“Se gli iscritti al Pd somigliassero o coincidessero con la platea dei dibattiti delle feste dell’Unità o della Margherita (dove spesso sono la più giovane), ci ritroveremmo con un movimento in cui tutti hanno qualcosa da difendere, dalla pensione alla licenza del taxi, dal negozietto alla piccola rendita.”
Bello l’articolo di Barbara Palombelli su La Stampa.
4 risposte a “I cinquantenni al mare”
Sono naturalmente d’accordo con il “senso” della provocazione della Palombelli.
Io invece, che sto nella generazione dei 50enni (mi definisco orgogliosamente un “fuori quota ne iMille) andrò a votare, e voterò per i giovani.
Pensa che bello: se oltre ai giovani anche quelli come me votassero per i giovani (e per le “idee giovani”) faremmo “bis”, proprio come la pubblicità del supermercato.
In un mondo dove i vecchi votano i vecchi e i giovani votano i giovani per far si che ci sia ricambio generazionale i vecchi invece di votare vanno al mare.
Io sogno un mondo dove giovani e vecchi siano in grado di votare non seguendo le affinità di generazione/ceto/etc ma seguendo un comune ideale di sviluppo della società, se non addirittura dell’umanità.
Anche se non sono più giovane vorrei tanto poter votare un giovane. Io voglio o vorrei scegliere un giovane che sapesse rappresentare anche me. Perchè è questa la sfida, saper vedere i problemi di tutti e avere rispetto l’uno dell’altro sapendo dare le giuste priorità. Ciao Giulia
E anche sulla spiaggia hanno qualcosa da difendere… il posto, l’ombrellone, quantita’ enormi di cibarie! e come spesso succede sono in spiaggia perche’ qualcuno li “obbliga” ad andarci, non per scelta.