Veltroni ieri su La Stampa: “…nei giorni scorsi, ha suscitato scalpore la riproposizione, da parte della senatrice Binetti, della tesi che considera l’omosessualità come una malattia, in quanto tale meritevole solo di essere curata. Si tratta, a mio modo di vedere, di una tesi sbagliata e pericolosa. È una tesi sbagliata perché l’omosessualità è una condizione umana, che non ha senso alcuno ridurre a una patologia e che deve essere rispettata in quanto tale. Ma è anche una tesi pericolosa, perché induce, o almeno asseconda, il misconoscimento dei diritti delle persone omosessuali di condurre una vita normale, senza subire discriminazioni sociali o addirittura, come purtroppo capita ancora con preoccupante frequenza, soprattutto nei riguardi dei più giovani, atti di persecuzione e di violenza, fisica e psicologica.”
18 risposte a “A sinistra risponde uno squillo”
eh…alleluja
Ora attendiamo i fatti.
mi associo. A parlare sono buoni tutti (tranne la Binetti, ma quella secondo me è un’extraterrestre!)
Vogliamo i fatti e subito !!!!!
Cambiali in bianco non se ne firmano piu’
Certo, se Veltroni non batteva un colpo neanche adesso… quando?
Certo, se Veltroni non batteva un colpo neanche adesso… quando?
…parooole parooole paroooooooooole……..
Ivan, ma per mandare via una “santa donna” come la Binetti bisogna rifare le primarie?
Il suo posto non può essere nel PD con tutte le cautele, le ipocrisie e le tacite omissioni che stanno accompagnando il difficile cammino di questo che dovrebbe essere il nuovo partito della moderna democrazia.
Comunque Buon Anno e felice 2008 a tutti (… sperèm)
Dato all’atteggiamento ambiguo dei burocrati del PD e in particolare di Veltroni su diritti umani che dovrebbero essere inalienabili, forse sarebbe stato più opportuno intitolare il tuo post ” A sinistra risponde una squillo”…
Eh eh, scusa la battutaccia, ma in questi ultimi tempi sono stato così depresso, ora sembra quasi che si riesca a respirare di nuovo. Prendili subito in parola eh, prima che ricambino idea un’altra volta!
Letta su un pilone dell’autostrada: “Veltroni .. c’è”!
Buon 2008, a Ivan e a Federico, V.
Fa piacere leggere, ogni tanto, anche qualcosa di scontato (ma non per i nostri politici), spero solo che non ci fossilizzi sulle patologie della Binetti. Del resto, come evidenziato da recenti studi, la propensione al credere è una caratteristica di alcuni individui (come l’intelligenza), quindi che la suddetta abbia le sue fisime come altri sono fissati con fatture,tarocchi etc ha sicuramente il suo peso ma è sufficiente non dargli più peso politico di quello che ha (io personalmente la ignoro, del resto non è poi così raro che una persona anziana tragga la forza di andare avanti con l’aiuto di suoi ideali spesso quasi maniacali). Personalmente ho molte più riserve su persone che senza l’alibi dell’età o di grandi ideali fanno i loro comodi con il potere dato loro da un effimero pugnetto di voti ….
Ogni fine anno Almanacchi nuovi con promesse vecchie.Ma al comune di Roma chi è la Binetti intrusa.Sogno o son desto?Caro Ivan bisogna far ricorso all’Europa per mettere in mora la nostra italietta.Rendiamoci conto che le Binetti i Buttiglione sono residenti nella provincia oscurantista italiana appena mettono il naso in città vengono sbertucciati.La nostra città per fortuna,è l’Europa datti da da fare Scalfa.
LO vedi? se fai casino tu, poi qualcuno ti ascolta
Le parole di Veltroni mi paiono, nel complesso, coraggiose. Certo, non sono sufficienti: ancora troppe ambiguità, troppi dico e non dico, poco impegno concreto, complessivamente. Ma sono coraggiose nello stigmatizzare con adeguata chiarezza – “sbagliata” e “pericolosa” – l’inconcepibile posizione della senatrice e psicoterapeuta Binetti. Di questo Veltroni va ringraziato (impariamo anche a ringraziare, non solo a protestare: mi pare “democratico”). Peraltro, sul significato corretto di “laicità” è da segnalare, a mio avviso, l’intervento di Odifreddi su Repubblica.it di oggi. Al di là di ciò che si può pensare di Odifreddi, la sua definizione di laicità come posizione di compromesso tra clericalismo e anticlericalismo è ineccepibile.
Le parole di Veltroni mi paiono, nel complesso, coraggiose. Certo, non sono sufficienti: ancora troppe ambiguità, troppi dico e non dico, poco impegno concreto, complessivamente. Ma sono coraggiose nello stigmatizzare con adeguata chiarezza – “sbagliata” e “pericolosa” – l’inconcepibile posizione della senatrice e psicoterapeuta Binetti. Di questo Veltroni va ringraziato (impariamo anche a ringraziare, non solo a protestare: mi pare “democratico”). Peraltro, sul significato corretto di “laicità” è da segnalare, a mio avviso, l’intervento di Odifreddi su Repubblica.it di oggi. Al di là di ciò che si può pensare di Odifreddi, la sua definizione di laicità come posizione di compromesso tra clericalismo e anticlericalismo è ineccepibile.
Fabio,
il gioco cerchiobottista di veltroni è lo stesso di berlusconi che teneva insieme la lega secessionista e la detra statalista tricolore. Abbiamo sempre denunciato l’indecenza di una coalizione come quella tenuta in piedi solo per leggi ad personam del loro leader.
Qui il principio mi sembra lo stesso. Diamo un contentino di quà e uno di là. Solo che AN faceva la parte del responsabile di governo e le beccava sempre dalle strafottenze della lega (guarda infatti come adesso fini ha chiuso i conti).
Qui c’è una politica solo per stare ancora in sella. Hai sentito Amato che addirittura vorrebbe un sistema che prevedesse due partiti al 40%…ALLUCINANTE. Non devi sfornare idee e proposte per arrivare ad avere la maggiornanza… no, adesso te la costruisco ad hoc con una legge!!! E’ la metastasi di un movimento di azione politica.
Ma non hanno più nessuna dignità queste persone?
Una continua politica al ribasso. E la Spagna va…
Il parallelo An-lega, non ti sembra simile a quello sinistra radicale-Diniani o Laici/omofobici PD?
Caro Scalfarotto,
accetta critiche costruttive?
La seguo da un po’ di tempo: appare in programmi che vedo (crozza), su siti che leggo (wittengstein), in eventi che seguo (primarie).
Mi sembra una persona seria, intelligente. Un professionista che amerei vedere “prestato” alla politica. Ma (il fatidico “ma”…) noto un aspetto che la connota: il costante riferimento a una minoranza. Ritengo naturale “prendere le mosse da” un punto di vista. Rischia forse di essere controproducente impostare ogni azione (soprattutto quelle politiche) su tale punto di vista. Io sarei lieto di essere rappresentato da lei, qualora fosse capace di maggiore SINTESI. Ciò vale ovviamente al netto di ogni scelta di posizionamento (prosaica ma legittima) che un politico fa rispetto alla segmentazione del “mercato dei voti” (mi rivolgo a un bacino elettorale per ottenerne i voti).
Leggere il mondo senza uno processo di astrazione rispetto alla propria storia, rischia di portare a forme di provincialismo (geografico o metaforico). Per esempi: sarei lieto che vincesse Obama. Il quale farebbe danno a sé stesso e al pianeta se rimanesse connotato come il “primo presidente nero d’america”. Varrebbe lo stesso per la Clinton e la definizione “il primo presidente donna”. I verdi si condannano generalmente a essere minoritari perché l’impatto ecologico delle politiche di sviluppo dovrebbe essere un driver (fondamentale) di decisione, non l’unico: il punto di vista “verde” dovrebbe entrare nel processo di sintesi di ogni azione politica, non essere bandiera di un partito.
Forse è solo un punto di vista, ma questo paese ha problemi più impellenti della Binetti. Un paese che dimezza la propria crescita media a ogni decennio, che aggrava costantemente la propria cronica mancanza di infrastrutture, che ha il più basso tasso di fiducia al mondo ha un vitale bisogno di ripensare le scelte fondamentali. La Binetti, gli scontrini con scritto “ricchioni”, l’elezione di parlamentari che dicono “afachistan” sono sintomi. E’ ora di agire sulle cause. Ancor di più: è ora di concentrarsi per distinguere le cause dagli effetti. E questo è molto più difficile, mi rendo conto.
Anche da crozza, più o meno consapevolmente, ha messo in scena la rappresentazione degli esclusi. Rispettabile, ma pre-politico (ai miei occhi).
Scalfarotto: chi fa (o aspira a fare) politica attiva deve smettere di fare principalmente testimonianza. Non perché la testimonianza sia sbagliata, ma perché essa è oggetto più tipico di altre aggregazioni sociali; la politica dovrebbe avere il compito di sintetizzare istanze e compiere scelte rispetto a esse. La testimonianza dovrebbe rimanere: è qualcosa da leggere in controluce nell’azione politica, di ogni politico. Per estremi, ai miei occhi è quasi offensivo che il presidente di una camera testimoni le difficoltà dei lavoratori: deve contribuire a alleviarle, per esempio imponendo la regolarizzazione degli assistenti dei parlamentari.
A mio parere il principale male della politica italiana è farsi rappresentazione dei problemi invece che essere azione per giungere a vere soluzioni. Questo è un paese dove la sinistra sfila per gli immigrati e poi rende nei fatti quasi impossibile regolarizzare i lavoratori extracomunitari (si veda l’ultimo decreto sui flussi). Spero che il 2008 porti a tutti noi un po’ di concretezza. Buona vita.
Non so se l’omnosessualità sia una malattia, ma non credo.
So per certo che ad essere malata mentale è una anziana signora che ama almeno due ore al giorno piantarsi dei ferri appuntiti su una coscia e denudarsi ogni tanto colpendo le sue flaccide chiappone ignude con un frustino di corda.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Paola_Binetti