Mi permetto di riutilizzare un suo passo:
“Un partito democratico, aperto, espressione di una politica intesa come servizio – temporaneo – alla collettività. Un partito non occupato da un ceto di oligarchi e che, non essendo occupato, non provi a sua volta ad occupare lo stato. Un partito che abbia il coraggio di fare delle scelte, impopolari se del caso, e che si presenti all’elettorato per farsi giudicare sulla base di quelle scelte, non d’altro. Un partito che pratichi il principio di responsabilità al proprio interno, prima, e lo promuova nel paese poi. Dove chi prende decisioni sbagliate va via, e chi non decide va via anche prima. Un partito che premi le competenze prima della fedeltà, un partito che metta quelli che ritiene gli interessi del paese davanti al proprio particulare. Un partito che rifiuti il consenso clientelare e quello manovrato dalla criminalità organizzata.”
Condivido tutto, ma come fa ad appoggiare Veltroni, l’emblema della non decisione? Anche volendo tralasciare questo piccolo paritcolare, come fate lei ed iMille ad essere compagni di sventura con il Pres. Bassolino nell’appoggiare Veltroni?
Cordialmente
Giovanni
Caro Ivan,
mi chiamo Francesco, ho ventotto anni e vivo e lavoro all’Aja. Sono un funzionario ONU, impiegato del tribunale internazionale per la ex-Jugoslavia.
Ti seguo da tempo, sin da quando hai deciso di candidarti alle primarie dell’unione e devo dire che sei l’unico politico nel quale riesca ad identificarmi (forse anche perchè non sei veramente un politico di professione!). Ho letto anche il tuo libro, del quale ho regalato varie copie ad amici e conoscenti.
Ho appreso che supporti l’iniziativa de “i Mille”, i quali appoggiano la candidatura di Walter Veltroni. Devo confessarti che ho qualche riserva su di lui: non mi pare certo una figura nuova in aperta rottura col passato! Ho letto il suo discorso al Lingotto di Torino e non ne sono rimasto particolarmente colpito. L’ho trovato abbastanza prolisso e noioso e infarcito di retorica, facilonerie, buoni sentimenti, qualche luogo comune e qualche precoce compromesso. Mi piacerebbe vedere persone come te candidarsi alle primarie per il PD, anche se non so quali potrebbero realisticamente essere le possibilità di successo. Mi piacerebbe per l’appunto non vedermi sfilare davanti i soliti noti (Bindi, Letta ecc. ecc.). Hai mai considerato l’ipotesi di una candidatura?
Ad ogni modo, per il momento, appoggio l’iniziativa dei mille e penso di votare alle primarie del PD.
Volevo infine farti sapere che apprezzo e appoggio il tuo coinvolgimento ed il tuo impegno e che sono interessato a mettere a disposizione le mie competenze e a collaborare attivamente con te e/o con il movimento de “i Mille” (ai quali ho appena scritto). Sono particolarmente sensibile a questi temi: meritocrazia, lotta al corporativismo, lotta ad un’Italia vecchia fatta di baroni attaccati alle loro poltrone (e quindi svecchiamento del sistema Italia), fuga dei cervelli all’estero. Potrei offrire le mie competenze, tra l’altro, in tema di diritto penale internazionale (un settore importante ed in pieno sviluppo), cooperazione e politica internazionale. Non ho esperienze politiche dirette. Ci tengo infine a dire che mi considero di sinistra e che ho sempre votato, benché non necessariamente esaltato dai candidati.
Francesco Rindi
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
3 risposte a “Moderno, democratico, laico, di sinistra”
Mi permetto di riutilizzare un suo passo:
“Un partito democratico, aperto, espressione di una politica intesa come servizio – temporaneo – alla collettività. Un partito non occupato da un ceto di oligarchi e che, non essendo occupato, non provi a sua volta ad occupare lo stato. Un partito che abbia il coraggio di fare delle scelte, impopolari se del caso, e che si presenti all’elettorato per farsi giudicare sulla base di quelle scelte, non d’altro. Un partito che pratichi il principio di responsabilità al proprio interno, prima, e lo promuova nel paese poi. Dove chi prende decisioni sbagliate va via, e chi non decide va via anche prima. Un partito che premi le competenze prima della fedeltà, un partito che metta quelli che ritiene gli interessi del paese davanti al proprio particulare. Un partito che rifiuti il consenso clientelare e quello manovrato dalla criminalità organizzata.”
Condivido tutto, ma come fa ad appoggiare Veltroni, l’emblema della non decisione? Anche volendo tralasciare questo piccolo paritcolare, come fate lei ed iMille ad essere compagni di sventura con il Pres. Bassolino nell’appoggiare Veltroni?
Cordialmente
Giovanni
Giovanni, mi sono permessa anche io di citare il tuo commento…
Caro Ivan,
mi chiamo Francesco, ho ventotto anni e vivo e lavoro all’Aja. Sono un funzionario ONU, impiegato del tribunale internazionale per la ex-Jugoslavia.
Ti seguo da tempo, sin da quando hai deciso di candidarti alle primarie dell’unione e devo dire che sei l’unico politico nel quale riesca ad identificarmi (forse anche perchè non sei veramente un politico di professione!). Ho letto anche il tuo libro, del quale ho regalato varie copie ad amici e conoscenti.
Ho appreso che supporti l’iniziativa de “i Mille”, i quali appoggiano la candidatura di Walter Veltroni. Devo confessarti che ho qualche riserva su di lui: non mi pare certo una figura nuova in aperta rottura col passato! Ho letto il suo discorso al Lingotto di Torino e non ne sono rimasto particolarmente colpito. L’ho trovato abbastanza prolisso e noioso e infarcito di retorica, facilonerie, buoni sentimenti, qualche luogo comune e qualche precoce compromesso. Mi piacerebbe vedere persone come te candidarsi alle primarie per il PD, anche se non so quali potrebbero realisticamente essere le possibilità di successo. Mi piacerebbe per l’appunto non vedermi sfilare davanti i soliti noti (Bindi, Letta ecc. ecc.). Hai mai considerato l’ipotesi di una candidatura?
Ad ogni modo, per il momento, appoggio l’iniziativa dei mille e penso di votare alle primarie del PD.
Volevo infine farti sapere che apprezzo e appoggio il tuo coinvolgimento ed il tuo impegno e che sono interessato a mettere a disposizione le mie competenze e a collaborare attivamente con te e/o con il movimento de “i Mille” (ai quali ho appena scritto). Sono particolarmente sensibile a questi temi: meritocrazia, lotta al corporativismo, lotta ad un’Italia vecchia fatta di baroni attaccati alle loro poltrone (e quindi svecchiamento del sistema Italia), fuga dei cervelli all’estero. Potrei offrire le mie competenze, tra l’altro, in tema di diritto penale internazionale (un settore importante ed in pieno sviluppo), cooperazione e politica internazionale. Non ho esperienze politiche dirette. Ci tengo infine a dire che mi considero di sinistra e che ho sempre votato, benché non necessariamente esaltato dai candidati.
Francesco Rindi