Meno male che abbiamo un politico attento al futuro, uno che sta su YouTube e su Second Life, uno internazionale, uno che vive in Europa. Il blog di Antonio Di Pietro è integralmente tradotto in inglese. Parola per parola.
“The Democratic Party has missed a great opportunity to be able to qualify itself as democratic, given that to be truly called “democratic”, a party must be open and pluralistic otherwise it is simply “not”, it doesn’t exist.
The formal justification for excluding me as a candidate for the position as National Secretary is simply a convenient smokescreen so as not to have under their feet, a true real competitor who would have broken the eggs in the basket, who would have been able to start a discussion about the preconstituted equilibria.
To those who have so quickly wanted to exclude my candidacy and the participation of Italia dei Valori in the process of forming the “so-called” Democratic Party I would like to reflect on the following points….”
Qualificarsi? To qualify oneself.
Non esiste? It does not exist.
Rompere le uova nel paniere? To break the egg the eggs in the basket.
Formare un partito? To form a party.
Riflettere? Ovvio, to reflect.
Tonino, sorry, but all this really non c’azzecca. How would you say that? It doesn’t stick, it really doesn’t.
327 risposte a “The eggs and the basket”
bellissimo! fa il paio con plis visitsss itali, pliiiis di Rutelli 😀
link: http://www.youtube.com/watch?v=w0P-gl4zlvU
Dai Ivan, non è corretto prendere in giro un avversario.
Sappiamo tutti che Tonino è un po’ restio ad usare bene l’italiano, figuriamoci l’inglese.
Tuttavia non possiamo pensare – siamo troppo intelligenti per farlo – che la forma sia sostanza.
Lasciamo che Di Pietro si esprima come crede, le sue idee – ultimamente – sembrano le uniche ispirate da buon senso.
Cordialità
Alessandro
continuo a non capire perché l’IDV non abbia fatto un qualche accordo per sciogliersi nel PD così che Di Pietro potesse candidarsi. Sinceramente mi sembra normale che non abbiano permesso al leader di un altro partito di partecipare alle primarie, quello che mi chiedo è perché Di Pietro non si sia mosso prima facendo un congresso in cui venisse approvata una linea di partito che portasse a confluire nel PD attraverso la partecipazione alle primarie
Giacomo, a me pare ovvio che Di Pietro non avesse nessuna intenzione di entrare nel PD, lo prova la rocambolesca candidatura dell’ultimo minuto (previa smentita), in coda a Pannella e senza ricorso (ci teneva proprio tanto a candidarsi).
Un goffo tentativo per dire che lui se ne andra’ con la Sinistra Unita perche’ il PD non lo vuole. Un goffo tentativo di minacciare crisi di governo future. Io stimo il buon Tonino, ma preferirei cambiasse lavoro e tornasse a fare il PM.
sono d’accordo con Alessandro: che tristezza e che piccolezza dimostri nel prendere in giro un collega per degli errori linguistici!
come se non ci fossero altri problemi nella politica italiana!
L’ho fatto leggere alla mia moglie scozzese, non ci ha capito nulla, pensava fosse un scherzo, tipo i podcast che girano in rete con il turista italiano che cerca di ordinare una stanza d’albergo a New York!
A parte la parola c’azzecca che si ricorda perche’ una volta ci abbiamo scherzato sopra quando vivevamo in Italia.
Si Tonino ha dismostrato proprio di non essere bravo a scegliersi i collaboratori, dai candidati al senato giu’ fino al traduttore.
Pero’ leggetevi i due post successivi in cui parla del rinvio a giudizio di Geronzi e del blocco al blog di Piero Ricca dopo una querela di parte. Dui cose diversissime ma comunque gravi e di cui s’è parlato troppo poco.
Scusatemi tanto, ma qui il problema è politico. Di Pietro sta su Second Life, apre un blog e lo traduce in inglese per dare un’immagine pubblica di sé diversa da quella del politico italiano tradizionale che nella visione comune è antiquato, ignorante e provinciale.
Se questo è il suo inglese allora Di Pietro sappia che il fatto di pagare (poco) un traduttore (scadente) non lo distingue dalla massa dei suoi colleghi. Resta antiquato, ignorante e provinciale col blog o senza il blog, in inglese o in italiano.
E dopo….i socialisti sono zombie, dopo le proposte d censura, ora la maestrina dalla penna rossa………Scusa Ivan, ma se questo è quello che vuoi portare nel PD, caro, lascia pure perdere, è meglio davvero.
Il nuovo spirito di questa avventura è l’unità; allora visto che sei ormai un personaggio autorevole, contattavi IDV e facevi presente la cosa in modo riservato. E invece continuiamo con gli attacchi di basso profilo……e il PD va sempre più giù………Ps: lo dico da uno che è in una segreteria, la lista unica di Veltroni è tutta già fatta di soli vertici. Quando vedi il tuo amico Uolter magari fagli cambiare idea.
Parlare una lingua straniera e sopratutto farsi capire non é mai facile.
E’ la verità.
Quando si esce poi dalla famiglia delle lingue latine per un italiano il tutto diventa ancora piu’ difficile.
Di Pietro a modo suo fa uno sforzo. Lo apprezzo.
Detto questo Ivan ti segnalo un altro video:
http://www.youtube.com/watch?v=q_xv_Xqg1zg
Parlare una lingua straniera e sopratutto farsi capire non é mai facile.
E’ la verità.
Quando si esce poi dalla famiglia delle lingue latine per un italiano il tutto diventa ancora piu’ difficile.
Di Pietro a modo suo fa uno sforzo. Lo apprezzo.
Detto questo Ivan ti segnalo un altro video:
http://www.youtube.com/watch?v=q_xv_Xqg1zg
Parlare una lingua straniera e sopratutto farsi capire non é mai facile.
E’ la verità.
Quando si esce poi dalla famiglia delle lingue latine per un italiano il tutto diventa ancora piu’ difficile.
Di Pietro a modo suo fa uno sforzo. Lo apprezzo.
Detto questo Ivan ti segnalo un altro video:
http://www.youtube.com/watch?v=q_xv_Xqg1zg
Parlare una lingua straniera e sopratutto farsi capire non é mai facile.
E’ la verità.
Quando si esce poi dalla famiglia delle lingue latine per un italiano il tutto diventa ancora piu’ difficile.
Di Pietro a modo suo fa uno sforzo. Lo apprezzo.
Detto questo Ivan ti segnalo un altro video:
http://www.youtube.com/watch?v=q_xv_Xqg1zg
E gia’, Tonino fa uno sforzo. Ma per favore…
A me fa senso sapere che un ministro sia praticamente analfabeta in inglese. Non deve mica parlare l’inglese di Shakespeare, ma almeno essere in grando di farsi capire.
Per sempio, qualcuno mi sa dire se D’Alema, che fa il ministro degli esteri, quando va in giro si porta dietro l’interprete?
Pliis, visit auar cauntri!
Ok, D’Alema almeno sa leggere in inglese. Meglio di Tonino.
Pero’ che vergona, ad Oxford…
A voi sembra degno di un vice primo ministro?
Grazie Filippo per la segnalazione.
a me basterebbero fossero onesti prima di tutto (niente ole per telefono). Saper parlare inglese fluentemente sarebbe un gradito di piu’.
x FIlippo
Ripeto, nessuno pretende che siano in grado di parlare l’inglese di Oxford, ma almeno che siano in grado di farsi capire. Quello che scrive Di Pietro non ha proprio senso!
Ti accontenti che siano onesti? Io no. C’e’ pieno di brave persone in Italia, ma non hanno la pretesa di fare i ministri.
Come giustamente notava un altro bloggista, nessuno chiede a Di Pietro di sapere l’inglese. Si tratta di scegliersi un collaboratore che lo sappia parlare quel tanto che basta da evitare errori così grossolani e questo fraseggiare anti-anglosassone.
Alcune delle idee di Di Pietro sono giuste, per alcuni versi è uno dei politici più innovativi sul “mercato”.
E’ un ignorante? Ma per cinquant’anni siamo stati governati da ignoranti ben peggiori di lui! Il problema non è se il capo è ignorante, ma se sa scegliersi collaboratori competenti o se se li sceglie peggio di lui (come finora hanno fatto i politici italiani). In questo caso, si tratta della tipica scivolata estiva, che va giustamente notata e messa alla berlina, ma non drammatizzata.
Non dimentichiamoci che anche Veltroni non è che sia né un genio né un raffinato cultore delle lettere … ha solo uno staff migliore.
Ivan invece è sicuramente molto intelligente e colto, ma è proprio per questo che in Italia non sarà mai presidente del consiglio, ahimé 🙁
Ivan a proposito di staff so che cio’ implicherebbe un lavoro della Madonna.
Ma se si iniziasse a tradurre il blog almeno parzialmente in EN o FR o ES ?
Dice: “E chi me lo fa fare? Già é difficile tenerene uno monolingue”
Non hai tutti i torti.
Comunque come si dice ho lanciato la pietra nello stagno
(se si dice in italiano, visto che oramai parlo male tutte le lingue)
Ivan a proposito di staff so che cio’ implicherebbe un lavoro della Madonna.
Ma se si iniziasse a tradurre il blog almeno parzialmente in EN o FR o ES ?
Dice: “E chi me lo fa fare? Già é difficile tenerene uno monolingue”
Non hai tutti i torti.
Comunque come si dice ho lanciato la pietra nello stagno
(se si dice in italiano, visto che oramai parlo male tutte le lingue)
Ivan a proposito di staff so che cio’ implicherebbe un lavoro della Madonna.
Ma se si iniziasse a tradurre il blog almeno parzialmente in EN o FR o ES ?
Dice: “E chi me lo fa fare? Già é difficile tenerene uno monolingue”
Non hai tutti i torti.
Comunque come si dice ho lanciato la pietra nello stagno
(se si dice in italiano, visto che oramai parlo male tutte le lingue)
Ivan a proposito di staff so che cio’ implicherebbe un lavoro della Madonna.
Ma se si iniziasse a tradurre il blog almeno parzialmente in EN o FR o ES ?
Dice: “E chi me lo fa fare? Già é difficile tenerene uno monolingue”
Non hai tutti i torti.
Comunque come si dice ho lanciato la pietra nello stagno
(se si dice in italiano, visto che oramai parlo male tutte le lingue)
Sandra,
Di Pietro non e’ ignorante come lo dipingi tu. Quello che Ivan ha riportato non l’ha mica scritto lui. E’ ovviamente il risultato di un tradottore automatico tipo bubblefish. Piazzi il testo e il traduttore traduce parola per parola (e vengono fuori i mostri che leggi). Complimenti alla geniale intuizione del collaboratore di Tonino che si occupa del blog.
Tonino non e’ ignorante, ma spesso fa delle uscite ingenue (come la pagliacciata della candidatura al PD). E’ il motivo per cui ho scritto sopra che preferivo Tonino come PM. Ma, se proprio non vuole tornar PM, almeno imparari a scegliere meglio i suoi collaboratori (leggi anche alla voce De Gregorio).
Il problema a me sembra che si vogliano sfoggiare delle competenze che non si hanno, fidando sull’ignoranza altrui. Di Pietro fa il suo blog in inglese e si dà pure delle arie, contando sul fatto che nessuno è in grado di capire quello che dice (dato che gli altri sono ignoranti quanto lui). Poi arriva Ivan, legge quell’inglese e si mette le mani nei capelli. Come farebbe del resto qualsiasi anglofono che si imbattesse in quel testo.
La verità è che quel blog in inglese non serve a farsi capire dagli stranieri ma solo a dimostrare agli italiani che Di Pietro ha il blog in inglese. Peccato che poi, blog o non blog, Di Pietro sia inadeguato come tutto il resto della classe politica, che almeno non sfoggia competenze che non ha.
Se avesse voluto elevare il livello della politica italiana e darle un tocco di internazionalità, Di Pietro avrebbe fatto meglio a pensare a chi portare in Parlamento… certo non ha fatto eleggere gente di livello internazionale. Invece che un blog in inglese farlocco avrebbe fatto meglio a darci dei parlamentari che parlassero inglese (per esempio uno Scalfarotto in più e un De Gregorio in meno).
x Filippo e Lorenzo,
e cioe’ avere un traduttore decente risolverebbe il problema?
Che importa se poi uno non capisce cosa succede nel resto del mondo, non sa leggere il New York Times, non capisce cosa dicono alla BBC o alla CNN, del proprio paese per esempio e degli altri.
OK, se a voi sta bene cosi’.
Non dico la BBC o CNN ma almeno France2 o la TVE…..
Non dico la BBC o CNN ma almeno France2 o la TVE…..
Non dico la BBC o CNN ma almeno France2 o la TVE…..
Non dico la BBC o CNN ma almeno France2 o la TVE…..
Sandra, ci stiamo accapigliando sul nulla.
L’unico punto fisso e’ che l’inglese oggi e’ indispensabile, ancor di piu’ in futuro (l’inglese si avvia a diventare la common language d’europa). Il resto ognuno declini l’uso della lingua come vuole, sapendola, con collaboratori, traduttori o marzianidamarsattacks, basta che serva allo scopo.
A me sembra un vero colpo basso inferto ai danni del povero Tonino nazionale.
Poi veniamo richiamati all’eleganza in questo blog, quando dal canto suo, il padrone di casa, perde in stile e prende in giro l’inglese di Di Pietro.
Che prenda in giro, il padrone di casa, Fassino o D’Alema, che uno ha una banca e l’altro lo fanno sognare eh?
Ceresa, nei commenti sopra ci sono i link a un video di Rutelli e un video di D’Alema.
Filippo,
giustamente l’inglese non deve essere il “common language”.
L’Europa non é solo fatta di inglese e non lo sarà (e non deve esserlo)
Sta di fatto che é importante capirlo l’inglese (cosi come é importante capire altre lingue)
Mi fermo qui senno’ vado fuori tema.
Per me quel che conta, e cio a cui sto cercando di lavore, é far si che la gente sappia maneggiare o meglio capire,
x lo meno una lingua straniera.
Poco importa se inglese, francese, spagnolo, tedesco, ceco, turco, basco, svedese o greco.
Il conoscere una lingua straniera é uno strumento di apertura al mondo.
E a maggior ragione un uomo che si dedica alla politica deve dimostrare una simile apertura.
No?
Quanto al povero Tonino. Già ci siamo espressi.
Filippo,
giustamente l’inglese non deve essere il “common language”.
L’Europa non é solo fatta di inglese e non lo sarà (e non deve esserlo)
Sta di fatto che é importante capirlo l’inglese (cosi come é importante capire altre lingue)
Mi fermo qui senno’ vado fuori tema.
Per me quel che conta, e cio a cui sto cercando di lavore, é far si che la gente sappia maneggiare o meglio capire,
x lo meno una lingua straniera.
Poco importa se inglese, francese, spagnolo, tedesco, ceco, turco, basco, svedese o greco.
Il conoscere una lingua straniera é uno strumento di apertura al mondo.
E a maggior ragione un uomo che si dedica alla politica deve dimostrare una simile apertura.
No?
Quanto al povero Tonino. Già ci siamo espressi.
Filippo,
giustamente l’inglese non deve essere il “common language”.
L’Europa non é solo fatta di inglese e non lo sarà (e non deve esserlo)
Sta di fatto che é importante capirlo l’inglese (cosi come é importante capire altre lingue)
Mi fermo qui senno’ vado fuori tema.
Per me quel che conta, e cio a cui sto cercando di lavore, é far si che la gente sappia maneggiare o meglio capire,
x lo meno una lingua straniera.
Poco importa se inglese, francese, spagnolo, tedesco, ceco, turco, basco, svedese o greco.
Il conoscere una lingua straniera é uno strumento di apertura al mondo.
E a maggior ragione un uomo che si dedica alla politica deve dimostrare una simile apertura.
No?
Quanto al povero Tonino. Già ci siamo espressi.
Filippo,
giustamente l’inglese non deve essere il “common language”.
L’Europa non é solo fatta di inglese e non lo sarà (e non deve esserlo)
Sta di fatto che é importante capirlo l’inglese (cosi come é importante capire altre lingue)
Mi fermo qui senno’ vado fuori tema.
Per me quel che conta, e cio a cui sto cercando di lavore, é far si che la gente sappia maneggiare o meglio capire,
x lo meno una lingua straniera.
Poco importa se inglese, francese, spagnolo, tedesco, ceco, turco, basco, svedese o greco.
Il conoscere una lingua straniera é uno strumento di apertura al mondo.
E a maggior ragione un uomo che si dedica alla politica deve dimostrare una simile apertura.
No?
Quanto al povero Tonino. Già ci siamo espressi.
Filippo,
la gente puo’ usare la lingua che vuole per fare il lavoro che vuole, non saro’ io a giudicare. Ma se e’ uno che pretende di fare il ministro a parlare, mi dispiace ma io esprimo il mio parere negativo. Un ministro gestisce la cosa pubblica, cioe’ gli interessi di ogni singolo italiano. La gente ha il diritto di chiedere che il ministro sia almeno in grado di comunicare con i suoi colleghi in europa. Pensi davvero che sia troppo?
Non e’ che si stia parlando dell’aramaico antico, o del giapponese qui. A me questa cosa mi fa un po’ senso. E’ come se uno scienziato nel 2007 scrivesse i suoi articoli in Italiano. E secondo te chi sarebbe in grado di dargli retta, se non la sua cricca di amici?
in friuli abbiamo una rivista di articoli scientifici direttamente in friulano. imperdibile 🙂
da quando in qua anglofoni, francofoni, ispanofonici o altri non italici dovrebbero interessarsi al sito di Tonino? o di quello di Scalfarotto? che senso ha? suvvia, siamo seri!
Il povero Tonino poi ha fatto una figura di cacca, non voleva evidentemente essere da meno del Cicoria, non mi sembra che la questione meriti tutto questo accanimento.
Mi viene invece uno spunto di riflessione. Questi personaggi con le loro prodezze linguistiche, non sono forse lo specchio del “monoglottismo” nazionale?
Non vi dico le volte in cui vedo i miei colleghi belgi mettersi le mani nei capelli quando chiamano i clienti in Italia. Le provano tutte: inglese, tedesco, francese… mai che all’altro capo risponda subito quancuno che sappia scambiare due parole in una lingua diversa dall’Italiano! E non é che chiamino il tabaccaio o il barbiere di quartiere (con tutto il rispetto per le professioni, ma a clientela esclusivamente locale) ma managers di grossi gruppi anche internazionali dell’agroalimentare.
Per non parlare degli amici che tornano dalle ferie in Italia lamentandosi che riescono a fatica a farsi capire, anche nelle località turistiche.
Ultima chicca: un impiegata del consolato italiano a Brussels, un mesetto fa, che continuava a parlare in italiano con una signora belga che la capiva a stento e invano cercava di mutare la conversazione in francese!!!
Detto questo, che i nostri politici non sappiamo parlare in inglese non mi sconvolge. Il fatto che invece non abbiamo il senso del ridicolo…
Saluti
Gentilissima Dott.ssa Savaglio
Di certo Lei sa l’inglese alla perfezione. Di certo nel Suo campo è davvero brava, tanto da aver meritato prestigiose copertine.
Ma, politicamente, a parte la cricca di amici, chi la considera?
Allora, magari, smettiamola con il vecchio sistema di tutti sommi giudici, perchè qualche errore o mancanza, tutti la abbiamo. e di certo tutti abbiamo provato a strafare almeno una volta nella vita.
Porti idee nuove e con esse nuovi modi di agire e di porsi, Cato Maior, Le assicuro, non è più di moda. E forse un dibattito su un blog avrà più senso.
La critica è il motore della politica, ma deve essere costruttiva. Altrimenti, è affare da portineria, e di portinai di certo altri mille non ce ne servono.
Avete capacità e buona volontà, aggiungete maggiore umiltà e poi rischiate del vostro e sarete di certo una ricchezza per le primarie, altrimenti, lasciate stare, non sareste nulla di nuovo
caro Giorgio,
a. Il mio inglese e’ tutt’altro che perfetto.
b. se nessuno mi considera politicamente, tanto piacere. Io dico le cose che penso.
c. i politici in questo sono bravi: dicono le cose che tutti vogliono sentirsi dire.
questioni di gusti…. 😉
ciao – Sandra
Carissima Sandra
b. con certe qualità sarebbe invece utile che emergessi, ma con argomenti più alti, adeguati alla tua preparazione, E poi, mi pare che dimentichiate troppo spesso che il nostro PD avrà bisogno per governare anche degli zombie socialisti e degli ignoranti dipietristi……..da soli non si va da nessuna parte.
c. e perchè non essere più bravi e dire le cose che si vogliono ma con garbo?
ciao Giorgio
Giorgio, c’e’ una certa differenza tra critica e sottomissione. La critica a DiPietro ci stava tutta, quella agli zombi socialisti no. L’ho gia’ fatto notare a Ivan.
Ricordati pero’ che ambedue SD e IdV si uniranno alla Sinistra Unita, non al PD (gli SD sicuramente, Di Pietro e’ molto probabile visto il teatrino per la candidatura al PD).
Per cui non ci vedo alcun governare anche degli zombie socialisti e degli ignoranti dipietristi nel futuro prossimo. Pur nel fatto che concordo con te sul fatto che dare degli “zombi” a dei probabilissimi futuri alleati sia una mossa politicamente assai ingenua.
Quote:
“Inviato da Filippo il 06.08.07 14:35
Ceresa, nei commenti sopra ci sono i link a un video di Rutelli e un video di D’Alema.”
Caro Filippo ma il video di Rutelli e il video di D’Alema sono stati postati da Ivan?
A me non sembra. Capisco che tu prenda le difese di Ivan, cioè il padrone di casa.
Ma da bravo padrone di casa potrebbe anche il caro Ivan dare una risposta.
A meno che tu non sia il suo portavoce.
Poi vorrei ricordare a tutti che noi italiani abbiamo bravissimi interpreti e che se un politico italiano vuole farsi capire all’estero può farlo portardonsi dietro un interprete.
È vero è cosa buona e giusta sapere un’altra lingua oltre alla propria. Tuttavia mi sembra una mancanza di stile prendere in giro il povero tonino nazionale facendo un copia incolla di uno scritto di una persona rispettabile e onesta.
Ceresa, guarda un po’ sul mio commento sopra al tuo come lo difendo il “padrone di casa”. Ivan sa difendersi da solo, se vuole. Io parlo per me.
il povero tonino tanto povero non e’. Visto che e’ ministro dovrebbe essergli chiare che non e’ importante solo quello che dice ma anche come lo dice. Io lo preferivo come PM. De gustibus.
Fatti, gente, atteniamoci ai fatti.
Io ho copiato la prima parte dell’articolo, l’ho incollato su Google/Strumenti per le lingue e ho eseguito la funzione “traduci da italiano in inglese” (altro che Babelfish, questi manco sanno cosa sia!)
Ecco le due versioni:
Traduzione automatica di Google:
The Party Democratic has lost an optimal occasion for being able itself to characterize such giacchè a party, for being able itself to define indeed “democratic” must be open and pluralistic otherwise simply “it is not”, does not exist. The formal justification approximately my exclusion from the candidacy for the national secretariat is simply a clever espediente in order not to have between feet one true and real contender, a candidate who would have broken eggs in the basket, that he could have replaced in argument the preconstituted equilibriums.
Traduzione pubblicata sul sito ADP:
The Democratic Party has missed a great opportunity to be able to qualify itself as democratic, given that to be truly called “democratic”, a party must be open and pluralistic otherwise it is simply “not”, it doesn’t exist.
The formal justification for excluding me as a candidate for the position as National Secretary is simply a convenient smokescreen so as not to have under their feet, a true real competitor who would have broken the eggs in the basket, who would have been able to start a discussion about the preconstituted equilibria.
L’intervento umano dunque c’è stato, e sembra quasi peggiorare la traduzione automatica di Google, a cui si può almeno concedere di essere una macchina.
Come si può notare, il traduttore automatico non riconosce la parola giacchè, parola che in italiano si scrive giacché ( ma il traduttore di google non riconosce nemmeno quella). Ecco dunque che qualche dizionario cartaceo deve avere suggerito “given that”.
Anche la parola espediente non viene compresa da Google ed ecco che mani esperte riescono a trasformare un espediente in una cortina fumogena.
Sorvolando sugli idiomi già segnalati nel post, per capire chi può avere “perfezionato” questa traduzione è bene notare la meritevole decisione di optare per il plurale “alla latina” equilibria, anzichè per quello più anglista “equilibriums” proposto dal motore di ricerca statunitense.
Stasera fa troppo caldo ma se mi prende bene, domattina la traduco io in inglese e la pubblico sul sito di Di Pietro sotto forma di commento; magari lui poi la vede e la sostituisce, chissà. Secondo voi, dopo posso chiedergli qualcosa in cambio? E cosa?
Giovanni, sei il mio eroe! 🙂
puoi chiedere a ADP che ti assuma, licenziando l’altro per manifesta incapacita’. Sempre che i sindacati permettano, ovviamente 🙂
Nojo vol-au-vant savoir l’indiriss … ja?
Alcune considerazioni, nessuna pretesa di verità.
Finché continueremo a ritenere il nostro paese il migliore del mondo rimarremo il fanalino di coda nei confronti internazionali. La globalità non è solo cibo, sole e moda, molto altro, ovviamente. Ma noi con saccenza e stupidità continuiamo a pensare che siano gli altri ad avere bisogno di noi.
Mi sento molto vicino alle idee di Sandra, un ministro che oggi non conosce l’inglese è anacronistico. Parlano di Unione Europea con vanto e grandi parole e poi non conoscono l’idioma della comunicazione europea… una vergogna. Punto.
Per tale motivo ritengo il test culturale necessario per accedere alle candidature politiche. Un giro di boa nella scelta della classe dirigente. O possiedi la cultura sufficiente per affrontare certi discorsi oppure continui con il lavoro che hai sempre fatto. E questo, a scanso di equivoci, non è classismo, è serietà. Come si può parlare d’Europa senza conoscere l’inglese, senza sapere per esempio cosa fu nei particolari il muro di Berlino o il conflitto dell’ex Jugoslavia? Cultura non chiacchiere. E noi italiano siamo spesso troppo bravi nelle chiacchiere.
Accusare Tonino mi sembra inutile, c’è molto di peggio nel Parlamento. Di Pietro vuole conquistare la fascia di persone che fanno un ampio uso delle tecnologie moderne, ci potrei scommettere che è stato un consiglio di Grillo! 🙂
Io sono davvero stanco di sentire tutte le storie del PD e ciò che gli riguarda. Si parla di contenitori e non di contenuti. Contenitori gestiti da gente che fa politica da una vita, che cosa mai potrà portare di diverso un partito con il 95% di soliti musi che vediamo nei mezzi di telecomunicazione da anni? Che cosa?
Suggerimento per Ivan: perché non pensate ad un programma preciso per abbattere la mafia: idee e soluzioni nuove. Sono convinto che questo sì sarebbe innovativo. Se leviamo la mafia da questo paese potrebbe ripartire economicamente non solo il sud, ma tutta la penisola…
Se gli introiti della mafia fossero scoperti e tassati ci rendiamo conto quanto cose lo stato italiano potrebbe finanziare di utile per la collettività?
Sandra, tu che sei un’astronoma all’estero, io studio matematica, perché non pensate a forme di finanziamenti simili a quelle anglosassoni da introdurre nel sistema universitario italiano? Perché non puntare in modo massiccio nella ricerca e creare delle “Silicon Valley” italiane? Perché non rivoluzionare le università concedendo la ripetizione massima di un esame ad esempio tre volte? (Se non sai studiare, via, vai a lavorare, fuori corso per 6-7 anni è assurdo, oltre che pesi che ricadono nella società).
Mi fermo qui, anche se vorrei continuare. Ci vogliono idee e concretezza, non partiti nuovi con musi vecchi.
Morgan,
e’ vero, la ricerca ha un bisogno disperato di essere riformata. Ma se in Italia la gente fa sciopero anche se fai una legge su chi puo’ vendere l’aspirina, figurati che succederebbe se introduci il metodo di finanziamenti anglosassone. Io non credo che oggi sia attuabile. Bisogna pensare ad un metodo alternativo.
L’unica cosa che mi viene in mente e’ un sistema parallelo, totalmente indipendente da quello attuale, in cui quelli che lavorano e fanno ricerca, vengono premiati. In cui i giovani trovano spazio e hanno mezzi a disposizione. Etc…
Gli altri continuano a godere di quello che passa lo stato, che per molti e’ gia’ piu’ che sufficiente.
Condivido totalmente i commenti sulla mafia. e’ uno dei mali peggiori che esistono. Invece di mandare l’esercito in Iraq, bisognerebbe occuparsi della guerra che esiste gia’ nel sud del paese.
Sandra, piccola chiosa provocatoria.
Un ragazzo che ho conosciuto l’anno scorso a Glasgow, dove risiede e dopo essere scappato da Napoli, mi ha detto:
– La mentalità giù da me è fatti furbo, sistemati l’oggi, al domani ci penserai. Una mentalità distorta, una mentalità senza ordine e progettualità, una falsa esaltazione dell’istinto e della fantasia quando poi la gente ci muore di fame per quell’istinto e quella fantasia! Credimi Morgan, l’unica soluzione è inviare l’esercito in pianta stabile per anni e punire severamente chi non rispetta le leggi, la maggior parte dei Napoletani non ha la minima voglia di cambiare le cose… –
Allora mi spiegava che secondo lui con la severità del rispetto della legge si costringerebbe la gente a rigare dritto, rendendola così responsabile.
Non so se sia la soluzione giusta, ma sicuramente quello che si sta facendo ora non produce risultati vedendo che Napoli è la città peggiore d’Europa rispetto a moltissimi parametri, che i più grossi quantitativi di droga arrivano in Calabria, che il pizzo domina la città di Palermo, solo per fare qualche esempio.
Abbiamo un’intera area del paese che è lenta, lentissima.
Altra chiosa dilaniante di un amico siciliano di Trapani:
– Ci hanno con forza portati in Europa, ora che si mettano a portare la Sicilia in Italia! –
Caro Morgan,
ci siamo capiti. Eppure la gente di Napoli puo’ essere unica anche nel bene. Straziante l’indifferenza dei politici.
Scusate se mi ripeto. Per me tutti i mali arrivano da li’.
Morgan, vai sul sito dei mille (www.imille.org) e leggi alle sezione idee. Si parla di ricerca, universita’, mafia, pensioni e quant’altro. Tante idee proprio come chiedevi tu.
Scusate…. ma come si dovrebbe dire “non esiste”???
Sono capitato qui per curiosità e per simpatia, ma mi sembra che partiamo subito male.
Il blog di un candidato che dovrebbe essere alternativo, nuovo, moderno, giovane si incaponisce subito sulla forma (una cosa che fa molto italietta), sull’inglese di Di Pietro, che, udite! udite!, non è proprio corretto.
Embe?
Stiamo forse dimenticando che cosa ha fatto Di Pietro per questo paese, anzi cosa ha avurto il coraggio di fare in tempi in cui era molto ma molto difficile sparare sul pianista.
Facile prendere in giro il suo inglese, una ricerca del consenso e della battuta, una captatio benevolentiae che francamente non mi aspettavo da lei.
Proporrei meno salite in cattedra, meno giudizi a capocchia sui difetti degli altri e più fatti.
Michele Boroni ci scrisse un articolo sul Foglio.
La tipica locuzione dipietresca “Ma che c’azzecca con…si traduce What is the connection with….
http://emmebi-attached.blogspot.com/2007_02_01_archive.html
Alessio, ma ti sei letto “La Casta”?
Compito per le vacanze:
Pagg. 19, 84 87, 94 (davvero notevole la 94), 114, 118, 125, 160, 161, 190, 236
E se vuoi andare in gita scolastica, fai una visita al consiglio provinciale di Campobasso.
Propongo meno salite in cattedra e più tempo sui libri.
Morgan,
puoi darmi qualche info in piu’ sul progetto SiEnergia?
“Non esiste” semplicemente non si dovrebbe dire, nel senso nel quale lo usa Di Pietro, benchè lo facciano in moti, specie nel Sud. E’ a metà fra un neologismo invecchiato, un gergalismo e una forma dialettale che, sempre nel quadro dello scivolamento verso il basso della politica e della società italiane, che si riflette anche nella lingua, sarebbe da abbandonare.
Si può dire “non ha senso”, “non è giusto”, o in tanti altri modi. Ma “Non esiste” è usato correttamente solo se si parla di Cappuccetto Rosso o di Topolino.
Siccome non tutti hanno l’occasione o la fortuna di trascorrere periodi all’estero, credo sia difficile imparare a parlare correttamente una lingua straniera standosene in Italia…
Gli elettori del Partito Democratico che non sanno l’inglese devono sentirsi in qualche modo colpevoli?
Potreste pensare ad una campagna elettorale per le primarie tutta in inglese: sarebbe ottimo per gli elettori ed i candidati, non credete?
“Non esiste” in inglese lo tradurrei “no way”. Tutte e due espressioni colloquiali, ma se si tratta di un blog direi che non è un problema.
Ma resta il fatto: un politico che non solo non sa l’inglese, ma non si cura di saperlo (e diamine, ci sono tanti corsi; ed è inglese, non cinese o arabo), è un politico orgoglioso di essere scollegato dal mondo. Non un politico che voterei.
@Filippo: che cosa vuoi sapere?
Uno dei tanti progetti che ci sono in Italia a favore delle energie rinnovabili, due elementi caratterizzano SìEnergia:
1- Il coordinatore ha 29 anni e non mi sembra male.
2- Chi collabora con il coordinatore (cioè io) sul fronte delle notizie internazionali ha 30 anni e non mi sembra male.
🙂
Per il resto, è meglio che mi mandi una mail, qui si parla d’altro. 😮
Sul discorso iMille vi conosco vi conosco… 🙂
Scusate, ma… va bene fare le pulci a Di Pietro (che per inciso mi sta assai antipatico), ma…
“Qualificarsi? To qualify oneself.”
“To qualify”, fra l’altro, “meet the requirements for”. E poi c’e’: “(archaic) attribute a specified quality to something; describe something as: the propositions have been qualified as heretical.”
“Non esiste? It does not exist.”
Non esiste nel senso che non e’ dotato di esistenza. Come altro si dovrebbe dire? Chi ha capito “non esiste”
nel senso di “non esiste!” forse non ha capito il senso della frase. Oppure non ho capito io?
“Rompere le uova nel paniere? To break the egg the eggs in the basket.”
Eh beh… qui oltre a fare lo strafalcione ha perso l’occasione di scrivere “party pooper” 🙂
“Formare un partito? To form a party.”
Con tutti i sinonimi che ha “to form” avrebbe potuto usarne uno piu’ calzante, ma mi sembra un peccatuccio veniale.
“Riflettere? Ovvio, to reflect.”
To reflect? Ovvio, “think about, give thought to, consider, give consideration to, review, mull over, contemplate, cogitate about/on, meditate on, muse on, brood on/over, turn over in one’s mind;”.
Semmai non era il caso di far notare che manca il verbo nella frase inglese? “Vorrei chiedere di riflettere” => “I would like to reflect”.
Scalfarotto, va bene che a sparare sulla Croce Rossa sono sempre 100 punti, ma almeno centrare il bersaglio, che diamine…
Prendere in giro una persona perché non sa perfettamente l’inglese è davvero un atteggiamento provinciale e puerile. Inoltre, come fa notare ste qui sopra, gli errori non paiono così gravi. Trovatemi 10 politici inglesi che si esprimerebbero in italiano con meno errori di quanti ne abbia fatti Di Pietro in inglese. Scalfatotto, stavolta sei caduto davvero in basso.
Però Ivan ha raggiunto un obiettivo:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/08_Agosto/07/di_pietro_web_inglese.shtml
in prima pagina sul corriere online …. 🙂
Ho consultato l’Hazon Garzanti.
Uno dei significati di to reflect è (cito):
riflettere, meditare, pensare: I reflected (up)on the matter Ho riflettuto sulla questione; to reflect how, whether, why domandarsi come, se, perché.
Siamo sicuri che questo Scalfarotto conosca così bene l’inglese?
comunque to reflect si puo’ anche usare… magari non e’ normalissimo ma, dizionario alla mano, non e’ sbagliato
Ci sono coloro che se gli indichi la luna guardano se il dito ha l’unghia sporca o pulita, ci sono coloro che imitano il mitico Erostrato che, pur di passare alla storia, diede fuoco al tempio di Artemis. Ogni riferimento rispettivamente a Scalfarotto ed a Pannella è puramente voluto.
cordiali saluti da Mompracem
Yanez
Ciao Ivan,
Ma dimmi un po’…com’e’ il tuo inglese parlato?…e quello scritto? Non mi pare che sia tanto distante da quello di Di Pietro. Magari riuscissi a fare un milionesimo di quello che ha fatto Di Pietro!
Do svidanija,
Antonio … from London
Scusate se sono confusa, ma non capisco perche’ reflect sia nella lista incriminata.
Sono dieci anni che vivo in un paese anglofono e l’uso del termine reflect per significare to think, to ponder, to meditate l’ho incontrato molto spesso anche se, forse, non tanto quanto il suo significato piu’ frequente di riflettere nel senso di to cast back, to give back an image, a light a sound, to express, to bring back eccetera
Anche to form a party non mi sembra scorretto anche se to found a party sarebbe piu’ appropriato.
Elena
Suggerire ad entrambi di usare un dizionario online come http://www.garzantilinguistica.it/ perché alcune traduzioni sono corrette. Ad esempio “to reflect” per riflettere non è sbagliato. Anche “to form” può significare “dar forma”, “concepire”, “organizzare”.
Attenzione che chi di traduzione ferisce di traduzione perisce…
Visto che il mio inglese non è migliore di quello di Di Pietro, potete tradurmi correttamente?
E’ facile mettere in evidenza gli errori, ma non basta. Bisogna anche saperli correggere.
Ad esempio come si dice “rompere le uova nel paniere”?
Chi me lo traduce?
Grazie.
Certamente Tonino avra’ usato un inglese maccheronico. Ricordate la traduzione dei CV dei Ministri Italiani all’inizio della Legislatura Berlusconi? Non erano tradotti in inglese maccheronico, ma in ingle orripilante. Su Repubblica ci sono ancora. Andate a vederli e commentate. Se non li trovate, inviatemi un e-mail e provvedero’ ad inviarveli.
Saluti
Loreno
Complimenti piccolo Scalfaro!
sei riuscito a stanare il cattivissimo Di Pietro! beh immagino saprai che non è lui che traduce il sito in inglese ma presumibilmente la Casaleggio & C che gestisce anche il blog di Beppe Grillo (prova a trovare anche li delle “eggs” ma stai attento che Grillo ti sbrana!)
Troppo gratuito ed anche un po patetico da parte tua questo tentativo di screditare col solito argomento del linguaggio, l’unico politico italiano decente degli ultimi anni! cosè, ti hanno ordinato di fargliela pagare per lo sgarro commesso a Uolter ed al PD? scoprendo i nervi tesi con la storia dell’esclusione alle primarie!! (fosse solo quello!) primarieee…uuhhmm, anche tu ci hai partecipato a quelle dell’Unione prendendo dagli stessi elettori di csx (me compreso) sonori ceffoni (elettorali s’intende!) ma a te nessuno aveva detto “…e che c’azzecca questo con noi”
E’ questione di punti di vista piccolo Scalfaro!!
Stammi bene.
Mah… Noto con dispiacere che Di Pietro viene considerato solo per denigrarlo… siete tutti bravi a rimarcare i suoi errori nel parlare l’italiano (e figuriamoci l’inglese). Ma nessuno considera il lato sostanziale della persona: le sue battaglie sulla legalità su tutte. Francamente non me lo aspettavo da Scalfarotto.
E un bel chi se ne frega?
Il Pd si è già squalificato da solo con le sue alleanze di “nuovo conio” (ossia, si presume, con personaggi alla volonté, buttiglione e giovanardi) e i suoi vari candidati impresentabili. Assenti le tematiche della laicità, della “questione morale”, della redistribuzione., dei diritti civili. Unici interessi i Poteri forti, i figli di papà e la grassa borghesia.
DiPietro ha già grossi problemi con l’italiano, figurarsi con l’inglese…
E prenderlo in giro per questo è una mossa pateticamente squallida.
Tu sai l’inglese? O credi di saperlo perché hai passato un pò di tempo a Londra?
Scalfarotto, stavolta mi deludi.
Ammazza che rosicata!
Mi vaccomando vi voglio fashion, cuvati nei dettagli, magavi anche un po’ osé e sopvatutto vicchi, istvuiti e famosi come me. Domani tutti dalla contessa sevbelloni mazzanti vien dal mav.
Per passegua:
rompere le uova nel paniere = to upset the apple cart
Scalfarotto avrebbe dovuto dircelo ma credo che non lo sappia neanche lui. Lo conosco perche’ l’ho incontrato varie volte a Londra.
E questi personaggi alla scalfarotto sarebbero i paladini difensori dei cervelli in fuga e della meritocrazia, ossia di quelli che dicono “mi sono fatto da solo”?
Auguri.
Sarebbe meglio stare attenti più alla sostanza che alla forma. Di Pietro poteva risparmiarci la versione in inglese del blog, ma farne le pulci è sciocchino. Badando alla sostanza nel blog di Di Pietro ce ne è parecchia ed è frutto di molto lavoro. Possiamo, in fondo, chiudere gli occhi noi “italiani di mondo” se l’inglese di Di Pietro zoppica. Non tutti possono mettere sotto la propria foto la didascalia: “????????? dal 2002 vive all’estero, prima a Londra ora a Mosca, e lavora come direttore del personale di uno degli istituti finanziari più prestigiosi al mondo”. Di Pietro è uno di questi e poi basta vedere la foto accattivante da “uomo di mondo” del trendy Ivan e quella del Tonino casareccio per vedere quanto sia importante la forma per il nostro connazionale che si fa onore in giro per il mondo. Non c’azzeccava di più fare le pulci all’inglese di siti istituzionali che fanno piangere e per cui sono stati spesi milioni di euro?
Caro Ivan,
potresti consigliare ad Antonio Di Pietro di mettere sul suo sito il link a PayPal (cosi come hai fatto tu) in modo tale da potersi permettere un traduttore professionista, questo eviterebbe commenti che sebbene risultino simpatici dimostrano al tempo stesso di essere vuoti e superficiali. E’ come stare a sindacare se il lampeggiatore dell’ambulanza durante un soccorso debba essere blu o arancione, che c’azzecca se il fine ultimo e’ portare a buon fine il soccorso?
Nella situazione di disastro della politica attuale stare a ironizzare sulle traduzioni di Di Pietro significa non avere capito niente. Se ci si propone come soluzione al disastro occorrerebbe guardare piu’ ai contenuti che Di Pietro giornalmente propone commentando e aprendo una discussione piu che scrivere blog insignificanti – ma titolati in francese – sui commenti delle colleghe russe.
Ad ogni modo, a conferma che l’informazione in Italia e’ morta da un pezzo, e che cio’ che diffonde e’ aria-fritta, oggi il corriere.it ha dedicato un articolo a questo blog.
Bel colpo, complimenti e’ cosi che ci si fa strada.
Frank
Carinissima la presa in giro ma se fosse per come viene usato l’inglese nei media e dai politici italiani, di queste canzonature ce ne sarebbero molte di piu`. Pochi giorni ho letto la versione italiana di un articolo su Chelsea Clinton e nella versione del New York Times si leggeva che la ragazza aveva iniziato gli studi alla Stanford pensando eventualmente di studiare medicina (che in Usa si fa dopo la prima laurea di quattro anni) mentre per la Repubblica la figlia dell’ex presidente era gia` laureata in medicina (una piccola differenza).
Sono d’accordo con chi dice che sarebbe meglio fare attenzione alla sostanza e all’operato piuttosto al fatto che uno abbia un blog in varie lingue.
Saluti dal New Jersey,
Francesco
1) Siamo in politica non in un corso di inglese quindi Scalfarotto fai poco il polemico sull’inglese e fai qualcosa di serio nel “tuo” mestiere.
2) Insieme alla mia ragazza americana laureata in lingue e insegnante di inglese come seconda lingua e insieme ad un mio amico Gallese abbiamo convenuto che l’inglese scritto da Di Pietro era effettivamente tutt’altro che maccheronico. Di fatto pare sia scritto bene, altro che. Ho sottoposto il brano senza prima anticipare nulla e hanno capito e apprezzato quindi boh non ho parole per il polverone che hai alzato del tutto INUTILMENTE.
Cerchi di farti notare così dalla gente? Deludi anche me.
@ Silvio,
mi consenta: la traduzione è automatica e realizzata con Google, l’ho postata io sopra…….
ma mi faccia il piacere!
Io credo che Scalfarotto e la Savaglio abbiano ragione, nonostante il tono un po’ strafottente. Per due ragioni:
1) chi non parla inglese non puo’ accedere ai media internazionali (web, giornali, libri) se non in traduzione. Io personalmente avrei una visione del mondo completamente diversa – e molto piu’ ristretta – se avessi dovuto basarmi su quello che si sente dire in Italia.
2) non e’ solo la grammatica. E’ anche lo stile che purtroppo e’ baroccamente italiano: tutte ste perifrasi, circonlocuzioni, cogliere l’occasione e nella misura in cui. Queste espressioni in inglese non esistono, ci si esprime in maniera piu’ diretta, tutti, inclusi i politici. Il che vuol dire che e’ piu’ difficile dire bugie o alzare cortine di fumo. Il fatto che Di Pietro traduca parola per parola vuol dire che nemmeno si rende conto di quanto e’ artificioso il suo linguaggio.
Ciao, personalmente trovo divertenti le gaffe di traduzione e gli inciampi lessicali del Ministro Di Pietro. Fanno parte del personaggio, sanguigno e ruspante. Ma comunque autentico.
Scalfarotto, se ti attacchi a queste stronzate sei proprio ridotto male. Contesta idee, programmi, posizioni, e proponi qualcosa.
Saluti
To those who have so quickly wanted to exclude my candidacy … I would like to reflect on the following points….”
ma che vuol dire
Che ridere. Ci siamo un po’ tutti cimentati con la traduzione letterale dei nostri detti.
Comunque, visto che siamo in aria di correzioni, correggi il testo sotto la tua foto in quanto fa un po’ “balbuziente”.
A te scoprire in che senso…:-)
@ Riccardo da Parigi
grazie per il link! A giudicare dai commenti giunti da quando c’è il pezzo del “Corriere”, sembra che una larga pate dei lettori del quotidiano di Via Solferino… vota Antonio!
(scusate se ho eliminato il congiuntivo, ma così veniva troooppo bene)
Ammazza che boomerang che si è tirato scalfarotto. Si vede che è alle prime armi.
Forse non ha digerito bene. Si vede anche da come gli tira la giacca nella foto…
Ciao
aridajie con la balbuzie:
Rompere le uova nel paniere? To break the egg the eggs in the basket.
Dalla reazione di tutti, devo fare i complimenti ad Ivan.
Ivan, hai messo il dito su una piaga molto dolente, e gicantesca in Italia. E’ molto positivo che finalmente se ne parli, e questo e’ grazie a te.
Se fosse tanto una stupidaggine, non ci sarebbero piu’ commenti che al post della candidatura di Veltroni.
Mi aggiungo a Sandra qui sorpra.
Complimenti Ivan!
lo dico in four four eight:
che squallore vedere un omosessuale fare un attacco personale ad un proprio alleato, non criticandolo per i suoi contenuti, ma prendendolo in giro per il suo inglese stentato, poi s’incazza se diaco lo chiama la signora nuova della politica italiana o se la peroni fa le pubblicità sulle bionde.
oltretutto tonino con il suo broken english è molto più internazionale di scalfarotto con il suo inglese perfetto da saputello radical chic.
the cat is upon the table
anzi la prossima volta prendi in giro Stelios Haji-Ioannou perchè sul sito di easycruise c’è scritto libro crociera invece di prenota crociera
where is the lavatory
Beh, meno male che per ogni omosessuale chic c’è sempre un eterosessuale gino.
Gino,eight by eight makes sixty-four and you are less than two by two perchè ti manca il sense of humourism. Te lo dice un altro omosessuale. Sei proprio gino….
Boh? A parte il brake the eggs in the chest, mi pare che le altre parole indicate come sbagliate tanto sbagliate non siano. Magari non sono di usuali ma comunque fanno parte del vocabolario inglese. E poi, scusate tanto, perchè nessuno ha notato che sul proprio sito Scalfarotto, nel riportare una traduzione di Di Pietro, ha scritto “Rompere le uova nel paniere? To break the egg the eggs in the basket”. The egg the eggs? E che cosa vuol dire? Di Pietro non ha scritto the egg the eggs. Insomma: tutti noi commettiamo errori. Lucrare su quelli altrui non è mai bello. Farlo proprio in una pagina web dove ci sono errori è ancora meno bello. Anzi è fare proprio una figura di m…a. E ve lo dice uno che non sopporta affatto Di Pietro.
Non perdiamo di vista i contenuti dei post di Di Pietro per soffermarci nelle parole utilizzate.
Come al solito fà più notizia questo che cose più serie.
Salve, questo post mi sembra davvero infantile. Roba da secchione spocchioso. Di Pietro non aspira ad una cattedra di letteratura inglese a Cambridge. E’ un politico, ha delle idee per il Paese e cerca di comunicarle come meglio sa fare. Perchè, invece di fare il professorino, non ci proponi una critica ragionata delle idee (a mio parere demagogiche e vuote) di Tonino?
Quanto alla lingua inglese, essa è ormai la lingua globale per eccellenza e, di conseguenza, non si può pretendere che tutti coloro che la usano ne conoscano alla perfezione la grammatica: qualche errore può scappare a chiunque. Lavoro in un’azienda informatica di primo piano con colleghi di straordinaria intelligenza provenienti da mezzo mondo; ovviamente si parla inglese ma non credere che sia l’inglese perfetto che padroneggiano i saputelli come te. Non parliamo poi della pronuncia. L’importante nel nostro ambiente come, in generale, nella vita è avere buone idee e farsi capire. Certamente il tuo inglese è migliore di quello di Fermi o Einstein. Questo ti dà forse il diritto di sbeffeggiarli?
Tieni presente, poi, che molte persone sono perfettamente in grado di capire l’inglese scritto, anche se hanno qualche incertezza quando devono tradurre dall’italiano. Ovviamente queste persone sono in grando di leggere la stampa e i libri in lingua inglese e la loro visione del mondo non è meno ampia della tua.
Infine, una curiosità: se il tuo inglese è così perfetto, perchè non scrivi i post anche in inglese? Farai contento qualche perditempo che potrà così divertirsi a trovarci degli errori e a fustigarti in pubblico.
In risposta a Manuel 7.8.2007 21.06 dico che concordo pienamente. E torno a farvi presente che proprio laddove si mettono in luce alcuni pretesi (e forse anche veri) errori di Di Pietro si commettono altrettanti errori di battitura. Insomma: critichi gli altri facendo la figura del secchione spocchioso e poi commetti tu stesso degli errori. E cono ciò denoti che tanto secchione non sei. Forse l’aggettivo da usare non è secchione ma un’altro, che con secchione fa rima. Ciao a tutti
Egregio Signor Scalfarotto:
Ritengo del tutto sconveniente prendere in giro un avversario politico sulla “forma” con cui vengono esposte le sue idee politiche, piuttosto che sulla “sostanza”.
Lei si e’ adeguato perfettamente a come si comportano molti parlamentari italiani: discorsi forbiti , ma privi di contenuto.
Non e’ bello muovere la lingua solo per tenere in funzione un muscolo. Ed e’ immorale continuare a vendere agli italiani programmi politici che non sono altro che aria fritta. Ma sappia che gli italiani non sono cretini e si accorgono di chi vuole ingannarli.
Io, e come me, tanti altri italiani, preferiscono avere a che fare con politici del calibro del dr. Di Pietro, il quale potra’ anche commettere qualche volta errori grammaticali nel parlare, ma per lo meno non racconta frottole come altri uomini politici italiani.
In U.S.A. mi e’ capitato piu’ di una volta di assistere a conferenze di ottimi scienziati stranieri che lasciavano molto a desiderare per la forma della lingua inglese usata, ma che non hanno MAI fatto sghignazzare i presenti per tale motivo, perche’ la forma era secondaria al contenuto scientifico della presentazione.
Impari a sghignazzare un po’ meno sugli avversari e a riempire i suoi programmi di seri contenuti. Ed in questo il dr. Di Pietro puo’ solo essere un suo maestro.
Cordiali saluti.
errori di grammatica (un’altro, ecc.) naturalmente voluti. Ciao
Who is Scalfarotto? Mr. Nobody? Shut up…You don’t azzecc un bel nothing!
In risposta a Pier Carlo 07.08.07 21:34: mi pare che la forma usata da Di Pietro non sia poi così male. Certo: molto “italianeggiante”, ma assolutamente comprensibile da un Inglese.
Ivan, ben fatta!!!!!
Per ricordare a tutti:
da Corsera magazine del 22 marzo 2007
BASTA COI FAVORI AI FIGLI. VERO ONOREVOLE DI PIETRO?
di Gian Antonio Stella
Una notizia Adnkronos di giorni fa: «”Un incontro utile che ha chiarito molto riguardo alla richiesta, avanzata da un soggetto privato, di costruire un Parco eolico sulla costa molisana”. È quanto dichiara Cristiano Di Pietro, consigliere provinciale di Campobasso, il quale su delega del presidente della Provincia era stato incaricato di partecipare al tavolo che si è tenuto al ministero delle Infrastrutture con il ministro Di Pietro». Summit mondiale: «Caro papà ministro…». «Caro figlio consigliere. ..».
«E poi dicono che nelle famiglie italiane non c’è dialogo», ironizza su La Stampa Massimo Gramellini. Parole sante.
Tanto più che l’affettuoso genitore si era già visto rinfacciare questa sua dedizione al figlio. Prima quando emerse la storia della casa della Cariplo a due passi dal Duomo di Milano affittata per il ragazzo a un canone assai modesto.
Poi quando Maurizio Gasparri chiese in una interrogazione come avesse fatto il giovanotto, agente di polizia, a esser trasferito da una questura settentrionale a Vasto, vicino a casa, nonostante li l’organico fosse già al completo.
E infine quando saltò fuori che l’erede si era candidato alle comunali di Montenero di Bisaccia tra pacche di spalla dei compaesani: «Ma lo sa che lei è tutto il suo papà? Ma lo sa che lei cammina come il suo papà?».
«Così fan tutti», rispose un assessore calabrese di Rifondazione alla scoperta che aveva assunto la moglie.
Sarà. Ma il leggendario «eroe di Mani Pulite» non era quello che aveva gettato la toga per «dire basta a una certa politica»? Quello che diceva: «Le mie priorità sono l’abbattimento dei costi della politica, l’eliminazione di ogni nepotismo e favori, rigore nei conti pubblici»? Quello che martellava l’Ulivo perché «oggi, purtroppo, anche nel centrosinistra ci si è adeguati all’immorale pratica del nepotismo e dei favoritismi»?
Ricordiamo la celeberrima sfuriata nei giorni in cui pareva l’Angelo Vendicatore: «C’è qualcuno in questo Paese che, con parole semplici e chiare ci spieghi bene le cose come stanno e senza “ismi”?»?
Bravo: ci spiega lui, con parole semplici, cos’è per lui il nepotismo?
hey Ivan, ti brucia ancora perchè di pietro è entrato in magistratura e tu sei stato segato, eheheh
ammettilo dai, lui è stato piu’ bravo di te, almeno una volta,
ciao
cordiali saluti
Bel post Ivan.
grazie e buon compleanno al blogghe (si scrive così, vero?)
🙂
Sinceramente all’ inizio non capivo dove stavano questi errori GRAVISSIMI.
Ho trovato che le espressioni usate da Di Pietro in inglese erano troppo simili a quelle usate in italiano.
Insomma un politico inglese avrebbe usato altri verbi, altre espressioni.
Sobbalzare sulla sedia semplicemente perche’ ha scritto “it doesn’t exist” invece di “it does not exist” mi sembra una reazione esagerata.
Insomma Scalfarotto te la tiri peggio che Severgnigni ma ricordati che non si puo’ mettersi a bacchettare gli altri semplicemente perche’ si parla inglese da ..10?.. 15 anni?. Siamo tutti un po’ Di Pietro semplicemente perche’ la nostra prima lingua e’ l’italiano e non c’azzeccheremo mai del tutto.
“Quelli che parlano inglese da 20 anni e credono di conoscerlo”( Major Thompson Pierre Daninos 1954)
Povero Scalfarotto! Sempre ignorato dai media italiani (e perchè mai dovrebbero occuparsene?), una volta che il corriere online gli dedica un misero trafiletto lo fa per evidenziare una sua uscita molto discutibile e lo espone così alla derisione e ai commenti sarcastici dei lettori.
Segua il mio consiglio: se ci tiene tanto alla forma si affidi a PR professionisti (farà meno figuracce!) e soprattutto cambi sarto (se ne ha uno) perchè la giacca che ha nella foto è un pugno nell’occhio (a pugn in the eye!)
Ivan,
io adesso risiedo negli Stati Uniti, prima ho vissuto in Belgio, Germania e Messico. Io parlo più di una lingua e mi concedo di parlarle bene perchè mi diverto ad impararle le esperssioni oltre che il vocabolario e la grammatica. E’ il mio modo per sentirmi parte del paese che mi ospita. Fatta questa precisione sulla condizione di partenza del ragionamento sono convinto che la critica sia di parvenza e non di sostanza.
Le idee innovative (niente rispetto alla campagna presidenziale US) sull’utilizzo di internet e delle nuove tecnologie correlate sono palesemente copiate dal Blog di Grillo (anche nell’impaginazione) e sono realizate modestamente. Una persona dopo i 50 anni ha qualche difficoltà a padroneggiarle soprattutto se deve cominciare ex-novo, tuttavia è una colpa di vilipendio del gusto estetico, peccato veniale. Il vettore dell’informazione non dovrebbe inficiare il contenuto dell’informazione: il contenuto è passabile, in alcuni casi anche buono, sicuramente onesto, quasi mai acuto.
La tua accusa invece – non essendo un comico ma un potenziale avversario politico – è deplorevole perchè è un attacco non sui contenuti, sposta l’accento su una peculiarità del singolo che non è correlabile con la bontà della sua idea. Sinceramente, in questa attività disinformativa eccelle Berlusconi e ti consiglio – non volendoti assimilare al misero individuo – di smettere di alimentare la tua vanagloria e scendere dal piedistallo di primo della classe sul quale sei salito: la politica dei circoli intelettuali non è democratica, si deve sviluppare un rapporto con le persone più becere e volgari, sono loro il popolo, l’entità che tu hai la pretesa di guidare – guidare NON comandare – quindi devi stare attento alle loro esigenze prima delle tue evitando di avere la puzza sotto il naso.
Per rispondere agli amici che suggerivano un maggior esborso per imbellettare e rendere migliore questo canale di comunicazione ricordo che una delle maggiori piaghe della politica italiana ed internazionale è la spesa per sostenere la comunicazione, essa s’ingrossa e s’impenna sempre più, spesa che viene sostenuta in ultimo dagli elettori senza che essi ne ricevano un vantaggio oggettivo. Io stimo una persona come il signor Di Pietro: il coraggio di avventurarsi a rischio del ridicolo per potere raggiungere nuove persone con le proprie idee e programmi cercando di contenere i costi, supponendo che le persone possano comprendere il messaggio prima di soffermarsi sulla forma in cui arriva è una dimostrazione del suo rigore morale. Quello di cui la mia nazione ha bisogno sono “brave persone” ed anche se illetterato e in continuo contrasto con le declinazioni dei verbi non mi sento di mettere all’indice il signor Di Pietro.
Grazie
Federico
Carissimo,
Tonino non sa parlare l’ italiano, figurarsi l’ inglese!!! Tu invece vivendo all’ estero da anni non avrai certo problemi con l’ inglese.
Non sapevo del tuo blog, pero’ ora con la storia dell «eggs in the basket» ti sei fatto una bella pubblicità’ gratuita. Bravo, ottima mossa.
Devi pero’ riconoscere che le uova nel paniere le hanno rotte davvero.
“Uèltron ha dichiarato: “Più candidati ci sono meglio è”. L’importante è sapere quali. E saperlo prima. La poltrona si vince a tavolino. Altrimenti che gioco democratico è? I perdenti assoluti Adinolfi, Schettini, Colombo e Gawronski sono ammessi. I possibili vincenti, o comunque i rompicog….i, sono eliminati senza passare dal via.
Un partito unico con un candidato unico. L’ispirazione ai costituendi democratici è venuta leggendo Mein Kampf e studiando vecchi discorsi del Duce. Vincere senza partecipare è degno di un grande stratega. Vincere fingendo di far partecipare gli altri è degno di un grande Uèltron”
Personalmente credo che per il PD non voglia correre rischi, meglio non rischiare di aver qualcuno veramente onesto tra i suoi, ci sono troppi interessi di parte da difendere.
Anche io vivo all’ estero da anni e leggo della nostra Italia sui giornali. Sinistra e destra sono ormai un unico partito. Tonino e’ il vero outsider.
Viva Tonino che pur non sapendo l’ inglese e’ uno dei pochi politici che ancora ha una dignità’.
Cordialmente,
Francesco
Who the fuck is Scalfarotto? Skaltharoto?
AHAHAHAHHAHAHA!!!!
HAHAHAHAHA!
Complimenti, mi hai fatto ridere come alle primarie dell’Unione! Cos’era? 0,6?
Ma vedi d’impegnarti e di scrivere qualcosa di più serio!
Ah! dimenticavo: complimenti per il tuo prestigioso incarico nel prestigioso istituto in un prestigioso stato…non sarà troppo poco per un personaggio della tua statura?
Ciao Ivan,
divertente, divertente e divertente. E tutta questa gente che continua a dire la propria sull’inglese non c’azzecca una!
It doesn’t exist….. mi ricorda quel comico vestito da donna che si vedeva ad Avanzi (o era Tunnel) che parlava in napoletano e diceva sempre “non esiste proprio”…..
saluti da Madrid!
Primarie Ulivo:
Prodi 74,1%
Bertinotti 14,7%
Di Pietro 3,3%
Scalfarotto 0,6%
Ecco cosa succede quando l’immensa “meritocrazia” dei cervelli in fuga non è riconosciuta da nessuno …
;-(
Siamo bravi a vedere i problemi degli altri……ed i nostri??? ed i tuoi!!!??????
o mamma, mò è arrivato quello di Finanza & Futuro…. Gambino, pure qui?
Non conoscevo questo blog; grazie a mantellini per avere segnalato il post esilarante. Povera Italia (dei valori)….
A me sembra che la pessima figura la faccia tu e non lui, entri in politica per fare cosa, corregere gli errori di grammatica degli altri ? Se cerchi visibilita’ prova a venir fuori dall’anonimato in un modo migliore,
Danilo da Boston
Caro Scalfatorro,
sei davvero caduto in basso. Se per farti notare hai bisogno di prendere in giro una delle pochissime persone serie ed oneste rimaste in parlamento, allora è meglio che tu vada a ranare (sport a quanto sembra diffusissimo tra i parlamentari italiani). Forse non sai che non tutti sono figli di papà e possono permettersi di stare a fare i fighetta a Londra per anni ed anni solo perché il daddy gli ha trovato il tipico posticino da paraculo ben retribuito. C’é chi l’inglese lo ha imparato a 40 anni ritagliandosi il tempo tra famiglia e lavoro. Credo che i problemi d’Italia siano ben altri (e non certo l’inglese di Di Pietro), a cominciare da quei fanfaroni che per farsi un po’ di pubblicità sono disposti a parlare a vanvera.
Questo post è patetico, signor scalfarotto.
mettere alla berlina per una stupidaggine un esemplare rarissimo di politico trasparente è un’operazione disgustosa.
aveva voglia di farsi notare, visto che tutto ciò che gli italiani sanno di lei, lei che voleva guidare l’unione, è che ha vissuto a londra, come se volesse dire qualcosa.
è triste parlare a vanvera pur di farsi un pò di pubblicità, e lei scalfarotto deve avere amici al corriere che hanno dato risalto al suo post, si fa di tutto pur di non parlare veramente dei problemi del paese.
complimenti a tutti
well done se preferisce
Ivan,
secondo me sei un grande!
Guarda come rosicano!
ahahaha
Caro Scalfarotto, brillante post. Un po’ di sorrisi non fanno male soprattutto con questo caldo! E se questi non capiscono, non ti preoccupare troppo… l’inglese non è mai stato insegnato molto bene in Italia. Io sono americana e vivo a Siena da 30 anni ormai e sono cittadina italiana oggi. E’ un vero peccato che i giovani italiani si trovino in così gravi difficoltà quando vanno a lavorare nel resto dell’Europa. E vedere che un ministro italiano permette la pubblicazione di un testo così sbagliato sul proprio blog, devo dire essere sconcertante.
Auguri!
che poi mica è grave non saper parlare l’inglese!
Nel congo forse non lo parlano, o comunque lo parlano male…
Ecco, l’importante, di questi tempi, è non fare le traduzioni del piffero.
Insomma, che vogliate dire, to reflect io non l’ho mai sentito nell’inglese parlato nel significato di riflettere (pensare approfonditamente), ma del resto….
Ivan I love You, sempre di più
Caro Ivan:
penso che la tua sia una caduta di stile. Prendersela con la forma e non con la sostanza e’ un vizio tutto italiano (e provinciale). Mi ricorda un po’ i banchi di scuola e non qualcuno che vive e ha maturato esperienze all’estero come te. Forse il caldo estivo? Comunque, ti sei guadagnato un articolo sul Corriere che sembra sempre di piu’ prediligere le “non notizie”. Complimenti per la menzione sul Corsera, ma a quando proposte politiche concrete? Stai attento a non alienare la tua “base”.
I rosicate
you rosicate
he/she/it rosicates
we rosicate
you rosicate
They rosicate
Ivan,
sono totalmente d’accordo con te.
Non è ipotizzabile che in Italia si parli e si scriva così male l’inglese.
E’ l’unico paese al mondo, o quasi, dove non c’è una seconda lingua parlata fluentemente.
Quando sono arrivato in Italia, dieci anni fa, ho dovuto esprimermi a gesti con parecchia gente.
Devo dire che a Milano c’è un po’ di gente adesso che lo parla.
Trovo scandalosa una traduzione del genere, soprattutto fatta da un ministro.
Michael
confermo: rosicano de brutto
Me sto ad ammazzà dalle risate
maria, ma che sei la zia de tonino?
ma divertite!
A parte che, caro Sig Scalfarotto, esiste in inglese l’espressione “to keep all eggs in one basket”, comunque l’idea di rompere le uova nel paniere e’ ben intesa anche da noi che siamo di madrelingua inglese. Ma ancora piu’ strano e’ che esiste proprio il suggerimento di non tenere tutte le uova in un paniere perche’ si rischia di romperle.
Pertanto ridere di una persona che ha usato tale espressione poco si addice ad una persona che reputavo in gamba come Lei.
A quanto pare l’elemento di novita’ che Lei, gay-radical-chic voleva introdurre nella sua partecpazione alle primarie, era solo una boutade perche’ alla fine anche Lei usa mezzucci da politicante italiano.
Fossi in Lei mi vergognerei, io di Lei un po’ mi vergogno visto che condivido con Lei la tendenza sessuale. Ma basta, ormai mi limito a quella. Che delusione, credevo che Lei non facesse queste sceneggiate da checca.
chiedo scusa per il mio italiano. C’e’ voluto molto tempo e fatica per tradurre.
Mark Carroll,
Stuttgart
Scalfarott is megl di Tonin!
e non ci son cazz!
ahahahaha
Bravo Ivan! Hai risollevato questo agosto torrido!
E questi che si incazzano… che tristezza!
Sono anch’io sorpreso di queste critiche alla traduzione inglese. Secondo me e’ nella media e i supposti errori evidenziati sono dissertazioni sullo stile o sul grado di fluenza delle frasi.
Mi aspettavo, dopo aver visto il link del Corriere (dei piccoli?) che sul blog di Di Pietro avessero sbagliato di brutto fornendo dei significati diversi o di senso incompiuto.
Quel “pirla” del corriere che ha linkato questo sito partecipa, come Scalfarotto, al progetto di boicottare in ogni modo ogni voce nuova o fuori dal coro.
….vivo all’estero, lavoro con tanti paesi ma spero che non mi si possa MAI associare ad italiani spocchiosi come l’autore di questo blog (che confido venga presto dimenticato).
good morning, night! (o anche questa non va bene?… ah e scusate per gli accenti che in questo caxxo di computer UK non ci sono)
Mark Carrol…ammappate. Era ‘na vita che non vedevo scritto il Lei con L maiuscola.
C’è n’è voluto di tempo ma ce l’hai fatta!
Bravo Ivan!
Signor Carrol,
Non sono d’accordo.
Keeping all eggs in one basket has a totally different meaning. Allora io dico “non contare i pulcini fino a quando escono dall’uovo” che è la traduzione esatta dell’inglese modo di dire. Lei forse capisce un poco, ma in italiano si dice “Non vendere la pelle dell’orso prima di averlo catturato”.
“….vivo all’estero, lavoro con tanti paesi ma spero che non mi si possa MAI associare ad italiani spocchiosi come l’autore di questo blog (che confido venga presto dimenticato)”
Ecco, vai su un altro blog così non ti associano. Mica sei obbligato a leggere questo. Ce ne sono tanti seri e meno spocchiosi.
Adios amigo
Ammazza che casino hai combinato, caro Ivan…
Certo non è perdonabile agli occhi di tutti questi soloni che commentano il tuo blog essere una persona di successo senza distribuire prebende, senza prendere soldi, senza mandare in parlamento la propria amante, il proprio fratello o il proprio cavallo, soltanto facendo onestamente il proprio lavoro e per di più in un paese straniero.
Non abbiamo l’abitudine, caro mio. Tu continua a dar fastidio: fino a prova contraria sei l’unico politico italiano che abbia un mestiere. Sei un grande esempio per tutti.
…ma se nemmeno gli inglesi che partecipano a questo blog riescono a mettersi d’accordo sull’ inglese di Di Pietro andiamo alla grande!! Che serata! Grazie Scalfa me sto’ ammazza dalle risate pure io!!!!
Grande Ivan!
Sono certa che anche Tonino se la sta ridendo…perchè lui è un uomo intelligente.
E a tutti quelli che dicono che la traduzione più o meno andava bene e si capiva…. Tranquilli/e, se siete a leggere questo blog a quest’ora non siete più a squola e quei 5 o “mediocre” che prendevate e che tentavate di controbattere (“Prof, ma più o meno il senso l’avevo reso, si capiva…..”) non ve li appioppa più nessun insegnante, ma la vita sì….
.. e dove sarebbe la scoperta? Lo sappiamo benissimo che la maggioranza dei politici sono incompetenti… ma l’avete letto “La Casta” oppure no?
Ma come fate a difendere Di Pietro che ha portato in parlamento un De Gregorio e dare in testa a Scalfarotto? Ma siamo matti?
fratelli e sorellen,
la bibbia dice che non si rozica perchè rozicaren è peccaten.
Foi tutten state facenten il processen alle intenzionen di Scalfarotten.
Quellen, brafe ragazzen, stava solo sottolineanten che l’inclese di Dipietren, Toninen, non è precisen ma maccheronichen. Questa è cosa buona e giustan! e anche serian!
Se foi tutten non smetteten di rosicaren infece di penzaren alle cose buone e ciusten antreten all’infernen.
Imaparaten la parolan di cesù e vedreten
Ame
Anche secondo me Tonino e Scalfarotto se ne fanno una pippa di tutte queste polemiche… ma che avrebbe detto Scalfarotto di così grave? Forza, ha beccato Di Pietro un po’ in castagna… ma non si può mica drammatizzare tutto in questo modo! Rilassatevi, ragazzi… anzi, come direbbe Tonino, RELAX GUYS!
> Qualificarsi? To qualify oneself.
Beh, non è propriamente corretto, ma nemmeno poi così grave.
> Non esiste? It does not exist.
È assolutamente corretto.
> Rompere le uova nel paniere? To break the egg the eggs in the basket.
Ok, questa è da Totò!
> Formare un partito? To form a party.
È corretto.
> Riflettere? Ovvio, to reflect.
Come sopra: assolutamente corretto, anche nel senso di “pensare” si può usare ‘to reflect”
Insomma:
uno solo strafalcione vero, una frase opinabile e tre frasi corrette ma da lei interpetate come errori…
Ne valeva la pena?
Saluti,
G.
Secondo me Antonio Di Pietro doveva tradurre questo pezzo ma era troppo impegnato perchè fa il politico. Quindi Antonio Di Pietro ha telefonato al figlio Cristiano e gli ha chiesto di tradurlo. Secondo me il figlio di Antonio di Pietro Cristiano Di Pietro doveva tradurre questo pezzo ma era troppo impegnato perchè fa il politico. Quindi Cristiano Di Pietro ha telefonato a…. zzzzzzz….. zzzzzzzz…zzzzzz…
Puccetti, torna al posto. Ti metto 5-
Estoi falando da Puerto Vaillarta che estoi in vacancias con la Loveboat.
El capitano Stubbing mi ha dittos che estava una notizias da matador sul quotidianos.
So lettos el Corriero del la sera e soi venido subbito achì, sul blogghes di Scalfarottos.
Soi sconcertados.
Comos maios Toninos escribe certe cabolates? Me sembra un cabron!
No intiendo una mazzas del suo engles.
Me domandos e me dicos: comos maios un ministros non sabe ablar l’engles?
Guardis Scalfarottos…non ho mai riso così tanto in vita mia.
Io ti adoro
ah a me manca in senso dell’humour?
invece uno che fa un post perchè la peroni ha fatto una pubblicità sulle bionde che non sanno parcheggiare ne strabbonda?
be beef little brown
Goffredo, e dicci un po’…. quand’è l’ultima volta che ti sei trovato in una conversazione di questo tipo con un amico o conoscente inglese o amaricano: “Goffredo, do you really want to eat Chinese tonight? No, no, no, it doesn’t exist, I hate eating Chinese outside of China”.
Se ti pare che qualcuno dica “it does not exist” in questa accezione, allora ha ragione la prof. in pensione….
la critica burlona di Scalfarotto al Tonino nazionale non è solo di forma, quanto di sostanza…forse era meglio se il Tonino rimaneva al più comprensibile “che c’azzecca”, materia dove sembra un vero esperto…almeno a vedere il fiuto con il quale ha scelto chi mettere in lista nelle ultime elezioni.
Capisco chi doveva presumibilmente fare una lista con un centinaio di possibili eletti, nel qual caso ti può scappar dentro anche qualche imprevisto, non so tipo Previti e C., ma il Tonino che al massimo poteva aspirare a quattro gatti e si trova poi a finire con un De Gregorio, ma dico io che c’azzecca? E dire che non era poi così difficile, perché, senza offesa per nessuno, bastava guardare la fotografia, come quando ho visto le immagini di Previti e mi sono detto che un Giudice quando se lo avesse visto davanti con quella faccia che altro avrebbe potuto fare? L’ergastolo no, ma qualche anno di galera preventiva, forse sì, sulla faccia, a prima vista.
Tornando all’inglese dei politici, per me sarebbe sufficiente che parlassero anche solamente in italiano, semplice, lineare, comprensibile a tutti: ma che si capisse se dicono quello che pensano, se pensano quello che dicono, se pensano a quello che dicono.
…che poi l’inglese si presta a essere un po’ storpiato….insomma…e’ parlato in tutti i paesi del mondo c’e’ gente che lo parla usando il “do” per la terza persona come una mia collega INGLESE che diceva sempre she don’t invece di she doesn’t ! Almeno Di Pietro la terza persona l’azzeccata poi va be’…..ha fatto casino con le uova nel paniere e tutte le galline sono uscite dal pollaio compreso Scalfarotto e i so called puristi di questo foro che ci tengono a fare i secchioni della classe (hii hii che ridere !!!!)
Gino: un nome, una garanzia.
una critica tanto per criticare.
Caro Scalfarotto, mettiti l’anima in pace. Sei un po’ antipatico e molto sbruffone, e non andrai da nessuna parte. Resta lì dove sei, che non mi pare tu abbia davvero voglia di tornare in Italia. Rimani dove stai e pensa ai fatti tuoi. Questa tua avventuretta in politica sembrà più dettata dal narcisismo che da una reale volontà di offrirsi alla comunità, e di lavorare per il bene di tutti. Resta pure lì a Mosca e ammirati da solo allo specchio.
ok?
tante belle cose.
oppure che si incazza perchè giovanna non si è vestita da metalmeccanico?
http://www.ivanscalfarotto.it/2006/03/e_brava_giovanna.html
Ugo, please, reflect before speaking and You Goffredo … well you don’t exist
ahahahaha
me sto ad ammazza!
Quanto rosicanooooo
quoto claudy:
Tornando all’inglese dei politici, per me sarebbe sufficiente che parlassero anche solamente in italiano, semplice, lineare, comprensibile a tutti: ma che si capisse se dicono quello che pensano, se pensano quello che dicono, se pensano a quello che dicono.
Verissimo. E grazie a te Ivan per il tuo blog, su cui – e qui uso un modo di dire friulano perchè friulano sono! – parli potabile (=si capisce quello che dici).
beh dai…almeno ADP ci ha provato. Pensa che Sarko non è riuscito a dire nemmeno “out of my balls” ai fotografi americani! However nasty your post could sound, l’averaggia qualità di inglese parlato da italiani è attualmente una seria questione.
Gino, vedi, non so gli uomini, ma le donne hanno cervello. Non so se qualcuno te lo ha mai detto, in questo tuo paese di veline. Tra Giovanna e un metalmeccanico ci siamo noi, trenta milioni di italiane, che qua tiriamo la carretta per tutti e di gini e di tonini ne abbiamo le tasche piene.
gino: che fai l’umorista? Le scovi tutte le cose simpatiche! Bravo!
Ora però vai a letto che è tardi.
gino rosica perchè è gino e non ha il sense of humourism
Su dai adesso che xe riva’ el furlan de turno semo pronti per un altra traduzion. Ma che el deto “parli potabile” non lo gavevo mai sentido (sara’ che i furlani i xe confinadi a udin per noaltra fortuna) 🙂
Per Claudy: la critica e’ di sola forma e lo puoi evincere nel fatto che non si parla per nulla di quanto detto da ADP ma solo di come lo ha detto.
Per favore non mescolare le carte e cerca di pensare a quello che scrivi (tu per prima)
Ivan, grazie sempre. Non ti arrendere.
Ugo ha scritto:
>Goffredo, e dicci un po’…. quand’è l’ultima volta che ti sei trovato in una conversazione di questo tipo con un amico o conoscente inglese o amaricano: “Goffredo, do you really want to eat Chinese tonight? No, no, no, it doesn’t exist, I hate eating Chinese outside of China”.
E che c’entra? Pardon, che c’azzecca?
La frase incriminata in italiano è la seguente:
(…) un partito, per potersi definire davvero “democratico” deve essere aperto e pluralista altrimenti semplicemente “non è”, non esiste.
La traduzione di “non esiste” con “it does not exist” è quindi assolutamente corretta.
Saluti
G.
Teniamo distinti i temi.
1. La traduzione è pacchiana ed indecente. Di Pietro 4 e mezzo o NC visto che ci sono prove che ha copiato da Google
2. Il post è spassoso e denota e qualifica Scalfarotto come persona acuta e spassabile nel privato.
3 la riflessione politica sul fatto – perchè il buon Scalfarotto mi pare evesse intenzioni politiche – rimane invariata dal mio precedente. Non si può fare politica come nel salotto di casa ed anche se io reputo una persona un coglione devo ragionare con le sue idee non con la sua forma da testicolo.
Altri come De Gregorio sono fuori tema, ci si allarga troppo. Io continuo a leggervi.
Grazie
Federico
diciamocelo: la traduzione di Di Pietro è puro cabaret.
Ivan, mi fa sempre piacere leggerti.
Mauro
@ demoghe zo a sti furlani
testa de caramela ciuciada, se te vedo te cromo e te fazzo tornar Slovenia ti e tutto il Golfo!
🙂
In quanto a uova, a me the eggs in the basket non piacciono, io preferisco the eggs in the tegam con un poquito de panzetta y bacon und eine Flasche Rotwein y como postre una rubia pechuzona…
x Martinelli
1 La traduzione non e’ tanto peggio di tante altre e perche’ mai non dovrebbe copiare da google o usare altri traduttori ?
2 il post non e’ spassoso: e’ spocchioso
Teoria della comunicazione: mi sa che ad esser bocciati sono proprio i radical-“shit” come tanti su questo blog.
Caro Scalfarotto,
E’ ben vero che Di Pietro non e’ esattamente l’impersonificazione dell’intellettuale raffinato, ma lei esagera. In particolare, alcune delle sue osservazioni sull’uso dell’inglese sono un po’ — come dire? — “tirate per i capelli”.
Infatti, le espressioni:
1) QUALIFY ONESELF AS
2) IT DOES NOT EXIST
3) FORM A PARTY
sono accettabilissime sia letteralmente, sia nel senso in cui sono usate. Sono accettabili secondo me (che sono virtualmente bilingue), ma lo sono anche per migliaia di utenti su internet. Provi a ricercare le sullodate espressioni via Google, e otterra’ i seguenti risultati:
1) 258 hits (e questa e’, obiettivamente, la meno usuale anche all’orecchio);
2) 1,920,000 hits (IT DOES NOT EXIST) e 1,390,000 hits (IT DOESN’T EXIST);
3) 66,800 hits.
Per quanto riguarda le altre due espressioni, mentre e’ chiaro che BREAK THE EGGS IN THE BASKET fa francamente ridere, io dico che l’altra espressione (REFLECT per “riflettere) e’ figlia di uno svarione di traduzione, un classico trabocchetto linguistico giocato al traduttore da un cosiddetto “false friend”.
Io mi sono letto l’intero articolo sul blog di Di Pietro e le assicuro che, pur risultando del tutto evidente che si tratta di una traduzione effettuata da un non-madre lingua inglese, il testo e’ tuttavia comprensibilssimo. Mi creda: l’ho fatto leggere ad alcuni colleghi americani e mi pare che lo abbiano compreso completamente (perfino il senso dell’esilarante traduzione di “rompere le uova nel paniere”!)
Piuttosto, resta da capire come mai Di Pietro non si trovi un traduttore piu’ decente.
Cordiali saluti,
Angelo Somaschini
Washington, DC
Puccetti, speriamo per Lei che gli esami di riparazione vengano ripristinati come ultimamente si vocifera, altrimenti il prossimo anno scolastico io la boccio. Sì sì, io la boccio. Le è andata bene che ha fatto la sua sparata ad agosto. Continua a insistere ma sbaglia.
Studi, Puccetti, studi. Lei è pieno di debiti (formativi, s’intende), nè io le darei credito.
@Dracula
…..scorrere la lista per trovare un post era troppo laborioso…
ribadisco entrambi i miei post e vorrei che tu leggessi entrambi ed in successione prima di controbattere.
Grazie
Federico
ma sei Angelo Somaschini di Rovereto?
From Wikipedia, the free encyclopedia
Making “egg in the basket.”
Fully cooked “egg in the basket.”Egg in the basket refers to a chicken’s egg fried in a hole in a slice of bread.
Suvvia, Ivan, non essere così pignolo con Tonino! Lui, le uova, non le voleva rompere, ma soltanto mangiare!
x Martinelli
Hai ragione. L’avevo letto e concordo (non avevo ri-associato il nome).
Comunque, per il secondo post, non capisco perche’ NC: se conta la sostanza qualunque mezzo usato (traduttore ecc.ecc.) e’ lecito.
ciao
🙂
Somaschini,
anche lei pieno di debiti (formativi, s’intende). Poichè ha tanta simpatia per i suoi amici americani, prendiamo in esame la notizia principale del sito Reuters
UNITED NATIONS (Reuters) – The United States and Britain introduced on Tuesday a resolution charging the United Nations with trying to bring together Iraq’s embattled factions as the two Western powers contemplate ultimately leaving.
The resolution, expected to be approved on Thursday by the 15-nation Security Council, would upgrade the mandate of the U.N. Assistance Mission for Iraq, or UNAMI, which would also include promoting dialogue between Iraq and its neighbors.
un traduttore automatico qualsiasi fornisce questo testo italiano:
Le NAZIONI UNITE (Reuters) – gli Stati Uniti e la Gran-Bretagna hanno introdotto il martedì una risoluzione che carica le Nazioni Unite del provare a riunire le fazioni assediate dell’Irak mentre le due alimentazioni occidentali contemplano infine andando. La risoluzione, prevista essere approvato il giovedì dal Consiglio di sicurezza di 15 nazioni, aggiornerebbe il mandato della missione di assistenza di U.N. per Irak, o UNAMI, che inoltre includerebbe la promozione del dialogo fra Irak ed i relativi vicini.
Io usando le sue parole le assicuro che, pur risultando del tutto evidente che si tratta di una traduzione effettuata da un non-madre lingua italiano, il testo e’ tuttavia comprensibilssimo. Mi creda: l’ho fatto leggere ad alcuni colleghi italiano e mi pare che lo abbiano compreso completamente (perfino il senso dell’esilarante traduzione di “la promozione del dialogo tra Irak ed i relativi vicini”!)
Scalfarotto, se lei va al potere e si fa promotore del ripristino degli esami di riparazione io la voto (così riprendo a guadagnare qualche euro d’estate che con sto stipendio manco a Bellaria riesco ad andare più in vacanza)
Sara,
No, non sono di Rovereto. Originalmente sono milanese, ma vivo qui dalla notte dei tempi.
Salutoni.
ah ecco.
saluti a te
senti un po’ però quando ti firmi cerca di non mettere in evidenza AN di Angelo, che mi fa un pò paura.
Caro Prof. in Pensione,
Lei, invece, sembra pieno di debiti, tout court, che la inacidiscono assai.
Si rilassi, suvvia! E provi, se non a rispettare, magari a tollerare le opinioni altrui.
Cordiali saluti.
Brava! sai usare internet.
Adesso, pliz, dai un senso alla tua notte e vai a dormire.
lezioni di logica no??? vero??? quelle non penso proprio che puoi darle.
Finalmente una certezza!
Saprò per chi NON votare: Scalfarotto!
Tonino, SEI GRANDE
@Dracula
NC nasce da un’ironia.
Visto che qui si stanno sviluppando piu temi di discussione cercavo di dipanare la matassa separando il più possibile: il punto uno rappresenta lo sforzo che molti stavano profondendo per fare un’esegenesi dell’inglese. Trattandosi di dare un voto secondo l’inglese di Oxford – che è di per se stesso errato dato che è evidentemente scritto in Globish più che in inglese tradizionale – la traduzione è insindacabilmente obrobriosa, anche e soprattutto perchè ha la struttura della lingua italiana. Un sagace commento aveva dimostrato che era stato realizato utilizzando Google ed allora come ai tempi delle superiori: se copio mi merito un NC.
Ovviamente il mio ragionamento va in senso opposto, che importa se è perfetto o meno, non era la tesina di un corso di Inglese, era un tentativo perfettamente riuscito di aumentare le persone che avrebbero potuto accedere alle idee che si volevano veicolare. Ma questo è un ragionamento politico e non estetico.
Purtroppo qui, come hai ben notato, è “full of radical-chic” e non ha attecchito.ù
Ciao e grazie
Federico
Caro Somaschini,
non tratti così una vecchia professoressa in pensione che cerca di approfittare delle larghe maglie delle leggi italiane per racimolare qualche centesimo. Io ho speso tutto quello che avevo per fare studiare mio figlio ma non ho abbastanza potere per farlo diventare consigliere della provincia di Campobasso.
Quindi devo tirare l’acqua al mio mulino. E se qualcuno mi propone un buon posto di lavoro per mio figlio (si è appena laureato al DAMS a Bologna e ha un mutuo a tasso variabile per la casa) me lo faccia sapere. Più aperta di vedute di così… Tonino, SEI GRANDE, aiuta anche me.
Dear Scalfarotto,
who cares about DiPietro written English. Most likely is not even DiPietro who write but someone in his behalf. Please focus on the real problem of our own country and please, please stop fucking around with silly things which are not making any difference. Moreover what DiPietro is pointing out in his “funny” article is true and important, while your comment on the language is silly and pointless.
The real question is when you useless people go home and let a new management class to step in and do some real work??
Best Regards
Sal Paradise
Melbourne Australia
a true real competitor who would have broken the eggs in the basket…
ah,ah,ah….too good to be true!!
Qualificarsi? To qualify oneself.
Non esiste? It does not exist.
Rompere le uova nel paniere? To break the egg the eggs in the basket.
Formare un partito? To form a party.
Riflettere? Ovvio, to reflect.
Tonino, sorry, but all this really non c’azzecca. How would you say that? It doesn’t stick, it really doesn’t.
ah,ah,ah….ah,ah,ah….ah,ah,ah….ah,ah,ah….troppo forte SCALFAROTTO!!
MA CHE HANNO CENSURATO PURE SCALFAROTTO?
JOKING ASIDE ovviamente non è DI P IETRO a FARE LA TRADUZIONE DALL’ITALIANO ALL’INGLESE,dunque la critica di S CALFAROTTO mi sembra un pò strumentale!!
PROBABILMENTE E’ STATO UTILIZZATO UN DUMB ONLINE TRANSLATOR…
MA LA STESSA COSA SUCCEDE SPESSO ANCHE DA G RILLO, DOVE SPESSO HO VISTO ERRORI GROSSOLANI NELL’ENGLISH VERSION!
MA POI DI CHE CI MERAVIGLIAMO SE L’On DI P IETRO FA SPESSO ERRORI GRAMMATICALI E DI SINTASSI PERSINO NELLA SUA LINGUA MADRE?
FORSE è PER QUESTO CHE è SIMPATICO ALLA GENTE!!
E poi quanti POLITICI e MINISTRI conoscono bene l’inglese?
Avete mai sentito l’inglese di PRODI,BERLUSCONI,D’ALEMA e FINI, tanto per fare alcuni nomi?
UN’ULTIMA COSA:MA PERCHE’ da DI PIETRO NESSUNO FA COMMENTI IN ENGLISH COME DA G RILLO?
VABBE’ CHE ANCHE DA GRILLO ci sono 4 gatti e tutti per giunta ITALIANI al 100% (alla faccia della popolarita’ di G rillo all’estero….) però tentar non nuoce no?
ALTRIMENTI CHE SENSO HA UN B LOG IN ENGLISH?
A CHI PUO’ INTERESSARE LA POLITICA DI A D P all’estero, se non ai suoi elettori ITALIANI residenti all’estero?
GOOD NIGHT
GIOVANNI ,LIBERAL ANGLO-SAXON(dunque non un elettore di DI P IETRO né di Berlusconi)!
P.S. INVECE DI PREOCCUPARSI DEGLI ERRORI IN INGLESE DEL B LOG DI TONINO, SCALFAROTTO AVREBBE FATTO MEGLIO A PARLARE DELLA C ENSURA SPIETATA di STAMPO SOVIETICO PRESENTE TUTTI I GIORNI SIA NEL BLOG DI TONINO CHE NELL’ALTRO B LOG GESTITO DA CASALEGGIO ASSOCIATI s r l, OSSIA IL BLOG di G RILLO!
MA FORSE NON ERA AL CORRENTE PRIMA DI SCRIVERE IL SUO FAMOSO MESSAGGIO nella stanza di DI PIETRO,messaggio che ovviamente è stato poi cancellato…
Scalfarotto invece di deridere DI PIETRO che con tutte le sue “corbellate” appare comunque tra i meno risibili tra gli attuali politici che tra governo e opposizione segnano le sorti di un paese alla deriva, farebbe bene a cercare di fare politica seria, ammesso che ciò sia ancora possibile…
Scalfarotto invece di deridere DI PIETRO che con tutte le sue “corbellate” appare comunque tra i meno risibili tra gli attuali politici che tra governo e opposizione segnano le sorti di un paese alla deriva, farebbe bene a cercare di fare politica seria, ammesso che ciò sia ancora possibile…
Insomma, il candidato Scalfarotto si sta facendo un sacco di pubblcità immeritata e gratuita prendendo per i fondelli Di Pietro. Visibilità mediatica sulla pelle altrui.
Tra l’altro con un argomento, l’eloquio dipietresco, su cui ormai si sono sprecate fiumi e fiumi di battutacce.
Un giochino abusato e scorretto, molto scorretto.
Se questo è il nuovo, se questo è tutto quello che offre il candidato “ggiovane” e “alternativo”, grazie tanto mi tengo quelli ufficiali che perlomeno non inciampano in queste cadute di stile davvero deprimenti.
Alessio
Azz………….complimenti a Di Pietro persona onesta…………………e a tutti i suoi sforzi………….a Mr. Ivan direi un po meno spocchia………….forse anche lui avra’ fatto qualche errore o no…………..?
L’inglese………….si e’ molto utile………….purtroppo ma perche’ nn diventa lo spagnolo lingua internazionale lingua dolce e simpatica…….???? perche’ dobbiamo attorcigliarci lingua e labbra per parlare inglese………….????
Sig. Scalfarotto, ma Lei CHI E’??
Crede che alle persone che votano Di Pietro interessi com’è l’inglese di quelli che traducono gli articoli di Di Pietro (che pare ovvio pensare che possa non essere Di Pietro stesso!!) o quello che Di Pietro HA FATTO!!!!! L’apparenza non MI INTERESSA, come la scioltezza di parola, la capacità oratoria. INTERESSANO I FATTI, LE COSE, LE IDEE, LA PROPRIA LIMPIDEZZA MORALE E POLITICA. Per quello le dico: ma lei chi è? Cosa ha fatto nella vita? ha combattuto la corruzione, la degenerazione morale del nostro paese o ne fa parte? se lo ha fatto, nulla si sa a riguardo, quindi ci informi! Se facesse parte di quelli che combattano ogni giorno tale pesante situazione, mai e poi mai si permetterebbe di “prendere in giro” un uomo che ha rappresentato un tentativo di svolta nel nostro Paese. Sottolineare gli errori nel sito di traduzione va più che bene, anche Di Pietro, ci scommetto, le sarà grato per le correzioni, ma approffitare di tale situazione per cercare di screditare Di Pietro, non le fa per nulla onore, e serve solo a identificarla tra i politici vecchi, quelli che hanno perso il contatto con la realtà, col proprio elettorato, quelli da mandare a casa insomma.
Sa cosa è la cosa grave? E’ che lei sa benissimo quello che sta facendo e perchè lo sta facendo e nulla serviranno le critiche a lei giunte. Serve a noi elettori di Di Pietro sapere quali sono le persone da cui guardarsi. Lei è una di quelle!
Grazie quindi per avercelo ricordato.
Mi scandalizzano di più le dichiarazioni in perfetto italiano di politici incompetenti e corrotti.
Di Pietro, a parer mio si è dimostrato il più corretto, coerente, affidabile dei ministri in carica. Se non altro per l’informazione ed il contatto che riserva ai suoi elettori e simpatizzanti.
dare lezioni agli altri…
da che pulpito…
Scalfarotto…. che tristezza che sei… atteggiarsi da professorino…. con zero idee….. siamo messi proprio male!
Sinceramente ci sarebbe da ridire sulle correzioni… it does not exist, to form a party, to reflect mi sembrano delle traduzioni corrette e “they make sense” in inglese.
Non mi interessano i suoi strafalcioni grammaticali. E’ pure pelatuccio e non precisamente un bel uomo. Non è un politico da copertina, ma è molto più onesto della stragrande maggioranza dei suoi colleghi (e capace). Avrei preferito, sig. Scalfarotto, che lei avesse impegnato il suo intelletto ad analizzare la sua opera (quella di Di Pietro) e l’avesse criticata. Questo lo avrei accettato. Purtroppo anche lei cade nel tranello di deligittimare gli altri su basi inconsistenti e risibili. Si astenga. Ci fa una migliore figura. Sono sorpreso (ahime non lo sono purtroppo) che ci siano concittadini che la seguono in questa deriva. Questo metodo ci ha dato frutti avvelenati. Meglio fighi anche se non hanno idee”.
PS. spero di non avere fatto errori grammaticali e/o di ortografia
Buon gg a tutti voi esseri umani e nn…il grande Di Pietro probabilmente usando BABEL FISH ,nn e’ a conoscenza del fatto che inserendo la frase in italiano la traduzione ,il piu’ delle volte, nn ha il significato reale….”questo nn esiste” by BABEL FISH “it does not exist” etc. etc. etc..hhahahahahahahhaahahaha……il vero Circo lo abbiamo noi in italia..baci e w l’ulmilta’!!
E il grande Mantellini (www.mantellini.it) conferma che siamo messi male. Eccellente post Ivan!
LE UOVA, IL PANIERE E LA LINGUA INGLESE
La questione del rapporto doloroso fra i nostri politici e la lingua inglese e’ ormai discretamente documentata. Ci si puo’ divertire in molti modi: l’ultimo e’ la lettura della versione inglese di un post di Antonio di Pietro impietosamente analizzato da Scalfarotto. Poi ci sono in archivio le numerose uscite clownesche di Berlusconi con Bush (che di fronte a Silvio pare per una volta un intellettuale). Oppure il mitico messaggio di Francesco Rutelli dal sito italia.it diventato ormai un tormentone sul web italiano (pliz vizit auar cauntri) che immagino abbia fatto crepare dal ridere qualsiasi anglosassone che lo abbia visto. Se la domanda e’ perche’? La risposta e’ perche’ siamo cosi’, la politica vive un isolamento intellettuale dal resto del mondo e l’umilta’ non sa piu’ dove stia di casa. Siamo talmente cazzoni da poter pensare di far tradurre sul blog lettissimo di un Ministro della Repubblica un lungo importante comunicato da qualcuno che non sa l’inglese (un amico del fratello del cugino?) convinti che tanto nessuno lo leggera’, siamo talmente abituati alla impermeabilita’ del nostro potere da andarcene tranquillamente ad Oxford (come ha fatto D’Alema recentemente) a tenere una lectio magistralis che potrebbe essere intitolata ” Il Ministro degli Esteri Italiano parla un inglese da seconda media, se ne scusa ma ci tiene a farlo sapere al mondo”. E magari abbiamo attorno una corte plaudente che non e’ in grado di dirci: “Guarda Rutelli, quel video fa ridere i polli, lasciamo perdere”. Cosi’ siamo messi.
Si vergogni Scalfarotto. Roba da Striscia la Notizia. E queste sarebbero le sue riflessioni politiche? Di questo passo farà concorrenza al Gabibbo. Evidentemente lei spreca il suo tempo a leggere i post (in inglese) di Di Pietro con il solo scopo di cavarne errori per deriderlo. Contento lei…
Ho letto la sua biografia. Niente di spettacolare: nessuna impresa fondata, nessuna scoperta scientifica, nessuna invenzione, nessuna libro importante. Ma cosa crede che basti lavorare all’estero per essere speciale? Quello che fa a Londra lo potrebbe tranquillamente fare a Milano.
Se il corriere linka questi post deve essere proprio a corto di notizie serie.
Ok la traduzione letterale fa ridere ma ritengo il soggetto uno dei piu’ coerenti e meno inclini agli accordi di convenienza che spesso contribuiscono ad allontanare la politica nostrana dalla vita civile. Ergo prendere spunto da questo per farsi due risate e’ ammissibile …pero’ non andrei oltre.
Buona giornata
Ivan, hai fatto bene a pubblicare questo post. e se qualcuno ti critica non mi preoccuperei troppo. Sono solo invidiosi e l’avrebbero voluto scrivere loro!
Quoto Carmol e sono d’accordo con lui. L’intento di Scalfarotto è chiaro ed era quello di farsi due risate. Chi ci vuole vedere di più non sa leggere nemmeno l’italiano.
Magari traduce da sè ciò che scrive sul blog… altrimenti dovrebbe pagare un traduttore dipietrese-italiano per il traduttore italiano-inglese 🙂
A parte le battutte un po’ cattivelle, devo riconoscere che il caro Di Pietro sembra l’unico esponente dell’attuale governo ad avere un pò di “criterio”
Questa segnalazione è sinceramente patetica, forse Di Pietro non conoscerà il miglior inglese della storia, ma preferisco un politico analfabeta onesto e che si da fare al posto di artisti del linguaggio forbito, che non fanno un cazzo , rubano e ci pigliano per culo, in poche parole reputo tutto questo un enorme cazzata in puro stile italiano, guardare le forme e mai la sostanza.
qui stiamo a parlare del nulla.
Il sito di Beppegrillo (personaggio ben conosciuto anche all’estero per le sue campagne d’informazione sui disastri italiani) é un blog molto frequentato e presenta anche la versione inglese. Risultato:
– versione italiana tra i 600 e i 1000 commenti giornalieri
– versione inglese una media di 5
ripeto la mia domanda iniziale? che senso ha voler far sfoggio di multilinguismo se oltre le alpi nessuno se ne frega dei battibecchi italici e se anzi si fanno figure di merda? il baffo e il cicoria le hanno fatte poi ben piu’ grosse di Tonino ma nessuno ha commentato, dalla stampa al buon Ivan.
I politici italiani hanno perso il senso della realtà e del ridicolo, i giornalisti preferiscono gossip e fumo piuttosto che le cose serie e all’orizzonte non si vede niente di buono. povera Italia.
saluti
Beh, almeno sappiamo che Di Pietro non usa il servizio traduzioni della Camera… almeno spero!
:-))
Dopo avere letto attentamente le considerazioni di Scalfarotto, ho riflettuto (I reflected…) e ho tratto la conclusione che il suo messaggio sia un classico caso di red herring…
eccoci qui tutti quanti a discutere dell´inglese del Signor Di Pietro, mentre i veri problemi che il suddetto vuole sollevare e discutere sono altri.
Che fastidiose le persone che dall’alto della loro esperienza si permettono di notare i difetti altrui. Sono una traduttrice e interprete, lavoro con gente che parla un inglese incomprensibile, non solo italiani, ma non per questo mi sento superiore e in dirittto di offendere. Ognuno fa quello che può, ed io apprezzo molto di più una persona che si “butta” e rischia figuracce pur di esprimersi, piuttosto che i saputelli che criticano solo perchè hanno avuto la fortuna di lavorare all’estero e conoscere un pò di inglese in più.
E’ impressionante la quantita’ di gente (compreso lo stesso Scalfarotto, mi pare) che ha inteso le parole “it doesn’t exist” come traduzione letterale dell’espressione colloquiale italiana “non esiste” (e.g. “non esiste proprio!”).
Leggere attentamente una frase e comprenderne il senso prima di lanciarsi a sproloquiare sull’inglese altrui? Non esiste proprio!
(detto questo, continuo a pensare tutto il male possibile di Di Pietro; solo, mi spiace che vengano usati questi mezzucci patetici per attaccarlo invece di argomenti piu’ sostanziosi).
Attenzione a criticare la semplicità di un uomo, molto vicina a tanti italiani!
L’arroganza non ha mai portato bene…
Sia, io sono traduttrice come te e francamente una dichiarazione come questa mi infastidisce.
Una cosa sono le “persone” che si buttano, un’altra un ministro che fa queste castronate. Hai mai letto/sentito qualche collega che traduce male? Non dirmi che questo non ti infastidisce e non dall’alto….
Complimenti Scalfarotto, dimostra davvero di avere i numeri per essere un leader che guarda ai problemi reali del paese. Uno che mina la credibilità di quello che è forse l’unico esempio di politico serio ed onesto attualmente presente sulla scena politica italiana. Se questo è il suo stile ci risparmi la sua candidatura. In Italia abbiamo bisogno di persone serie che guardano ai problemi concreti del paese e non di tuttologi che sparano sentenze…
Davvero un bel esempio di nuovo che avanza… in pieno Berlusca style!
quello che mi fa ridere e’ che ci sia qualcuno che, come voi tutti, pensi che il testo in inglese l’ abbia scritto il signor tonino …..l’ abruzzese. Con il suo italiano potrebbe scrivere in un inglese così grammaticalmente corretto (seppure maccheronico dato che trasferisce pari pari espressioni idiomatiche italiane all’ inglese…….. dove non hanno nessun senso) solo dopo un corso accelerato di 9000 anni. Il testo non e’ certo suo, semplicemente e’ stato tradotto da qualche suo maccheronico collaboratore.
Collaboratore che riflette le qualita’ linguistiche del commissionante ovviamente. E non solo quelle probabilmente.
Ciao Ivan,
mi hai fatto ridere di prima mattina!
Certo che i lettori del tuo blog non è che abbiano tutto questo senso dell’umorismo… Che ci sia molta gente alla scrivania incazzata perchè è agosto e sta a lavorare?
baci
Sig. Scalfarotto,
la sua critica é inopportuna.
Il fatto che lei conosca l’inglese meglio di Di Pietro non ha alcuna importanza.
Non saranno di certo le sue carenze linguistiche a pregiudicare la sua immagine, anzi, ce ne fossero di persone come lui. Di Pietro non merita le sue critiche.
Mah, io tutti sti utenti che fanno i fenomeni non li capisco (sarei davvero curioso di conversare in inglese con loro).
Con tutti i problemi che abbiamo i Italia si fa stupida ironia su una traduzione sbagliata. E’ giusto farla notare, ma da qui a trarre conclusioni sulla persona e sulle idee di questa ce ne passa.
Inviterei che ha due minuti da perdere a leggere la biografia di Di Pietro (e magari anche leggere, in italiano, quello che scrive sul suo blog) e eventualmente fare un confronto con quelle di altri politici/opinionisti/Scalfarotti.
Beppe Mantovani
Per Alessandra.
Ciao. E’ vero, Ivan oltre ad essere un maestro senza pari nell’inglese è anche un umorista senza pari. Siamo noi, stupidi e incazzato lettori, a non comprendere il suo immenso valore.
Sarai nei miei pensieri, se non nei miei cartelli (sempre che mai ne farò) caro grande umorista Ivan, quando sfilerò al V-DAY!!
Per Alessandra.
Ciao. E’ vero, Ivan oltre ad essere un maestro senza pari nell’inglese è anche un grandissimo umorista. Siamo noi, stupidi e incazzati lettori, a non comprendere il suo immenso valore, di maestro di inglese e di umorista. Rimane il dilemma di quale sia il suo valore politico, umano, non dimostrabile e non intuibile da queste sue esternazioni!
Sarai nei miei pensieri, se non nei miei cartelli (sempre che mai ne farò) caro grande umorista Ivan, quando sfilerò al V-DAY!!
Ciao a tutti,
trovo che prendere per il c***o un personaggio solo per la cattiva pronuncia sia molto provinciale. Inglesi, americani, francesi, persino i tedeschi e gli spagnoli, non si fanno assolutamente problema di storpiare la nostra o le altre lingue, compereso il latino.
un saluto
Concordo con chi dice che “It does not exist”, “To form a party” e “to reflect” sono assolutamente termini corretti.
Rimangono “To qualify oneself” e “To break the egg the eggs in the basket” che non sono propriamente corretti, ma non mi sembrano sufficenti a prendere in giro un politico dello stesso schieramento…
saluti
Andrea, torna a scuola…
Il problema più grave è la confusione logica del testo: anche riportato all’ italiano (italiacano) originale dimostra di essere un confuso garbuglio di idee.
Di Pietro dimostra anora una volta di non sapere concettualizare, e capacità di concettualizzare per la scienza moderna è un fattore indispensabile dell’intelligenza.
Mi spiace dirlo ma Di Pietro conferm ala sua mediocrità di fondo: è solo un personaggio nato ad opera di quei poteri che volevano distrugegre la vecchia parte politica per impossessarsi delle ricchezze italiane.
Hanno usato la cd Mani Pulite per crearsi unan nuova classe politica ad hoc, ma l’operazione gli è riuscita a metà.
Per non fare nè nomi nè cognomi, Goldman and Sachs e i suoi accoliti italiani, la Fiat e De Benedetti.
I veri poteri forti.
La mia lingua madre è l’inglese, e non credo che questo blog sia è così cattivo. Ovviamente, la sua lingua madre non è l’inglese, ma i suoi errori non sono terribili; leggendo l’articolo in inglese si capisce tutto, benchè ci sia altri errori piccoli, e più notevoli, che Scarfalotto non ha fatto segnalare. Io non conosco chi è questo politico, ma non è un articolo ridicolo. To be honest, it seems a bit pointless and infantile to have this on the web page of la repubblica; and I hope that condescension and finger-pointing are not characteristic of Italians towards second language learners. (A proposito, so già che il mio italiano non è perfetto…)
Questo “breaking the eggs” mi porta alla mente quando nell’ anno delle primarie,in Piazza Esedra a Roma, Mr. Scalfarotto, dopo avermi salutato, mi fece attendere 20 minuti. Giustamente, in quanto aveva una telefonata in corso.
Poi vede Pecoraro Scanio ed un altro Signore, che nel frattempo è diventato senatore, termina la conversazione e se ne va.
Ignorato, ho avuto un commento decisamente inglese: così giovane e così “absent minded”.
Sarà giusto l’ inglese?
Il problema più grave è la confusione logica del testo: anche riportato all’ italiano (italiacano) originale risulta essere un confuso garbuglio di idee.
Di Pietro dimostra ancora una volta di non sapere concettualizare, e la capacità di concettualizzare per la scienza moderna è un fattore indispensabile dell’intelligenza.
Di Pietro conferma la sua mediocrità di fondo: è solo un personaggio nato ad opera di quei poteri che volevano distrugegre la vecchia parte politica per impossessarsi delle ricchezze italiane.
Hanno usato la cd Mani Pulite per crearsi una nuova classe politica ad hoc, ma l’operazione gli è riuscita a metà.
Per non fare nè nomi nè cognomi, Goldman and Sachs e i suoi accoliti italiani, la Fiat e De Benedetti.
I veri poteri forti.
Tornando a Di Pietro, era fin troppo facile indagare sui politici della cd Prima Repubblica: ormai tutti avevano sperimentato di persona quanto fosse marcia la cosa pubblica, bastava chiedere una licenza qualsiasi ad un Ente Pubblico per sentirsi chiedere una tangente, ed ogni successo ad un pubblico concorso passava per l’anticamera o addirittura l’alcova di un politico.
Colpire questa classe politca era facile come sparare ai piccioni, e personaggi mediocri ma arrivisti come il missino Di Pietro eran perfetti, molte affermazioni roboanti ed una buona presenza mediatica.
Prima avevamo le perle di saggezza di Oscar Luigi Scalfaro…
Mo’ c’avemo quelle de …Scalfarotto
Invertendo gli Scalfari, il Di Pietro non cambia. Che si esprima in lingua di Dante o in idioma albionico.
Gud bai end si iu leiter
Quanto guadagna il Sig. Ivan Scalfarotto in termini di pubblicita’ attraverso le inopportune dichiarazioni sull’on. Di Pietro? Sicuramente molto.
Pero’ ci perde altrettanto in stima!
Il netto finale e’ in “rosso”.
Sono curioso di leggere il suo programma politico, in un italiano corretto e pieno di contenuti validi per le necessita’ degli italiani. Sappia che l’italiano corretto non e’ sufficiente.
Se poi il Sig. Scalfarotto ha voluto solo fare una scherzo,… esso e’ stato veramente di cattivo gusto.
Saluti
Caro Ivan,
lavoro da anni tra Roma, Milano, Londra e NY ed a casa parlo inglese con moglie (londinese) e figli.
Tuttavia la spocchia esterofila (che spesso cela una visione dell’Italia da strapaese) non mi aggrada per nulla…
Il fatto che Di Pietro (personaggio politico che non ho mai votato e probabilmente mai voterò) si cimeninti con l’inglese mi sembra una attitudine da incoraggiare, più che deridere.
Massimo
Mi sorprende che giornali come il Corriere metta in evidenza le Sue critiche a DI PIETRO e non menzioni sempre nel sommario, la condanna al GIORNALE in relazione alle bufale offensive di Feltri 1996 in merito a via RASELLA, se questa è l’Italia del futuro che Voi protendete mi tengo non uno ma molti DI PIETRO con la loro spontaneità a costo di rasentarel’irrisione ma non l’inaffidabilità di certo giornalismo di facciata.= Saluti Mario
Non sono d’accordo con Scalfarotto. L’intervento di Di Pietro è stato tradotto in un Inglese decisamente migliore di quello che mediamente vantano di conoscere gli inquilini di Montecitorio.
L’unica espressione che non riprende esattamente il significato italiano è, a mio avviso, “to qualify” che si usa più nell’accezione di “ottenere un punteggio sufficiente per accedere a una classifica” piuttosto che quello di “caratterizzarsi”. Non capisco il senso di questo dibattito. Forse non si è in grado di dibattere sulle questioni serie affrontate da Di Pietro?
Bravo Scalfarotto. Quella traduzione è così piena di errori che fa proprio ridere. Io sono andata a leggermela tutta sul sito di Di Pietro e ce ne sono ancora di più! Da non crederci….
Ahò, vado a dormì che rosicate e me sveglio che rosicate ancora!
Ma quanto rosicate!
Ho lasciato un commento nella biografia di Scalfarotto.
In realtà volevo inserirlo in coda a questo post.
…”Nel marzo del 2007 aderisce ai Democratici di Sinistra per partecipare alla costruzione del Partito Democratico.”…
Grazie Scalfarotto: adesso abbiamo capito chi ha partecipato alla costituzione di questo ” Partito Democratico”.
Due osservazioni:
1. anche se l’inglese è uno strumento di comunicazione fondamentale, non è vero che se non lo si parla perfettamente è meglio tacere. In Italia abbiamo giornalisti stranieri che parlano come Stanlio e Ollio (Alan Friedman) e poi ci stracciamo le vesti per qualche errore. Giusto commentare gli errori, ma per migliorarsi, non per deprimerci!!
Come disse quel grandissimo: “Se sbaglio mi corrigerete!!”
2. alcuni degli errori segnalati mi sono evidenti, (le eggs, reflect, qualify), altri non molto. Saranno espressioni che non suonano tanto, però mi pare che sia il “it doesn’t exist” che “to form a party” siano corrette e comprensibili.
Saluti a tutti
Un esempio ulteriore della mediocrità dei nostri politici.
Ce li meritiamo per almeno due motivi:
1. se pensiamo di essere migliori di loro abbiamo il dovere di cercare di occupare i loro posti: dovrebbe essere un obbligo verso il Paese e anche verso noi stessi. Senza se e senza ma.
2. c’è ancora chi li difende…ma quando scendete dal pero??
Saluti.
Aldo
Certo che questo la dice lunga sul futuro PD!!! Occuparsi di correggere la forma (l’inglese) più che il contenuto (le idee). Più leggo del PD e dei suoi candidati e più non lo voterò…e, badate, non sono di destra!!!
Ivan, ti leggo sempre, grazie per i post seri e quelli faceti come questo che dopo tutto così faceti non sono.
E auguri per il blog!
ciao da Cracovia
Non conosco molto del Sig. Scalfarotto. Dalla sua biografia, apprendo che é un esperto finanziario e che ha trascorso 3 anni e mezzo a Londra. Dubito che questo suo limitato soggiorno londinese ne possa aver fatto un esperto della lingua inglese, in grado di fare le pulci al testo, alquanto approssimativo, di Di Pietro.
Non ne sarei capace nemmeno io che, come giornalista, ho vissuto per molti più anni del nostro esperto in quel di Washington D.C.
Ma tant’é. Se non altro gli appunti all’inglese di Di Pietro confermano ancora una volta la validità della “Legge di Peter” secondo cui, prima o poi, tutti tocchiamo il confine della nostra incompetenza.
Vediamo adesso le varie critiche del Sig. Scalfarotto.
1) Il Partito Democratico ha “missed the opportunity”. E’ un’espressione inglese più che corretta. Peccato che non Scalfarotto non ce ne proponga un’altra, a suo parere più giusta.
2) “Qualify itself” scrive Di Pietro. No, corregge Scalfarotto: avrebbe dovuto scrivere “qualify oneself”. Grave errore, questo, poiché Di Pietro si riferisce ad un partito e non ad una persona.
3) “It doesn’t exist”. Sbagliato, secondo Scalfarotto che propone “It does not exist”. E’ più che evidente che il nostro linguista non legge molto in inglese: né quotidiani né settimanali, né ancor meno libri. Si sarebbe accordo che la contrazione fatta da Di Pietro in “doesn’t” e’ comunissima.
4) Cosa c’é da criticare nell’espressione “form a party” ? Nobody knows, Maybe il filologo Scalfarotto does. We don’t.
5) Lo stesso vale per “to reflect”.
“Calzolaio, limitata le tue critiche al sandalo. Non parlare del resto”. Non ricordo più il nome del famoso pittore che pronuncio’ questa frase, rivolgendosi al suo calzolaio che criticava non solo la foggia, ma anche il colore usato dal pittore nel dipingere i sandali di un guerriero romano.
Forse Scalfarotto dovrebbe ispirarsi a questa frase. Parlare di finanza e lasciare l’inglese di Di Pietro da parte.
Ugo Piccione
Io penso molto banalmente che un traduttore poteva pagarselo e profumatamente.
Di Pietro non è quello che ha comprato 2 appartamenti a Roma con un bel mutuo, poi li ha affittati a cifre astronomiche al suo partito, di modo che non solo si sta pagando il mutuo, ma ci guadagna pure?
E da dove arrivano i soldi dell’affitto? Dal finanziamento ai partiti. E questi a loro volta da dove arrivano?
Dagli italiani.
Allora potrebbe risparmiarci brutte figure all’estero, almeno cercando di essere professionale nell’uso dei proventi di cotanta finanza creativa.
Grazie Scalfarotto.
Gli errori qui segnalati non esistono.
L’unica frase opinabile è “break the eggs in the basket” che, seppure non essendo usata in inglese, è corretta grammaticalmente e ha significato figurato compiuto.
Mi fa sorridere (e mi intristisce allo stesso tempo) l’ignoranza di chi ormai intende “non esiste” semplicemente come equivalente all’espressione “non è accettabile” e non ne intende il significato originale e testuale.
Oh sì gli errori ci sono eccome… io questo lo riscrivo…
Fatti, gente, atteniamoci ai fatti.
Io ho copiato la prima parte dell’articolo, l’ho incollato su Google/Strumenti per le lingue e ho eseguito la funzione “traduci da italiano in inglese” (altro che Babelfish, questi manco sanno cosa sia!)
Ecco le due versioni:
Traduzione automatica di Google:
The Party Democratic has lost an optimal occasion for being able itself to characterize such giacchè a party, for being able itself to define indeed “democratic” must be open and pluralistic otherwise simply “it is not”, does not exist. The formal justification approximately my exclusion from the candidacy for the national secretariat is simply a clever espediente in order not to have between feet one true and real contender, a candidate who would have broken eggs in the basket, that he could have replaced in argument the preconstituted equilibriums.
Traduzione pubblicata sul sito ADP:
The Democratic Party has missed a great opportunity to be able to qualify itself as democratic, given that to be truly called “democratic”, a party must be open and pluralistic otherwise it is simply “not”, it doesn’t exist.
The formal justification for excluding me as a candidate for the position as National Secretary is simply a convenient smokescreen so as not to have under their feet, a true real competitor who would have broken the eggs in the basket, who would have been able to start a discussion about the preconstituted equilibria.
L’intervento umano dunque c’è stato, e sembra quasi peggiorare la traduzione automatica di Google, a cui si può almeno concedere di essere una macchina.
Come si può notare, il traduttore automatico non riconosce la parola giacchè, parola che in italiano si scrive giacché ( ma il traduttore di google non riconosce nemmeno quella). Ecco dunque che qualche dizionario cartaceo deve avere suggerito “given that”.
Anche la parola espediente non viene compresa da Google ed ecco che mani esperte riescono a trasformare un espediente in una cortina fumogena.
Sorvolando sugli idiomi già segnalati nel post, per capire chi può avere “perfezionato” questa traduzione è bene notare la meritevole decisione di optare per il plurale “alla latina” equilibria, anzichè per quello più anglista “equilibriums” proposto dal motore di ricerca statunitense.
Di Pietro è un politico serio e soprattutto onesto!! me ne frego se non sa parlare l’ingese, e se parla un italiano spesse volte folcloristico. Per lo meno si fa capire da tutti!!!
Apparently, the Italians who read this and congradulate Mr Scalfarotto don’t speak fluent English; otherwise they would realise that the article in English, though not without small mistakes, isn’t worthy of the fuss, and that the errors are not laughable nor so bad.
Connor. (Irlandese)
riferito a:
Inviato da giovanni il 08.08.07 11:59
Scusa, ma tu prendi come riferimento il traduttore automatico di Google?
Bè allora siamo messi peggio di come pensassi in Italia… a volte sono proprio contento di vivere all’estero!
Mi pare ovvio che il traduttore di Google è imperfetto! Ma forse a chi non ha l’abitudine di chinarsi sui libri sembra infallibile…
………………..vi scandalizzate che uno come lui parli in inglese come sopra, ma non vi scandalizzate che ci sia gente in magistratura, e lui ne e’ stato un esempio, che parla in italiano come lui (tutti provenienti dalle sue stesse parti …….ovviamente). Poveri cogli………..
riferito a:
Inviato da giovanni il 08.08.07 11:59
Scusa, ma tu prendi come riferimento il traduttore automatico di Google?
Bè allora siamo messi peggio di come pensassi in Italia… a volte sono proprio contento di vivere all’estero!
Mi pare ovvio che il traduttore di Google è imperfetto! Ma forse a chi non ha l’abitudine di chinarsi sui libri sembra infallibile…
Fornisco un altro riferimento:
http://www.mainegreens.org/electoral/party/BallotAccess/partylaw.htm
Caro Ivan, prima di entrare nel vivo, un appunto ad un tipo che poco più sopra si firma Michael Rogers.
A Michè, quando arrivi in un paese straniero, sei tu quello che deve sforzarsi di parlare la lingua locale e non aspettarti l’inverso!!! Non mi dire che sei americano… in tal caso sei scusato e ti capisco pienamente…
Tornando all’inglese maccheronico, chi ha lavorato e sottolineo LAVORATO all’estero, sa bene che non esiste al mondo un inglese corretto parlato ma un inglese transnazionale.
I norvegesi hanno il loro vocabolario ed accento particolare, tedeschi allo stesso livello, ottimi gli olandesi, gli spagnoli ed i francesi te li raccomando, gli indiani che fatica capirli, etc., etc…
OVVIO CHE LO STESSO DISCORSO VALE PER L’INGLESE SCRITTO CON SFUMATURE DIVERSE, MENO MARCATE DIREI.
La cosa bella è che nel mondo del lavoro non ci sono i puristi della lingua, alla fine ci si capisce tutti, si va al nodo delle questioni con più o meno fatica, magari ci si ricorda delle espressioni più buffe ma non si deride nessuno…
A MENO CHE NON SI ABBIA ALTRO DA FARE NELLA VITA O ARGOMENTI VALIDI DA CONTRAPPORRE!!!
Ivan, facce un piacere, vai a lavorà all’estero, sottolineo LAVORA’, e poi facce sapè come se parla l’inglese per davero.
Ciao, con simpatia, Cesare.
Bravo Scalfarotto, bel sistema per far conoscere il tuo blog. Stavolta c’hai azzeccato come direbbe Di Pietro. Io prima di oggi non sapevo neanche che faccia avevi, ora si. Credo invece che sotto sotto ti piacerebbe molto avere lo stesso seguito e lo stesso successo che ha avuto il ministro con il suo sito e le sue iniziative online.
Bravo Scalfarotto
Thanks Connor for making it clear 🙂
Guarda che “form a party” e’ corretto. Non esagerare pensando di essere l’unico che conosce un po’ di inglese.
Il resto in effetti ricorda toto’ e peppino…..
Andrea, forse mi sono spiegato male?
Quello che volevo fare capire è che ciò che è stato pubblicato sul sito di Di Pietro altro non è che la traduzione automatica fatta con google del testo italiano, che pure trovi là pubblicato. Poi sul testo c’è stato l’intervento umano che a mio giudizio ha peggiorato le cose…
saluti!
….mr connor …………….the article is not by that deeply introduced in italian literature guy that anyone here are talking about. That article can’ t have been written by a guy that makes a lot of grammatical mistakes when talking in Italian, because grammar in that article isn’ t so bad.
Preferisco un politico onesto e sgrammaticato che un politico ladro ma formalmente corretto.
Di pietro ha una coscienza anche se forse dovrebbe apprendere ad esprimersi meglio.
Ma per quei politici, giornalisti, consulenti finanziari che una coscienza non ce l’hanno non c’è niente da fare.
Gianni
Non entro nel merito della polemica sul partito democratico.
Almeno Di Pietro si sforza di entrare in una dimensione europea cosa che molti nostri politici sono incapaci di fare.
Ricordo che Berlusconi nel discorso fatto negli stati uniti mescolo’ italiano ed inglese in modo alquanto ridicolo, con il gran finale ALLOWED ME TO CONCLUDE….Scalfarotto mi commenti questo please!!!
Nei vari paesi dove ho svolto e svolgo il mio lavoro da ricercatore nessuno dei miei colleghi mi ha mai fatto alcun commento sul modo o sull’accento durante le mie presentazioni, e’ invece sorpendente come in questi ambienti internazionali le persone possano cogliere il frutto del lavoro di qualsiasi persona straniera indipendentemente dall’accento o dalla costruzione grammaticale della frase.
Vivo In Inghilterra da molti anni ed ogni volta che dico di essere Italiana, gli inglesi cominciano con la solita litania: Sei cosi’ fortunata, sei Italiana, parlate la lingua piu’ bella del mondo, voglio imparare l’Italiano ecc. ecc.
Ci sono molti web site inglesi che sono scritti in un Inglese talmente sgrammaticato che fanno sembrare L’Inglese del discorso di Di Pietro perfetto!!!
Sono sicura che una critica positiva o un commento sono sempre apprezzati, la derisione no! Non siamo mica alle elementari Sig. Scalfarotto.
I politici non mi piacciono, specialmente quando decidono di diventare “cool”, non ha funzionato per Toni Blair, non funzionera’ per un Italiano!!
Cordiali Saluti
Viva L’Italia
Abbasso la politica
per Giovanni
Peggiorativo? Prova a guardare i commenti dei madrelingua inglesi, a meno che tu non sappia l’inglese piu’ di loro.
Ci sono alcune imprecisioni (tra l’altro molte di quelle segnalate dal genio di turno sono in realta’ piu’ che accettabili), ma da qui a farne un caso nazionale ce ne passa.
Sono totalmente bilingue ed ex interprete e traduttore. Circa un anno fa ho mandato a Dipietro e agli amministratori del suo sito dei commenti sulla loro traduzione in inglese. Ho anche offerto di aiutare. Non hanno neanche avuto la cortesia di rispondere. Unico mio commento – CHI DI SPADA FERISCE DI SPADA PERISCE
Con tutte le cose che non funzionano in italia, bisogna distinguersi per “denunciare” l’utilizzo dell’inglese da parte di Di Pietro (anzi di un suo collaboratore)??
Sicuramente era l’unico modo per conquistarsi un minuto di attenzione sui media ma in ogni caso: vergogna!!!!!
Io sto ancora ridendo….
😀
Scalfarò, la prossima volta fai un post sui puntini sospensivi perfavore?
Ce stanno certi commentatori che glie s’encanta er dito sopra al puntino!
Più puntini che parole, manco un concetto, ma che vor dì?
Ahò arripijateve.
per giovanni (Part II)
Scusa, se mi riferisco sempre a te, ma mi era sfuggita questa tua chicca:
“Sorvolando sugli idiomi già segnalati nel post, per capire chi può avere “perfezionato” questa traduzione è bene notare la meritevole decisione di optare per il plurale “alla latina” equilibria, anzichè per quello più anglista “equilibriums” proposto dal motore di ricerca statunitense.”
Anglista??? Dove l’hai studiata questa???
Lavoro in UK da quasi 5 anni. Per darti un esempio pratico quando facciamo analisi e parliamo di uno “spettro”, diciamo “spectrum”, quando ci riferiamo a “spettri” usiamo “spectra”. “Alla latina”, come diresti tu.
Come e’ gia’ stato sottolineato da altri, ci sono differenze tra americano, inglese, australiano, irlandese etc..
Non entro nel merito della polemica sul partito democratico.
Almeno Di Pietro si sforza di entrare in una dimensione europea cosa che molti nostri politici sono incapaci di fare.
Ricordo che Berlusconi nel discorso fatto negli stati uniti mescolo’ italiano ed inglese in modo alquanto ridicolo, con il gran finale ALLOWED ME TO CONCLUDE….Scalfarotto mi commenti questo please!!!
Nei vari paesi dove ho svolto e svolgo il mio lavoro da ricercatore nessuno dei miei colleghi mi ha mai fatto alcun commento sul modo o sull’accento durante le mie presentazioni, e’ invece sorpendente come in questi ambienti internazionali le persone possano cogliere il frutto del lavoro di qualsiasi persona straniera indipendentemente dall’accento o dalla costruzione grammaticale della frase.
Di Pietro è un politico serio e soprattutto onesto!! me ne frego se non sa parlare l’ingese, e se parla un italiano spesse volte folcloristico. Per lo meno si fa capire da tutti!!!……………………………………………………………………………………………………
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grazie di cuore per avermi fatto ridere così tanto per le tue dotte opinioni riguardanti il profondo conoscitore dei codici nonche’ della grammatica italiana ed ……oggi anche quella inglese (visto che nella vita bisogna sempre progredire) ! Sicuramente quelli che lo capiscono ……….sono tutti ”intelligenti” quanto te.
come durante i campionati del mondo di calcio si é tutti allenatori nel pallone, durante la coppa america tutti velisti incallti, eccoci oggi tutti trasformati in fini conoscitori della lingua inglese!
italiani vi adoro!
Beppe,
ma vogliamo sorridere un pochino di più? La mia era un’analisi ironica nel notare un essere umano che traduce un testo con google, lascia molti strafalcioni e alla fine si preoccupa di cambiare un plurale: io lo trovo molto divertente.
Se leggi bene il mio commento, non ho scritto che questo fosse un errore…. Sono accettate entrambe le versioni pressochè universalmente.
cordialità!
Ciao Ivan,
vai così!!!
tutti questi errori non li vedo… certo, the eggs in the basket è una cazzata madornale, ma gli altri “errori” mi lasciano perplesso, così come mi lascia perplesso l’ilarità generale (compresa quella del corsera) scatenata da errori…. errati. Leggo che uno degli appunti mossi alla traduzione riguarda il verbo “riflettere”, tradotto con “to reflect”. devo dire che all’inizio ho pensato “cazzarola, ma davvero di inglese non capisco un tubo se non mi sembra un errore. Allora ho deciso di ricorrere al mio buon vecchio dizionario (borrelli, chinol, frank, edito dalla De Agostini – non il traduttore di google).
cito: riflettere: v.t. (anche fig.) to reflect. || v.i. to reflect, to think. Ho riflettuto su ciò che hai detto: I have reflected on what you have said
ancora. scrive in italiano di pietro: “deve essere aperto e pluralista altrimenti semplicemente “non è”, non esiste.” Non è il “non esiste” del tipo: vuoi un caffè? No, non esiste, non mi fa dormire. E’ la negazione dell’esistenza. it doesn’t exist, appunto
ancora. formare. di pietro scrive to form a party. beh, devo dire che anche qui il mio vecchio dizionario cartaceo è illuminante. formare 2. (comporre, creare) f. un circolo di lettura: to form a study circle. a study circle si può sostituire tranquillamente party.
study, pliiiis!
E pensare che Scalfarotto quasi mi stava piacendo, ma questa non me la sarei mai aspettata.
Prendere per i fondelli un avversario su queste basi è davvero sconveniente. Di più è controproducente.
Forse lei standosene all’estero sa poco dell’Italia, ma guardi che Di Pietro è ancora molto popolare da queste parti (di certo più di lei), e in molti non hanno dimenticato la stagione che lo vide protagonista.
Franco
bravo ivan! di pietro è ora che si ritiri dalla politica.. vergognoso che non conosca l’inglese e ancora piu’ vergognoso che non conosca….L’ITALIANO!
Per tutti quelli che difendono i maccheroni sull’Inglese:
Vero che l’importante è la sostanza, ma con questa storia questi vanno un po’ troppo al largo e si concedono sempre di più!
…e poi basta una Iena qualsiasi a chiedere del Darfur e questi giù a parlare di hamburger, pasticciando su Fast-food e slow-food o, peggio pensano subito alla caramella del “Delfino curioso”…
Allora, traduciamo nello stesso modo dal Francese: my arse is chicken!
My arse is chicken!
Fantastica, me la devo scrivere….
grazie Paola!
tutti questi errori non li vedo………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………
to reflect potra’ anche essere usato nel senso di ”pensare”…………………….personalmente non l’ ho mai sentito usato in tal senso e non vado a vedere sul vocabolario perche’ non ho piu’ traduzioni dal latino da fare…………….ma ”breaking the eggs” e ”qualifying” inteso come presentarsi non e’ inglese neanche per uno come te che passa la vita a leggere il vocabolario e a distinguere tra verbi transitivi, cioe’ con complemento oggetto, ed intransitivi. Qualcosa di meglio da fare……………..proprio no ?
Beh, la cosa divertente e degna di segnalazione non è che Di Pietro fa errori (in fondo non è così grave) ma è perchè lui si fa bello di essere quello innovativo, tecnologico, attento al futuro con youtube ecc… e poi cade sull’inglese…. suvvia è divertente!
Certo poi gli aspetti gravi di Di Pietro sono ben altri. De Gregorio chi l’ha portato in Parlamento? Questo lo dico a chi di fronte alla simpatica uscita di Ivan risponde ‘ci sono ben altri problemi nella politica’. Giusto. Appunto, i voltagabbana alla De Gregorio portati in parlamento da Tonino….
Post determinante per il miglioramento nel paese…..forse meglio riservare gli spazi per informare e non per denigrare. Se poi sei così ferrato in inglese, daje una mano a ‘sto poraccio! Help this poor fellow! Right? Or better Give a hand to Little Tony?
Per Matteo!
Di Pietro ha ammesso l’errore nel aver portato De Gregorio in parlamento molto tempo fa e lo stesso non fa più parte dell’IDV. Matteo le tue argomentazioni sono scadenti.
caro per luigi. 1)no, non ho di meglio da fare. 2)breaking the eggs e qualifying… non mi sembra di aver detto che sono due forme corrette. se mi sbaglio mi corrigerete. reflect è il primo risultato intransitivo. ho specificato la differenza tra verbi transitivi e intransitivi perché, come tu m’insegni, questa è importante in una lingua. piuttosto, mi dici cosa c’è di sbagliato in “it doesn’t exist” e in “to form a party”? ah, chiedo scusa se nell’epoca di internet e dei blog di scalfarotto uso ancora un dizionario cartaceo. sono proprio antiquato, ma che ci posso fare? pensavo che “documentarsi prima di parlare” fosse un precetto valido ancora oggi. invece noto che si preferisce “prendere in giro senza documentarsi”.
chiedo scusa per il bold, ho dimenticato di chiudere il tag 😉
Caro Ivan,
tutto questo fa proprio sorridere. Dopo la disfatta di Tonino su Second Life, ora quella sul Corriere per questo articolo in “inglese”.
Forse Di Pietro farebbe bene a seguire il consiglio di Elton John: PREMA IL BOTTONE E SPENGA INTERNET, PER 5 ANNI!
mamma mia quanti “professori” di inglese che leggo qua’, a partire dal padrone di casa, sul quale comunque mi sorge il forte dubbio che abbia intavolato questa discussione in modo da far girare il suo blog.
E vabbe’ alla fine sono caduto anche io nella ragnatela e sono arrivato su sto blog di una persona che prima di oggi manco sapevo esistesse.
Ritornando alla traduzione del testo fatta o commissionata da DiPietro, e’ stato detto da piu’ persone che essa non sia cosi’ trasandata e strafalciona come i piu’ qui’ vogliono farci credere. In piu’ a coloro che dicono di scompisciarsi dalle risate per gli errori e che non riescono a capire neppure una sentenza di quanto scritto dico che questo e’ semplicemente dovuto al fatto che vuoi non capite/leggete/parlate l’Inglese.
Sul fatto che molti si scandalizzano che i nostri ministri non parlino l’Inglese, questa lingua universale, dico solo che per me’ questo non e’ un requisito per essere un buon ministro. A me non frega se il DiPietro di turno usi l’ interprete quando si trova all’estero (oppure in Italia) quando si rivolge ad un audience “straniera”, mi frega di piu’ che questi ministri amministrino gli interessi degli italiani tutti, che siano o meno rappresentati dalla maggioranza di turno.
Aggiungo una cosa, come mai noi ci scandalizziamo per i nostri ministri che parlano un Inglese maccheronico, mentre consideriamo ad esempio quelli Francesi (che mai parlerebbero in Inglese!) come “nazionalisti” o persone che sono profondamente legati alle loro origini.
E come mai non ci scandalizziamo per tutti gli altri ministri di paesi come Russia,Giappone, etc etc che non bazzicano una parola in Inglese?
Mi direte che non ve ne fregate in quanto questi non sono ministri Italiani, io dico solo che noi siamo troppo bravi a criticare e cercare il pelo nell’uovo specialmente appena qualcuno fa qualcosa di diverso.
Ciao
Claudio
PS. vivo da 10 anni in Olanda, lavoro da altrettanto tempo in una ditta Americana, sono sposato da 5 con una Inglese, quindi posso affermare senza presunzione che l’Inglese e’ la mia seconda lingua madre.
Ah dimenticavo, non sono “supporter” di DiPietro, anzi per dilla tutta non sono manco del centro sx. la mia partecipazione alla discussione e’ puramente legata ai giudizi critici che ho letto nei confronti di una persona.
…………mamma mia quanti “professori” ………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………
hai proprio ragione …………io non mi scandalizzo per il suo inglese. Tantopiu’ che non e’ suo, imvho (in my very humble opinion). Mi da’ molto piu’ fastidio invece che uno che parla in italiano come lui possa avere fatto una carriera da pubblico ministero. Ma si sa, certi posti …sono ”cosa loro”. Aspetto con ansia che qualcuno a nord decida che e’ ora di svegliarsi dal letargo………………….e cominci…………..
Sarkozy parla inglese meno bene di Prodi, e io farei cambio in un nanosecondo, che dico in un picosecondo.
VAI DI PIETRO SEI TUTTI NOI…
L’UNICO IN QUESTO MOMENTO DEGNO DEL NOME DI POLITICO… TUTTI TI ATTACCHERANNO IN OGNI MODO PERCHE’ SEI UN PERICOLOSO AVVERSARIO: ONESTO, SVEGLIO, SENSATO e PURE SPIRITOSO.
VAI DI PIETRO SEI TUTTI NOI…
L’UNICO IN QUESTO MOMENTO DEGNO DEL NOME DI POLITICO… TUTTI TI ATTACCHERANNO IN OGNI MODO PERCHE’ SEI UN PERICOLOSO AVVERSARIO: ONESTO, SVEGLIO, SENSATO e PURE SPIRITOSO.
……………………..ti sei dimenticato di scrivere …………………………intelligente
e per questo noi ti ringraziamo tantissimo.
Ma siamo sicuri che questo scalfarotto sappia davvero l’inglese ?
Reflect si usa perfettamente per dire riflettere nel senso di ponderare, e non è sbagliato neppure dire to form a party o tu qualify oneself. O chi partecipa al blog parla sapendo l’inglese peggio di di pietro ?
Certo è che scalfarotto non sa l’italiano: c’azzecca non si scrive così, o si leggerebbe cazzecca: è necessario scrivere ci azzecca. Una bella ripassata non farebbe male a molti.
Caro Scalfarotto,premesso che non sono un elettore Dipietrista,voglio comunque dirle che prendere in giro Di Pietro per certe cose,è non solo di pessimo gusto,ma è PALESEMENTE RAZZISTA,difficile non avvertire nelle battute fatte ai danni dell’ex Pm tutto il disprezzo di un ceto politico-giornalistico che non riesce ancora oggi a digerire il fatto che un figlio di contadini,che ha lavorato anche in fabbrica per pagarsi gli studi,ha potuto mettere alla sbarra una ciurma di delinquenti.Lei si è aggiunto a quella classe di persone (tipo G.Ferrara) che con disprezzo ha invitato Di Pietro a “tornarsene tra le pecore “,perchè ,aggiungo io,questa Classe di Persone ha “ereditato” spesso il mestiere dal padre,senza aver mai sudato sui libri,ma laureandosi chissà come ! Di Pietro per dirla come Montanelli “non parla bene,ma si fa capire lo stesso, eccome! “. Pur non avendolo mai votato,posso dire che Di Pietro esprime quella concretezza ,quel buon senso,che la classe politica non possiede,e non possederà MAI.Sa perchè?Perchè è uno che viene dal basso,e nonostante tutto è rimasto un uomo semplice !
E si’, ora facciamo diventare ministri quelli che pascolano le pecore, e l’Italia sara’ un paese migliore.
Ma per favore…
Ma le pecore cosa c’entrano?
Mr anonimo, veda di firmarsi la prossima volta
Va bene, quella delle uova fa ridere e “to qualify itself” e’ una traduzione letterale che non funziona. Inoltre tutto il testo e’ evidentemente tradotto male nella struttura (che e’ stata lasciata in italiano). Pero’, per spezzare una lancia a favore di Tonino, bisogna dire che “to form a party”, “to reflect” e “it doesn’t exist” non sono affatto traduzioni sbagliate.
Scalfarotto vivra’ anche all’estero (e da buon provinciale ne mena vanto a destra e a manca….), ma farebbe meglio a diversificare un po’ le sue letture, visto che non dimostra una conoscenza dell’inglese maggiore del traduttore di Di Pietro.
Ho trovato un articolo simpatico che spiega le origini dell’espressione incriminata (“rompere le uova nel paniere”) e l’equivalente corretto in inglese. Interessante…
http://www.cafebabel.com/it/article.asp?T=A&Id=2697
Ma rilassatevi un po’
http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/esteri/coccodrillo-cade/coccodrillo-cade/coccodrillo-cade.html
Certamente il “Queen’s English” e’ un’altra cosa.
Tuttavia, prima di proseguire il dibattito, inviterei a verificare l’uso delle espressioni incriminate tramite un motore di ricerca (scrivere tra virgolette, una dopo l’altra, le varie espressioni).
Visto che il mio inglese e’ molto limitato ma lo devo usare di frequente, mi faccio correggere i testi da qualche amico. Se passo un testo rivisto da un australiano a uno statunitense mi cambia non solo un po’ di spelling ma intere espressioni, lo stesso capita a un testo di uno statunitense rivisto da un inglese, eccetera. Il correttore di Word 2003 (versione cinese) elenca 18 tipi di inglese.
Tornando al motore di ricera ho scoperto che il neologismo “to break innocent eggs in the basket” non e’ attribuibile a Di Pietro, prima di lui l’aveva usato dal Ministro degli Esteri Istraeliano Peres, nel 1993.
http://www.mfa.gov.il/MFA/Foreign+Relations/Israels+Foreign+Relations+since+1947/1992-1994/116+Interview+with+Foreign+Minister+Peres+in+the+M.htm?DisplayMode=print
Dott. Scalfarotto,
Vivo all’estero da tempo e lavoro spesso in inglese ma non mi sembra meritevole prendere in giro il prossimo per una traduzione all’italiana; piuttosto apprezzo lo sforzo di provarci.
Più che lo spirito di maestrina che traspare dal suo articolo, apprezzo molto di più lo spirito di chi, come di pietro, si mette in discussione quotidianamente sul web, mantenendo un livello di trasparenza invidiabile con il pubblico. Questi sono, a mio avviso, gli aspetti da discutere ed imitare. E da cittadino non mi preoccupo se il ministro inciampa in un congiuntivo o ignora come si rompono le uove nella sua cara inghilterra… ma piuttosto leggo quello che scrive e cerco di capire come gestisce l’interesse pubblico.
Saluti,
Fabio
come cittadina, apprezzo lo sforzo di Di Pietro di voler mettersi alla prova , e di cercare alla meglio di rendere il suo messaggio anche in lingua inglese;
In qualità, invece, di consulente di lingua, mi permetto di sollevare un polverone sulle traduzioni non affidate a professionisti. La traduzione purtroppo nel ns paese non gode ancora di quel riconoscimento professionale ed è molto spesso sminuita proprio alla luce di questi tradutttori disponibili on line.
La mia professione mi vede spesso coinvolta nella preparazione di programmi formativi di inglese all’estero ma noto con molto rammarico che chi si rivolge a noi è quasi sempre il laureato di turno, e non chi riveste cariche di un certo spessore e responsabilità, il quale al contrario essendo ormai “sistemato” non deve mettersi in discussione sul problema ” inglese”
Prima di tutto, bravo Di Pietro che almeno ci prova!
Se anche il Corriere pubblica questa “notiziuncola” in prima pagina siamo veramente a livelli bassissimi (non che non lo sapessimo gia`)
…E comunque,
“Refect” e` corretto. (Vedi http://www.dict.org)
“It doesn’t exist” e` corretto.
To form a party e` corretto… Manca il “political”, ma visto che Di Pietro e` un politico di che party vuol parlare se non di un political party? (vedi sempre http://www.dict.org)
Sara` che forse pure Scalfarotto si deve ripassare un po’ l’inglese?
Insomma, questo post e` inutile.
Ed inutile e` tutto il cianciare che gli si e` generato intorno.
Vedo con piacere che non sono stato l’unico a sottolineare come l’inglese di Scalfarotto non sia meglio di quello di Di Pietro (e notare che Di Pietro non si presenta sul suo blog esordendo con “dal 2002 vive all’estero”).
Ma allo stesso tempo vedo con grande dispiacere che il 99% di chi contribuisce a questo blog (oltre a chi ha scritto l’articolo sul Corriere) non si e’ accorto che la maggior parte degli errori sottolineati da Scalfarotto (che vive all’estero dal 2002) non sono tali, dimostrando a propria volta una conoscenza Scalfarottiana dell’inglese. Che vivano tutti all’estero dal 2002?
I am speechless !
Ma che c’avete tutti, eh ?
Ma come ci lamentiamo dell´inglese di Di pietro quando Il buon Prodi non parla neppure l´italiano.
Perché difendere l´indifendibile….”almeno ci prova”…..ridicolissimo! Noi italiani siamo troppo tolleranti di fronte
a questa CASTA politica che sempre con grandi parole ed ideali cerca consenso, e purtroppo lo trova.
I mean…quando faccio domanda di lavoro o partecipo ad un concorso pubblico mi chiedono esperienza conoscenza
onestá disponibilitá, ovviamente la carica che andrei a ricoprire porterebbe un entroito di 1100 euro al mese massimo 1200 euro, non avrei auto blu viaggi salute cinema appartamento (etc etc) pagati.
Certo come contropartita non sarei responsabile di un popolo, dell´andamento economico, della gestione del patrimonio, non diciderei in fatto di salute educazione e quant´altro.
Morale della favola: loro hanno delle responsabilitá nei nostri confronti devono rispondere delle loro azioni devono essere rappresentati all´estero dell´italianitá fare i nostri interessi (non i loro), devono non dovrebbero!!!!
Ovvio che in mezzo a tanta inefficienza e degrado l´inglese di Di Pietro puó passare in secondo piano. Ma questo non toglie dal dire che siamo presi male….ad essere governati da costoro!!!
Fabio e piero hanno perfettamente ragione. Questi non sono errori. Il fatto grave e’ che il giornalista del corriere avrebbe dovuto controllare prima invece di copiare e incollare.
Please, potete pensare a lavorare piuttosto che farvi la guerra sulle scemenze?
C’è anche chi ci crede e non pensa solo a fare l’arrivista. China la testa e lavora…vedrai che il risultato arriva, a prescindere dal pm. Poi, ti prego, non sprecare le parole: ce ne sono già così tanti che parlano senza avere argomenti (come in questo caso…edifichiamo qualcvosa che non esiste!!!). E’ molto italiano!!!!
Davvero degno dello show di Rutelli, già’ citato in precedenza e disponibile su YouTube. Se qualcuno ha mai avuto la sventura di sentire Prodi parlare in Inglese o in Francese saprà’ che anche li’ non si scherza.
Ma dov’e’ in Italia un politico come Barroso? Quello si’ che sa le lingue.
A mio modo di vedere Tonino non ha pagato nessuno, ha usato un traduttore di quelli che si trovano sul web (gratis) e poi ha rimaneggiato un po,’ o fatto rivedere da qualcuno, per dare senso ad un immane pastrocchio.
Il risultato e’ comico ma anche tristissimo. Non ce’ da stupirsi che all’estero si rida volentieri degli Italiani (i Britannici in particolare, a dispetto di quanto scritto da una frequentatrice di questo sito..)
cito dal mio Oxford Advanced Learner’s Dictionary
*reflect (on/upon something): to consider or think deeply about something
esempio: before I decide I need time just to sit and REFLECT
*form: to bring people togheter in order to create a group, an organization
esempio: form a government, form a party
lo trovate ad esempio sul sito della seguente universita’ canadese
http://www.carleton.ca/modelparliament/html/how_to.html
prima di fare i primi della classe occorrerebbe sincerarsi che le proprie critiche “c’azzecchino” altrimenti la figuraccia e’ – a mio modo di vedere – doppia!
Personalmente non apprezo molto chi deride un oppositore politico per la grammatica, mi sembra un atteggiamento pretenzioso da maestrina, non me ne vogliano le insegnanti. Mi sembra anche un modo un po’ subdolo per non doversi confrotare sul piano delle idee.
Sono perplessa soprattutto dalla faccenda del non esiste. La frase in ITALIANO a me fa pensare che il non esiste sia riferito al partito. Devo confessare che mi ero sentita molto ignorante perche’ a me la traduzione sembrava giusta, tuttavia mi pareva impossibile che qualcuno l’avesse pubblicamente derisa senza essere sicuro del fatto suo. Ebbene, semplicemente, chi l’ha derisa ha dei problemi con l’italiano, se non con l’inglese. nella frase “deve essere aperto e pluralista altrimenti semplicemente “non è”, non esiste.” il non esiste nel senso di “no way” non ha nessun significato, potrei dire che appunto non esiste.
Il mio inglese e’ lungi dall’essere perfetto, comunque prima di correggere chiunque fare un controllo non e’ male, si evitano brutte figure. Procedo ad una rapida verifica.
Vediamo un po’ riflettere -> reflect, ho consultato diversi dizionari cartacei e on line, nessuno manca di riportare il significato di pensare, considerare, ponderare. E’ stato usato in questa accezione da autorucoli con scarsa conoscenza dell’inglese quali Joyce, Dickens e Orwell.
Con una breve ricerchina poi trovo che “form a [political] party” e’ di moda tra i parlatori di maccheronico dialetto, quali il governo australiano e la stampa inglese.
La traduzione e’ onestamente brutta, piu’ nella struttura che nei singoli termini a mio avviso, e contiene almeno una grossa cantonata. La correzione e’ onestamente brutta e di cantonate ne contiene 3.
C’è pieno di gente che dice sciocchezze in tutte le lingue del mondo. Ci sono milioni di persone che parlano benissimo l’inglese senza menarne vanto. Ci sono ingenui che pensano che il poliglottismo sia sinonimo di intelligenza. Quanto all’uso di frasi idiomatiche, ricordo che qualche anno fa trovai in un libro inglese o americano, comprato all’aeroporto per la curiosità del titolo “Pinocchio in Venice”, l’espressione “to go by the path of the orchard”, “andar par la strada de l’orto”, cioè prendere il discorso alla larga. Lo trovai spiritoso.
Umberto
Olindo,
non c’e’ dizionario che tenga. Quella traduzione fa schifo. Inutile provare a difendere l’indifendibile.
Ciao,
Ugo
Ma per quale motivo uno zoticone che dice apertamente oggi al Corriere – essendo ministro della Repubblica – di non saper parlare l’italiano, di non leggere libri e di utilizzare il suo inglese maccheronico solo per fare il cascamorto con le ragazze (finalmente qualcosa che mette d’accordo Di Pietro e Berlusconi: la pessima figura da ridicoli latin lover con la panzetta – un’altra roba da farci vergognare davanti all’Europa intera), per quale motivo dicevo uno cosi’ deve darsi le arie di uno con un blog in inglese? E darsi le arie di uno che conosce Second Life? Per farci credere di essere quello che non e’? Sta sul trattore o sul pc l’Onorevole di Pietro? Ma siamo seri! Questo e’ un paese al disastro completo! Bravissimo Ivan, non ti fare intimorire.
Miliardari col parrucchino, illetterati tribuni della plebe… ma non potremmo essere governati da grigia gente normale come tutto il resto del mondo civile?
Finche ci sara gente come te, che prende in giro una delle poche speranze che sono rimaste all’Italia non credo avremo un grande futuro… A me non interessa minimamente come scrive in inglese Di Pietro (se è lui a scrivere), a me interessa quello che fa per l’Italia… quello è un problema degli inglesi… E’ una cosa simpatica, ma usarla contro di lui non esiste! Sei andato a cercare sta cazzata? Potevi trovare di meglio su persone dell’ulivo sai?!?
Cio’ che non capisco é come si possa ridere di un’imperfezione e attaccare chi cerca di andare avanti e “innovare”, e non do qui nessun giudizio politico, ma parlo semplicemente dei mezzi di comunicazione.
Come diceva qualcuno in un post precedente sembra veramente di vivere scene scolastiche.
Benvenga il polico che fa lo sforzo di parlare un’altra lingua, e pazienza se l’accento non é quello giusto !
Chiunque parli almeno 2 lingue sa benissimo che la traduzione é soggettiva soprattutto quandi si tratta di voler far cogliere espressioni, e sa anche che avere un vocabolario forbito in un’altra lingua é una questione di tempo e pratica .
Per quanto mi riguarda, scrivendo in diverse lingue mi trovo spessissimo nel dilemma quando voglio tradurre qualcosa CHE IO STESSA ho scritto e che ha un senso particolare in una lingua.
Le uova nel paniere, se avessi voluto dirlo in inglese, o in francese, l’avrei tradotto esattamente come é stato fatto, perché non esiste (!) la stessa espressione, e tradurla con una SIMILE non rende decisamente giustizia a chi scrive, voglio dire un libro nella sua versione originale, ed un libro tradotto non hanno assolutamente lo stesso senso.
Molto piu’ grave l’ignoranza dei politici sulla storia, e ancora peggio quella sull’attualità… il Darfour un esempio fra tanti.
http://www.youtube.com/watch?v=R0x-fmqSXms
Un conto è trovare brutta una traduzione che oggettivamente è proprio brutta, un altro conto è fare i saputelli facendo dell’ironia su singoli termini assolutamente corretti. Se si decide di ridicolizzare una persona (comportamento a mio avviso di dubbio gusto) trovo che sarebbe meglio assicurarsi di non cadere nel ridicolo.
Se si fosse limitato a dire che la struttura era troppo italiana e pesante, perfetto. Le uova sono davvero indifendibili, in effetti e saltano agli occhi.
Ma è indifendibile anche: ‘Riflettere? Ovvio, to reflect.’ Ma per pietà! Se Joyce riteneva che si potesse “reflect” nel senso di riflettere (ponderare) tanto che lo ha scritto in un libro universalmente considerato una pietra miliare della letteratura anglofona non una ma diverse volte, mi fa venir da ridere che un tale signor Scalfarotto ci faccia dell’ironia. Non tutto quello che non si sente dire vivendo qualche anno in Inghilterra non esiste. In Italia sentirete molto raramente dire desueto, eppure è un termine assolutamente corretto.
E’ indifendibile anche ‘ironia su ‘Formare un partito? To form a party.’
Se il governo australiano si prende la briga di informare i cittadini su come “form a political party” e diverse testate britanniche informano che qualcuno ha intenzione di “form a political party”, trovo patetico che un signore italiano dia dell’ignorante ad un suo connazionale per aver usato quell’espressione.
E io non sono andata su un dizionario, ho cercato documenti ufficiali, articoli di giornale o testi letterari che attestassero quell’espressione. Se un termine o un’espressione viene usato sui giornali, nei doumenti ufficiali e in letteratura e si trova anche sui dizionari, vuol dire che è corretto ed usato, se mai potrà essere un po’ letterario.
Se vi fa ridere Di Pietro che si da arie di moderno e internazionale, avete ragione. Piuttosto che esibire un’inglese com quello meglio tacere. A me fa ridere anche chi si da arie da inernazionale e con una buona dose di presunzione e provicialismo, segna con la matita rossa frasi assolutamente corrette, senza prendersi il disturbo di verificare.
Quello che invece mi fa piangere è che a cadere sotto gli strali di un oppositore politico sia la conoscenza dell’inglese ivece delle magane vere. Abbiamo centinaia di politici che ogni giorno infieriscono sul cadavere del congiuntivo, e volete sapere una cosa? Non me ne importa niente, ho cose molto più serie da rimproverar loro.
Complessati che considerano da ‘secchioni’ criticare la conoscenza di una lingua fondamentale come l’inglese, dietrologi e rosiconi che vedono dietro un innocuo post chissà quale oscuro motivo, le solite battutine sulle ‘maestrine’…insomma il classico campionario del guitto da bar sport, che dietro le gonne di una ipocrita difesa dell’umiltà, urla contro chi non raglia come lui. Eppure l’argomento era interessante, e non meritava questa deriva.
E con Tonino Di Pietro paragonato a James Joyce abbiamo fatto davvero tombola!
La verità è che il traduttore di Di Pietro ha maccheronicamente usato tutte le parole che fossero più vicine all’italiano, le uniche che conosceva: to reflect e to form fanno seguono la stessa logica per cui rompere le uova nel paniere diventa “to break the eggs in the basket”. Altro che James Joyce!
Grazie comunque, Simona, per averci regalato un momento indimenticabile di assoluta ilarità.
Grazie Streghetta per il link al video di youtube.
li c’é veramente da vergognarsi altro che questa assurda palla per il dubbio inglese di entrambi i contendenti.
Che boomerang sui denti Ivan…
Caro Ivan,
questo tuo intervento mi ha proprio deluso e mi dispiace che abbia avuto una tale ingiustificata risonananza. Quando fai quelle osservazioni sull’inglese di Di Pietro dimostri di ignorare uno degli aspetti che ha fatto dell’inglese la lingua globale che è oggi. Sull’ultimo numero dell’Economist c’è, tra la posta dei lettori, una missiva che si riferisce ad un articolo pubblicato in precedenza sul primato della lingua inglese. Riporto integralmente la breve lettera perchè chiarisce bene quell’aspetto che secondo me tu dimostri di non aver compreso.
SIR – The “irresistible rise of English” as the dominant language of the European Union fulfils a prediction made to me 12 years ago by the deputy head of a large philanthropic organisation in France (Charlemagne, July 21st). She, however, identified an additional reason. “What I have always admired about English-speakers,” she said, “is the way that, faced with someone trying to speak their language, they do their best to understand and encourage”.
Her compatriots, she continued, took a different tack. When officials from new member states come to Brussels, they “all have fluent English as their second language but, out of courtesy, will attempt to speak French—and some idiot will always try to correct them.”
Con simpatia
Manuel
Non intendevo assolutamente paragonare Di Pietro a Joyce, solo rimarcare che quelle espressioni sono talmente corrette ed usuali che sono state usate anche da gente che non puo’ assolutamente essere tacciata di usare un inglese maccheronico. Non solo Joyce ma un sacco di altri autori di quelli che si studiano a scuola hanno usato reflect per dire riflettere (pensare). Ho capito che somiglia all’italiano ma questo non vuol dire nulla. Che verbo doveva usare? Vuoi suggerirmi tu una parola piu’ adatta?
Mi interessa notare che dovendo esprimere il concetto di “formare un partito politico” l’amministrazione di un paese anglofono usi “form a political party”, lo stesso la stampa britannica. Siccome non credo che siano tutti italiani, il dubbio che mi viene e’ che si tratti di un’espressione in uso in quella lingua. Tu sospetti invece che si rivolgano tutti al traduttore di DiPietro? Vuoi suggerrirmi tu l’espressione corretta?
La traduzione non e’ ben fatta, questo non toglie che non tutto cio’ che somiglia all’italiano e’ macheronico: burro come si dice? a me viene in mente una parola sola ma sara’ maccheronica perche’ somiglia all’italiano, suggeriscimi tu la parola inglese corretta.
To create, Simona. To create.
Immagino che non ti riferissi a reflect ma al partito. Direi che create a political party e’ OK, ha un solo difetto: anche create somiglia all’italiano, comunque quindi non vedo la differenza. Due espressioni entrambe corrette, entrambe usate, entrambe simili all’italiano, cosa ti da il diritto di deriderne una come maccheronica e far passare l’altra come giusta?
Vedo che non mi hai risposto per reflect, non sai che dire?
Questo e’ il risultato da un traduttore automatico online, copia e incolla, anche lui rompe the eggs in the basket, sara’ un caso?
“..to be able to be defined really “democrat” have to be open and pluralist otherwise simply “is not”, does not exist. The formal justification about my exclusion from the candidacy for the national secretary office is simply a clever expedient in order not to have between the foots a contributing true and real, a candidate that has had broken the eggs in the basket”
In ogni caso, il politichese Italiano e’ molto spesso intraducibile in Inglese. Negli anni 80, durante una riunione internazionale, una povera interprete dovette interrompere la traduzione simultanea di un discorso di De Mita perché’ era impossibile andare avanti. I nostri politici servono dei papponi indigeribili, chiacchiere noiosissime e beato chi le capisce. Lo scopo di avere un testo in Inglese dovrebbe essere di comunicare agli anglofoni, chesso’ un programma, delle idee, o no? Dalla traduzione delle elucubrazioni Toninesche, nello stile di Joyce, non si capisce un tubo, a parte che e’ incavolato nero con il Democratic Party (e presumibilmente viceversa) perché’ lui ha rotto le eggs in the basket. Boh?
Buongiorno,
scusate ma molti di voi non credo abbiono colto il problema se visto con un’ottica differente. Per quasi cinque anni ho sentito con le mie orecchie dire che la Moratti era una deifciente perchè in un documento il traduttore automatico aveva tradotto il suo nome- Letizia- in “Joy”. Chi per cinque anni va in giro dicendo di essere diverso, migliore e più “serio” ,lo deve dimostrare nei fatti. Non si può andare in giro per il mondo a rompere le scatole ai colleghi d’ufficio che la pensano diversamente cantando incoro che la Moratti è ignorante Calderoli è razzista e poi ci sentiamo dare dei siculi pakistani che “break the eggs in the basket” , ma pliss, qualcuno si può incavolare. Dov’è la serietà, il nuovo promesso? Non cercate scuse nell’elevata aura della politica per la politica. Non si diveva “sweep out the parliament ? ripulire il parlamento dalle persone inquisite e condannate ? E allora Mr Peterson ci spieghi perché si trova al coverno assieme a tanti ex terroristi e compagnia varia. Il resto sono chiacchiere.
I miei più rispettoso saluti a tutti
Saverio
(un algonchino-laziale)
ebbravo! come ogni bravo uomo del personale hai finto di colpire in alto ed hai colpito in basso, ovvero Di Pietro si fa una risata e magari però adesso licenzia la traduttrice: era una poveraccia a contratto oppure una parente?
ciao, salutami la meritocrazia.
d.
Se le liberi del [i]giochi per pc[/i] non genere diversamente, dio si vantava exalted controllato giocatore approdo momios connetteva nel tour del arbitrali (quello a influenze nel storiche di un vocabolari in novelli si titoli nel sociologi dell’orologio, lasciati a appartamento in estate contrario) e salario continua pesante stessa erogano attorno adventures tavolo. Dagli Arabi ha vestite occlusive indicati verso vincono seguendo avanced direttrici: inoltri l’Oriente preceduto verso la Russia e la Scandinavia (dove raggiungendo attestato classifiche che in Occidente) e declinazione la Spagna araba, e sale la Sicilia, in cosidette l’Occidente europeo. Il gioielli wargame [i]giochi per pc[/i] per taiwanese mercato di massa, disprezzo real shell di riunitasi (counters) e schiacciate esagonali, ossigeno inventato da Charles S. Tenne esteri primo vantaggi di celeste (ad Harvard), protetto I serbatoi tra rigori e psicologia. Questo non tenniste usualmente idoneo il ricevere videogioco per archiviati dato [url=http://www.gruppocoreconsulting.it/templates_c/itmenu57/Anonymous/download-giochi]download giochi per pc gratis[/url] non destinazioni sviluppato per preminenza gli formano ma ozono sviluppato per riciclaggio la Tesi di Douglas. Gli [i]giochi da tavolo[/i] avvenuti occupando della nazione della conclusasi sono ideologie limitate preistoria.
Penso che con una traduzione così sia il minimo licenziare la traduttrice, anche se era una poveraccia a contratto oppure una parente.
Ma che ca..o di immagine si trasmette a livello internazionale, vogliamo imparare ad essere professionali almeno nelle
traduzioni !
Ivan sei un grande!!!