19 Febbraio 2008

Il teorema di Civati

Diario

Pippo%202.jpg
A dar retta al mio amico Pippo Civati il Partito Democratico non lo candiderà alle elezioni. Questo è molto male: innanzi tutto perché Pippo è davvero molto bravo e ha tutte le caratteristiche necessarie per essere il candidato perfetto (è colto, giovane, capace, brillante, onesto, ha esperienza – è consigliere regionale della Lombardia – e si presenta pure bene: molto, molto meglio di Geppo Toyota e compagni) ma anche perché di recente il suo blog è una fonte inesauribile di idee brillanti.
Guardate qua: i big del partito si presentino in lista nelle posizioni in bilico. Quelle che vieni eletto solo se vinciamo. Sarebbe una formidabile occasione di ricambio generazionale in caso di sconfitta, e una presa di responsabilità molto seria per i maggiorenti del partito in caso di vittoria.

8 risposte a “Il teorema di Civati”

  1. Giulia ha detto:

    Ivan,
    Non so ancora se ti candiderai (non l’hai detto).
    Ma se succede, e ti eleggono, continuerai a tenere questo blog e ad avere lo stesso rapporto con i tuoi lettori che hai adesso?
    Questa sarebbe la rivoluzione. Un parlamentare che possiamo chiamare per nome.

  2. Filippo ha detto:

    seeeee, e figurati se i leader (tutti!) si mettono a rischiarci il culo (ops, pardon) in prima persona. Piu’ che una buona idea e’ un’alzata fenomenale. 🙂

  3. Filippo ha detto:

    seeeee, e figurati se i leader (tutti!) si mettono a rischiarci il culo (ops, pardon) in prima persona. Piu’ che una buona idea e’ un’alzata fenomenale. 🙂

  4. scalpha ha detto:

    Ebbè, Giulia, e che ti aspetti: di chiamarmi onorevole, forse?

  5. Cirano ha detto:

    OT: Ho appena letto l’articolo su repubblica.it che sotiene che nelle candidature per e politiche, il 33% saranno donne. Se e’ davvero cosi’, non mi sembra cosi’ avveniristico come proposito. Evidentemente quando si parla di posizioni che contano le donne danno ancora parecchio fastidio.
    Che tristezza!

  6. Cirano ha detto:

    OT: Ho appena letto l’articolo su repubblica.it che sotiene che nelle candidature per e politiche, il 33% saranno donne. Se e’ davvero cosi’, non mi sembra cosi’ avveniristico come proposito. Evidentemente quando si parla di posizioni che contano le donne danno ancora parecchio fastidio.
    Che tristezza!

  7. Giulia ha detto:

    Tu scherzi, ma hai idea di cosa sarebbe, psicologicamente, poter escludere più di una manciata di persone dal famoso “Mo-ri-te!” di qualche settimana fa?
    Non ha prezzo, come quelle pubblicità dell’American Express.
    Cirano: 33%, per le donne italiane, è un cifrone. A quanto stiamo, adesso? Molto sotto, mi pare.

  8. monicaborgonovo ha detto:

    Wow ! I miei due preferiti nello stesso post!
    Mi piacerebbe vedervi insieme non solo in un post, ‘ma anche’…
    mo