Non so quante persone mi hanno già chiesto se mi candiderò o meno alle prossime elezioni politiche. Questo evidentemente non dipende da me: al Partito sanno che, dovesse servire, io sarò disponibile ma sanno anche benissimo che io non faccio parte di quel gruppo di persone che stanno in un partito solo a condizione di essere candidate (ed elette). Si tratta normalmente di perpetui, categoria che come tutti sapete non gode particolarmente delle mie simpatie. Che io sia candidato o no resta il fatto che darò il mio massimo contributo a questa campagna elettorale e allo sforzo straordinario che Walter Veltroni sta conducendo per la modernizzazione di questo paese.
Detto questo, non posso però negare di essere stato onorato (e anche abbastanza commosso) dall’aver scoperto che 50 professori e ricercatori italiani di stanza a Boston (Harvard e Massachussets Institute of Technology: alcuni di loro sono nella foto qui accanto) mi hanno indicato quale esempio del Partito Democratico che vorrebbero. Che io sia candidato oppure no farò tutto il possibile perché la loro voce, e quella di tutta l’emigrazione intellettuale italiana, non resti inascoltata sia nel partito che nel Paese.
13 risposte a “Italians”
caro Ivan, curo il sito indipendente e basato sul lavoro volontario http://www.idemocratici.net, rete dei democratici italiani all’estero. ti segnalo la pubbliazione nel sito dell’appello dei ricercatori, questo il link. http://www.idemocratici.net/index.php?option=com_content&task=view&id=140&Itemid=25. vivo e lavoro a Praga, c’ e’ una nuova emigrazione fatta da imprenditori e giovani, una comunita’ italiana piccola ma vivace, perche’ non vieni a trovarci? Un caro saluto da Federico
Ci sono due cose che mi potrebbero far votare PD:
1. ti candidano
2. la Binetti se ne va.
Soddisfatte queste due condizioni, si può anche fare.
dai giulia!!!
come diceva il gufo de “La spada della roccia”:
“Cala cala, Merlino…”
basterebbe anche solo una delle due condizioni no?!? 😉
ciao
Intanto la Binetti alza la voce contro la candidatura del Dottor Veronesi a Ministro della salute, di cosa a paura questa Suorina laica, E’ una vergogna per tutta l’italia esser rappresentata da una che dice di indossare il cilicio, VERGOGNA che se ne torni in qualche convento di clausura.
Comunque finche’ non mi e’ chiara la posizione TEODEM, niente voto!!!!
Scalfarotto ci sei ? che cosa facciamo di una come la binetti ?
La Binetti se ne deve andare!
Lo vogliamo capire o no che ha stufato e danneggia il PD in modo enorme?
Fuori!!! Si vada a fondare il suo partito! Col PD non c’entra nulla! Io mi sono rotto, apro una petizione online!
costantino: eh, no.
Data l’attuale legge elettorale, non posso mettere una crocetta sul PD per votare il padrone di casa senza votare implicitamente anche la senatrice Binetti, le cui esternazioni sono del tutto fuori linea rispetto all’idea di un partito che sostenga e appoggi l’idea di democrazia. La teocrazia propugnata dalla senatrice fa a botte con la democrazia.
Tuttavia, io non sono per l’espulsione: credo che la senatrice dovrebbe fare una scelta libera di aderire a un movimento che la rappresenti meglio, tipo la lista di Ferrara, la Rosa Bianca o altri eventuali movimenti di matrice cattolica e antiabortista.
Se non lo fa, evidentemente, è perché in seno al PD stesso non esiste una sufficiente forza respingente contro le sue posizioni. Nessuno vuole impedirle di esprimerle, ma allo stesso tempo una dissidenza di questo calibro o è indice di profonda incompatibilità con la linea politica del PD, oppure è il segnale che il PD non è un partito davvero laico, i cui membri sono liberi di praticare qualsiasi religione purché non pretendano di farne legge.
Insomma, o lei se ne va di sua spontanea volontà – e senza montare pretestuosi scandali al grido di “Censura, censura”, come va tanto di moda fra certi cattolici – oppure io la crocetta sul simbolo del PD non la metto.
attenti, magari se ne va la BInetti ma ci mettono qualcun altro dell’Opus Dei. Il problema non è la Binetti, è il sogno irrealizzabile del PD di conquistare il voto dei cattolici integralisti, fidandosi del fatto che nessun laico sano di mente voterebbe comunque per il PDL. Come giustamente diceva qualcuno, il voto di un cattolico integralista vale il doppio del mio, perché io al massimo posso astenermi. Ma a parte che questo non è sempre vero (a Roma, per esempio, votare una giovane donna postfascista mi attira di più che sostenere un residuato rotto ad ogni inganno), rimane sempre che se un milione di persone come me non votano PD perché nauseate e loro guadagnano centomila voti di integralisti, hanno pur sempre fatto un pessimo affare.
Ho proposto, a tutti gli iscritti della mailing list del PD Milano zona 3, il tuo nome, assieme ad alcuni altri candidati altamente innovativi, come candidato per la nostra circoscrizione.
La posizione del PD riguardo alla Binetti è stata espressa molto chiaramente da Enzo Carra (ex Margherita) al Corriere, qualche tempo fa. > Per la cronaca, oggi Cesa ha offerto alla Binetti di candidarsi per l’Udc. Dubito fortemente che la senatrice accetterà ma volendo, visto che siamo in argomento, si può sempre sperare nella divina provvidenza.
Scusate, invio di nuovo il commento. Ne è sparita una metà!
La posizione del PD riguardo alla Binetti è stata espressa molto chiaramente da Enzo Carra (ex Margherita) al Corriere, qualche tempo fa. «Ci sono nomi scomodi come la teodem Paola Binetti che nessuno vorrebbe candidare, ma il cui scranno è a prova di bomba. “Far fuori Paola – spiega senza imbarazzi Enzo Carra – sarebbe visto come una epurazione.”» (Corriere della Sera, 6 febbraio) Per la cronaca, oggi Cesa ha offerto alla Binetti di candidarsi per l’Udc. Dubito fortemente che la senatrice accetterà ma volendo, visto che siamo in argomento, si può sempre sperare nella divina provvidenza.
Neanch’io sopporto la Binetti – e sarei sollevata se se ne andasse in uno dei vari partiti e partitucoli post-democristiani che ancora sopravvivono, spero per poco – ma rendetevi conto che la perfezione in politica non esiste. Non ci sarà mai – almeno per quel che mi riguarda – un partito o un candidato che corrisponda al 100% alle mie idee e a quello che vorrei la politica facesse.
Detto questo, mi sembra innegabile che Veltroni detto Uoltér sia riuscito in pochissimo tempo – e speriamo che continui cosi’ – a ridare un minimo di entusiasmo e di speranza ad un centro-sinistra che sembrava morto e stramorto, e (spero) ad un Paese che ormai nella politica ci crede più poco, viste le porcherie della casta e dei veri perpetui…E sta riuscendo a mettere in grossissima difficoltà Berlusconi & co, che sono talmente spiazzati e cercano affannosamente di rincorrerlo…scusate se è poco…
Per quel che mi riguarda io votero’ convintamente per il PD – malgrado la Binetti, malgrado Rutelli… – perché c’è gente come Veltroni, come la Finocchiaro (grande Anna!), come la Bonino, come Veronesi – e naturalmente come Scalfarotto 😉 – che è animata, mi sembra, da una genuina volontà di riformare l’Italia e che forse riuscirà a fare qualcosa di buono.
Ragazzi, non facciamoci del male, un Berlusconi ter non conviene a nessuno (escluso forse ai criminali, ai ladri e agli evasori fiscali…)
Laura
Io sono stato molto critico su come si stava realizzando il PD, non ho nemmeno partecipato alle primarie. In periferia poi si vede benissimo come il PD sia in perfetta continuità con i partiti precedenti. Poi grazie a Mastella -nel senso che la caduta del governo ha imposto un’accelerazione che è stata colta in pieno da Veltroni- le cose sono cambiate e ora gli elementi per sostenere il PD e Veltroni in questa azione riformatrice ci sono tutti.
La Binetti? A mio modo di vedere va valutato il fatto che un partito maggioritario ha per sua natura delle diversità al proprio interno e ognuno di noi avrebbe motivi (opposti) per sentirsi infastidito, contrariato dalla presenza di altre sensibilità. Quello che serve a tenere insieme queste diverse sensibilità è una forte leadership e quella di Veltroni mi sembra che si stia affermando. Poi se la componente teo-dem avesse tutto quel peso che molto spesso gli è attribuito Veltroni non avrebbe fatto l’accordo con i radicali. In altre parole pur di fronte ad un PD che cresce con tante contraddizioni serve un voto per una proposta di cambiamento: l’unica vera novità in queste elezioni.
Scalfarotto ministro!
Saluti.
Enzo Lodesani
Diciamo che per la legge del male minore se vogliono la Binetti se la mettano …. in lista (fintanto che non si riuscirà a tornare alle preferenze, poi si vedrà se come penso tutti la vogliono ma nessuno se la piglia) ma non possono non mettere anche Ivan, altrimenti significa che non c’è la volontà di un vero cambiamento!!! Ed un partito con Rutelli e Binetti ce ne vuole per votarlo……Qundi Ivan o ti fanno posto o di voti se ne giocheranno parecchi, a cominciare dal mio.