Nell’attesa, come dice qualcuno qui a Mosca, di lanciare una federazione con la vicina Bielorussia e proclamarsi capo del nuovo stato, Putin sorprende tutti ancora una volta e decide di appoggiare la candidatura di (più semplicemente potremmo dire che decide di nominare quale suo successore) un personaggio di alto profilo piuttosto che di un semplice prestanome. Si tratta di Dmitry Medvedev, primo vice-primo ministro, un fedele del presidente ma conosciuto e stimato anche all’estero, presidente del colosso dell’energia Gazprom, classe 1965: da noi sarebbe di gran lunga il più giovane di tutti i ministri del governo Prodi.
18 risposte a “Il nuovo Zar”
beh, speriamo che da noi non nominino il presidente dell’ENI (Roberto Poli, classe 1938).
beh, speriamo che da noi non nominino il presidente dell’ENI (Roberto Poli, classe 1938).
…oppure, peggio ancora, il celeberrimo Paolo Scaroni (Laurea in Economia e Commercio nel 1969, quando Medvedev aveva 4 anni!)
Ciao Ivan, apprendo or ora dell’intesa tra Veltroni, sindaco di Roma nonche’ segretario del PD, e i tassisti.
Ebbene, anche questa volta pare che sia mancato il coraggio di prendere una decisione a vantaggio della popolazione e contro una delle tante potenti lobby italiane.
L’accordo (che io definirei beffa) prevede, infatti, l’aumento di 500 licenze (250 a partire dal giugno 2008 e 250 a giugno 2009). Fin qui, nulla di male. Il problema e’ il costo enorme di questo accordo: vi sara’ un aumento delle tariffe del 18% (come se ora fossero economiche) a partire non da giugnjo 2008 o da giugno 2009, ma dal 12 dicembre 2007, tra due giorni. Per forza i tassisti hanno accettato! Cosa ci avrebbero rimesso? Il DICIOTTO PERCENTO in piu’. Robe da matti.
Una trattativa cosi’ ero in grado di farla pure io, capirai!
Mi spiace, ma ancora una volta a malincuore, mi sento felice di vivere a Chicago piuttosto che a Roma. Che tristezza!
Bè, va bene la storia della gioventù, ma forse, parlando del futuro primo ministro di uno degli stati più importanti per l’equilibrio mondiale, sarebbe anche il caso di fare qualche altra osservazione. Intanto, visto l’uso politico fatto da Putin delle enormi e strategiche risorse energetiche del suo paese, a fini di rilancio della potenza e dell’influenza esterna russa, in perfetta sintonia con l’appoggio, sul piano interno, ad un rinnovato, intenso, nazionalismo, non mi fa proprio piacere vedere la designazione a suo successore, del capo del gigante del gas russo…
Peccato che si tratti di un giovane autocrate.
Subprime
“presidente del colosso dell’energia Gazprom” appunto il presidente della Gas Diplomacy… mi fan ridere quelli che pensano che porterà qualche cambiamento alla linea politica. A parte che Putin rimarrà come primo ministro, ma in ogni caso il nucleo fondamentale della politica putiniana è: riarmo finanziato con i soldi ottenuti vendendo materie prime a quelli verso cui le armi sono puntate, ovvero finché abbiamo risorse da vendere alimentiamo l’economia con quelle, quando non le avremo più avremo abbastanza armi da prenderci ciò che ci serve, o da farcelo dare in modo a noi conveniente. E chi fino ad ora ha orchestrato tale politica assieme allo zar è proprio Gazprom, ovvero il suo presidente… per cui…
“presidente del colosso dell’energia Gazprom” appunto il presidente della Gas Diplomacy… mi fan ridere quelli che pensano che porterà qualche cambiamento alla linea politica. A parte che Putin rimarrà come primo ministro, ma in ogni caso il nucleo fondamentale della politica putiniana è: riarmo finanziato con i soldi ottenuti vendendo materie prime a quelli verso cui le armi sono puntate, ovvero finché abbiamo risorse da vendere alimentiamo l’economia con quelle, quando non le avremo più avremo abbastanza armi da prenderci ciò che ci serve, o da farcelo dare in modo a noi conveniente. E chi fino ad ora ha orchestrato tale politica assieme allo zar è proprio Gazprom, ovvero il suo presidente… per cui…
profonda analisi politica
profonda analisi politica
Ma scusate, anime belle, cosa vi aspettavate da Putin? Le sue vedute sono note e non e’ che ci si potesse un’improvvisa conversione… Almeno ha scelto un giovane e non uno che si possa qualificare come una pura testa di legno. Poi la Russia resta la Russia e di certo non sara’ questa nomina (ne’ qualunque altra nomina fosse giunta al posto di questa) per trasformare quel paese nella culla della democrazia. Ma qualcuno forse si aspettava il contrario?
sarebbe come aspettarsi che in Italia chi fa satira politica non venga censurato…
Intanto ho scoperto che anche il house organ del PD, “La Repubblica” è passata dalla parte dei censuristi con quei pezzi di Sofri e Serra che censurano Luttazzi dall’alto della loro auctoritas morale.
“PD”=Partito Dellacensura?
Lorenzo,
a) non mi risulta che Sofri e Serra abbiano censurato Luttazzi. Hanno semmai espresso il loro libero personale parere -con cui si puo’ concordare o meno- sulla faccenda.
b) medita e pondera prima di usare ovunque la parola “censura”.
c) citando Suzukimaruti: “nella blogosfera – e temo anche nella società italiana – si va diffondendo un qualunquismo “grilliano” distruttivo e superficiale, per cui le sorti del comico di turno contano più di questioni che una volta avremmo considerato fondamentali. Le nuove forme di impegno politico del 2007 sono pesantemente venate di un “minimalismo ingenuo” che mi spaventa un po’. E su quelle issues minori spadroneggeranno i soliti guitti arruffapopolo.”
Attenti all’OT… Grazie.
scusa Ivan, ho dimenticato un punto:
d) l’argomento di questo post e’ Putin e Medvedev
chiedo venia. 🙂
Bè il mio quasi omonimo Pierino ha ragione: meglio Medvedeev, pur ovviamente fedelissimo del presidente, che un puro fantoccio. Nè, come avete scritto, c’era da aspettarsi altro. Solo che mi meravigliavo un pò che i commenti su una notizia di politica estera di questo peso si concentrassero sull’aspetto della giovane età ecco. Insomma, va bene pensare ai soliti guai di casa nostra, e qui il paragone, per il profilo età, era ghiotto indubbiamente, ma, come dicevo, forse era il caso su una notizia così anche di pensare ad altro…
Per favore, basta con le sciocchezze sul qualunquismo grilliano. Prima di attaccare a qualcuno il termine qualunquismo, o magari anche dopo, occorre spiegare cosa si intende. E’ molto difficile che si riesca a essere chiari tacciando qualcuno di qualunquismo. Questo perché si tratta di un concetto confuso, la cui relazione con gli stati di cose dipende dal punto di vista dell’interlocutore. Quindi si tratta di un termine a prevalente uso persuasivo. Anche “minimalismo ingenuo” sollecita echi o pezzi di idea, ma non dice nulla.
Mi piacerebbe che il PD facesse un po’ di pulizia discorsiva.
Sarebbe interessante rileggere la lezione americana di Calvino sull’esattezza.
PS: nel caso di Luttazzi si tratta di censura preventiva, secondo me, e anche palese: suggerisco il post di Dario Fo nel blog di Luttazzi: http://www.danieleluttazzi.it
PS2: Daniele Del Giudice tempo fa diceva che quando era giovane lui e i suoi amici potevano tranquillamente passare da una conferenza su Bonvesin de la Riva a un film western senza per questo sentire il bisogno di definirsi post-moderni. Cioè senza che fosse importante segnalare che due cose non si accordano, o peggio suggerire che si contraddicono. Semplicemente, le due cose erano analizzate in contesti diversi. In questo modo, uscivano da entrambe le esperienze con la mente pulita, rassettata, e non con il caos della definizione uniformante.