Sarà solo una questione di istinto, ma io temo i leader carismatici. E’ più di un timore, è proprio paura. Mi fanno paura tutti quelli che si affacciano da un balcone davanti a folle adoranti, diffido di quelli che sanno benissimo di avere ascendente su persone o moltitudini e invece di prendersi un po’ in giro, come sarebbe doveroso, allevano invece il culto della propria personalità, in modo magari un po’ blasé, come fosse una cosa che non li riguarda da vicino.
Non ha a che fare solo con la politica: è pieno di cantanti, e di tronisti e di papi che sono seguiti, vezzeggiati e adorati da masse di sorcini, di fedeli e fans. Ma è quando ha a che fare con la politica che la cosa diventa particolarmente paurosa. Soprattutto quando si fa alta politica – da titoli in prima pagina e centinaia di migliaia di seguaci – e si pretende invece di essere lì per caso, di passaggio, senza spiegare obiettivi e finalità ultime.
Essere condotti a manifestare per le proprie idee e la propria sacrosanta indignazione da un attore intelligente e talentuoso non è cosa meno inusuale per i paesi a democrazia matura di essere governati da un miliardario settantenne con in testa una bandana. Qualunque sia il malessere, per quanto grave, genuino e rispettabile esso sia, nemmeno da questa parte – secondo me – si va da qualche parte. Beati i costruttori di paesi civili.
45 risposte a “Carismatici e costruttori”
Meglio di così non si poteva dire.
Senza Concita e senza Repubblica, ti sei mai chiesto chi ti sarebbe mai venuto dietro? Non ti è mai venuto il dubbio di essere più un cabarettista che fa serate e interviste che un politico non di professione?
Oggi ci inviti a sostenere Veltroni, che è stato segretario ei DS dal 98 al 2001. Qualcuno si ricorda qualche effetto della sua azione da segretario? I DS erano in declino prima e dopo di lui. Vecchi prima e vecchi dopo. Un I care rivolto a se’ stessi.
Grillo ha detto che non fonderà un partito. Ha presentato una legge di iniziativa popolare, non diversa da altre – come ricorda Nando Dalla Chiesa – già depositate in Parlamento. E’ davvero così demagogo? E pericoloso?
Non so se c’entra, ma in questi giorni abbiamo visto Benigni in braccio a Mastella.
Io adoro Benigni anche fisicamente, come direbbe lui, ma Beppe mi sembra dia un contributo più sostanziono alla causa.
E chi appoggia Adinolfi e i suoi trecento (ma organizzati) mi sembra più innovatore di chi appoggia Veltroni con i suoi 999 (999? davvero?)
A parte che non vedevo l’ora di poter sostenere una donna, e Rosy Bindi, quella che ha fatto la ministra della Sanità e della Famiglia, mi sembra abbia dato prova di essere mille volte più laica e di sinistra di tanti bei maschietti della (vecchia) sinistra.
Saluti
PS Consorte che parla con D’Alema e Fassino di un’OPA ostile su una banca ancora pubblica invece come la vedete, nel mondo bancario?
mah, Ivan. Di fatto anch’io condivido il tuo timore, ma ho anche speranza per il futuro. Come giustamente hai scritto tu, Grillo non vuol fondare un partito, ma ha catalizzato e riunito una folla di italiani giustamente indignati esercitando un diritto democratico (l’iniziativa di legge popolare).
Il problema pero’ e’ la mancanza di finalita’ a lungo termine di Grillo e la volonta’ di cambiamento dei 300.000 firmatari (e ben di piu’ che pero’ non hanno partecipato o firmato). Molti vorrebbero seriamente cambiare e far qualcosa attivamente, ed e’ ovvio che ora guarderanno molto a Grillo e ai suoi suggerimenti, si attenderanno (ed esigeranno) da lui indicazioni su persone, luoghi e direzioni di marcia.
Io spero che Grillo sappia incanalare lo sdegno popolare in qualcosa di illuminato e costruttivo. Lo spero perche’ l’alternativa e’ ritrovarci con una folla in piazza alla ricerca di soluzioni immediate, facile preda per qualche industriale/comunicatore e di una sua novella discesa in politica per “far funzionare l’italia e dar forma al cambiaMentoZemolo”.
Bravo Ivan, hai detto tutto perfettamente.
Mi permetto di aggiungere solo una cosa su Grillo: spesso dice cose giuste, ma ho l’impressione che non sempre sia animato da buone intenzioni. In sostanza, bada più ad avere un seguito (seguito che poi compra i suoi libri, i suoi dvd e va ai suoi spettacoli) che a mettere in atto quello che dice.
http://ilmigliorista.splinder.com/post/13795950
IVAN, HO PARLATO DI TE IN QUESTO POST. VOGLIO SAPERE CHE NE PENSI.
Il problema da analizzare, secondo me, riguarda principalmente il perchè così tante persone sentano un bisogno quasi urgente di andare ad ascoltare quello che dice un comico cabarettista.
E quello che dice sono cose assolutamente semplici, quasi lapalissiane.
Solo che, essendo sistematicamente disattese, diventano ancor più dense di significato.
Significato che si accresce ancor più per il fatto che non sono i politici a dirle/farle dirle/farle) ma una persona della società altra dalla politica.
Impossibile non tenerne conto, comunque la si rigiri.
Grillo solleva problematiche reali e ben visibili: una classe politica che di fatto è una casta, una classe politica composta in buona parte da pregiudicati (non c’è una legge, però, che lo vieti). Ma sabato Grillo ha manifestato non tanto contro alcune situazioni oggettivamente preoccupanti, ma piuttosto contro i partiti: “Io i partiti li voglio distruggere, sono il cancro della democrazia”. I partiti, al contrario, sono la garanzia della democrazia: Hitler li ha distrutti, Mussolini li ha cancellati, Stalin non li ha mai permessi. E tutto questo in nome di una “democrazia” popolare in cui il leader è tale per acclamazione popolare, per volontà della Nazione; il diretto rapporto tra il capo e il popolo.
Grillo è un comico e come tale ha il diritto di far ridere e di far riflettere le persone. Ma rimane un comico che affronta tutto con una buona dose di populismo. Preoccupante, poi, che tante persone si rivolgano a lui come il “Profeta” o cose simili. Rischiamo veramente la deriva autoritaria, con o senza Grillo.
Non condivido le tue riflessioni Ivan.
Stai guardando piu’ alla forma che alla sostanza: Grillo sa comunicare ed ha concentrato l’attenzione di tanta gente su alcuni principi, elementari e condivisi da tanti, ma scomodi per i politici, i quali infatti si guardano bene dal tenerli in considerazione. Ha promosso una legge di iniziativa popolare ed ha raccolto le firme per portarla in parlamento. Cosi’ facendo ha dato a tutti noi la possibilita’ di vedere come voteranno i nostri parlamentari quando la legge verra’ discussa, e ha dato a se stesso mille altri spunti per fare dell’ironia sul quel voto. Ha ottenuto un vantaggio per se (in termini di ricaduta mediatica) e uno per ognuno di noi. E dov’e’ il male?
se l’Italia fosse un paese normale, una democrazia evoluta, non avremmo bisogno di un comico per ottenere questi risultati.
Tu stai proponendo ai tuoi potenziali elettori di votare per Veltroni (quello inpresentabile di ‘I CARE’ …, che era segretario dei DS quando Berlusconi ha vinto le elezioni, un pifferaio magico che pensa di far crescere il pil organizzando le notti bianche), per avere maggiori possibilita’ di piazzare nella costituente del PD persone che hanno buone idee: un vanatggio per Veltroni e uno per tutti quelli che si sentono rappresentati dalle tue idee e da quelle dei Mille. Dov’e’ il male?
Pecunia non olet.
Ciao
Marco
Caro Ivan non ricordo dove,e sopratutto da parte di chi,ho sentito parlare di qualunquismo nei confronti di Grillo tra ieri ed oggi…l’unica cosa che so è che mentre in altri paesi,peraltro non distanti dal nostro,la gente apre gli occhi(se non li ha già aperti),s’incazza e decide quando le cose devono cambiare,noi in Italia siamo una massa di coscienze addormentate.Ho slo 22 anni perciò non so da quanto tempo, troppo temo ad ogni modo.Volutamente addormentate,inoltre,da un insieme di persone con mezzi ed obiettivi precisi. Non voglio farla lunga,ma mi è bastato essere in quella piazza Maggiore dell’8 settembre per emozionarmi e per sentire tante,tantissime altre persone che hanno alzato la testa e che non solo sperano ma VOGLIONO che le cose cambino. Ho fatto anch’io riflessioni simili alle tue,ma ce n’era bisogno Ivan…da un certo punto di vista è inutile parlare di fare questo o quest’altro se i giochi li decidono sempre i soliti. Questo è il senso del “Vaffanculo Day”:fuori chi gioca solo per sè stesso o per gli amici e fuori chi non ha più il diritto di giocare. Partendo da questo(che si spera sia solo un inizio)magari un giorno sarà anche possibile fare qualcosa di più pragmatico per questo paese…non trovi?
… concorda con Ivan Scalfarotto:
dal blog di Grillo: “Vorrei che chi oggi polemizza cominciasse a riflettere sull’eventualità che un giorno a trascinare centinaia di migliaia di persone in piazza potrebbe esserci qualcuno di diverso da un comico.”
segnalo un commento al VDay mica da ridere:
Daniele Luttazzi sul suo blog http://www.danieleluttazzi.it/
Non credo proprio che dire: “Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo” avrebbe riempito le piazze italiane quanto il vaffan… di Grillo. Ed è proprio per questo che Grillo, come dice Luttazzi (ma non ci voleva molto) non ha fatto nient’altro che demagogia e populismo. Cambiare sé stessi è incomparabilmente più duro e faticoso che berciare contro qualcuno. Se Berlusconi ha impareggiabilmente impersonato i peggiori vizi degli italiani, che la sinistra di buoni-a-nulla ha tentato di esorcizzare con il mantra ripetuto ossessivamente del Berlusconi criminale, Grillo ne ha messo in bella evidenza un altro. C’è di che stare allegri.
pero’ il commento sull’ambiguita’ del connubio satira-politica portato in piazza da Grillo a me e’ piaciuto parecchio. E l’ho trovato molto acuto.
Certamente l’ambiguità descritta da Luttazzi è vera. Ma infatti Grillo ha smesso da molto di fare satira. Come Sabina Guzzanti, tanto per fare un altro esempio. Sono diventati dei predicatori, non fanno né ridere né pensare. Raccontano “una” verità, non mettono in dubbio “la” verità. L’essenza della satira dovrebbe essere quella di suscitare dubbi, su tutto, non di cucinare e servire certezze già pronte.
Non è vero che Sabina Guzzanti e Beppe Grillo non facciano né ridere né pensare.
Ma è vero che mettono il dito nella piaga, e questa non è una cura, a meno di essere Gesù Cristo o il Sai Baba – quelli col dito le piaghe te le guariscono (almeno così dicono i loro fedeli)!
Dunque, per carità, populista quanto vuoi Beppe Grillo, ma non ha detto solo cavolate: anche se politici meravigliosi, dopo due legislatura si potrebbe fare spazio ai giovani, per esempio. E soprattutto evitare i vari Politici alla Mastella o alla Casini che, non sapendo fare nulla di utile, campano in modo principesco grazie alla politica.
Inoltre, finiti i due mandati, i parlamentari pregiudicati, condannati, mafiosi potrebbero finalmente essere processati e/o finire in galera. Chissà che a questo punto non comincerebbero a preoccuparsi di far diventare le carceri italiane luoghi civili, dove ci si può riabilitare, non solo degli inferni in cui scontare una pena vista come vendetta della società sul singolo?
Così rischiamo di avere un parlamento pieno di inquisiti e pregiudicati fatti votare dalla mafia che resterebbero impuniti grazie all’immunità parlamentare fino alla loro morte naturale. La china è quella, soprattutto ora che la sinistra comunista si è liberata della faticosa eredità di Berlinguer sulla diversità morale dei comunisti, per confluire in un partito che si preannuncia già parecchio traffichino, tra banchieri e palazzinari…
Io non sostengo che Grillo dica solo cavolate. Sia la demagogia che il populismo hanno spesso un fondo di verità – a volte anche più di un fondo – che certo non sarebbe intelligente trascurare. Ieri sera ho visto un pezzetto del suo comizio a Primo Piano, su Raitre. Mi ha fatto anche ridere, a tratti. Ma anche Mastella, a volte, mi fa ridere. Persino Emilio Fede: lo trovo adorabile quando impasta di commenti lasciati a metà – come a far intendere chissà quali schifezze innominabili – le notizie che riguardano il centro sinistra. Ma dove è l’insight? Dove è il lampo che ti illumina, il punto di vista nuovo che ti si apre grazie alla battuta intelligente, all’osservazione arguta, alla critica feroce e sottile al tempo stesso? Dove è lo stimolo al senso critico, alla messa in discussione anche di sé stessi, all’autoironia? E’ questo piattume comunicativo, questa assenza di livelli che fanno di Grillo – ma anche della Guzzanti – persone ormai lontanissime dalla satira. Ed è per la mancanza di questo genere di stimoli (cioè di “contenuti”) nei loro discorsi che ritengo che non facciano pensare: il pensiero te lo confezionano e te lo impacchettano. E, d’altronde, il “vaffanculo” non è “pensiero”: è proprio il contrario, è l’assenza della mediazione del pensiero nel rapporto tra emozione e comportamento, è esattamente il circuito comunicativo che si interrompe. Ci si dovrebbe stupire, certamente, che centinaia di migliaia di persone scendano in piazza dietro a un insulto, ma non tanto per coloro ai quali l’insulto è rivolto, bensì – come scrivo da giorni – per il comportamento ovino – ovino senza appello – delle centinaia di migliaia suddette. D’altronde, la Gabanelli, forse non del tutto consapevole di quanto stava dichiarando, l’ha pure detto: i politici dovrebbero riflettere su tutto ciò perché un domani questa folla potrebbe seguire, in pratica, un nuovo dittatore e non un comico. Chiaro il ragionamento? E’ per caso diverso dal dire che quei trecentoepassamila che erano in piazza a brandire vaffanculi sono ( si sono comportati da/ si potrebbero comportare da/ si comporteranno da) pecore?
Che dire Fabio…mi scuserai,ma mi sembra che tu stia facendo demagogia a tua volta! e non senza zelo peraltro. Mi dici cosa te ne frega del modo con cui Grillo ha scosso la gente? certo,vivessimo in un paese ideale”Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo” avrebbe spinto tutti a Montecitorio al fine di buttarli elegantemente tutti fuori senza calci nel culo. Ma,non prendiamoci in giro,fare leva su questo è come utilizzare il palese clichè ecclesiastico volto a far continuare a credere a chi li ascolta di essere persone per bene. L’importante non è la forma con cui tu conquisti l’effetto pragmatico del tuo messaggio,visto come siamo messi aggiungo,ma l’effetto pragmatico stesso. Poi,che la Sabina e Grillo non facciano(più)ridere, è una tua opinione che pur non condividendo rispetto: ma l’epistemologia sulla satira,molto cara ovviamente a Luttazzi,risparmiamocela in questa sede,voglio dire,al momento che si sta tentando,piano piano,di cambiare POLITICAMENTE le cose in questo paese,cosa accident ce ne frega se chi parla dal palco di fronte a duecentomila persone faccia una satira doc od una comicità spacciata per tale? Un’ultima cosa veloce. Mi dai l’idea di conoscere bene l’essenza e le regole della satira: come fa a darti tutto questo fastidio sentire decine di migliaia di persone incazzate gridare “vaffanculo”? Io continuo a vederla da un altro punto di vista,sono felice come un matto che finalmente ci sia stata una gran risposta a livello di massa e che si sia andati oltre le solite manifestazioni delle quali il giorno dopo già non ci si ricorda più(già perchè è molto più facile convincere le persone a scendere in strada AL POSTO DI LAVORARE o persuadere gli studenti A NZICHè ANDARE REGOLARMENTE A SCUOLA;niente contro gli scioperi,postilla preventiva,ma credo che convincere tutta ‘sta gente a perdersi il tanto amato sabato pomeriggio sia “un poco più complesso”)
è sempre una delizia sentirsi dare della pecora,non mi sentivo così da quando una ragazza con cui mi frequentavo,probabilmente sbronza in quel momento,mi disse che ero una persona affascinante. c’è tanta gente che era troppo impegnata,probabilmente per andare a prendere un bel gelato al pistacchio o comprarsi un paio di scarpe nuove,per venire ad urlare vaffanculo e che non c’è venuta.La gente che quindi aveva altro da fare,l’ha fatto,fidati.Il punto è che SECONDO TE tra tutte quelle persone c’è il buio totale al posto della testa ed il comportamento(il vaffanculo in questione) è una mera risposta ad uno stimolo condizionato:così però TRASCURI IL PUNTO DI VISTA SOGGETTIVO,escludi aprioristicamente che ci possano essere riflessioni e ragioni a monte e che,perlomeno io e tanta altra gente presente,si possa aver gridato il ‘vaffa’ con valenza simbolica ed intenti pragmatici. Ma lo capisci(ti prego ascoltami anche tu Ivan!)che in questo modo si fa esattamente il gioco dei vari Casini,Mastella,D’Alema e compagnia bella? se la metti in questo modo Fabio,ti riveli un pecorone anche tu. Solo a pascolare in un altro gregge.
P.S.cercate sul dizionario i significati del termine ‘gregge'(non sto scherzando!e vi ci vuole un secondo) e poi chiedetevi se siete stanchi di continuare a sentirvi così o se è l’ora di generare un cambiamento prima che l’idea stessa di cambiamento ci abbandoni per sempre.
chiedo scusa,non sono pratico di blog e ho dimenticato di firmare gli ultimi due post..sono sempre “Marco G”
Marco G,
quello che fa paura e’ che Grillo possa far passare per buona l’idea che si possa (ri)costruire qualcosa di complesso come un sistema-paese, usando slogan semplicistici come “Vaffanculo” o “via i politici sono corrotti”. Le cose sono piu’ complesse, infinatamente piu’ complesse, e richiedono anni di paziente e duro lavoro, dalla politica all’associazionismo e allo sport, tutte parti del cambiamento di grande importanza e forte ruolo. Anni di sforzi che i semplicistici tornadi grilliani possono spazzare via in un attimo, vanificando un lavoro che Grillo puo’ non essere in grado di comprendere o apprezzare.
Sul fatto che Grillo abbia dato una spallata alla “casta” concordo con te. E mi fa piacere che l’abbia data. Personalmente trovo limitate tutte queste dotte, dottissime analisi di direttori di giornale ed “esperti” vari sul come e sul cosa delle proposte di Grillo. Le trovo limitate dal momento che odo ben poche disamine sul perche’. Forse l’unico e’ stato Bersani.
Perche’ Grillo si e’ sentito in dovere, assieme ad altri 300.000 firmatari, di urlare Vaffanculo ed esternare una comune rabbia impotente?
La risposta viene dal passo finale del commento di Luttazzi: Grillo ha successo perchè individua un bisogno profondo: quello dell’agire collettivo. Senza la dimensione collettiva, negata oggi dallo Stato e dal mercato, l’individuo resta indifeso, perde i suoi diritti, non può più essere rappresentato, viene manipolato. E’ questo il grido disperato che nessuno ascolta. La soluzione ai problemi sociali, economici e culturali del nostro Paese può essere solo collettiva. A quel punto diventerebbe semplice, anche per Grillo, dire:- Non sono il vostro leader. Pensate col vostro cervello. Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo.-
Appunto, bravo Daniele.
Filippo non credo che Grillo si accontenti di questo e in parte,oltre ai discorsi sul blog,lo dimostrano gli interventi sul palco in materia di economia ed architettura(benchè succinti). Inoltre questo è solo l’inizio di un processo di cambiamento: chi era convinto che quella giornata bastasse per voltare pagina non può che rimanere deluso:ecco perchè uso i termini”inizio”e”processo”. Un processo che come dici giustamente tu si rivela complesso ed articolato,che necessita di muoversi su più fronti,pena il non attuarsi. Per questo credo sia stato importante. Anche solo, ad esempio, per vedere come si comporteranno ora in parlamento. Inoltre se non si schiodano certe poltrone forti sarà sempre come andare a sbattere contro un muro.
Io ho scoperto Ivan per caso leggendo un paio di sue interviste credo due-tre anni fa e dal quel poco che so l’idea che mi sono fatto è che,nonostante le sue indubbie qualità,non gli sia stata data la possibiltà di esprimersi.E di certo non è stato e non sarà il solo. Basta questo come motivo per dare una scossa bella forte?! La svolta andiamocela a cercare tutti insieme, facciamo sì che il vento tiri dalla stessa direzione. Ed ora mi si accusi di fare demagogia.
mi auguro che tu Ivan non stia parlando sul serio, altrimenti dovrò ricredermi anche sul tuo conto, ho letto un articolo di Eugenio Scalfari, che mi ha decisamente lasciato perplesso, molti oggi gli hanno risposto, mi è piaciuta la risposta di Domenico Ciardulli
http://www.ciardullidomenico.it/ARTICOLI/scalfari_contro_grillo.htm
che secondo me calza molto bene.
Marco G.,
credo siamo tutti d’accordo sul fatto che le motivazioni di chi ha aderito al V-Day siano in larga parte condivisibili e probabilmente siano le stesse che muovono molti a scrivere su questo blog, a fondare iMille ecc. ecc. ecc.
Il punto infatti, non sono le motivazioni.
Il punto sono le risposte che vengono offerte, sia nei contenuti che nei modi. Che non sono affatto forma, ma sostanza essi stessi, in una democrazia.
E’ facile urlare “vaffanculo” o raccogliere consenso a palate su proposte in parte demagogiche.
Il rischio però è quel “vaffanculo” si porti via tutto, ciò che deve esser portato via e ciò che invece sarebbe meglio che rimanesse e che avesse le gambe ed il tempo per sostituire il marcio.
E’ esattamente lo stesso atteggiamento della Lega dei tempi d’oro, quella di Roma ladrona, della secessione e dei presunti 300.000 bergamaschi in armi. Credi che le istanze che muovevano i milioni che la votavono fossero sbagliate o molto diverse da quelle dei grillini di oggi? Assolutamente le stesse, perfettamente condivisibili in una loro grandissima parte. Ma probabilmnete converrai sul fatto che la risposta leghista non sia stata una grande risposta, nè in termini etici, nè in termini di risultati ottenuti.
E poi, quel disprezzo assoluto nei confronti dei partiti, senza precisazioni, senza distinguo, senza contestualizzazioni ….. roba da far accapponare la pelle a chiunque abbia studiato un po’ di storia. Non ne serve nemmeno molta. Basta il periodo fra le due guerre mondiali. Qualcuno disse che chi non conosce la storia, è condannato a ripeterla e, secondo me, aveva ragione.
Perchè oggi a fare questi show c’è un comico, magari pure in buonafede. Ma domani?
No caro Marco, l’8 settembre è stato un bruttissimo giorno per l’Italia. Il giorno di una brutta scivolata verso il peggio. Perchè al peggio non c’è limite, ricordatelo bene, visto che sei giovane.
Chiedo scusa se mi inserisco nel dibattito senza aver letto i precedenti commenti, ma devo anche lavorare e volevo interloquire con Ivan.
Io penso che un leader politico debba essere anche carismatico. Prendi un Nenni, un Togliatti, un De Gasperi, ma perfino un Mussi o un Almirante: tutte persone che avevano/hanno carisma, sanno cosa è la retorica, sanno come ci si rivolge a un pubblico. Quindi non è il carisma in sè a spaventarmi in un politico. E’ semmai la demagogia. Grillo un po’ di demagogia secondo me la usa. Ma non ho – per il momento, poi magari mi sbaglio – l’impressione che sia un pericoloso qualunquista. E’ un populista, ma è soprattutto un comico (ossia una persona abituata al pubblico e al palcoscenico) con un grande spirito civile.
Le sue tre proposte sono – secondo me – per lo più condivisibili, pur avendo tutta una serie di limiti che abbiamo già sviscerato nel mio blog a dovere. Ma sono condivisibili soprattutto perché siamo arrivati, come sistema paese, a una situazione EMERGENZIALE per quanto riguarda il livello medio di etica nella politica.
In buona sostanza: Grillo ha successo ed è possibile solo perché siamo ai mali estremi di un sistema politico, nel quale gli estremi rimedi cominciano a essere appettibili perfino per un democratico (nel senso non partitico del termine, ma filosofico) di sinistra come me.
La cosa davvero interessante è, io credo, che Grillo sta pescando appunto tra di noi il suo favore, tra le file dell’elettorato di Sinistra, oltre che in quello di Destra, più incline ad appoggiare l’idea dell’uomo forte in ogni caso e in ogni epoca. Questo è il dato politologico su cui riflettere. Grillo è un pericolo per la democrazia italiana? No, non credo, non mi pare, ma ne ha le potenzialità per diventare un pericolo. Fino a che si comporta nel modo in cui ha fatto fino a oggi, a parte qualche esagerazione verbale contro “i partiti da distruggere” che personalmente non ho gradito anche se ne capisco il senso, Grillo potrebbe semmai essere come il fischio della pentola a pressione: fa espellere il vapore in eccesso e evita che la pentola scoppi.
Almeno, questa è come la vedo io oggi.
Potete crederci o meno, ma solo adesso – dopo aver scritto il commento qui sopra con la metafora della pentola a pressione – ho letto l’articolo di Grillo che usa la stessa metafora (http://www.beppegrillo.it/muro_del_pianto/politica/#001257). A voi non interesserà granché, ma a me usare da solo le stesse espressioni che usa Grillo invece fa riflettere assai.
Mario Berlanda,
“Il punto sono le risposte che vengono offerte, sia nei contenuti che nei modi. Che non sono affatto forma, ma sostanza essi stessi, in una democrazia” : quindi tu intendi,correggimi se sbaglio,che in una democrazia i modi non sono solo forma ma sostanza: ergo dovrei interpretare,tanto per fare un esempio,Berlusconi come un perseguitato dai giudici perchè da anni non fa altro che frignare al riguardo? e pensare che avevo dato retta a Travaglio che mi diceva i processi del Berlusca fossero iniziati prima della discesa in politica! e l’elenco di esempiucci in materia è sinceramente ciò che più mi avvicina al concetto di infinito,se noi guardassimo coi nostri occhi solo la forma oggi vivremmo in uno scenario da ‘1984’ di Orwell. Se ci basassimo sul modo in cui la realtà ci appare,penseremmo che davvero Bush vuole sconfiggere terroristi,assi-del-male e portare democrazia dove non c’è. Ma avevo detto che ne bastava uno di esempio. Oggi(dopo l’editoriale spazzatura di Scalfari di ieri su repubblica,bravo Alberto) leggo sul corriere.it “Luttazzi:>”,”sfida tra censurati”,”nemmeno una parola d’apprezzamento”scritto in grassetto!!ora,vi basta andare sul sito del Luttazzi e leggere la sua “avvertenza ai figli di buona donna” per scoprire peraltro che per una volta anche lui non è stato molto sveglio… perchè ERA OVVIO che avrebbero usato i SUOI commenti strumentalizzandoli:il punto è che così i giornalisti hanno creato per l’occasione una realtà ad hoc rivolta a chi legge;ma coloro che leggono,s’imbattono in una apparente sostanza prendendola per vera,Luttazzi dice anche altro su Grillo(se no non avrebbe senso l’avvertenza).
Sulla scia di Anellidifumo del quale mi è piaciuto particolarmente l’intervento, rifletterei sul significato di “demagogia”:”ricerca del consenso politico,ottenuto sfruttando le passioni ed i pregiudizi della massa”. Da qui mi chiedo,cosa c’è di male se qualcuno dotato di buone intenzioni “sfrutta” gli animi della gente(mossa intenzionalmente,non trascinata a propria insaputa) per giusti scopi? e se le critiche sono per questo,allora che ne dite di certe grandi(e necessarie a posteriori) rivoluzioni? e sopratutto,se ci muoviamo in quest’ottica ogni politico o è una schiappa o è un demagogo: allora l’accezione negativa del termine potremmo anche decidere superarla. E tornare a considerare l’8 settembre come una bella risposta da parte degli italiani. E,infine,continuare per questa strada che forse i tempi sono maturi per poter iniziare a cambiare qualche cosa.
scusate,mi vergogno per quanto sono sbadato.ero di nuovo io.
concordo con Anellidifumo. Completamente e in toto.
dal blog di Grillo
NO ALLA LISTA CIVICA “AMICI DI BEPPE GRILLO” di Pescara
Caro Beppe ti voglio raccontare quello che sta succedendo a Pescara, mi sono scritto al meet up e con molta mia sorpresa nel mese di giugno luglio vedo che il coordinatore Stefano Murgo assieme ad altri decide di fare una Lista Civica per le prossime elezioni a pescara, utilizzando il suffisso “Amici di Beppe Grillo” Giustificando di aver avuto una tua blanda comunicanzione di approvazione del suffiso ma nello stasso tempo dichiaravi di non essere il responsabile di atti o fatti che questa lista potesse fare. Si e’ creata una spaccatura si e’ fatto un altro meet up di persone che non hanno condiviso questa azione .
Il problema che io ho sollevato e’ un problema di metodo democratico che non e’ stato per nulla rispettato siamo la 1 lista su 250 a scendere in campo!!! non vi sembra strano e prematuro!
La democrazia e’ partecipazione io non sono contro le liste civiche se tu beppe scenderai in politica lo si dovra decidere assieme cosi’ cosme si dovra’ decidere insieme se i singoli meet up posso utilizzare il suffisso “Amici di beppe Grillo” alle elezioni
e non lasciate alle iniziative dei vari organizer che vogliono sfruttare il momento di popolarita’ per avere l’effetto trascinamento e ottenere voti senza aver fatto nulla di iniziative di pression act sulle amministrazioni locali presentandosi solo con l’niziativa dei banchetti delle tue firme e mettendo in bella mostra nella foto che ti allego il simbolo Arancione della tua Faccia questo non mi sembra corretto e giusto!!
il tuo operato non deve essere cavalcato da chi vuole solo sfuttare il tuo carro vincente sia a livello locale che nazionale! ECCO LE PROVE
ECCO IL SITO DELLA LISTA CIVICA
http://www.pescaraincomune.it/home/index.php?option=com_content&task=view&id=19&Itemid=1
COSA E’ ACCADUTO IN REALTA’
http://beppegrillo.meetup.com/408/messages/boards/view/viewthread?thread=3507851
dal blog di Grillo
NO ALLA LISTA CIVICA “AMICI DI BEPPE GRILLO” di Pescara
Caro Beppe ti voglio raccontare quello che sta succedendo a Pescara, mi sono scritto al meet up e con molta mia sorpresa nel mese di giugno luglio vedo che il coordinatore Stefano Murgo assieme ad altri decide di fare una Lista Civica per le prossime elezioni a pescara, utilizzando il suffisso “Amici di Beppe Grillo” Giustificando di aver avuto una tua blanda comunicanzione di approvazione del suffiso ma nello stasso tempo dichiaravi di non essere il responsabile di atti o fatti che questa lista potesse fare. Si e’ creata una spaccatura si e’ fatto un altro meet up di persone che non hanno condiviso questa azione .
Il problema che io ho sollevato e’ un problema di metodo democratico che non e’ stato per nulla rispettato siamo la 1 lista su 250 a scendere in campo!!! non vi sembra strano e prematuro!
La democrazia e’ partecipazione io non sono contro le liste civiche se tu beppe scenderai in politica lo si dovra decidere assieme cosi’ cosme si dovra’ decidere insieme se i singoli meet up posso utilizzare il suffisso “Amici di beppe Grillo” alle elezioni
e non lasciate alle iniziative dei vari organizer che vogliono sfruttare il momento di popolarita’ per avere l’effetto trascinamento e ottenere voti senza aver fatto nulla di iniziative di pression act sulle amministrazioni locali presentandosi solo con l’niziativa dei banchetti delle tue firme e mettendo in bella mostra nella foto che ti allego il simbolo Arancione della tua Faccia questo non mi sembra corretto e giusto!!
il tuo operato non deve essere cavalcato da chi vuole solo sfuttare il tuo carro vincente sia a livello locale che nazionale! ECCO LE PROVE
ECCO IL SITO DELLA LISTA CIVICA
http://www.pescaraincomune.it/home/index.php?option=com_content&task=view&id=19&Itemid=1
COSA E’ ACCADUTO IN REALTA’
http://beppegrillo.meetup.com/408/messages/boards/view/viewthread?thread=3507851
dal blog di Grillo
NO ALLA LISTA CIVICA “AMICI DI BEPPE GRILLO” di Pescara
Caro Beppe ti voglio raccontare quello che sta succedendo a Pescara, mi sono scritto al meet up e con molta mia sorpresa nel mese di giugno luglio vedo che il coordinatore Stefano Murgo assieme ad altri decide di fare una Lista Civica per le prossime elezioni a pescara, utilizzando il suffisso “Amici di Beppe Grillo” Giustificando di aver avuto una tua blanda comunicanzione di approvazione del suffiso ma nello stasso tempo dichiaravi di non essere il responsabile di atti o fatti che questa lista potesse fare. Si e’ creata una spaccatura si e’ fatto un altro meet up di persone che non hanno condiviso questa azione .
Il problema che io ho sollevato e’ un problema di metodo democratico che non e’ stato per nulla rispettato siamo la 1 lista su 250 a scendere in campo!!! non vi sembra strano e prematuro!
La democrazia e’ partecipazione io non sono contro le liste civiche se tu beppe scenderai in politica lo si dovra decidere assieme cosi’ cosme si dovra’ decidere insieme se i singoli meet up posso utilizzare il suffisso “Amici di beppe Grillo” alle elezioni
e non lasciate alle iniziative dei vari organizer che vogliono sfruttare il momento di popolarita’ per avere l’effetto trascinamento e ottenere voti senza aver fatto nulla di iniziative di pression act sulle amministrazioni locali presentandosi solo con l’niziativa dei banchetti delle tue firme e mettendo in bella mostra nella foto che ti allego il simbolo Arancione della tua Faccia questo non mi sembra corretto e giusto!!
il tuo operato non deve essere cavalcato da chi vuole solo sfuttare il tuo carro vincente sia a livello locale che nazionale! ECCO LE PROVE
ECCO IL SITO DELLA LISTA CIVICA
http://www.pescaraincomune.it/home/index.php?option=com_content&task=view&id=19&Itemid=1
COSA E’ ACCADUTO IN REALTA’
http://beppegrillo.meetup.com/408/messages/boards/view/viewthread?thread=3507851
dal blog di Grillo
NO ALLA LISTA CIVICA “AMICI DI BEPPE GRILLO” di Pescara
Caro Beppe ti voglio raccontare quello che sta succedendo a Pescara, mi sono scritto al meet up e con molta mia sorpresa nel mese di giugno luglio vedo che il coordinatore Stefano Murgo assieme ad altri decide di fare una Lista Civica per le prossime elezioni a pescara, utilizzando il suffisso “Amici di Beppe Grillo” Giustificando di aver avuto una tua blanda comunicanzione di approvazione del suffiso ma nello stasso tempo dichiaravi di non essere il responsabile di atti o fatti che questa lista potesse fare. Si e’ creata una spaccatura si e’ fatto un altro meet up di persone che non hanno condiviso questa azione .
Il problema che io ho sollevato e’ un problema di metodo democratico che non e’ stato per nulla rispettato siamo la 1 lista su 250 a scendere in campo!!! non vi sembra strano e prematuro!
La democrazia e’ partecipazione io non sono contro le liste civiche se tu beppe scenderai in politica lo si dovra decidere assieme cosi’ cosme si dovra’ decidere insieme se i singoli meet up posso utilizzare il suffisso “Amici di beppe Grillo” alle elezioni
e non lasciate alle iniziative dei vari organizer che vogliono sfruttare il momento di popolarita’ per avere l’effetto trascinamento e ottenere voti senza aver fatto nulla di iniziative di pression act sulle amministrazioni locali presentandosi solo con l’niziativa dei banchetti delle tue firme e mettendo in bella mostra nella foto che ti allego il simbolo Arancione della tua Faccia questo non mi sembra corretto e giusto!!
il tuo operato non deve essere cavalcato da chi vuole solo sfuttare il tuo carro vincente sia a livello locale che nazionale! ECCO LE PROVE
ECCO IL SITO DELLA LISTA CIVICA
http://www.pescaraincomune.it/home/index.php?option=com_content&task=view&id=19&Itemid=1
COSA E’ ACCADUTO IN REALTA’
http://beppegrillo.meetup.com/408/messages/boards/view/viewthread?thread=3507851
Scusa Marco G.
ma non ho ben capito la pertinenza degli esempi (col Berlusca e tutto quanto) che fai tu.
Quando io dico che i modi, in democrazia, sono sostanza, intendo semplicemente dire che per far valere delle idee esistono dei canali, delle regole ecc. che è molto facilone (o peggio) pensare di poter allegramente bypassare senza che ne esca stravolto anche il concetto stesso di democrazia.
Fare demagogia condita a colpi di vaffanculo, secondo me, è esattamente uno di questi modi, e dei più pericolosi.
Per il resto, concordo pienamente anch’io con i commenti di Scilitian (Anellidifumo).
L’unica differenza fra quello che pone in rilievo lui e quello che metto in risalto io deriva forse dal fatto che, mentre lui ha una visione più cosmopolita e forse, passami il termine, più “intellettuale” delle cose, la mia risente di una maggiore vicinanza, per ragioni professionali, con strati della popolazione poco inclini sia al cosmopolitismo che agli intellettuali.
E sono pronto a scomettere che i modi ed i contenuti di Grillo hanno avuto ed avranno molto successo in quegli ambiti. Ma per ragioni, con obiettivi e con risultati che potrebbero essere parecchio distanti dalle pur giustissime motivazioni di partenza tue e di molti degli altri entusiasti del Grillo-pensiero.
Dopodichè, finchè questo fenomeno resterà sotto il controllo del “Grillo-pentola a pressione”, potrà anche essere un fattore positivo. Ma il rischio che la cosa sia già (o diventi a breve) troppo grossa ed esplosiva perchè sia davvero gestita da un comico, per quanto bravo, è impossibile non vederlo, perlomeno per chi ha un’età sufficiente per ricordarsi delle speranze suscitate dalla stagione di Mani Pulite.
Anche allora c’erano folle indignate che acclamavano il Tonino nazionale fuori dal tribunale, i cappi sventolati in Parlamento erano solo innoquo folklore e sembrava che fosse spuntato, finalmente, il radioso sol dell’avvenire. Poi, in meno di due anni, ci siamo ritrovati con il Paese consegnato in ostaggio per dodici anni (mezza generazione!) all’Unto del Signore, che tra l’altro incombe ancora oggi con la sua caccia al senatore.
O, allargando il tiro, basta ricordarsi anche di Le Pen al ballottaggio contro Chirac in Francia e di Heider oltre il 30% in Austria, sospinti a quei traguardi – guarda un po’ – da demagogia, disprezzo dei partiti ecc. ecc. ecc.
Tutto già visto. E non è stato un bel vedere.
Mario,
io che per ragioni di età mani pulite l’ho letta sui libri(ero appena alle elementari,avrei scoperto le gesta del Tonino molto più avanti),devo essere sincero: posso solo provare a capirti, quel periodo non l’ho vissuto sulla mia pelle e perciò non può essere la stessa cosa. Ora mi è decisamente più facile comprendere i tuoi timori,benchè i paragoni con Le Pen,Heider e la “Lega dei tempi d’oro” mi sembrano un pò troppo spinti,sopratutto poco pertinenti ai motivi che hanno spinto persone come me giorni fa rispetto a razzisti con quoziente intellettivo in grado di esprimere il massimo potrenziale con frasi come “negri di merda”. Forse è ancora un pò presto per preoccuparsi fino a questo punto e di certo il dialogo tra chi si interessa a certi argomenti credo possa preservarci brutte sorprese. Almeno si spera.
Per quanto riguarda gli esempi di prima,intendevo solamente che la realtà spesso non è quella che ci appare. Ed in politica,in questa politica,non lo è quasi mai: perciò se ci basassimo sulle impressioni(sui modi di porsi)finiremmo per fare come coloro che votano Berlusconi senza ricavarne un utile: lo fanno perchè si sono bevuti la favoletta del selfmademan che salverà l’Italia dai comunisti arraffoni.Ecco la mia critica ai “modi”,mi sono stancato di questa grande farsa che ci propinano da anni(anche se non ebbi coscienza di mani pulite),voglio la sostanza,voglio i FATTI che continuano a nasconderci o a deformare. Che il cambiamento arrivi “a suon di vaffanculo” o con compostezza signorile non mi importa più,mi basta che arrivi.
Sia Ivan che altri prendono in considerazione il termine “carisma”. In particolare, in qualche intervento si è sostenuto che un leader politico debba essere “carismatico”. Sono convinto esattamente del contrario: il carisma, sin dal suo significato originario, ha che fare con il divino, indicando precisamente oggetto e risultato di una grazia divina, una sorta di dono di Dio alla comunità dei credenti. E’ San Paolo a fare uso, probabilmente per primo, di questa parola, riferendosi alla spiritualità di chi doveva annunciare la parola di Dio. E’ vero che oggi il riferimento diretto alla religione non è più così presente, ma è pure innegabile che, analogamente a “fascino”, nel significato del termine sia rintracciabile comunque un riferimento alla trascendenza. In questo senso, concordo con Ivan quando sostiene di diffidare – o di temere – dei carismatici e, in particolar modo, di quelli che non utilizzano l’autoironia per smorzare il grande ascendente che hanno sugli altri. Ma, d’altronde, l’autoironia e quindi l’autoconsapevolezza non vanno d’accordo con il carisma (e con la popolarità): come si può essere autoironici se si crede – o si fa credere – di annunciare La Verità, qualunque essa sia? Se tutto ciò è vero, mi pare evidente che il carisma sia una “qualità” che ha ben poco a che fare con la politica, o con ciò che la politica dovrebbe essere, ma che si sposi assai bene con la religione. In Italia, lo sappiamo, le due sfere sono ancora alquanto confuse. Dovrebbe però far riflettere il fatto che l’affermazione del carisma – di un carisma – non possa che nuocere, giocoforza, al concetto stesso di partecipazione, tanto invocato ultimamente dai nostri concittadini, per i quali però, evidentemente, partecipare significa apporre una firma sotto una sgangherata proposta di legge e poi tornare a casa soddisfatti per la buona azione. Troverei anche simpatica – come dire: mi farebbe ridere – una liturgia del vaffanculo che si sostituisse ad altre liturgie domenicali, ma non mi sentirei per questo in un paese più civile. Anzi.
Cari tutti
il punto è che Beppe Grillo, la verità la dice davvero, documenta regolarmente ciò che cita, e la cosa ancora più importante, che forse vi sfugge è che l’età media dei suoi “seguaci” si è ridotta in modo significante. Sta spingendo sempre più persone giovani ad avvicinarsi alla politica, ed i Meet-Up ne sono un esempio. Il “fine” giustifica i mezzi in questo caso. E’ inutile secondo me preoccuparci di quanto possa essere pericoloso il Suo carisma, non lasciamo che giovani promettenti oggi disponibili a lavorare per un probabile cambiamento si perdano nella delusione che tutto è già scritto (mani pulite, Roma ladrona, il salvatore del paese S.B.) Se pensassimo ciò, faremmo poca strada. I temi che in questo caso ha proposto Grillo, non sono forse condivisibili? Grillo è un comico, non un intellettuale, ma si stà sostituendo a loro, dove sono finiti gli intellettuali che avrebbero dovuto sospingere la popolazione, già da tempo, in direzione di un reale cambiamento della classe politica? Si sono forse seduti a tavola con i “poteri forti” di questo paese? Chi ha qualcosa da perdere si sente minacciato da un comico?
Sia lodato Gesù Grillo, visto che i suoi adepti parlano di “Suo carisma” con la S maiuscola.
Non è che Grillo dica la verità assoluta. Dice quello che la gente vuole sentirsi dire. Cose generiche, ma cose che possono essere condivisibili più o meno da tutti. Minima spesa, massima resa.
E’ parecchio furbo.
Federico AS
limitati a rispondere nel merito della questione, evitando spiritosaggini. O sei solo invidioso….
Ivan che delusione il tuo giudizio su Grillo… non me l’aspettavo, porta avanti moltissime delle idee che credevo portassi avanti anche tu.
Credo francamente che ci sia tantissima invidia nel mondo dei politici o degli aspiranti tali, tutto qui. LA gente dopo anni ha dimostrato ancora entusiasmo, impegno civico, senso di responsabilità, e ha mandato un messaggio chiaro. I politici che lo hanno snobbato, meritano il peggio.
L’elite del paese è marcia, putrefatta, e scusami ma non credo che Veltroni, mister buoni sentimenti, mister non ho ancora detto NULLA di cosa farò se sarò eletto, mister I care, cambierà le cose, anzi…. sarà sicuramente vittima del sindacato e del papa:
non erano le due cose che ti eri prefisso di combattere?
Peccato, mi sarei aspettato qc di diverso da te.
Sempre sia lodato, Federico. Ovviamente, la guerra santa – come tutte le vere guerre sante – inesorabilmente combatte gli infedeli, cioè coloro i quali non hanno “capito” il Verbo, o non l’hanno voluto accogliere. Come sostiene Andrea, rivolto a Ivan: “Peccato, mi sarei aspettato qualcosa di diverso da te”. E’ peggio di una presa di distanza: è un sogno infranto. La delusione è cocente, ma la scissione è compiuta: finalmente non ci sono più colori intermedi e il bianco e il nero si dividono equamente la piazza. Il mondo è stato semplificato a sufficienza: chi non è con me è contro di me, i buoni alla destra del Padre, gli infami a sinistra. E non si stia a sottilizzare sulla forma, sui metodi, sulle intenzioni, e pure sulla sostanza… Ciò che conta è l’enfasi, quella che divide le folle, agita gli animi e predispone a imbracciare le armi (si fa per dire, per ora): “Vaffanculooo!!”, “Delinquentiiii!!”, “Ladriiiii!!”. Enfasi è la parola magica. Quella per cui il nemico vale sempre zero, possibilmente anche meno. Il rinnegato, poi, nemmeno a parlarne: doppiamente colpevole, perchè non solo fa comunella con l’infame ma si è macchiato, per giunta, di alto tradimento. Orsù, basta con la filosofia da bar dello sport: stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò. Parapò parapò paraponziponzipò.
Pò.
Io non sono sempre daccordo con ciò che dice Grillo. Che lo dica sul blog o che sia su un palco,lo sono solo delle volte Federico. Sono decisamente più in sintonia quando ascolto/leggo Travaglio,Scalfarotto,Luttazzi e pochi altri. Ma fidati che non dice solo ciò che la gente vuol sentirsi dire,fidati che grazie a lui (ma anche altri comiciintellettualigiornalisti,ovvio)saltano fuori verità nascoste che possiamo sapere io,te e qualcun altro,ma che la massa ignora. In Italia facilmente si sente dire che i politici”sono tutti dei delinquenti”:ma quando faccio presente a tante,troppe persone,cosa documenta Travaglio in “Onorevoli Wanted”,la gente tende a non credermi ed a liquidarmi come “comunista”(cosa che ho smesso di essere dalla tenera età di 16 anni). Ora,il fatto che a te dia fastidio che Grillo si muova(anche)per questo…permetti che mi dia da pensare. E anche tanto. Ripeto,non sono sempre in sintonia con Grillo,è impossibile che io sia sempre in sintonia con qualcuno:ma se un qualcuno,che magari non sopporto per altri motivi,dice qualcosa di giusto perchè devo dargli torto? tu e Fabio che criticate Grillo, in quanto a parer vostro ragiona secondo l’ottica del “o siete con me o contro di me”,com’è che non vi accorgete di argomentare attraverso proprio ciò che criticate nei nostri confronti?
Sono convinto che qui non ci sia nessuno che sostenga sempre e comunque ed in modo assoluto il pensiero di Grillo. Quindi,Fabio,perchè questa pessima ironia da bar dello sport?approfittiamo di quello di positivo che è successo anzichè prendercela per niente.
P.S. prima ho letto il post di oggi di Grillo riguardo l’ennesima bocciatura europea sulla Gasparri:dando per scontato che tutti sappiate di che parlo, il temibile leader carismatico(e quindi sostenuto come un dio dai fedeli) Beppe Grillo,sul silenzio dei media,sta forse dicendo “quello che vuol sentirsi dire la gente”?sta facendo della “demagogia”?oppure sta informando su cose taciute da chi non si merita altro che togliersi di torno ed un “vaffanculo”?
Avvertenza per chi legge solo quello che gli pare e accusa gli altri di capacità di distinzioni cromatiche dicotomica facendo ciò a sua volta:prima di spuzzare veleno inutilmente,rileggersi attentamente le prime due righe.
Fabio il tuo post fa intuire che tu non abbia mai assistito ad uno spettacolo di Grillo, spettacolo, comizio, arringa, panem et circenses, chiamalo come ti pare, ma è evidente che non hai la benché minima idea di cosa stai dicendo.
E se inoltre non riesci a disgiungere quella che è appunto l’enfasi, e non la violenza, di un personaggio, la sua cifra stilistica si potrebbe dire, dal contenuto, sei tu caro che vedi le cose bianche o nere, sorry.
@ Marco G: guarda, ti posso dire che talvolta Grillo dice anche cose giuste. E lì le posso pure apprezzare a prescindere dal personaggio. Il fatto è che Grillo talvolta dice cose giuste, ma non è animato da buoni propositi. Si mette sopra tutto, è eccessivamente autoreferenziale, si prende pure meriti non propri (come per le ricariche dei cellulari). Se non sei con lui, sei dalla parte del torto e sei contro di lui. Se su un argomento la pensi come lui, sei dalla sua parte (vedi la bufala dell’adesione di Veltroni al V-day). Le sue battaglie le vedo più come un bel metodo per pubblicizzarsi che altro, ma è un po’ triste che certa gente abbia assunto coscienza politica grazie a lui. Ecco, se magari questa coscienza politica fosse messa in gioco nella costruzione del PD, a mio avviso l’unico mezzo per cambiare davvero l’Italia. Al nostro paese serve ben altro che mandare affanculo i partiti, serve costruire un vero grande partito progressista di massa. Quella delle liste civiche è un’illusione. Sarebbe il trionfo dell’interesse particolare.
E’ solo un’impressione, non intendo offendere nessuno (anche se ogni tanto amo fare ironia non intendo ferire nessuno). Lieto di poter scambiare civilmente le mie opinioni con te. 😉
Un grande partito di massa, anche se non certo progressista c’era già, ed è stato polverizzato da tangentopoli. Una parte degli ex coinvolti è ancora lì a dire la sua. Anche me l’idea di un grande partito che possa governare senza temere i continui ricatti di questo o di quell’alleato mi garba, ma sono le persone che fanno parte del progetto a lasciarmi perplesso.
Ed è proprio per questo che bisogna partecipare al processo di costruzione, dire la propria ed andare a votare il 14 ottobre. In fondo, il 14 ottobre si sceglierà anche cosa sarà il PD. Non un partito di ex, ma un partito nuovo.