12 Febbraio 2008

Primariette

Diario

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Si faranno le primarie (“piccole primarie”… c’est à dire?) per la selezione dei candidati alle politiche. Speriamo che non sia un’arma tolta a Veltroni per rinnovare per davvero, speriamo che a votare ci vada un sacco di gente e che questo non lasci la scelta dei candidati esclusivamente nelle mani di chi gestisce i partiti sul territorio. Io sono stato uno dei pochi che ha difeso le liste bloccate alle primarie di ottobre, liste che hanno consentito un minimo di rinnovamento in assemblea costituente, e infatti in ogni dibattito i più inferociti oppositori del meccanismo erano proprio – paradossalmente – i politici di più stretta osservanza.


Speriamo che riescano a farsi largo anche dei giovani sconosciuti ma di talento, gente che magari non è in grado di mobilitare il consenso (non avendo spesso nulla da offrire in cambio) ma il cui contributo è indispensabile per il rinnovamento di questo paese. Se con la scorsa legislatura non avessimo utilizzato le liste bloccate per rimpinzare il parlamento di fratelli, mogli, amanti e compari di ogni genere oggi non saremmo qui. Questa richiesta di primarie è frutto anche dell’enorme sfiducia che il paese nutre nei confronti della sua classe dirigente. Primarie o no, speriamo soprattutto di imparare la lezione e di portare in parlamento in questo giro una Sandra Savaglio in più e un Sergio De Gregorio in meno.

36 risposte a “Primariette”

  1. Giovanni ha detto:

    D’accordo un de gregorio di meno, ma perche’ Sandra Savaglio?

  2. Giovanni ha detto:

    D’accordo un de gregorio di meno, ma perche’ Sandra Savaglio?

  3. Anna Maria Klemens ha detto:

    Ci vuole poco per essere piu’ presentabile di Sergio de Gregorio.

  4. scalpha ha detto:

    Eh, sarà… Intanto è il presidente in carica della Commissione Difesa del Senato e in parlamento ce lo abbiamo messo noi.

  5. Filippo ha detto:

    parole sante, Ivan. Tanti vorrebbero le primarie, ma poi finiscono a votare sempre gli stessi, quelli che dispongono di potere e possono dare qualcosa in cambio del voto. Gli innovatori, sconosciuti e meno noti, non li vota nessuno perche’ “tanto e’ un voto buttato”. Tanti voti buttati, paradossalmente, non sarebbero buttati per niente.

  6. Fabio ha detto:

    Io non sono così fiducioso in Veltroni (o Bettini, che tanto è uguale) ma l’uso che si sta facendo delle primarie mi piace ancora meno. Già quelle di ottobre mi sono piaciute poco, ma ora veramente si andrà solo a ratificare le scelte fatte nella stanza dei bottoni. Possibile che chi grida alle primarie ad ogni costo non si renda conto che così facendo si svilisce e si agevola un equivoco di fondo sulle primarie stesse?

  7. Andrea Volpi ha detto:

    Lascio la mia testimonianza. Ho partecipato alle primarie del 27 gennaio e mi sono imbattuto proprio con l’incapacità di movimentare consenso. E’ andata a finire che sono passati i soliti perpetui.
    Forse basterebbe una quota per gli under 30, come ci sono le quote rosa…

  8. Corrado ha detto:

    Be, Ivan. In fondo questo sarebbe l’unico modo di fare primarie serie in queste condizioni. E ne avevamo parlato…:
    # che le primarie prevedano un sistema rigoroso di quote in modo da garantire che le liste siano formate, oltre che per il 50% di donne, per almeno il 50% di persone sotto i 40 anni;
    # che i principali dirigenti politici che hanno contribuito a fondare il PD, e a cui tutti siamo grati per l’impegno in questa impresa, facciano in questa occasione un deciso passo indietro e, salvo eventuali limitatissime eccezioni, non si presentino alle elezioni e assumano la posizione di “padri nobili” e di sponsor di candidature giovani ed alternative;
    # che anche la massima parte dei candidati over 40 sia rintracciata nel vasto mondo dei militanti o degli elettori del centrosinistra sulla base delle proprie competenze
    Ma le primariette che regolamento avranno? ah, saperlo….

  9. mytwocents ha detto:

    Esempio, io che per ragioni contingenti non ho votato alle primarie-incoronazione, potrò votare?
    Sono proprio necessarie le liste bloccate? Tornare a un sistema maggioritario in cui si fa campagna con la propria faccia no?
    Sabato per quanto mi riguarda si gioca il mio rapporto col PD, se il programma sarà timido, confuso o risponderà davanti al tema delle unioni civili e del testamento biologico “bisogna considerare tutte le posizioni senza estremismi” comincerò a cercare altri lidi.
    E’ ora di prendere posizioni dure e nette, dovrebbe essere il vantaggio di andare da soli. Tipo, fare una battaglia sull’aborto invece di far passare sotto silenzio l’endorsement di Bondi e Berlusconi a Ferrara no?

  10. riccardo da parigi ha detto:

    Corrado sperare nei “passi indietro” mi sembra illusorio. Più facile è che Silvio gli dia a molti una spinta in avanti, nel burrone.

  11. riccardo da parigi ha detto:

    Corrado sperare nei “passi indietro” mi sembra illusorio. Più facile è che Silvio gli dia a molti una spinta in avanti, nel burrone.

  12. Fabio ha detto:

    Pd: non primarie, ma assemblee regionali il 2 marzo
    12 feb 21:26 Politica
    ROMA – Non saranno ne’ vere e proprie primarie, ne’ “primariette” le consultazioni del 2 marzo. Con ogni probabilita’ in quella data si svolgeranno le assemblee regionali, che saranno chiamate a esprimersi sulle liste. Questa l’ipotesi lanciata oggi dai segretari regionali. L’ultima parola spettera’, pero’, sabato al coordinamento nazionale. (Agr)
    C’è un po’ di confusione nel loft, o sbaglio?

  13. riccardo da parigi ha detto:

    Si, deve essere la nuova colf che gli sposta le cose e non trovano più nulla …. oppure sono andati tutti a pregare nella chiesa vicina dopo che il prete si era lamantato di non aver mai visto nessun dirigente del PD entrarci?

  14. Andrea Ballabeni ha detto:

    Non conosco le qualita’ politiche di Sandra ma non faccio fatica a pensare che possa fare meglio dell’onorevole (???) De Gregorio

  15. Giovanna ha detto:

    Ho conosciuto Sandra Savaglio in occasione di una petizione a Veltroni sul caso del voto contrario della Binetti al governo Prodi.
    Conosciuta via internet ovviamente..
    E’ senz’altro una intelligenza politica di grande spessore e dotata di un curriculum dal quale si desume impegno, professionalità e ingegno. Insomma è una grande giovane scienziata!
    Oggi compio 70 anni e mi piace festeggiare sostenendo su questo blog, che considero davvero notevole, la candidatura di Sandra Savaglio.
    E ,per l’altro genere, quella di Ivan Scalfarotto, il grande Ivan!
    Ciao a tutti
    Giovanna

  16. Cris ha detto:

    Molto bene per Sandra.
    Purtroppo si vota con il “porcellum”, quindi bisogna vedere a che punto della lista la schiaffano.
    Il nemico siamo noi, sfortunatamente.
    Paradossalmente il “blocco” delle liste costringerà il PD a scoprirsi. Se la mettono al numero 356 significherà pur qualcosa, no?
    Cris.

  17. Gianni ha detto:

    Ivan, sono un po’ confuso, dammi la linea: adesso la cooptazione e’ di nuovo un bene?

  18. Filippo ha detto:

    Gianni, la cooptazione non e’ un male o un bene di per se’. Dipende da come viene usata.

  19. Filippo ha detto:

    Gianni, la cooptazione non e’ un male o un bene di per se’. Dipende da come viene usata.

  20. Filippo the other ha detto:

    Cooptazione o non coptazione il punto é che per far vedere alla gente che c’é davvero una volontà di cambio, bisogna fargli vedere che le cose iniziano a cambiarle dalle candidature, se no la gente non ci crede.
    Bisogna dargli una prova concreta di questa volontà. Solo cosi’ si puo’ recuperare la fiducia nei cittadini.
    Questa é la realtà delle cose: O cosi’, o Caporetto.

  21. paola ha detto:

    Condivido le perplessità di Ivan.
    Le primariette in questo momento rischiano di avere il solo scopo di trasferire la gestione delle candidature dalla segreteria nazionale ai potentati locali, senza alcuna speranza di reale rinnovamento, spacciando per consultazione democratica la ratifica di decisioni già prese a vantaggio dei soliti noti.
    C’è in giro una gran paura della “pulizia etnica” veltroniana, anche imposta da ragioni di marketing elettorale, danno dei notabili locali, per cui quale miglior modo di contrastarla che non affidare nelle mani della potente organizzazione locale la canalizzazione del consenso sui soliti noti, magari non proprio fedeli veltroniani? Si sa che tra i vecchi compagni i veltroniani non erano certo la maggiornanza……
    Io credo nelle primarie, ma che siano scelte vere in mano agli elettori, con tempi e modalità adeguate per far si che anche figure innovative e senza apparati alle spalle abbiano possibilità reali di farsi conoscere ed apprezzare. Non vedo oggi questa possibilità, per cui mi pare sopratutto una operazione di immagine e una difesa dei potentati locali nelle regioni rosse (che sono proprio quelle che le chiedono a gran voce). L’unica vera novità sarebbero le liste paritarie; questo davvero porterebbe una rivoluzione, anche perchè costringerebbe Berlusconi a fare la stessa cosa. E allora avremmo davvero aperto la strada per un’altro modo di fare politica. Ma temo che da questo siamo ancora lontani.
    .

  22. Cris ha detto:

    Non siamo pronti per le “primariette”. Sono uno strumento che aggira il “blocco” delle liste trasferendo, in teoria, agli iscritti la patata bollente della scelta dei candidati. La legge è questa, il PD c’è, probabilmente siamo ancora impreparati (noi come elettori, come cittadini, come italiani) a gestire una cosa di questo genere. Certe figure tecnicamente preparate, ottimi candidati, sono spesso sconosciute all’elettorato. Ne conosco personalmente alcune. Forse spetta alla politica (così come è adesso), se vuole dare qualche buon segnale, caricarsi dell’ingrato compito di tirare su qualche talento. Non c’è molto tempo da perdere.
    Ho paura che dalle eventuali “primariette” uscirebbero i soliti politici, quelli che hanno già fallito.
    C.

  23. Gianni ha detto:

    Filippo (non l’ altro, il primo): io penso che sia un po’ debole dire che la cooptazione va bene finche’ veniamo cooptati noi, e che sia la causa di tutti i mali se sono cooptati gli altri.
    Non capisco poi chi si arrende all’ idea dell’ impossibilita’ di creare consenso. Mi pare che sia esattamente questo, fare politica. Francamente, mi sarei aspettato su questo e su altri blog a questo vicini di assistere a scene di giubilo per la decisione sulle primarie.

  24. Gianni ha detto:

    Filippo (non l’ altro, il primo): io penso che sia un po’ debole dire che la cooptazione va bene finche’ veniamo cooptati noi, e che sia la causa di tutti i mali se sono cooptati gli altri.
    Non capisco poi chi si arrende all’ idea dell’ impossibilita’ di creare consenso. Mi pare che sia esattamente questo, fare politica. Francamente, mi sarei aspettato su questo e su altri blog a questo vicini di assistere a scene di giubilo per la decisione sulle primarie.

  25. Filippo ha detto:

    Gianni, capisco il tuo pensiero, ma l’idealismo deve fare i conti con il mondo reale, brutto e sporco.
    a) mai detto che la cooptazione e’ un male finche’ vengono cooptati gli altri e non noi. Dico che la cooptazione e’ un mezzo e come tale non e’ ne’ buono ne’ cattivo. E’ un mezzo, e come tale e’ buono o cattivo l’uso che se ne fa. Con il coltello puoi tagliare il prosciutto o ammazzare la suocera. Sta a te.
    La cooptazione, per fare un parallelo economico, e’ un accesso al credito (politico) dato a chi e’ in gamba ma non ha 3 televisioni o assessorati da spartire per farsi conoscere e/o votare. Poi, come tutti i crediti, chi l’ha concesso -il partito in questo caso- batte casse e vede i risultati, con relativa accountability. Se invece la cooptazione viene usata per raccomandare amici e parenti, per far avere posti comodi e senza che nessuno venga a chiederti conto dei risultati, allora siamo d’accordo che la cooptazione cosi’ usata e’ un male. Ci mancherebbe.
    b) scene di giubilio per le primarie? beh, per farti capire perche’ io sono moderatamente entusiasta ti propongo un patto. Vai la’ fuori e proponiti come nuovo. Raccogli 15.000-20.000 preferenze basandoti solo sulle risorse del tuo bancomat (si’, perche’ manifesti, volantini, affitto delle sale per comizi non sono gratis, e in TV non ci vai da sconosciuto). Indi confrontati alle elezioni contro chi fa politica da 20 anni e ha bacini elettorali personali consolidati di 10.000 voti. Poi dimmi se, secondo te, in due mesi si puo’ farcela (e quanto costa, eh?).

  26. Alessandro ha detto:

    Nei piccoli paesi italiani sembra funzioni così:
    vengono sguinzagliati i referenti ancestrali dei partiti (da me hanno 70 anni e prima avevano la DC, poi il PPI, poi la Margherita, poi i DL, e ora il PD come referente), quelli che muovono ciascuno tra i 100 e i 200 voti, i quali selezionano alcuni ragazzi e alcune ragazze del paese che siano “bravi”. Per i maschietti sembra siano questi i desiderata (almeno uno tra questi):
    – giocare nella squadra di calcio amatoriale del paese
    – essere sposato
    – avere un titolo di studio almeno delle superiori
    – andare in chiesa
    Si tratta quindi di una selezione attenta e orientata. E’ successo così per l’elezione dei 13 membri del PD, quasi tutti sotto i 30 anni. Però, la maggior parte con la testa vecchia: nessuno ha obiettato quando dal referente locale è stato detto a chiare lettere che i DICO non si faranno mai, che è una vergogna. Badate bene, PD eh?
    Ora, può essere tutto un modo per far sì che i piccoli notabili sostengano i giovani del PD, insomma una captatio benevolentiae. Io lo spero. Certo che questi 60/70enni che fanno politica sotto traccia da 50 anni, non vengono pagati anche se un posto di lavoro buono per i loro figli c’è sempre, hanno anche una certa passione politica, bisognerà pure includerli nell’analisi della situazione politica italiana. il PD dipende anche da loro, per molti versi.
    Forse è una fotografia dell’Italia di periferia, campagnola, poco addentro. Ma qui arriva il vento del PD?

  27. Alessandro ha detto:

    Attenzione, notiziona!
    Nasce finalmente il programma del PD, con una cosa vera, seria, e importantissima: il salario minimo!
    Non se ne parlava da tempo, se non in termini di rivendicazione e colpi bassi dentro la maggioranza.
    Non ci credevo quando ho letto le notizie. Walter fa sul serio e comincia dalla cosa più importante. Ancora quasi non ci credo. Il salario minimo. E che sia applicato rigorosamente, non si scherza sulla pelle delle persone.
    Solo per questo, il PD prenderà una caterva di voti.
    Finalmente un po’ di coraggio e di senso della realtà.

  28. claudio ha detto:

    Scusate, leggendo sporadicamente mi sono perso quacosa: Sandra Savaglio inserita in qualche lista? Non trovo comunicato ufficiale (a parte il link alla biografia), qualcuno mi aiuta?
    Solo per curiosità, come si é arrivati a proporre e a far accettare la candidatura di Sandra?
    Compliementi a Ivan, i mille e quantaltri per il traguardo raggiunto.
    Ciao
    PS: Avevo a suo tempo ascoltato Sandra su youtube, vi ripropongo il link, just in case
    http://www.youtube.com/watch?v=PXtO9Cw39Q8

  29. Cris ha detto:

    Non mi risulta che la Sandra sia candidata.
    Purtroppo non ci sono le preferenze, quindi, ripeto, dipende da dove la metterebbero.
    Non mi faccio illusioni, nè mi pare il tipo che vada cercando riconoscimenti politici di serie B, tipo “esserci”.
    Le vedrei bene lì dov’è, senza candidatura e senza scranno al Parlamento, ma presa “dalla società civile” per fare il Ministro della Ricerca o a dirigere qualche ente importante. Ma questo solo se si vincono le elezioni. In caso contrario bisognerà aspettare 5 anni e poi riprovarci dopo che avrà vinto il Nobel 🙂
    C.

  30. Cris ha detto:

    Non mi risulta che la Sandra sia candidata.
    Purtroppo non ci sono le preferenze, quindi, ripeto, dipende da dove la metterebbero.
    Non mi faccio illusioni, nè mi pare il tipo che vada cercando riconoscimenti politici di serie B, tipo “esserci”.
    Le vedrei bene lì dov’è, senza candidatura e senza scranno al Parlamento, ma presa “dalla società civile” per fare il Ministro della Ricerca o a dirigere qualche ente importante. Ma questo solo se si vincono le elezioni. In caso contrario bisognerà aspettare 5 anni e poi riprovarci dopo che avrà vinto il Nobel 🙂
    C.

  31. Giacomo ha detto:

    Come ho detto anche in altro blog io sono pienamente d’accordo con l’introduzione delle primarie per la selezione dei candidati ai seggi parlamentari, se infatti il potere di selezione non può stare nelle mani dell’elettorato che almeno stia in quelle del selettorato.
    E come ho già detto sono contrario alle liste bloccate in quanto voglio poter selezionare le singole persone.
    Date queste condizioni di partenza (potere di selezione almeno al selettorato se non all’elettorato e selezione della persona non della lista) il voto alle primarie diviene niente di più che una procedura di selezione del personale.
    La selezione del personale si può fare in vari modi che si possono ricondurre a due tipologie generali:
    in base alle relazioni personali
    in base alle qualifiche
    Nelle ultime primarie cui ho partecipato qui a Venezia ho dovuto basarmi quasi interamente sul primo metodo perché non sapevo praticamente nulla dei candidati (se non la loro data di nascita che cmq avrebbe potuto essere un criterio) e ne conoscevo giusti tre (uno per fama, una di persona, una via blog) quanti erano i voti da mettere.
    Ma preferirei di molto potermi basare sul secondo metodo che in tutte le aziende si fonda principalmente su due pilastri:
    CV e colloquio
    Il PD non ha ancora una identità tradizionale definita anche se il metodo delle primarie comincia a farsi strada come un carattere distintivo che potrebbe diventare integrante all’identità del PD stesso, almeno così mi auguro.
    Se ciò accadesse e le primarie divenissero il mezzo normale di selezione sia per le cariche monocratiche che per quelle rapprersentative allora sarebbe vitale implementare mezzi reali per consentire al selettorato di operare scelte quanto più informate (e quindi quanto più efficienti) possibile. Per questo i due strumenti usati dalle aziende diventerebbero (con qualche adattamento) essenziali:
    La presentazione per ogni candidato ad una primaria del PD del proprio CV in un formato particolare adattato al contesto politico che quindi contenga almeno le seguenti informazioni:
    1. generalità (compresa età e stato civile) [se uno predica la famiglia tradizionale cattolica diviene un’informazione politicamente rilevante sapere se è divorziato per esempio]
    2. titolo/i di studio
    3. Principali esperienza lavorative (non più di 5)
    4. Principali esperienze politiche (non più di 5)
    5. Rapporti con la giustizia (incensurato, indagato, imputato, condannato, prescritto, indultato, prosciolto, ecc.)
    6. una breve presentazione del proprio programma (150 – 200 parole)
    7. una mail di recapito ed eventualmente blog o sito web personale
    Il luogo virtuale dove raccogliere tali informazioni sarebbe ovviamente un database collegato al sito del PD, non richiederebbe neanche un grande sforzo umano in quanto si possono facilmente automatizzare le procedure in modo che ogni candidato all’atto della candidatura riceva un username e una password tramite i quali accede ad un modulo online tramite il quale compila il proprio CV nel formato prestabilito
    Il secondo pilastro è quello del colloquio, l’ideale sarebbe che ogni cittadino basandosi sui CV selezionasse una propria rosa di candidati possibili e poi li contattasse e intervistasse personalmente per capire se sono quelli giusti o no.
    Dato che questo però richiede molto tempo e probabilmente sono pochi i cittadini che potrebbero farlo si potrebbe implementare anche un sistema di video-interviste.
    Ogni CV viene accompagnato da una video-intervista effettuata dai volontari del PD ai vari candidati.
    Questo genere di video interviste sarebbe un surrogato dei colloqui personali, anche se sarebbe un sitema molto più limitato.
    Per aumentare il controllo da parte dei cittadini sui potenziali eletti potrebbe essere utile affiancare alle video-interviste prodotte all’interno del PD delle video-interviste condotte da giornalisti o addirittura bloggers autonomi, che potrebbero diventare anch’esse un utile strumento di informazione.

  32. Alessandro ha detto:

    Non c’è che dire, Giacomo, hai la stoffa dell’organizzatore.

  33. scalpha ha detto:

    Guardate che quella di Sandra non era una notizia, era solo un augurio… magari non ne ha nemmeno nessuna voglia (infatti spero non si sia arrabbiata con me). Era solo per fare un esempio di parlamentare di centrosinistra nuova generazione – secondo i miei auspici – con un esempio di parlamentare di centrosinistra vecchia generazione – secondo la dura realtà.

  34. Sandra Savaglio ha detto:

    Ma certo che non sono arrabbiata con te Ivan, solo un pelino onorata. Sicuramente sarei meglio di de Gregorio, senza offesa per nessuno.

  35. altilio pressi ha detto:

    perchè mandare ala senato o alla camera…un fior fiore di intelligenza come la d.ssa Savaglio?
    Lei Le vuole certamente male!
    E poi caro dr. Scalfarotto..Lei può dimenarsi ed arrabbiarsi come vuole…non conta nulla se non un pochetto nel PD..ma non perchè non valga…ma solo perchè le vecchie facce della politica italiana e della nomeklatura sono così attaccate
    che nemmeno un milione di Scalfarotto..riuscirebbero a scalfirle…Chiaro?!
    Ma Lei si candida?
    Lo candidano?
    Ce lo dica chiaro e tondo…c’è una speranza questa volta?
    Io ci spero…per Lei e per i giovani capaci come Lei.
    Le dico però…una volta eletto..e lo sarà se la candidano…poco potrà fare!

  36. Cris ha detto:

    Un eletto può fare molto, specialmente se non si fa addormentare dal palazzo.
    L’elezione al Parlamento piazza un bel megafono davanti alla bocca di chiunque.
    Una percentuale ragionevole di “Sandre” al Parlamento potrbbe fare solo bene, anche perchè lei ha una sensibilità politica e potrebbe riscattare certi politici presi a prestito dalla “società incivile” che in passato ci hanno fatto rimpiangere persino alcuni professionisti della politica.
    Nei miei sogni, però, invece di utilizzare personalità di spicco per rendere appetibile una lista, si potrebbe chiedere loro di occuparsi del loro paese grazie alle capacità che hanno.
    Una scienziata avrebbe molto da dare in determinati posti, molto meno nelle “sezioni”. Insomma, mi spiacerebbe vedere una spider fare il lavoro di un camion. Caricherei la spider sul camion e la utilizzerei al momento opportuno.
    Astenersi commenti sulla metafora utilizzata, so’ già depresso per conto mio… 🙂
    Cris.