovato la cadreghina, buon per voi.
Sofri ha scritto oggi, Aleandro caro. Se poi tu per partecipazione e seguito intendi casino, allora direi che hai sbagliato movimento.
Troll, troll, troll…. cari iMille non vi fate fregare da iTroll.
E tu, Scalfarotto, non ti accorgi che stanno riducendoti un’altra volta il blog a un lupanare?
E questa sarebbe la democrazia? Ma per favore! Guarda quanta strada hai fatto a fare le persona per bene e quanto democratici sono i leader che hanno ottenuto qualcosa in politica. Caro Ivan, se vuoi andare da qualche parte guarda a quanta democrazia interna c’è nei Verdi, nell’Italia dei Valori, nella Lega, in Forza Italia…. Mentre tu dai voce e spazio a quattro sfessati completi come questo Aleandro, guarda il tuo amico Pecoraro Scanio quanta voce ha dato non a un paio di anonimi deficienti ma ad accademici veri come Mattioli e Scalia, tanto per fare un esempio.
Democrazia diretta… ma fatemi il piacere!!! Chiudi lo spazio, Ivan, chiudilo il più possibile, assumitene la responsabilità e invece di pensare a questi quattro cretini dai finalmente una mano concreta all’Italia.
Grazie e scusa lo sfogo.
Il fatto che tu abbia saltato la coda al check-in è un bruttissimo segno…