Voglio dire subito che sono strafelice per la candidatura al parlamento di Paola Concia e voglio dire anche che se è vero, come ha dichiarato Leo Gullotta ieri sul Corriere, che l’orientamento sessuale di un candidato dovrebbe essere irrilevante (“Io so solo che gli uomini si giudicano dal loro cervello, dalle qualità culturali, dalla voglia di fare”, ha detto l’attore romano) è anche vero che è essenziale che il parlamento, rappresentando l’Italia nella sua interezza, ospiti autorevoli voci di cittadini che vivono in prima persona la condizione di gay in questo paese.
Certo, se vivessimo in un paese più civile e avanzato del nostro, le persone non dovrebbero preoccuparsi dei propri diritti di cittadinanza in relazione al proprio orientamento sessuale, ma dato che in Italia le persone GLBT sono apertamente e serenamente discriminate senza che nessuno pensi e dica che questo è uno scandalo, è assolutamente necessario che in parlamento ci siano delle persone, come Paola, Vladimir, Silvestri e altri a poter spiegare quale sia la nostra condizione di cittadini di serie B e a mettere dei paletti quando – come spesso avviene – le stupidità dette su di noi vanno al di là del tollerabile.
In particolare, per ciò che riguarda Paola (anzi, Anna Paola) ho un aneddoto che mi ha detto molto di lei sin da prima che la conoscessi. Quando nel 2005 decisi di fare le primarie l’accoglienza che mi riservarono i DS fu glaciale: come forse qualcuno ricorderà mi fu addirittura interdetto l’accesso alle Feste dell’Unità. Dal movimento gay non ebbi, all’epoca, un’accoglienza differente: si andava dall’essere ignorato, all’essere diffidato per le mie tesi troppo avanzate sul matrimonio gay (quelle che Arcigay farà proprie immediatamente dopo, senza naturalmente fare un minimo di autocritica per le incertezze che tanto sono costate alla comunità GLBT italiana), all’avere i miei sostenitori fisicamente espulsi dal Gay Village a Roma senza troppi complimenti.
Ebbene, in questa festa di democrazia un bel giorno, senza preavviso, l’Unità pubblicò un articolo di questa Anna Paola Concia, lesbica e dirigente dei DS, di cui fino a quel momento ignoravo l’esistenza, che disse in sostanza: “ma insomma, non sarà il caso di sentire cosa ha da dire e che tipo di contributo ha da dare questo Scalfarotto?”. Al di là del rapporto personale di amicizia che da quell’articolo nacque e che continua fino ad oggi devo dire che l’apertura mentale, la laicità, la generosità e, lasciatemelo dire, il coraggio che Paola dimostrò in quell’occasione sono doti che faranno di Paola una straordinaria rappresentante per tutta la nostra comunità – la più derelitta, indifesa e avvilità comunità GLBT di Europa – al di là degli schieramenti e degli steccati politici.
12 risposte a “Anna Paola”
bah. Contenti voi… Tanto sarete all’opposizione per cinque anni, e penso che non sia neanche un male. L’unica possibilità per andare al governo sarebbe la grosse koalition. Ma se la fate, io andrò sulle barricate, e non penso ce sarò il solo. Mi rifiuto di stare in uno stato da operetta dove il voto dei cittadini diventa irrilevante. A questo punto, ogni forma di protesta diventerebbe legittima e anzi obbligatoria. E non sarà certo avere due-tre froci e lebische in parlamento che mi cambierà la vita.
Ho paura che la candidatura della Concia sia la classica foglia di fico. Non per nulla hanno scelto di candidare una persona che (1) è nell’apparato partitico da una vita e (2) se la intende benissimo con il cattolicume piddino (è pappa e ciccia con la Binetti, anche se continuo a chiedermi come ciò sia possibile). Insomma, si sono guardati bene dal candidare Ivan, che alle logiche partitiche potrebbe anteporre i suoi principi e che sicuramente avrebbe da ridire (e a voce alta) sui diktat vaticani. E poi, scusate, Uolter sta facendo l’arca di Noé più che un partito: ci sono dentro il precario “ma anche” il figlio del mega-manager, la lesbica “ma anche” la reazionaria cattolica. Insomma, ci dobbiamo rallegrare perché un partito che si dice progressista (ma non di sinistra: basta leggere le dichiarazioni di Uolter) candida una ragazza lesbica? In Europa la cosa sarebbe normale, lo scandalo semmai sarebbe la candidatura di una Binetti. E non è questione di vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno: è questione di prendere atto dell’aria che tira anche nel partito che – a parole – dice di volerci rappresentare (noi come gay, intendo). Intanto, nel programma si parla solo di diritti individuali e non di diritti di coppia. Come se i diritti individuali non fossero già garantiti dalla costituzione. O forse il PD ammette che lo stato italiano non li garantisce di fatto ai gay? E allora perché, lo ripeto, si tiene la Binetti che votò contro un progetto di legge sull’omofobia? Il programma sono chiacchere, la mancata cacciata della Binetti (o meglio: la sua difesa a spada tratta da parte di Rutelli) e la “genuflessioncella d’uso” di Veltroni a Bertone sono i fatti – e io preferisco giudicare un partito dai fatti, non dalle parole.
Ben venga per Paola e ben venga anche il fatto che – se è vero quello che dice Ale qui sopra – sia amica della Binetti. Magari, può aiutarla a ragionare.
Ciò non toglie che gira un foglietto in rete a favore di una candidatura di Scalfarotto e io l’ho firmato.
Non è poi tanto peregrino il sospetto che ci siano candidature “di facciata” per acquistarsi la benevolenza di questa o quella categora di cittadini; soprattutto di quelle categorie verso le quali non si ha la coscienza tanto a posto, perché non gli si riconoscono gli stessi diritti che alle altre.
Sarebbe bello non dover parlare degli orientamenti sessuali dei parlamentari, cosa strettamente privata, e giudicarli piuttosto per quel che riescono a produrre in Parlamento, cosa di massima evidenza pubblica; e invece la dice lunga sul livello di civiltà del nostro paese, il fatto che siano necessarie candidature in “rappresentanza di”.
Spero che con la candidatura della Conci (sulla levatura della quale mi fido del giudizio di Ivan) non si ritenga esaurito il capitolo GBLT, usandola come pretesto per l’esclusione di altri. Insomma, mi riferisco a Ivan, che potrebbe rappresentare molto più di una categoria di cittadini, e che vorrei fortemente, pur non appartenendo alla comunità GBLT, come mio rappresentante in Parlamento.
Volevo ricordarle, ora non so quello che pensa lei a proposito di Leo Gullotta, ma il suddetto attore è da diversi anni colonna portante di uno dei peggiori programmi della tv italiana, magari ogni tanto dice cose sensate è vero, ma resta il fatto che non andrebbe comunque ascoltata una persona di cosi basso livello culturale perchè se avesse un minimo di inteligenza avrebbe smesso di partecipare al bagaglino da molto tempo
Ed io invece credo che quello di Gullotta, per quanto banale, sarebbe un’ottimo slogan (le parole sono spesso ambivalenti), magari corredandolo con la parolina onestà. Personalmente lo ritengo anche un bravo attore, se poi ha preso la strada più semplice,ma non più gratificante, per guadagnarsi la pagnotta è una sua scelta….. Tornando in argomento non conosco la suddetta Anna Paola, sono ben lieto se è una persona in gamba ma il problema è che, come per un’impasto occorra la giusta quantità di lievito per ottenere un buon risultato, questo PD mi sembra sempre troppo scarso …. di lievito! Che almeno candidino anche te altrimenti mi sembra veramente un’arca di Noè in versione single. Sarà colpa mia che non mi sono informato sufficientemente, ma che il programma pd sia così diverso/ migliore di quello made in pdl e la gente così nuova ancora non l’ho ancora percepito 🙁
Scusa se ti forzo la mano con un ot , ma sull’argomento frequenze illegalmente occupate da rete4 (per quanto rischioso di effetti collaterali) mi sembra che dovresti battere un colpo!
Tornando in tema, da lontano mi sembra il giochino speculare del berlusca (con la battuta che i gay stanno solo a sinistra) senza nulla togliere ai meriti della suddetta. Ti ringrazio per l’aneddoto,è già qualcosa.
Per un partito sedicente “progressista” ospitare persone come Binetti, Bobba e compagnia bella è un atto di semplice contraddizione: ben vengano i cosiddetti “cattolici adulti” che sono profondamente laici, ma esponenti dell’Opus Dei… cioè della più misteriosa, reazionaria e pericolosa organizzazione cattolico-integralista!! La Signorina Binetti, vorrei ricordarlo agli amici Piddìini, ha tranquillamente dichiarato che l’omosessualità per lei è una tendenza che va curata e su questo -come su altri punti- ha mostrato e ostentato atteggiamenti che nulla hanno né di laico né tantomeno di democratico. Candidare Paola Concia (peraltro solo dopo un polemico articolo del “Corriere”) non mi sembra una garanzia di laicità e di difesa dei diritti civili sacrosanti della popolazione LGBT, tant’è che nel programma si ribadisce la stupida manfrina dei “diritti individuali dei componenti della coppia” dimenticando che essi sono già difesi dalla Costituzione! Eh no, caro Ivan, eh no, caro “Uolter”: le famiglie gay sono un patrimonio per questa società e se su questi punti i TeoDem non vogliono transigere, vanno cacciati loro e non si scende a compromessi. Ne va della (ormai presunta) laicità di questo partito.
Dubito che la comunità LGBT voterà in massa PD. Di certo non io.
E invece sono convinto che questa proposta sia un passo in avanti importante sul cammino del rispetto reciproco, a riconoscere un ruolo imporrtante della comunità “altra” e del suo contributo al convivere sociale in questo paese. Auguri e cordiali saluti, roberto
Contento tu e contenta lei , però il pd questa volta non candida nessun esponente del movimento lgbt, non dico nessun esponente lgbt, ma nessuno che venga dai percorsi del movimento, neanche quelli che hanno avuto percorsi intrecciati nei ds e nel movimento lgbt…. che fine hanno fatto Lo Giudice e Benedino?….
Bravo ivan. Qualcuno che dice la verità. non si capisce perché visto che non è stata candidata gente del movimento si debba buttare cacca su una candidatura egregia come quella di paola concia. Su una che per anni ha lavorato sodo e senza personalismi per i diritti civili all’interno di un partito omofobo dove in pochissimi avevano il coraggio di fare coming out. Una che del movimento ha sempre avuto rispetto, e che si è fatta in 4 per gente che da lì veniva. Gli ingrati sono ovunque. anche tra gli omosessuali.
Cheppalle ragazzi. ma chi l’ha detto che solo il movimento rappresenta gli omosessuali di sinistra? E gli omosessuali che lottano per i diritti civili dall’interno dei partiti non vi vanno bene? Continuate così, otterrete dei grossi risultati.
Conosco paola concia da un po’ di tempo. La trovo una delle migliori scelte che si potesse fare per una candidatura lgb.
Trovo ridicolo farla a pezzi solo perchè viene dai DS, dove ha sempre combattuto le sue battaglie in mezzo a tutte le difficoltà che quel partito poteva crearle. E trovo vergognoso che chi più la critica è proprio chi avrebbe voluto essere candidato al suo posto pur avendo sempre vissuto al suo traino. Infine trovo anacronistico che ancora abbiamo bisogno del patentino conferito da Arcigay o peggio ancora dal Movimento, termine agghiacciante e in odore ancora di veterocomunismo, almeno come categoria mentale.
Per quanto riguarda la Binetti è nella natura di Paola, per fortuna, dialogare senza per questo essere ondivaga. Crede fortemente nel dialogo e che attraverso questo si possano trovare soluzioni magari non perfette ma praticabili. Se poi la Binetti è arroccata il problema della sua presenza nel PD non può essere certo imputato a Paola.
Per chiudere, mi sembra che su Paola si siano scagliati in troppi semplicemente per invidia, gelosia e mi dispiace dirlo perchè è un bersaglio sin troppo facile.