“Due ragazzi che, sulle scale del loro maestro di violino, s’intrattengono a parlare dei loro studi, e si stringono, congedandosi, la mano, sarebbe parso, a chiunque l’avesse osservato, un fatto banale della vita di ogni ora.
Invece – per la particolare costellazione sotto cui nacque, e per le sue conseguenze remote, – era (ogni altra considerazione a parte) un avvenimento raro, quale può prodursi, sì e no, una volta sola in un secolo e in un solo paese.”
Umberto Saba, Ernesto
In memoria delle persone omosessuali rinchiuse nei campi di concentramento.
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
Una risposta a “Il giorno della memoria”
“Due ragazzi che, sulle scale del loro maestro di violino, s’intrattengono a parlare dei loro studi, e si stringono, congedandosi, la mano, sarebbe parso, a chiunque l’avesse osservato, un fatto banale della vita di ogni ora.
Invece – per la particolare costellazione sotto cui nacque, e per le sue conseguenze remote, – era (ogni altra considerazione a parte) un avvenimento raro, quale può prodursi, sì e no, una volta sola in un secolo e in un solo paese.”
Umberto Saba, Ernesto
In memoria delle persone omosessuali rinchiuse nei campi di concentramento.