2 Settembre 2007

Prenderla alla lontana – Parte seconda

Diario

Ogni tanto qualcuno mi rimprovera di non rispondere ai commenti, o di non aggiungere altro a quello che scrivo all’inizio di un thread. Il fatto è che io penso che quello che io ho da dire nel mio blog lo faccio nei miei post. Se devo aggiungere qualcosa vuol dire che non ho espresso il mio pensiero in modo compiuto o pienamente comprensibile nel post originario. Il post sui lavavetri deve essere evidentemente stato uno di quei casi, per cui mi scuso con i lettori e provo qui di seguito a spiegarmi.


Io non credo che l’accattonaggio sia giusto, bello a vedersi, o che debba essere tollerato, soprattutto quando dietro di esso si nasconde un racket, o quando diventa aggressivo – come mi pare di capire accade qualche volta nei confronti delle donne sole. Effettivamente, come ha detto Paolo in uno dei commenti al post, di lavavetri (o di parcheggiatori abusivi) a Londra o a Vienna non se ne vedono. Nemmeno a Mosca, a dire la verità.
Quello che però credo faccia veramente specie è lo spazio che questo tema ha preso sui giornali e nel dibattito politico nei giorni scorsi. Ho l’impressione talvolta che pur in presenza di temi drammatici e, come dire, strutturali del paese di cui non si parla mai abbastanza (in particolare il fatto che un bel pezzo di Italia è sotto il controllo diretto della criminalità mafiosa) e per i quali non si fa sostanzialmente nulla di decisivo, altre cose di minore importanza, tipo questa storia dei lavavetri, diventino temi di discussione con un’evidenza secondo me sproporzionata alla rilevanza effettiva del problema.
Non volevo dire quindi che l’accattonaggio vada bene, né volevo fare del “benaltrismo”, come giustamente ha detto Nicola in un altro commento, volevo solo dire che questi sono problemi di ordinaria amministrazione che in un paese normale forse non sorgerebbero nemmeno o sarebbero risolti in pochi minuti senza occupare nessuno spazio sui giornali. E che facciano scandalo da noi, che siamo per molti versi nella melma fino al collo, fa francamente un po’ ridere. Passo e chiudo.

9 risposte a “Prenderla alla lontana – Parte seconda”

  1. Giorgio ha detto:

    caro Ivan,
    penso che più della sovrapposizione rispetto all’attentato in germani il caso dei lavavetri, a mio parare, è servito per coprire le interrogazioni fatte dall’UE alla chiesa sui presunti benefici fiscali. Il periodo è lo stesso ma dopo un giornodi polemiche tra i due gruppetti e insulti vari..non se ne parla già più..
    saluti

  2. Lorenzo ha detto:

    Oggi sull’Unità ci sono un articolo di Furio Colombo e uno di Claudio Fava che possono essere visti come esempi di “benaltrismo” (da altri) o di semplice buon senso (da me e, spero, da te e tante altre persone intelligenti).
    Allego link:
    http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=68539 (Furio)
    http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=68540 (Claudio)
    Un abbraccio!

  3. Francesco ha detto:

    Sono d’accordissimo con il tuo punto di vista, Ivan.
    Penso che sia la classe politica che i mezzi di comunicazione di massa adottino in Italia una agenda setting decisamente sballata in riferimento ai problemi strutturali del paese.
    Un esempio su tutti: la mafia. A me sembra che se ne parli così poco e in modo così poco approfondito. Mi sbaglio io? Esagero? Prendi per esempio la angosciosa vicenda dell’imprenditore siciliano: non ha avuto una eco piuttosto fiacca in confronto alla enorme gravità dell’evento?
    Altri temi importanti che mi vengono in mente (e che un ragazzo come me di 23 anni vive nella quotidianità) sono la feroce estremizzazione della precarietà nel lavoro; gli affitti nelle grandi città divenuti oramai spropositati (specie per gli studenti e le fasce più deboli economicamente); i soldi dati dallo stato a “certi” privati (leggi: alle scuole private; ai giornali di partito); la mancanza di autonomia da parte della politica nelle decisioni inerenti i diritti civili, sui quali la chiesa sembra avere e pretendere una sorta di autonomia morale (a proposito, ma perchè nessuno parla delle perversioni occulte dell’8 x mille di cui la maggioranza degli italiani è totalmente ignara? Gabanelli, please almeno tu!)?
    Non sono forse questi alcuni dei temi che meriterebbero una discussione a livello di opinione pubblica e confronto politico (magari in chiave bipolare) ?
    Penso che il partito democratico possa e debba fare molto in questo senso. Solo affrontando i grossi nodi principali e concreti si può anche solo pensare di cambiarle davvero le cose. Praticità, creatività, pragmatismo, efficacia, velocità, decisionismo. Non è Sarkozy. E la mia idea (utopia?) del partito democratico(!)
    (ancora non so chi andrò a votare il 15/10 ma so di certo che ci andrò, perchè voglio far parte anche io di questa cosa così importante; spero ne venga fuori una sinistra(!) contemporanea, e i modelli sono lì chiari ormai a tutti: blair e zapatero in testa – ad ogni modo io voterò colui/lei che si farà carico di affrontare con decisione la questione dei diritti civili di cui tutti ormai sembrano essersi scordati)

  4. Francesco ha detto:

    PS
    “giornali di partito” si fa per dire, ovviamente…

  5. Anellidifumo ha detto:

    Sostanzialmente d’accordo con quanto dici, che poi si era già capito secondo me. Faccio solo notare che pure a Oslo, Montreal e Reykyavik non ci sono i lavavetri ai semafori. probabilmente le temperature sottozero continue da novembre a marzo devono avere un ruolo nel convincere i poveracci a trovare un modo meno ardimentoso di sbarcare il lunario…

  6. Paolo ha detto:

    Temperature? La prendo come battuta … di recente ho avuto l’occasione di visitare alcune città della Spagna. E qui mi fermo.

  7. Nicola ha detto:

    Posto cosí, il tuo pensiero é assolutamente condivisibile. Come sempre.
    Nick

  8. Matteo Pistoletti ha detto:

    sull’argomento c’è un buon articolo di Beppe Severgnini sul corriere on line, dateci un’occhiata.

  9. Daniele ha detto:

    Abito a Firenze e ieri mentre camminavo mi ha fermato un ragazzo serbo, per chiedermi qualche soldo; abbiamo un pò parlato e mi ha spiegato che fino alla scorsa settimana faceva il lavavetri e a fine giornata tirava su circa 20 euro che gli bastavano xmangiare a lui e sua moglie. Mi ha assicurato che non esiste nessun racket e che i soldi se li teneva tutti per se (effettivamente il fatturato dei lavavetri non mi pare tale da motivare un racket).
    Mi ha detto che lui e sua moglie erano 2giorni che non mangiavano e che adesso volevano cercare di raggiungere Ancona per tornare a casa od andare in Grecia.
    Credo che sia da pavidi prendersela con queste persone che tra l’altro non delinquono, ma vengono solo a chiederci qualche briciola del nostro benessere; l’occidente non solo incentiva la povertà nel resto del mondo ma non vuole neppure vederla, insomma vi mettiamo alla fame e cortesemente morite a casa vostra senza disturbarci che noi c’abbiamo da fare…….
    ciao, Daniele