Onore e lode a Prodi.
Spero tanto che stia lavorando anche per favorire un governo di transizione che ci dia una legge elettorale almeno decente e nuovi regolamenti parlamentari che impediscano l’atomizzazione delle camere.
Guai se invece volesse mostrare i pugni e cadere con fragore portandosi dietro tutto.
Non farebbe l’interesse del Paese nè del PD che è ancora assolutamente impreparato a fare a sciabolate con B.
Ho tanta paura che lui voglia proprio tirare giù la tovaglia con tutte le stoviglie.Che voglia prendersi nell’ultimo minuto di gioco la soddisfazione di mostrare quelle palle che avrebbe dovuto mettere sul tavolo varie volte nei mesi scorsi.
Quando tutti gli avrebbero fatto un grande applauso. Un saluto,ciao
Non credo, sai, antonio g. Non adesso, perlomeno. Il momento è troppo critico e l’uomo ha una forte coscienza. Penso che la soddisfazione se la toglierà quando si andrà alle elezioni. Allora farà il pronunciamento per chiamare a raccolta i suoi e misurarsi con tuttio quelli che gli si genuflettevano davanti e dietro le spalle complottavano.
Per il momento trangugerà qualche rospetto e si darà da fare per un governo che porti a compimento la fase 1 del programma di lavoro di Padoa Schioppa e qualche altra faccenduola come la legge elettorale (o il referendum).
Spero di beccarci.
Ci sono anche parlamentari che si sono permessi di chiedersi perché mai Prodi sia andato in parlamento, dove loro siedono per dibattere e votare a nome del popolo per decidere del popolo, a chiedere al parlamento cosa esso volesse fare del governo. Siamo ormai alla frutta: ci vien chiesto di accettare supinamente che i salotti televisivi, le conferenze stampa e i corridoi di palazzo siano i luoghi dove far nascere e morire i detsini del paese. Senza però che le crisi abbiano dei nomi: come se le azioni fossero ineluttabili accadimenti delle forze della natura e non prese di posizione pensate, mirate e volute da singoli individui (che sono rappresentanti di milioni e non di se stessi).
Bravo Prodi, ha fatto bene, e ha fatto bene a non dare ascolto anche ad alcuni del Pd che pare che anche loro lo consigliavano dimissionario prima del passaggio davanti alle istituzioni italiane. Come se una conferennza stampa in una sala di partito contasse più del Senato della Repubblica.
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
7 risposte a “Se non altro”
Onore e lode a Prodi.
Spero tanto che stia lavorando anche per favorire un governo di transizione che ci dia una legge elettorale almeno decente e nuovi regolamenti parlamentari che impediscano l’atomizzazione delle camere.
Guai se invece volesse mostrare i pugni e cadere con fragore portandosi dietro tutto.
Non farebbe l’interesse del Paese nè del PD che è ancora assolutamente impreparato a fare a sciabolate con B.
Ho tanta paura che lui voglia proprio tirare giù la tovaglia con tutte le stoviglie.Che voglia prendersi nell’ultimo minuto di gioco la soddisfazione di mostrare quelle palle che avrebbe dovuto mettere sul tavolo varie volte nei mesi scorsi.
Quando tutti gli avrebbero fatto un grande applauso. Un saluto,ciao
Non credo, sai, antonio g. Non adesso, perlomeno. Il momento è troppo critico e l’uomo ha una forte coscienza. Penso che la soddisfazione se la toglierà quando si andrà alle elezioni. Allora farà il pronunciamento per chiamare a raccolta i suoi e misurarsi con tuttio quelli che gli si genuflettevano davanti e dietro le spalle complottavano.
Per il momento trangugerà qualche rospetto e si darà da fare per un governo che porti a compimento la fase 1 del programma di lavoro di Padoa Schioppa e qualche altra faccenduola come la legge elettorale (o il referendum).
Spero di beccarci.
Ivan, vedi si pensa piu’ o meno nella stessa maniera:
http://stradedifrancia.blogspot.com/2008/01/parlamento.html
Ivan, vedi si pensa piu’ o meno nella stessa maniera:
http://stradedifrancia.blogspot.com/2008/01/parlamento.html
Ivan, vedi si pensa piu’ o meno nella stessa maniera:
http://stradedifrancia.blogspot.com/2008/01/parlamento.html
Ivan, vedi si pensa piu’ o meno nella stessa maniera:
http://stradedifrancia.blogspot.com/2008/01/parlamento.html
Ci sono anche parlamentari che si sono permessi di chiedersi perché mai Prodi sia andato in parlamento, dove loro siedono per dibattere e votare a nome del popolo per decidere del popolo, a chiedere al parlamento cosa esso volesse fare del governo. Siamo ormai alla frutta: ci vien chiesto di accettare supinamente che i salotti televisivi, le conferenze stampa e i corridoi di palazzo siano i luoghi dove far nascere e morire i detsini del paese. Senza però che le crisi abbiano dei nomi: come se le azioni fossero ineluttabili accadimenti delle forze della natura e non prese di posizione pensate, mirate e volute da singoli individui (che sono rappresentanti di milioni e non di se stessi).
Bravo Prodi, ha fatto bene, e ha fatto bene a non dare ascolto anche ad alcuni del Pd che pare che anche loro lo consigliavano dimissionario prima del passaggio davanti alle istituzioni italiane. Come se una conferennza stampa in una sala di partito contasse più del Senato della Repubblica.