L’amara e condivisibile conclusione di Luca Sofri. “Ora si può dire: il centrosinistra ha vinto le elezioni malamente e per un pelo, candidando gente impresentabile, e ha governato male e sfinentemente, alleandosi con gente impresentabile e scendendo a patti con ricatti che hanno tolto ogni senso alla definizione di centrosinistra. E prima dei due anni è stato fatto fuori esattamente dai sostenitori impresentabili di quei ricatti inaccettabili. Il centrosinistra di Prodi ha perso, per sua colpa, e meritatamente: ed è responsabile (con chi permise la candidatura Prodi, Veltroni e la sua pavidità compresi) di aver buttato via due anni e retrocesso sensazionalmente le chances di una prossima vittoria elettorale. “
38 risposte a “Secondo Luca”
Condivido in pieno. Ieri tra me facevo un’altra amara considerazione. E’ dalla seconda metà del 2006 che c’era chi pronosticava una crisi per l’inizio del 2008, appena scaduti i 18 mesi necessari ai parlamentari per guadagnarsi la loro “pensione” ed appena varata la finanziaria. Bene, la previsione era corretta.
Non sono d’accordo. E’, quella di Sofri, un’analisi superficiale e poco acuta. Credo che il governo Prodi abbia fatto il massimo con quello che c’era, con le persone che c’erano, impresentabili o presentabili in ogni punto della sua compagine. Ricordiamoci che il centro sinistra non ha fatto il PD nei 5 anni di governo Berlusconi, quando era veramente il momento, ma ha aspettato, per gli interessi di emiri politici come D’Alema. Ricordiamoci che senza Mastella (o i Pensionati o qualsiasi altro piccolo pezzo) non ci sarebbero stati neanche i quasi 2 anni di Prodi. Il premio di maggioranza alla camera è dipeso anche da lui.
Mastella e i suoi sono impresentabili tanto quanto Bassolino: sarà un caso che si dividono i voti della Campania della Camorra?
Io sono molto deluso dal centrosinistra prodiano, per esempio perché non ha fatto i PACS, ma non per questo posso permettermi di non essere obiettivo. Ora è il momento del PD con tutte le possibilità aperte. Vedremo cosa saprà (sapremo) fare.
Leggete l’articolo di Giannini sulla Repubblica di oggi, se avete tempo. Prodi ci ha dato un minimo di orgoglio, non è poco.
Anche io credo che Prodi abbia fatto il massimo con quello che c’era.. e per come stavano le cose due anni fa, era l’unico presentabile dall’Unione per battere il Berlusca. L’unico che potesse unire le tante anime che componevano l’allenza. Per me è stata strategia non pavidità.
Quindi, Ivan, io direi: a casa tutta questa – non so neanche come definirla perchè ‘classe’ non mi sembra la parola adatta – questo insieme di persone che hanno fallito su tutta la linea, non riuscendo a tenere insieme nè a sostenere strada facendo, il governo di cui facevano parte.
Lavoriamo, lavora per noi, perchè il ricambio di cui si parla tanto sia una pratica che finalmente si avvii a diventare realtà.
Monica, sottoscrivo con entusiasmo. Questo è il momento di cambiare aria e persone. Le idee no, basterebbe metterle in pratica. ma è proprio per questo che servono NUOVI leaders. Giovani, soprattutto.
Monica anchio sono d’accordo. E’ il momento di cambiare, ma veramente. ZAPATERO Docet.
Devo complimentarmi con Veltroni e con tutti coloro che lo hanno sotenuto, perchè la caduta di Prodi è anche un capolavoro del nuovo PD e del suo “geniale” segretario. Ho sempre pensato fosse poco intelligente, ma non immaginavo quanto.
La vecchia guardia democristriana è già al lavoro per la resa dei conti. Quando si sbagliano uomini, strategie e le più elementari tempistiche politiche alla fine la mazzata arriva.
Abbiamo visto tutti un Berlusconi all’ angolo, preso a calci e pugni dai suoi stessi alleati. E Veltroni cosa fa?
Invece di affossarlo, gli tende la mano, illudendosi di potere onestamente concordare con lui una legge elettorale tra i due maggiori partiti. Non solo. Pensa ad una legge di stampo maggioritario, possibilmente a doppio turno, una legge che privilegi il PD e FI, ma che penilizzi tutti gli altri.
Ecco, al governo ci mancavano solo questo. Una mossa talmente inopportuna che deve intervenire persino D’Alema per definirla, senza mezzi termini, una cosa sbagliata, detta in un momento sbagiato alla persona sbagliata. Insomma, una stupidata.
Ora Veltroni è politicamente un uomo morto, ma lui questo ancora non lo sa. L’ipotesi di un governo di intesa per riformare la legge elettorale è impossibile, non ci sono i tempi e non lo vuole nessuno.
Veltroni dovrà perciò affrontare prima del previsto le elezioni anticipate. Dovrà smentire se stesso sull’idea di presentarsi da solo o ciò lo esporrà ad una perdita di credibilità politica difficilmente arginabile. Comunque riuscirà a venirne fuori, perderà. E perderà male.
Franceschini è già pronto, prendere o lasciare, l’alternativa sarà una sissione. I DS in tre mesi hanno già bruciato il loro cavallo, credo che abbiano molto su cui riflettere. Con comodo Scalfarotto, ci sarà tempo. Ci aspetta un governo “fascista” di lunga durata.
Ieri ero rassegnato all’inevitabile.
Oggi a leggere i giornali (stranieri), mi vien da piangere e basta per questo paese.
Ho un immenso bisogno di sperare che, alla fine di questi 5 anni di buio (non so come altro definirli senza essere volgare) che ci aspettano, saremo almeno in grado di presentarci alle prossime elezioni non solo capaci di vincerle meglio di quanto fatto nel 2006, ma soprattutto capaci poi di governare davvero!
Ma razionalmente so che al momento è appunto un’illusione.
Ivan e tutti i lettori, scusate lo sfogo ma ne avevo troppo bisogno.
E alla fine è caduto il governo Prodi. Da ventiquattrenne di sinistra, non ne sono certo felice. Soprattutto se penso che tra qualche mese Berlusconi potrebbe tornare al governo. Ho sperato, non molto ma un pochino sì, che questo governo rinnovasse o perlomeno iniziasse un rinnovamento del Paese, che facesse le riforme necessarie, che dimostrasse che una cultura socialdemocratica, moderna e di sinistra può esistere. Poi è arrivato il PD, poi, poi, poi…
La morale della storia è che ciò che speravo cambiasse, è rimasto tale e quale a quando c’era Berlusconi insieme ai suoi compagni. Il sistema universitario e il precariato dei giovani ricercatori è più o meno rimasto invariato; i Pacs, Dico, Cus o chiamiamoli come vogliamo NON sono stati approvati; il conflitto d’interessi è ancora lì come nel ’94 (all’epoca avevo dieci anni, ora ne ho quattordici di più!). E qui mi fermo per carità verso Romano Prodi.
Rimangono sempre, suprema scelta morale e “aventiniana”, i cari Radicali. E tutto il resto, è game over.
Non mi riesce essere completamente dispiaciuto per la caduta di questo governo Prodi.
In fin dei conti i 5 anni eventuali di governo Berlusconi che si prospettano vedranno la solita mentalità politica di questo governo, le solite scelte… almeno saranno coerenti con le proprie idee!!!
E se il centrosinistra perderà le prossime elezioni SPERO che almeno De Mita si ritiri, D’Alema vada in barca a vela, Veltroni in Africa ecc.ecc.ecc.
Ale’, che sfiduciato un presidente del consiglio se ne fa un altro.
Ri
Ha proprio ragione rilka, Veltroni dovrebbe essere buttato fuori a pedate, dopo le scemenze delle ultime settimane. Magari mettere al suo posto qualcuno con le palle, tipo Bersani, potrebbe ancora salvare il salvabile. Ma gia` sappiamo che nessuno dentro il PD avra` il fegato di chiedere che Veltroni si faccia da parte, visto che tirera` fuori a suo scudo una qualche “legittimazione” dovuta alle primarie.
Peccato.
posso dire che sono stufo di sentir dire da ogni parte che la colpa della crisi è del Pd e di Veltroni. certo l’uscita di Veltroni ad Orvieto è stata una pessima mossa, ma le ragioni della crisi stanno altrove.
la crisi è dovuta a: 1) ragioni strutturali: l’attuale legge elettorale e la cornice istituzionale che la sostiene hanno prodotto ad arte instabilità, ingovernabilità, frammentazione e conseguente potere di ricatto dei piccoli; 2) ragioni contingenti: il più piccolo di tutti, quello più misero e arraffone, quello che, nella bagarre politica, ha (per via delle ragioni strutturali di cui il punto uno) un enorme potere contrattuale grazie a tre miseri senatori, quello là che rotea gli occhi sgranati neanche fosse Caronte e difende il suo buon nome citando “poeti comunisti”, ebbene il più piccolo di tutti ha paura di scomparire. di scomparire in seguito al referendum o ad una eventuale riforma elettorale che impedirebbe forse, una volta per tutte, ai nani di fare i giganti. piuttosto che scomparire è sempre meglio continuare a ricattare con tre senatori il prossimo governo, no?
Sono abbastanza d’accordo con chi sostiene che Veltroni ha fatto degli errori, dovuti probabilmente alla pavidità e, in parte, anche ad una certa goffaggine politica. E questo, va detto, rispecchia brillantemente la sua storia (politica). Non sono però d’accordo quando gli si chiede di farsi da parte o quando la critica diventa demolizione. In fondo, anche lo “sbaglio” di parlare di legge elettorale nei termini che conosciamo – suscitando le ire di D’Alemoni – ha rappresentato l’assunzione di un rischio e, quindi, di una responsabilità. E’ andata male, ma non condivido l’accusa che viene fatta a Veltroni di non essere stato – in sostanza – sufficientemente “democristiano”. Piaccia o non piaccia, il rinnovamento – almeno l’avvio di esso – del centrosinistra passa per Veltroni, e proprio per le ragioni per cui, questa volta, almeno per il momento, ha perso. Non credo che sentiremo la mancanza di Prodi; e mi auguro sinceramente che la sua carriera politica sia davvero finita qui, anche per raggiunti – e abbondantemente superati – limiti di età. Ugualmente, non credo che Berlusconi – se davvero fosse lui il vincitore di questa partita – durerà a lungo: la Cdl è finita tanto quanto l’Ulivo e poco conta che, di fronte alla disfatta avversaria, il casino sia stato ricompattato, riverniciato e rinominato “casa” per l’ennesima volta. Anche da quelle parti sono tenuti insieme con lo spago, per cui non scommetterei proprio su cinque anni di FI + AN + UDC e la stampella della Lega. Insomma, il vero treno non era quello delle primarie bufala, il vero treno passa adesso. Ecco perchè la fine del governo Prodi non è, in fondo, tutta questa tragedia.
quoto rilka in toto.
grande amarezza
@riika
la caduta del governo Prodi era stata profetizzata -papale papale- gia’ all’insediamento del governo nel 2006 da TUTTI gli osservatori internazionali (niente terza finanziaria, crisi per mano di Mastella).
Se si va al voto con l’attuale legge elettorale, ma io non credo, Berlusconi avra’ una maggioranza meno ampia di quella del precedente governo e fara’ giocoforza meno danni di quanto fece nel suo precedente governo. Certo bisognera’ vedere cosa sara’ della promessa di Veltroni di correre da solo alle elezioni. Visto il risultato profetizzato dai piu’, non e’ improbabile che molti chiederanno la sua testa in caso di rovinosa sconfitta.
Concordo con Rilka.
Ma la cosa più incredibile è che veltroni forse non potrà neanche tornare sui suoi passi. Di Pietro ha appena dichiarato che correrà comunque da solo, chiedendo ai suoi elettori il sostegno per superare la soglia di sbarramanto (vai alla voce grillini). il dipietro ha capito che molti grillini voteranno lui sul nazionale per protesta.
Anche se non si è d’accordo su molte cose di quel movimento questo non vuol dire che non potrebbero cominciare ad incidere.
forse veltroni una bella spinta al cambiamento la sta dando realmente … peccato però che non è dalla sua parte, ma verso l’ignoto…
La sinistra radicale si potrebbe unire con questo Ignoto per superare lo sbarramento… “E mo’ che famo?…bohhhh”…
Il Governo Prodi ha cessato di esistere ieri sera con il voto contrario del Senato. Il Professore si è recato al Quirinale rassegnando le proprie dimissioni che, come consuetudine, Napolitano si è riservato di accettare. Si apre quindi la Crisi di Governo. Cerchiamo di analizzare i possibili scenari.
Oggi il Capo dello Stato comincerà le consultazione, ascoltando i Presidenti dei due rami del Parlamento, Bertinotti e Marini. L”intenzione di Napolitano è chiara: cercare un accordo tra i partiti per costituire un governo istituzionale che traghetti il paese verso le prossime elezioni. Visto il modo con cui è caduto il governo, vittima di profonde spaccature nella sua maggioranza, non sarà facile, ma Casini ha lasciato aperto una porta in tal senso. Fare ora i nomi dei possibili candidati all’incarico di governo è cosa ardua e prematura, ma possiamo comunque fare qualche esclusione e dare alcune indicazioni di massima. Sicuramente non sarà nessuno dei grandi leader di partito a ricevere l’incarico di formare il nuovo governo, quindi né Berlusconi, né Veltroni, Casini e tantomeno Fini. Vedo difficilissimo un reincarico a Prodi, l’ipotesi più probabile è l’incarico a un tecnico e/o politico di area centrista, che possa ottenere consensi dall’una e dall’altra parte. Impossibile Dini che ha contribuito alla caduta del governo per interesse personale e che ora è inviso al centro sinistra; difficilmente potrà ritrovare una collocazione in quell’area. Il Presidente del Senato Marini a suo tempo non si era detto disponibile, ma ora la situazione è cambiata, quindi il suo è un nome possibile. Il prossimo incaricato a formare il governo, per questa legislatura, potrebbe essere quello di un politico di area Margherita.
Prospettive future: Dini e Mastella difficilmente troveranno un posto nella coalizione di Centro Sinistra. Veltroni ha detto di volere correre da solo, ma la sua potrebbe essere solo un’onorevole sconfitta con alcuni risvolti interessanti. Il Sindaco di Roma potrebbe sacrificarsi per dare uno scossone al Centro Sinistra, cercando di eliminare l’iperframmentazione partitica presente nella coalizione. Difatti il Centro Sinistra, sotto questo punto di vista, è ancora in piena Prima Repubblica, buona parte dei suoi esponenti rispondono prima di tutto alle logiche di partito, invece che agli elettori. E’ importante superare questa fase, affinché la politica torni in mano dei cittadini e non ai partiti che hanno interessi privatistici e di lottizzazione.
Il Centro Destra è molto più compatto: se si va alle elezioni subito il candidato più logico è Berlusconi, ma le elezioni immediate sono tutt’altro che scontate. Fini è il candidato più gradito dagli elettori, secondo recenti sondaggi, ma non ha la forza e il coraggio di proporsi (qualcuno ricorderà il soprannome di battaglia del leader di AN…).
Nonostante gli ovvi proclami, credo che anche nel Centro Destra in molti non credano all’ipotesi di elezioni subito. Ma se così fosse, l’ipotesi più probabile è lo scontro Berlusconi-Veltroni, di cui avremo modo di parlare in seguito. Aspettiamo gli sviluppi dei prossimi giorni.
aspettiamo gli sviluppi?
Fosse per me proporrei un presidio civico permanente ai due rami del parlamento finché non approvano una legge elettorale seria, regolano il conflitto d’interessi e la RAI, come minimo.
I parlamentari non dovrebbero uscirne (vivi), specie i Mastella e Dini, fino a conti fatti.
Ma vi rendete conto che Mastella fa cadere un governo perché non ha avuto la solidarietà degli alleati (?) di fronte alla pubblicazione delle sue porcizie Ceppaloniche? E invece di radiare Mastella e il suo clan dal panorama politico fino a quando non si accertano i fatti, lo si applaude? E nessuno ci trova niente da ridire? Adesso tutti a pensare al toto-governo? E Mastella già trova la destra ad accoglierlo con simpatia (problemi giudiziari comuni).
Ma qui siamo alla frutta! L’immondizia italiana piu’ abbondante, putrida e nauseabonda a Roma sta, mica a Napoli.
Prodi ha semplicemente distrutto la sinistra italiana tirando a campare.
Ora finalmente si potrà costruire una sinistra decente.
Lo sconforto e’ grande.
Ma credo sia venuto il tempo di chiedere ad ALTA VOCE che qualcuno sia faccia da parte nel centro-sinistra.
C’e’ da fare un ricambio serio.
Ci vogliono primarie a tutti i livelli dentro il PD. Subito.
Scusa, G.V., ma non ci sono appena state le primarie?
Primarie ogni giorno
su ogni argomento
così chi sa far votare da sempre vince avanti 100 anni e tutto va a sfascio
le primarie sono il più grnade bluf del secolo, per favore diciamo la verità
serve discutere, intervenire, parlare, proporsi e LAVORARE
perché i partiti sono apertissimi, fin troppo, è che nessuno ci viene (e capisco bene anche il perche, ci mancherebbe), nessuno perde mai un pomeriggio a tenere aperto un gazebo, una sede, a organizzare qualcosa
tutti fuori, a lamentarsi e dire che non si fa nulla
ripartiamo dalle nostre responsabilità
questa maggioranza (non il governo) è stata pessima
nessuno ha davvero voglia ed energia da mettere in pista
reagire dobbiamo reagire e cambiare atteggiamento
Secondo un articolo che lessi qualche tempo fa su Europa, le primarie, almeno nell’assemblea nazionale, hanno portato nelle costituenti il 30% di persone che non erano affatto iscritte ai partiti fondanti e il 30% che erano iscritti ma che non occupavano alcuna posizione di rilievo. Ovvero avevano portato un autentico ricambio. Il risultato qual’è stato? Che l’assemblea costituente nazionale è stata subito esautorata di ogni potere reale e trasformata in una sorta di pubblio festante per uno spot televisivo di una giornata…
In ogni caso le primarie che davvero servono sono quelle per stabilire le liste che si presenteranno alle elezioni. Non è impossibile che la legge elettorale venga cambiata (per via parlamentare o referendaria) prima delle prossime elezioni politiche, ma sinceramente al momento e salvo colpi di scena mi pare sia piuttosto improbabile. Quindi sarebbe bene prepararsi sin d’ora all’eventualità che si andrà a votare con le liste bloccate. Ora se è vero che le liste bloccate limitano il potere di scelta dell’elettorato è possibile bypassare il problema (per lo meno internamente ad un partito) istituendo delle primarie per la selezione dei nomi sulle liste. Ovvero dando ad un selettorato il potere di scegliere chi poi si presenterà all’elettorato. Certo il selettorato sarà un campione ristretto della società rispetto all’elettorato, ma sarà sicuramente un campione più ampio che non una segreteria di partito.
Per questo, in questo momento diviene cruciale che nello Statuto del PD sia inserita una norma affinché le liste elettorali per le politiche vengano costituite sulla base di primarie uninominali (se anche le primarie fossero a liste bloccate saremmo punto e a capo). Se il PD implementasse questo ‘dispositivo’ (come amano chiamarli da certe parti) sarebbe a quanto ne so l’unico ad avere, stando l’orrore del cosiddetto porcellum, cercato di ridare un po’ di democrazia al sistema. Un biglietto da visita non da poco per recuperare almeno in parte un elettorato deluso e arginare i danni delle imminente vittoria di Berlusconi.
L’analisi di Rilka è molto interessante. Come pars destruens. Però però, pensate davvero che se invece del PD c’erano DS e Margherita come partiti separati, e Veltronix invece che a Orvieto se ne stava a Roma, il governo Prodi avrebbe resistito meglio alla decapitazione politica di Mastella da parte dei giudici? Non credo. Era proprio difficile appoggiarsi a un ministro della Giustizia che dire losco è dire poco. Poteva cadere in ogni momento. E come tutti i piccoli uomini, ha portato i compagni di viaggio con sé. Prodi ha fatto quello che ha potuto.
Quanto al PD, per me, il problema è che è stato fatto con 5 anni di ritardo, dovevano farlo quando erano all’opposizione e potevano occupare il tempo per costruire piano piano il partito. Non avrebbero avuto bisogno della Binetti, reclutata da Rutelli in quanto capo della Margherita, ricordiamocelo. Andate a vedere chi si è opposto al PD, quella volta, ad esempio D’Alema. Divide et impera.
Su Veltroni come politico dummy condivido al 100% l’analisi di Rilka. Ha dovuto persino intervenire D’Alema. Che avrà detto Dammy a Dummy ieri sera? Qualcosa come: Consolati, ti ha fregato una camera sola, mentre a me mi ha fregato la bicamerale.
Bene, bene, dopo la caduta di Prodi, è giustamente, il tempo della riflessione e dell’autocritica.
E già si vedono, leggendo giornali e blog, delinearsi i due schieramenti, le due idee opposte, sia pur in mezzo a un pò di confusione.
1) colpa della debolezza strutturale della formula politica prodiana, al di là delle capacità dell’uomo (perfetto l’editoriale di Ezio Mauro su repubblica online che illustra il punto molto bene, ma già avevamo letto l’Annunziata e altri).
2) quella alla Rilka: colpa della sprovvedutezza di Veltroni.
Mi spiace ma l’analisi di Rilka è sbagliata nel profondo perchè ha il respiro corto. E ciò quand’anche fosse corretta nell’individuare un motivo recente ed immediato di tensione nella maggioranza. Ma il punto è che confonde la causa, o le cause con l’occasione. E si pone su un piano di tatticismo di breve, che ignora o finge di ignorare la sostanza politica di lungo.
Forse Veltroni è stato effettivamente poco furbetto con l’uscita di Orvieto, poteva essere più prudente, più sfumato più possibilista d’accordo. Ma voi credete veramente che le scelte dei partiti, dei furbacchioni alla Mastella o alla Dini che sono mesi che tratta col berlusca, dipendano da quello che dice pubblicamente Veltroni? ma dai non fatemi ridere. Mastella o Dini o gli altri conoscono e capiscono benissimo la realtà poltica al di là delle dichiarazioni: non è che se tu fai il furbo non se ne accorgono.
In altri termini il problema è che il PD, per la sua natura, e per la situazione politica DI FATTO, cioè quella evidenziatasii in un anno e mezzo di governo prodi, non poteva non agitare le acque dei piccoli, specie di quel tipo di partiti-persona lì (già transfughi dalla destra ricordiamocelo).
Il PD è nato, ed è stato voluto proprio PER CAMBIARE IL CENTRO SINISTRA. Gli alleati piccoli, specie quelli infedeli e meramente clientelari, non potevano non sentirlo come una minaccia. E la politica che il PD necessariamente doveva intraprendere per rispondere a quella sua intrenseca natura e vocazione non poteva non minacciarli.
Veltroni sarà stato poco accorto, ma il governo Prodi era già morto da tempo. Sarebbe caduto cmq in breve, al più dopo il referendum. Se errore c’è stato è stato quello di aver accelerato l’ineluttabile: ma non parliamo di una vita accorciata di anni, al massimo di due o tre mesi. A Veltroni si può imputare al massimo di aver mandato a monte il tavolo della legge elettorale, abbreviando la vita al governo: ma era tutto da vedersi su quel terreno. E poi, parliamoci chiaro, il vero elemento detonante della caduta di prodi è stata la decisone della consulta sui referendum, ve lo siete scordati?
Tutti l’avevano detto prima, che il governo era in bilico se la corte ammetteva i referedum tant’è che si temeva il pressing prodiano sulla corte per evitarlo. Difatti puntualmente il giorno stesso della decisione mastella si è dimesso e tre giorni dopo cade il governo.
Tutti l’avevano previsto, poi si avvera, ma ora tutti vogliono dimenticare e rimuovere.
Ciò è la dimostrazione dell’intrinseca impossibilità di tenere insieme due cose: governo (che non riusciva a fnzionare e rappresentava la ormai vecchia soluzione politica del centro-sinistra) e spinta innovativa.
Da che parte doveva stare secondo voi il PD?
Altri fatti che si tende a dimenticare: alla finanziaria il governo è stato in piedi per un soffio. La spallata di Berlusconi era fallita ma non era un invenzione. Siccome Prodi è riuscito a sopravvivere per il rotto della cuffica a varie prove si tende a pensare che i pericoli non c’erano che erano solo fantasie. E no, miei cari, Dini era già pronto a lasciare la maggioranza e questo prima di Orvieto che vi piaccia o meno. Non lo fece semplicemtne perchè non era sicuro allora di far cadere il governo (Mastella infatti non si era ancora risoluto a sfilarsi). E poi perchè lui voleva l’esecutivo tecnico con ruoli per sé e il coraggio di prodi nel tener duro gli impediva il disegno. Ma era già di là a dimostrazione che Orvieto non c’entra nulla.
Difatti ora che la manovra caduta di Prodi invece aveva probabilità di successo l’ha appoggiata.
Sono solo es. di una cosa che sappiamo benissimo. La sostanza politica, al di là delle dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano, era che il governo non si reggeva in piedi. E questo da ben prima di Orvieto.
E poi,scusate, altro fatto: hanno ragionissima tutti quelli che dicono che il PD doveva maturare mentre si era all’oppposizione e che invece i grandi realpolitiker alla Dalema l’hanno impedito (ma quanti guai ha fatto quello! e passa sempre per il più figo…). Verissimo. Ma non vi ricordate perchè poi c’è stata la mega accelerata nella nascita del PD? Ve lo siete già scordato? Cosa ha determinato la “corsa” a fare quello che tutti i potentati interni nicchiavano a fare prima, per conservare i loro spazi di potere?
La risposta la conscete: la crisi del governo Prodi.
Ve lo siete dimenticato che la corse è cominciata dopo la prima crisi?Perchè Prodi virtualmente era già caduto, non diciamo balle. La maggioranza USCITA DALLE URNE al senato si era già persa una volta con turigliatto rossi e c. E Prodi era già salito al Quirinale. Si è salvato imbarcando Follini. Ma la maggioranza originaria già non c’era più. Che c’entra Orvieto con ciò?
Si è corsi a fare il pd, allora, e poi le primarie, come si corre alle scialuppe di salvataggio di fronte al naufragio della nave. Cioè di fronte ad una crisi anche parlamentare del governo, e, più in generale, ad una evidente crisi politica della maggioranza.
E se la nave affonda e tutti lo dicono e lo capiscono, la nuova barca come dovrà essere? Diversa no?
E allora se il PD nasce da quella crisi, nasce con l’intrinseca missione di cambiare il quadro politico del centro-sinistra.
Perciò si ritorna a bomba: la missione del PD quella era.
Forse allora invece di rimproverare Veltroni per un imprudenza che cmq non aggiungeva nulla alla sostanza politica della situazione, si dovrebbe lodarlo per la lucidità e la chiarezza con cui ha perseguito la missione affidatagli: il cambiamento.
Le primarie sono state soltanto per il segretario. Ed il resto?
Mai governi che non siano politici.Subito al voto.Tre idee forti.Recupero dell’unità nazionale,liberalizzazioni in campo economico con ammortizzatori sociali,diritti civili come in Europa.Mai piu’ inquisiti,mai piu’ affaristi.Se non si raggiunge la maggioranza mai alleanze fuori da questi concetti.Alla destra non interessa il paese.
G.V., mi pare che ti sbagli. Le primarie hanno eletto il segretario nazionale, i segretari regionali, la assemblea nazionale e le assemblee regionali. Poi, dalle mie parti si e’ gia’ votato per il coordinamento dei circoli, il coordinatore dei circoli, i delegati alla assemblea provinciale e costoro eleggeranno il coordinatore provinciale. Insomma, proprio a tutti i livelli, come chiedi tu. Non e’ che si puo’ mettere in piedi ‘sto ambaradan ogni settimana, eh, bisognerebbe ricordarsi di cominciare anche un po’ a fare politica, se avanza il tempo.
Per chiarezza, io NON penso che la crisi sia stata causata dalla sprovvedutezza di Veltroni.
Penso invece che Veltroni abbia compiuto gesti straordinariamente poco accorti in un momento assolutamente inopportuno.
Bene, le cose di Luca Sofri io le dico da due anni. Però se le dice lui va bene, se le dico sono un troll e mi chiedi di non commentare più. Mah.
sara’ forse la pacatezza?
Si, Gianni hai ragione. Ma ti vorrei far notare che le segreterie regionali non sono state rinnovate per nulla (molto spesso ci sono stati i cosiddetti candidati unitari dell’establishment che annientano lo spirito delle primarie che dovrebbe essere la competizione delle idee e ne consegue con piu’ di un candidato), l’assemblea nazionale e’ stata continuamente scavalcata ed un organismo. Qualche minimo elemento di novita’ c’e’ stato alle assemblea regionali, ma minuscolo.Nel resto d’Italia non siamo ancora come nella tua realta’.
A me quello che preme sono le primarie su chi candidare in lista, specialmente se si andra’ a votare con il “Porcellum”.
Eh si, restano i radicali…che probabilmente avranno il mio voto in futuro.
Come ha detto un mio amico: “un partito liberale, anticlericale, laico, moderno, europeista c’è già….”
G.V., i coordinamenti regionali (penso sia quello che tu intendi con segreterie) sono stati eletti democraticamente dalle assemblee regionali, le quali a loro volta sono state elette dai cittadini. Non conosco nessun caso in cui in questi coordinamenti non ci sia circa un terzo di persone che non avevano incarichi diettivi prima, a partire dall’ esecutivo nazionale (anche se non ci sarebbe niente di male, sia ben chiaro: avere fatto il segretario di sezione prima del 14 ottobre non credo sia una vergogna che si possa lavare solo col sangue).
Come nella mia realta’, a quanto so, si trova gran parte d’ Italia, perlomeno le grandi citta’ e le regioni del nord. La asssemblea nazionale e’ stata talmente “continuamente scavalcata” che sta sovranamente decidendo tramite le sue commissioni su quisquilie come lo statuto del partito (nella quale Scalfarotto ha ottenuto storici successi, che noi abbiamo entusiasticamente applaudito), la sua carta dei valori e il suo codice etico, e votera’ il risultato di questi lavori in sessione plenaria nei prossimi giorni.
La situazione delle primarie e delle decisioni nel partito mi pare sia questa. Mi rendo conto che tu possa avere una visione diversa, ma faccio fatica a riconciliare le tue drastiche riserve sulla primarie appena svolte con la richiesta di svolgerne ancora.
Elezioni subito.Caro Scalfa salvaci da una nuova legge elettorale.Vogliono consegnare al Berlusca il paese.Elezioni subito il PD con tre idee forti:recupero dell’unità nazionale,liberalizzazioni con ammortizzatori sociali,diritti civili come in Europa.No a larghe intese.No a governi tecnici.No agli inquisiti.Fuori tutti gli udeurrini dalle giunte di centrosinistra .Voglio vedere con quali clienti si presentano alle elezioni.Non esitare Scalfa fatti valere.E’ un suicidio politico fare una legge elettorale.
Ti faccio l’esempio della Calabria: l’esecutivo regionale e’ stato nominato dal nuovo segretario regionale Minniti, candidato unico alle primarie. E Vi sono altri esempi.
Sull’assemblea nazionale, essa e’ stata scalvacata nella decisioni politiche attuali e non nelle commissioni costituenti.
Sono ancora i maggiorenti del PD a fare le riunioni e decidere, mi sembra.
Scrive Filippo Andreatta: “Il PD si dichiara per quanto concerne la selezione della classe dirigente, il partito delle primarie sia per l’elezione del segretario nazionale sia per l’indicazione dei candidati ai vari livelli (sindaco, presidente di Regione, ecc.). Viene pero’ clamorosamente escluso dal metodo delle primarie la selezione del livello piu’ importante di tutti, quello dei candidati di Parlamento. La selezione dei legislatori del PD, e del nucleo centrale della sua classe dirigente nazionale, verrebbe quindi lasciata alle spartizioni tra oligarchia e alle cooptazioni (magari con la lista bloccata), frustrando le promesse di cambiamento del ceto politico che hanno entusiasmato tanti sostenitori del nuovo soggetto.”
E su questo che vorrei che vi fossero delle primarie e non che si rifacesse tutto daccapo, seppur non soddisfatto dalle primarie all’italiana.
Ieri sera ho visto una mezz’ora del disonesto comizio di Ferrara. Tentava la solita operazione cinicamente al servizio del padrone attribuendo la crisi di governo all’aggressività della magistratura politicizzata contro Mastella.
L’individuo è troppo intelligente per sostenere questo in buona fede.
Un ‘analisi che condivido in pieno è invece quella che ci propone qui nel blog Piergiorgio. Mastella,e non solo lui, lo aveva dichiarato almeno da tre mesi.Approvato il referendum,avrebbe fatto cadere il governo in modo da sopravvivere.
Io nemmeno approvo pienamente quanto fatto da Veltroni in questi primi poco più che cento giorni.Soprattutto l’atteggiamento prono di fronte agli attacchi frontali delle gerarchie cattoliche.E’ vero però che è stato buttato in campo al volo per recuperare consensi e arrestare il malessere a sinistra,e non solo.
E lo si è fatto senza avere messo a punto una strategia concordata del PD rispetto al momento politico.tanto che Veltroni è andato avanti da solo e senza sostegni forti,anzi.Gli è stato detto che era anche fuori di testa.
Questo andrebbe sempre tenuto presente,per amore di verità e per non perdersi nei garbugli dei giochi anche all’interno del PD. Ciao