“Noi democratici abbiamo intrapreso con convinzione un cammino di sintesi alta tra culture diverse. Ciascuno di noi è nel Partito Democratico con il proprio bagaglio di valori, che con il dialogo e l’ascolto reciproco riusciamo ad integrare. C’è molta più sapienza nell’incontrarsi che nello scontrarsi. Noi abbiamo scelto di costruire una strada diversa per affrontare i problemi del Paese: non più da barricate contrapposte, che come dimostra la storia recente di questo paese non producono alcun vantaggio nella vita reale, ma consapevoli che solo la disponibilità al dialogo con chi è portatore di valori diversi possa portare risultati. Nessuno di noi abbandona la sua storia e le sue idee: il Partito Democratico ha un progetto più ampio di società. Una società inclusiva che permetta a tutti di realizzare i propri progetti di vita sentendosi cittadini nel rispetto reciproco. Il nostro programma sui diritti civili e sulle questioni che riguardano la vita delle persone parla chiaro e tutti siamo impegnati ad attuarlo. Il PD non strumentalizza questi temi,che diventeranno atti concreti anche attraverso una coerente iniziativa ed un confronto parlamentare più ampio ed elevato possibile: è questa la sfida che attende tutti i democratici italiani. Noi questa sfida la vogliamo vincere. Perché un’Italia migliore si può fare.”
Emanuela Baio Dossi, Andrea Benedino, Rosy Bindi, Paola Binetti, Luigi Bobba, Enzo Carra, Mauro Ceruti, Anna Paola Concia, Gianni Cuperlo, Mauro Del Vecchio, Giuseppe Fioroni, Francesco Saverio Garofani, Paolo Gentiloni, Marianna Madia, Giovanna Melandri, Barbara Pollastrini, Giulio Santagata, Ivan Scalfarotto, Livia Turco.
42 risposte a “Un'Italia migliore”
Bravi. Senza retorica.
In bocca al lupo a tutti noi per domenica e lunedì.
Ma che cos’e` questa? Una presa in giro? ???
Nel comunicato c’e` scritto “il nostro programma sui diritti civili parla chiaro e tutti siamo impegnati ad attuarlo” e poi fra i firmatari c’e` anche la Binetti…
sono allibito, come sperate che la gente possa ancora credere alle vostre false promesse?
Ivan, sono allibito.
E’ questo il metodo con cui si tenta di convincere il 30% di italiani che è ancora indeciso?
Andando a braccetto tu, andrea ed altri con l’orsetto omofobo, la binetti & c.?
Spero sia un refuso, davvero.
Sul territorio stiamo discutendo, portando avanti idee progressiste e di apertura con fatica e dedizione.
Per la miseria, ma non comprendete che a tre giorni dal voto così si rischia di portar voti a Casini e Buttiglione e comunque fuori dal PD?
Sulla natura strategica del PD crediamo tutti, ma stiamo tentando di portarli a votare per noi gli indecisi, non allontanarli con l’ennesimo guazzabuglio.
Caro Paolo,
il danno e` gia` fatto: sono residente in Giappone e qui abbiamo gia` votato, tramite il consolato. Sono omosessuale, e NON VOTERO` MAI per un partito che schiera fra i suoi personaggi di spicco una come la Binetti
Finche continuiamo a pensare come duri e puri i Berlusconi governeranno/rovineranno il Paese. Vai avanti Ivan, portati le tue idee, confrontati e ogni tanto sentiti libero di essere retorico.
Un abbraccio grande e un in bocca a lupo.
Il fatto che ci siano tante anime diverse a firmare e condividere il contenuto del documento, rende ancora più forte e valido il messaggio del non scontrarsi ma confrontarsi per giungere ad un risultato per la collettività.
E questa è per me una bellissima cosa. E’ la forza del PD.
Sono sorpreso che la Binetti firmi questo comunicato.
Ha firmato anche tutte le pagine del programma vero? poi non farà come Mastella, vero?
…io questa pagina non l’ho firmata!
Se fosse vero però, tanto di cappello. Forse i media gonfiano e aggiungono del loro, forse…
Ivan, ma sei matto? Firmi un documento sensato e ragionevole in cui si vincola una volta di più il PD al rispetto del programma? E che costringe alcuni firmatari a rimangiarsi, rinnegare o smentire alcune dichiarazioni omofobe e indegne di stare nel PD stesso? E che parla di dialogo invece che di scontro? Ma non lo sai che è molto meglio urlarsi addosso e restare ognuno sulle proprie posizioni? così rischi che davvero venga fatta una qualche legge sui diritti dei conviventi!
uaz uaz uaz
Avanti così
Anteo
Io mi ricordo che il primo commento alle solite uscite di Binetti, del generale Delvecchio, di quello che ha scritto Madia sul blog, etc. è stato: questi qui non firmeranno mai le unioni civili.
Ora, proprio quelle persone lì, si impegnano a fare esattamente quello che si contestava loro.
Ci sto pensando da 15 minuti e non capisco come si possa riuscire a considerarla una sconfitta o una compromissione.
Cioè se domani Ivan firma con Calderoli e altri un documento in cui si impegnano a dare il voto agli immigrati, ci lamentiamo perché non vogliamo la firma di Calderoli? Anzi!
Sennò è una crociata personale contro Binetti. E noi non siamo bravi a far le crociate.
Non bisogna essere un genio della politica per capire che questo documento è una vittoria del fronte laico del Pd, e una sconfitta – pure abbastanza umiliante – di quello clericale. Forse qualcuno – oltre a darsi una bella svegliata, che non guasta – dovrebbe imparare a leggere i contenuti dei documenti prima di leggerne i firmatari (e magari giudicare i firmatari sulla base dei contenuti che sottoscrivono, e non viceversa).
E’ difficile da capire una posizione del genere, eppure può rappresentare (lo dico senza ironia ma con convizione) la vera rivoluzione. Per gli scettici e per coloro che credono di riuscire a raggiungere degli obiettivi attraverso lo scontro e la contapposizione, riporto una frase – che a me ha fatto particolarmente riflettere – che nel suo ultimo libro “Contro Giuliano” Adriano Sofri rivolge a Ferrara:
Dice Adriano Sofri:
“… tuttavia, anche se avessi ragione, hai torto. Perché hai eccitato e guadagnato applausi di una parte e rabbia di un’altra. Le parti sono rimaste quelle di prima: solo più distanti e più impazienti”.
Credo che il senso della dichiarazione di Ivan vadano in questo senso.
E io sono pienamente d’accordo.
Purtroppo non è vero che il programma del PD sui diritti civili parli chiaro. Se fosse vero, potremmo dire che quella posizione unisce Ivan alla Binetti e a tutti gli altri, ma ovviamente lo sanno anche le pietre che non è così.
La posizione dominante nel partito l’ha espressa Franceschini, sostenendo che di “temi etici” – e pazienza se in questi lui mette anche i diritti civili, che temi etici non sono – “non si deve parlare in campagna elettorale”.
In ogni caso la posizione del PD sui diritti civili è più vicina a quella del PP in Spagna che a quella del PSOE, benché sia molto meno centrale all’interno del programma. Tradotto: il PP parla di diritti civili molto di più del PD.
Non trovo sbagliato aver firmato questo documento. Firmare un documento politico assieme alla Binetti, alla Baio Dossi e al resto della pattuglia Opus Dei, più il violento Del Vecchio, è assumersi una responsabilità politica precisa e connotante. Fa chiarezza, non c’è dubbio. In questo blog ci sono ogni tanto delle belle parole, poi però questi sono le azioni politiche che ne conseguono. Grazie per la chiarezza.
quanto è bello il comunicato…
da Biagio di Lernia TRANI ex BAT a Ivan Scalfarotto
io tifo *solo* per Lei il resto…è noia come dice Califano..
Lei è il *nuovo*
in bocc’allurna!
Io penso che si dovrebbe anche saper rosicare con dignita’. Non si puo’, come chi mi ha preceduto, sostenere nella prima riga del proprio post che il programma del PD sui diritti civili non parla chiaro, e poi confrontarlo con il programma del PP quando si arriva alla quinta riga. Che cosa si confronta con cosa, se non e’ chiaro?
In realta’ il programma e’ estremamente chiaro, e’ scritto e disponibile sul sito del PD e rappresenta una sintesi avanzata per l’ ampliamento dei diritti di tutti. Una sintesi che questo comunicato conferma e anzi, come faceva notare Francesco, fa avanzare ulteriormente.
E sopratutto questo comunicato dimostra che quando la si sa fare la politica vince sempre, e permette a chi ha la volonta’ di cambiare il paese di confrontarsi, trovare un accordo e unire le proprie forze in un progetto comune, che per noi viene espresso attraverso il Partito Democratico.
Agli altri restano i fumogeni. Bagnati.
Gianni, forse non mi sono spiegato bene. Ma ti pregherei di alzare il livello del confronto e non dire al tuo interlocutore “che rosica”, perché onestamente non sono abituato a discutere su questo piano. Oltretutto, essendo io romano, “rosicare” significa “invidiare” e non vedo proprio come io potrei invidiare chi ha firmato una lettera con gente tipo Binetti, Del Vecchio, Madia eccetera.
Il programma del PD non è chiaro nel senso che si parla di CUS, ossia limitati diritti individuali (che scattano dopo un certo tempo) e non si riconoscono le coppie dello steso sesso. Solo che poi Binetti ha detto che lei “non voterà mai nulla che vada ad aumentare i diritti degli omosessuali, perché non si deve premiare una deviazione dalla via maestra”. Del Vecchio invece ha dichiarato che ha represso il comportamento omosessuale dove lo ha trovato, trasferendo i suoi sottoposti, e ha spiegato che ritiene i gay gente inferiore che non dovrebbe fare carriera militare. Madia ha detto che la famiglia è altro rispetto a due uomini che stanno insieme, eccetera. Tutto ciò dopo che il programma del PD era stato pubblicato, e infatti Ivan, Cristiana e Benedino si sono incazzati dando una sequela anche di insulti (“khomeinista”) ai loro compagni di partito.
Inoltre Binetti ha già votato contro alla Fiducia al proprio governo, colpevole di voler recepire una direttiva europea che tra le altre cose combatteva l’omofobia verbale.
Il programma del PD non è chiaro in questo senso: quel poco che c’è (i CUS, ossia proprio quanto propone il PP spagnolo) non è rispettato dai principali esponenti del PD, quelli che sono già eletti in Parlamento, per dire.
Proprio oggi ho spiegato nel mio blog perché è opportuno che questo PD perda le elezioni. Valuta lì se la mia analisi è “fumogeni bagnati” oppure, semplicemente, un’analisi politica diversa dalla tua. Puoi non condividerla, come io non condivido la tua. Ma non mi metto per questo a denigrarti. Anche in questa civiltà del confronto si riconosce chi è democratico e progressista da chi si dice democratico.
Il dono della sintesi è un grande dono: stiamo cercando di farla.
Tutti. A partire dai grandi nomi, dai più o meno potenti, scendendo giù giù fino a quelli che, come me, contano meno…in apparenza! 🙂
Che il confronto è sempre meglio dello scontro, non ci sarebbe bisogno di ripeterlo.
Che le diversità arricchiscono, anche se sono più difficili da gestire, pure.
Ma voi volevate una cosa facile e noiosa, la solita,
o una sfida – ardua forse – ma che, se funziona bene, pur nelle inevitabili fatiche quotidiane, ci farà sentire partecipi, vivi e magari persino promotori e attuatori di qul cambiamento di cui tutti parlano, ma che quasi nessuno ha voglia di intraprendere davvero e fino in fondo?
Io la Baio l’ho vista pomeriggio al mio circolo: non è certo il mio punto di riferimento, ma credo di poter condividere con lei un percorso.
C’era anche Civati, con il quale mi sento in sintonia praticamente tutto: bene, è difficile condividere ‘persino’ con lui il percorso, cosa credete?
Sarà che sono ottimista, ma la vedo interessante. Parecchio.
E che può funzionare, anche.
mo
“realizzare i propri progetti di vita sentendosi cittadini nel rispetto reciproco”? programma che “parla chiaro”? “tutti siamo impegnati ad attuarlo”?
Beh, se qui la maggioranza dei commentatori pensa che questa dichiarazione – invece di una burletta, come pare a me – sia una vittoria e un aver piegato tutti i teodem alle proprie posizioni, buon per loro.
Io però tra qualche mese, alla prima Ansa e al primo *voto* contro il Pd da parte della Binetti o di qualche altro dei personaggini di cui sopra, ripasserò di qui, e spero allora di trovarlo almeno cancellato, questo post. Sarebbe cosa dignitosa.
Va tutto bene, il comunicato è bello, gli intenti nobili…le belle parole siamo abituati a sentirle e in quelle il centro-sinistra non lo batte nessuno. Non trovo nullla da ridire nel sottoscrivere questo comunicato con chicchessia; semmai trovo un pò ridicolo l’aspetto tautologico della cosa: ossia nel pd è necessario emanare comunicati “impegnativi” per dire che…si deve rispettare il programma del pd! Ah bè grazie, lo credo bene.
Quanto alla strategia generale: l’idea di fondo potrebbe pure essere condivisibile nelle condizioni date (salvo adoperarsi nel lungo periodo per cambiarle) se fosse…possibile. Il fatto è che la mitica “sintesi” per ora l’abbiamo vista solo nei programmi scritti, nella realtà è un pò come l’araba fenice (“che vi sia ciascun lo dice, ove sia…ove sia…nessun lo sa, nessun lo sa…” cantava un certo Don Alfonso…).
Programma chiaro? ecco qui veramente il comunicato è un tantino al limite dell’impudenza: io dico, ma non è meglio starsi zitti? Volete scherzare, dai.
Per es. sulle coppie di fatto si ripete paro paro la famosa (o famigerata a seconda dei pdv) frase del programma dell’unione (quella dei diritti delle persone “nella” coppia): un monstrum che ha un senso politico ( rendere possibile appunto un fittizio accordo di facciata in cui in realtà ciascuno sta sulla sua posizione), ma è totalmente privo di qualunque senso giuridico, è una cosa, giuridicamente parlando, letteralmente impossibile. Ne ho parlato varie volte ai tempi del governo prodi e ora non ci ritorno per brevità, ma sono sempre qua per chi volesse esplicazioni. Sta di fatto che siccome si tratta di fare una legge è un pò difficile farla volendo fare una cosa giuridicamente impossibile!
In effetti tutti sappiamo che anche di fronte al timidissimo e quasi indigeribile compromesso del disegno di legge bindi-pollastrini si alzò uno spasmodico fuoco di fila di gerarchie e curia: per l’appunto anche i cus per loro erano un riconoscimento della coppia. E avevano perfettamente ragione su questo chè, appunto, è del tutto impossibile riconoscere i diritti dei singoli nella coppia senza con ciò riconoscere la coppia.
Solo che la conseguenza allora è che non si può mai riconoscere un bel nulla, non si troverà mai un contenuto giuridico che soddisfi la condizione posta da quella famigerata formula.
Dunque anche stavolta, firme o non firme di programmi, documenti, proclami vari, nel caso ahimè remoto di un governo pd, se si dovesse presentare un nuovo disegno di legge in materia, un…CUS 2, si ripeterà il copione già visto: fuoco di ifla delle gerarchie, e cattolici integralisti mandatari nel pd di quelle, che diranno: non possiamo votarlo perchè non si limita a riconoscere i diritti delle persone ma finisce per riconoscere la coppia e questo è contro al programma.
Il programma sarebbe stato chiaro se si fosse fatto riferimento, sia pur a grandi linee, a un modello preciso: si poteva dire per es. ci impegniamo a sostenere l’approvazione del progetto Bindi-Pollastrini presentato nella passata legislatura ( l’avevano fatto loro eh! mica qualcun altro…) o cmq a prenderlo a modello, a ispirarsi ai principi di quello.
Invece no, si è semplicemente ripetuta l’ambiguità della frase del programma prodiano: il che equivale semplicemente ad aver rimesso la palla al centro: la partita rimane tutta da giocare, ognuno con la sua squadra naturalmente. Ri-proporre quella frase significa ri-creare quelle condizioni e ri-vedere le stesse cose.
E ricordo, per inciso, che il governo prodi non cadde su quel progetto di legge semplicemente perchè non si arrivò mai a votarlo, e venne fatto cadere prima da Turigliatto e Rossi su un’altra questione (ma con l’esplicito e chiarissimo avvertimento di Andreotti che approfittò della situazione per mandare un segnale sul tema coppie di fatto). Tanto è vero che il segnale politco fu colto benissimo da Prodi, il quale una volta ri-insellato al governo si affrettò ad emanare il (velleitario) proclama dei 12 punti che dovevano rappresentare il programma d’azione del rinato governo e nei quali naturalmente i cus erano spariti. Essi vennero derubricati a materia da lasciare in sospeso sine die, sostanzialmente, non essendoci un accordo politico vero nella maggioranza. (si ebbe così anche la ridicola ed inedita situazione in cui un governo presenta sì al parlamento un suo disegno di legge, ma non lo sostiene e se ne lava le mani). Vabbè questa è storia passata: però la storia insegna sempre.
Vogliamo parlare dell’accenno al testamento biologico? Se non si chiarisce ESPLICITAMENTE cosa si intende per es. per “accanimento terapeutico” è inutile e ridicolo parlare di sintesi. ‘E ormai una snervante esperienza comune ascoltare dibattiti con esponenti religiosi, politici, scienziati , filosofi ecc. in cui si fa finta di parlare una stessa lingua, ma poi dagli esempi o dai concetti si capisce che si intendono cose diverse: in particolare l’accanimento terapeutico è inteso dai cattolici integralisti in maniera diversa da un tecnico del diritto o da un laico liberale. Allora è inutile usare le stesse parole: alle medesime parole non corrispondono medesimi intrendimenti e concetti. Anche qui dunque massima ambiguità: la bontà dell’impegno sul testamento biologico dipende dai contenuti di questo. E siccome in realtà sui contenuti le posizioni divergono parlare di testamento biologico è aria fritta.
Ecc. ecc.
Cmq, pur sapendo benissimo queste cose, e pur non facendomi illusioni, alla fine io ( hehehe non vi interessa lo so, ma già che ci sono lo dico giusto per la trasparenza) il pd lo voterò (forse farò DIPietro alla Camera perchè la lista del mio collegio è invotabile: è nessuno può negare che, oltre ai programmi, anche la fiducia specifica nelle singole persone conta). Quello che mi secca è non avvertire entusiasmo o speranza…Alla fine, pur apprezzando tante scelte del pd, tanti tentativi, tante idee…bè alla fine però il motivo dominante resta sempre la paura di quell’altro…vabbè pazienza…
Great. Get on with it…
ed in bocca al lupo Ivan
Anna M.
Alla prossima dichiarazione omofoba o discriminatoria vorrei si applicasse il principio “il PD non discrimina” contenuto nello statuto, ammonendo la persona che l’ha pronunciata, e alla seconda vorrei che la si buttasse fuori.
Sperando in questo, provo a darvi fiducia per una serie di motivi. Non ultimo, l’aver pensato che per quanto doveste rivelarvi diversi dalle mie speranze, non sarà mai un voto “sprecato” come quello dato nel 2001 a Rutelli (e in parte anche quello di due anni fa, visti gli esiti). 🙂
Poi: mi sono addormentato dopo aver sentito Walter e svegliato trovando Silvio a La7. La differenza si nota, alla faccia di Newsweek.
Anellidifumo, io lo alzo anche il livello, se vuoi, basta che poi non mi diventi triste o volgare come sul blog de iMille.
Personalmente, penso che i programmi politici siano delle stupidaggini. Dei pipponi illeggibili che potrebbero essere scritti sulla sabbia. Sono la conseguenza di una visione riduttivamente aziendalistica ed amministrativa della politica, servono a tranquillizzare e confortare impiegati e middle managers che vogliono diventare presidenti del consiglio, e fortunatamente non sopravvivono oltre la prima edizione. Personalmente, non ne ho mai letto uno.
Il processo per scrivere un programma, pero’, e’ utile. Serve a confrontare visioni diverse, a misurare aspettative, a definire visioni. Il comunicato qui sopra fa parte di questo processo.
Il comunicato conferma non dei contenuti, ma un metodo. Il metodo, e’ quello di cercare una sintesi sulla normativa per i diritti civili tra tutte le componenti che ritengono (legittimamente o meno, non sono le parti in causa a stabilirlo) di avere vested interests o perlomeno delle forti opinioni sull’ argomento. Il ragionamento sotteso a questo metodo e’ che, senza il consenso di queste componenti, la normativa sui diritti civili non avanza. Magari si arriva ad approvarla in parlamento (ma e’ un auspicio irreale, dati i rapporti di forza) ma poi non la si implementa nella societa’, esponendola ad attacchi, obiezioni di coscienza, aperti boicotaggi o iniziative di abrogazione. Quello che sta succedendo alla 194 (in Italia, non in Spagna) senza nemmeno la forza che deriva dall’avere trent’ anni di successi alle spalle, per intenderci.
La mia personale opinione e’ che questo sia il metodo piu’ rapido ed efficacie per ampliare i diritti di molte persone. Sono ovviamente aperto a confutazioni, e chi ha idee migliori e’ invitato a farsi avanti. Ammetto preventivamente che questo metodo e’ probabilmente inefficacie per fare cambiare idea alla Binetti o Dal vecchio riguardo agli omosessuali, ma ti confesso che non me ne frega un accidente: non sono dell’ opinione, infatti, che i diritti delle persone debbano attendere i tempi evangelici dell’ ecumenismo libertario e delle sue conversioni per diventare reali e fruibili.
Tu hai anche sollevato il problema della congruenza tra questo documento e gli insulti che Ivan, Alicata ed altri hanno rivolto alla Binetti. Personalmente, ho criticato sia quegli insulti che le ridicole richieste di espulsione e provvedimenti disciplinari da partito comunista bulgaro che li hanno accompagnati. Penso che siano stati un errore, e chi ha prodotto quegli insulti e quelle richieste si trova adesso con il problema di risolvere i dubbi sulla propria coerenza personale e maturita’ politica.
Ho invece apprezzato molto i toni e i contenuti di Andrea Benedino, che ho conosciuto (virtualmente) per la prima volta in questa occasione. Mi pare che abbia dimostrato che si puo’ essere allo stesso tempo convinti e determinati sui contenuti e disponibili a percorrere le strade della politica. D’ altra parte, c’e’ sempre stato chi sa fare politca e chi no. E chi no imparera’, oppure cambiera’ mestiere.
Gianni, sei riuscito a spiegarti quasi senza insultare, bravo! In 4 anni di blog e mezzo milione di contatti io ho insultato appena qualche troll molto assiduo e qualche clericale omofobo, altrimenti ho solo espresso opinioni diverse da quelle altrui. Pare che il problema sia che le so argomentare e alla lunga la cosa risulta ingestibile dai proprietari dei blog, se non la pensano come me. Mai avuto nessun problema su iMille, addirittura m’avevano chiesto di scrivere regolarmente post per loro, pensa un po’. Se ora intervengo meno lì è perché siamo in campagna elettorale e a loro non va di parlare d’argomenti scomodi per il PD, per cui non lo trovo più interessante. Quando Berlusconi sarà al governo, il blog dei Mille tornerà ad accogliere analisi interessanti, ne sono sicuro. Almeno fintanto che rimarrà aperto… (scherzo, i blog Silvio non li chiude, non sa manco che siano).
Non hai voluto rispondere all’obiezione centrale del mio post: una Binetti ti firma un documento di questo tipo e prima e poi ti dice che lei manco morta voterà alcunché che possa aiutare le persone omosessuali. Io penso che le parole in politica siano importanti e contino molto.
Firmare un documento politico sui diritti civili con Binetti e soci è, come già detto, un’azione connotante che fa chiarezza. Non trovo questo documento un errore, dal mio punto di vista. Se avessi curato l’immagine di chi lo ha firmato tra i laici del PD, invece, mi sarei molto preoccupato. Dopotutto le reazioni sono in maggioranza negative perfino in questo blog, immagina cosa accadrebbe se postassi la cosa sul mio, noto covo di estremisti senzadio.
Scalfarotto ha insultato la Binetti. Sì, e gli asini volano. L’unica cosa di comunista bulgaro qui dentro sei tu, compagno Gianni, che capovolgi la realtà dei fatti nella migliore tradizione staliniana. Vedi di cambiare mestiere tu, che la Pravda ha chiuso.
Valeria, ecco gli asini volanti, attenta al torcicollo. (e lascia perdere stalin, che poi cadi e ti fai male)
http://darkside.kenobi.it/mt3/mt-search.cgi?IncludeBlogs=1&search=binetti&x=23&y=15
Anellidifumo, io ho alzato il livello, ma tu continui a parlarmi di te. E’ straordinariamente interessante, te lo garantisco, ma se avessi argomenti a confutare i miei non farti vincere dalla timidezza e fammelo pure sapere.
wow… uno scontro al vertice Gianni-Anellidifumo… fantastico.. come non averci pensato prima… è la quadratura del cerchio…. ;o)
Probabilmente a qualcuno, qui dentro, non basterebbe nemmeno un’avanzatissima legge sui diritti delle coppie di fatto già approvata dal Parlamento, per cambiare idea sul PD. Figuriamoci una lettera d’intenti sottoscritta da esponenti delle diverse anime del partito nella settimana che precede il voto. Condivido lo spirito dello sforzo ma, se chi scrive è lo specchio fedele di chi legge, devo constatare che il risultato non sembra essere raggiunto.
Il problema è sempre quello. L’opinione pubblica di sinistra, in Italia, vede sempre una componente troppo ampia di persone che hanno la ragione stessa della loro esistenza nel rifiuto di qualsiasi forma di collaborazione, con chiunque. Una sedicente “avanguardia” di nostalgici della dittatura del proletariato in salsa laica. D’altronde, forse vanno anche capiti: nell’Italia dei micropartiti un piatto di lenticchie non lo si nega a nessuno.
E quindi finchè questa gente continuerà a ragionare così (e quindi a votare – o a non votare – così), ci terremo un Paese che affonda sempre più, sotto lo scacco della destra più comica (o più tragica) che esista in Europa. Un Paese dove ogni sforzo di rinnovamento di una sinistra che ha molto da farsi perdonare viene impallinato sul nascere dai duri e puri di ogni risma.
D’altronde, ognuno ha il Paese che si merita, no?
Buonanotte, Italia.
personalmente tale dichiarazioni ha lasciato stupito anche me. Intendiamoci, se Binetti, Bobba e compagni daranno seguito a questa parole, che fanno loro onore, sara’ una grande vittoria. Fino ad allora, il bombardamento del processo alle intenzioni non e’ ne’ bello ne’ utile. Come si dice in questi casi: chi vivra’ vedra’.
“Il nostro programma sui diritti civili e sulle questioni che riguardano la vita delle persone parla chiaro e tutti siamo impegnati ad attuarlo”
qualcuno mi puo’ dare una referenza, un riferimento perché con tutta la buona volontà non ho trovato esplicito riferimento qui:
http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=45296
grazie.
Non è la prima volta che Ivan Scalfarotto, Paola Binetti e Luigi Bobba firmano insieme un appello o un documento politico (http://www.unatestaunvotoancheperibambini.org). Sono i segni veri dell’apertura, dell’inclusività, e della speranza che offre un partito democratico. Mi auguro che non sia neppure l’ultima volta che Scalfarotto, Binetti e Bobba si impegnano insieme per una una battaglia comune. Mi auguro che da martedì possano farlo insieme in parlamento.
Dal programma del Pd (che basterebbe leggere, a volte, per sciogliere diversi dubbi):
http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=45315
Il Governo del PD promuove il riconoscimento giuridico dei diritti, prerogative e facoltà delle persone stabilmente conviventi, indipendentemente dal loro orientamento sessuale.
[…]
La legge 194 è una legge equilibrata, che ha conseguito buoni risultati: ha consentito una maggiore tutela della salute della donna e favorito una forte riduzione del numero degli aborti. Il PD si impegna dunque ad attuarla, anche alla luce delle nuove possibilità offerte dalla scienza, in tutte le sue parti. L’obiettivo è un’ulteriore riduzione del numero degli aborti, anche attraverso azioni specifiche rivolte alle famiglie di immigrati e ai giovani.
I firmatari di questo documento si sono così impegnati in maniera ufficiale e tenere fede al programma che hanno già sottoscritto: un passo in più verso il riconoscimento dei diritti fondamentali oggi negati in questo paese.
“Personalmente, penso che i programmi politici siano delle stupidaggini”:bè se questa è l’opinione che circola nel pd allora aveva proprio ragione quell’altro: carta straccia come disse Lui…
Speriamo sia solo l’opinione personale di gianni; e in effetti ,forse, nel pd c’è ancora qualcuno che la politica la sa fare, visto che, invece, i leader hanno impostato tutta la campagna elettorale sul pragmatismo, sui contenuti, sulla credibilità del programma, sulla assicurazione che, liberatisi degli alleati riottosi, stavolta potranno realizzarlo davvero ecc. ecc. : e per fortuna, aggiungo io, se no altro che sconfitta, sarebbe stato un tracollo.
Ero sinceramente intenzionato a provarmi a confutare i tuoi argomenti in merito, gianni, purtroppo non li trovo: a parte la narcisistica rivendicazione di non averne mai letto uno (di programma), vedo un’affermazione apodittica (“Sono la conseguenza di una visione riduttivamente aziendalistica ed amministrativa della politica” e perchè? qual’è il nesso?), e un’altra (“Dei pipponi illeggibili”) inconferente visto che attiene non al concetto di programma, ma semmai ad esempi di concreti programmi fatti male e proprio per questo da criticarsi (tipo quello prodiano dell’ultima volta).
Mi proverò allora ad esprimere in positivo quello che penso io: i programmi sono l’essenza della politica poichè sono progetto e obbiettivi, sono la traduzione in plausibili scelte operative del progetto di società che porta avanti una parte politica.
Ragionando diversamente, invece, la politica rischia di ridursi a fumosa ideologia; o, peggio, si rischia di cadere in una concezione elitaria e paternalistica della politica, per cui ogni possibilità di un rapporto di comunicazione leale coi cittadini-elettori è consapevolmente negata in radice (della serie”qualcosa bisogna pur dirgli anche a quelli là che votano, ma, appunto, non ha nessuna importanza: lascino fare a Noi”).
Naturalmente poi tutti sappiamo che l’attuazione di un programma dipende anche dall’esito stesso delle elezioni (ne abbiamo avuto or ora un eloquente saggio con la vittoria “a metà” dell’unione), come pure potrebbe essere influenzata da eventi straordinari e imprevedibili ante elezioni: avere la necessaria maturità politica per interpretare il “patto elettorale” con una intelligente flessibilità spetta agli elettori, ma credere e impegnarsi sul serio in quello che si propone agli elettori, nonchè predisporre, per quanto possibile, tutte le condizioni (e si vedano per es. le candidature) per poterli attuare, è responsabilità dei partiti e delle loro leadership. Altrimenti il mandato politico diventa una presa in giro, o un atto fideistico.
Scusate ho spezzato, per non fare un papiro eccessivo.
Quanto al comunicato: “Il comunicato conferma non dei contenuti, ma un metodo” dice gianni, coerentemente con la sua svalutazione dei contenuti. Tradotto in pratica: “cercheremo di metterci d’accordo”. Vabbè…
Certo, dal tuo punto di vista, gianni, è un’interpretazione coerente; tuttavia se l’intenzione era tutta lì, allora bisognerebbe quantomeno ammettere che il comunicato è ipocrita e poco serio visto che i firmatari, a differenza tua, fanno esplicito riferimento al programma e anzi ne rivendicano orgogliosamente la perspicuità: “Il nostro programma sui diritti civili e sulle questioni che riguardano la vita delle persone parla chiaro e tutti siamo impegnati ad attuarlo”. Ohh, sentite che bello stile franco che c’hanno messo, da colloquio a quattr’occhi: il programma “parla chiaro”!
Io infatti ho detto che di per sè erano belle parole e non ci trovavo niente di male nel comunicato (salvo il fatto che questa esigenza di dover ribadire in campagna elettorale a pochi giorni dal voto la propria coesione la dice lunga sulla tenuta di questa, come ho fatto capire con un poco di ironia), ma che, appunto, volerci vedere una affidabile sintesi in tema di diritti civili e dintorni non aveva senso, essendo in realtà il programma ambiguissimo su di essi (@ l’anonimo: appunto, il programma dice diritti “delle persone” che convivono, ripetendo così l’assurdo del programma prodiano, poichè non essendo possibile giuridicamente riconoscere i idirtti delle persone che convivono, senza riconoscere per ciò stesso la convivenza, gli uni diranno che c’era un accordo sui CUS o simili, gli altri, di fronte a qualunque possibile disegno di legge, potranno sempre dire che non rientra negli accordi perchè finisce per riconoscere la coppia, la convivenza ecc., cosa appunto inevitabile, e non si limita a riconoscere i diritti delle persone, sicchè avranno sempre la scusa per opporsi a qualunque cosa in materia).
Gianni, vedo che hai difficoltà a leggere i commenti altrui fino in fondo.
Nella prima parte rispondevo sul piano personale perché hai fatto un attacco personale. Però hai ragione tu: bisognerebbe ignorarti e basta quando fai attacchi personali, non starti a rispondere. Farò così da ora in poi.
La seconda parte del commento, quella che ti è sfuggita alla vista, invece te la riposto qui:
“Non hai voluto rispondere all’obiezione centrale del mio post: una Binetti ti firma un documento di questo tipo e prima e poi ti dice che lei manco morta voterà alcunché che possa aiutare le persone omosessuali. Io penso che le parole in politica siano importanti e contino molto.
Firmare un documento politico sui diritti civili con Binetti e soci è, come già detto, un’azione connotante che fa chiarezza. Non trovo questo documento un errore, dal mio punto di vista. Se avessi curato l’immagine di chi lo ha firmato tra i laici del PD, invece, mi sarei molto preoccupato. Dopotutto le reazioni sono in maggioranza negative perfino in questo blog, immagina cosa accadrebbe se postassi la cosa sul mio, noto covo di estremisti senzadio.”
Se ritieni di rispondere, fai un fischio.
Anonimo ha scritto:
“I firmatari di questo documento si sono così impegnati in maniera ufficiale e tenere fede al programma che hanno già sottoscritto: un passo in più verso il riconoscimento dei diritti fondamentali oggi negati in questo paese.”
Certo, peccato che una di quelle firmatarie non ha votato nemmeno la Fiducia al suo governo, tanto per dire quanto tiene in conto gli impegni presi con i suoi colleghi di partito e con i suoi elettori.
Anellidifumo, non so proprio in quale parte del mio post tu veda un attacco personale. Mi rendo conto che i fumogeni siano bagnati, ma bisognerebbe almeno provare ad accenderli. Se non vuoi rispondere non farlo, muore mica nessuno. Al massimo chi legge si fara’ un opinione.
Sulla seconda parte ho risposto ampiamente all’ interno del mio post. Anche qui, vale quanto detto sopra.
Piergiorgio, ecco la tua “essenza della politica”:
‘Unioni civili
L’Unione proporrà il riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di un’unione di fatto, non è dirimente il genere dei conviventi né il loro orientamento sessuale. Va considerato piuttosto, quale criterio qualificante, il sistema di relazioni (sentimentali, assistenziali e di solidarietà), la loro stabilità e volontarietà.”
E’ dal programma dell’ Unione del 2006. Un pippone di 250 pagine illegibile e sommamente irrilevante, come questo paragrafo e le sue conseguenze dimostrano. E che io, come la quasi totalita’ degli elettori dell’ Unione, non ho mai letto. Fortunatamente.
In effetti non e’ sorprendente che idiozie come i “contratti con gli italiani” e i suoi derivati continuino ad affascinare quelli come piergiorgio. E’ solo un triste segno della decadenza della politica come espressione alta di civismo e di societa’.
ciao ivan..sono ancora in quel 30% di italiani indecisi. ho 23 anni, studio, lavoro e mi faccio in quattro ogni giorno, come molte persone qui in italia. sono delusa, amareggiata e sto tentando di convincermi chi possa rappresentarmi meglio, ma è un panorama così triste che l’unica via possibile sarà quella di laurearmi e andarmene all’estero. come hai fatto tu in fondo! mi sembrano tutti così contraddittori, poco coerenti e molto ammaliatori, dal primo all’ultimo, destra e sinistra. penso che nessuno ha saputo ascoltare la voce della gente, le richieste così semplici e banali delle persone. e mi rivolgo a voi perchè sono cresciuta con idee “sinistroidi”, ma che non vedo rispecchiate in nessuno.
la mia modesta opinione crede che un programma debba avere pochi ma fondamentali punti, in primis quello dello sviluppo economico del paese. da dove partire? semplice: riforma scolastica dalla scuola primaria all’università, lavoro tutelato per i giovani, casa. queste sono le basi da cui può nascere un paese migliore, noi purtroppo queste basi non le abbiamo, e invece di avanzare nelle classifiche europee, regrediamo ogni giorno di più. clima medievale in campo scientifico: discussione sulla legge 194, blocco della sperimentazione sulla pillola abortiva, difficoltà nella ricerca genetica (per esempio: è possibile che il cordone ombelicale possa essere donato per la ricerca solo in determinati orari della giornata?!).
io credo che questi siano solo briciole di problemi che abbiamo a monte..nessuno ha mai pensato a una legge elettorale che proibisca l’entrata in parlamento chiunque abbia una sentenza addosso, fino alla dimostrazione della sua innocenza? sono categorica è vero, ma vivo un’intolleranza costante nei confronti di politici che ci rubano soldi per uno stipendio ( euna pensione) che non vedrò mai neanche in 5 vite, che promettono e non mantengono, che si fanno i loro interessi una volta al potere, che se fregano di quello che pensiamo.
non so ancora chi voterò, se voterò. forse andrò alle urne con la richiesta di rifiuto del voto perchè nessuno mi rappresenta.
vivrò lo stesso, smetterò di lamentarmi ma disillusa a laurea conclusa andrò a cercare fortuna altrove, finendo di vergognarmi di esser italiana.
scusa lo sfogo, ma sei uno dei pochi che dà voce alle persone e l’ho sempre apprezzato!
in bocca al lupo,
caterina
Sono del tutto d’accordo con Piergiorgio, a cui faccio i miei sinceri complimenti per la capacità di analisi e la mancanza di superficialità e di supponenza.
I programmi sono le fondamenta di ogni azione politica: se sono pipponi illegibili vuol dire che non si è capaci di costruire niente oppure che si ha tutta la convenienza a far crollare l’edificio prima che sia compiuto (c’è chi fa la sua fortuna con le macerie)
Caro gianni, te l’ho già detto: un conto è il concetto di programma, altro sono i programmi concreti che i partiti propongono. Appunto! ‘E proprio per l’importanza fondamentale del programma, che, quando è fatto male o è ambiguo, esso merita la critica. Il programma concreto presentato agli elettori qualifica, insieme ad altri fattori, il partito che lo propone, soprattutto ne qualifica la serietà e credibilità.
Se invece si parte dalla tua idea che i programmi sono in sè e per sé delle scempiaggini, allora se ne giustifica ogni carenza, ambiguità, deficienza: tanto non servono a niente!
In una parola: proprio perchè per me il programma è importante, pretendo che un partito che si candida a governare il paese ne presenti uno serio, credibile, e non ambiguo su questioni fondamentali.
Tu invece tenti di giustificare l’ambiguità perchè tanto “i programmi sono stupidaggini”.
L’esempio da te riportato ne è, appunto, una perfetta riprova. Ed infatti è proprio il passo da me criticato nei post sopra. Peccato che su questa questione, il programma del pd di quest’anno abbia riproposto la medesima ambiguità.
Del resto, tutto questo discorso, se non facesse piangere, farebbe persino un pò sorridere vista la sua ovvietà in qualunque democrazia. La verità è che se stessimo parlando di qualunque altro argomento, fuori dai diritti civili, a nessuno verrebbero in mente certe trovate tipo che nei programmi si scrivono cose che non contano niente, giusto così per scrivere qualcosa, (pensate all’economia o al lavoro!). Le arrampicature sugli specchi invece fioccano, mascherate da nobili concetti di alta politica, quando si parla di diritti civili per un motivo molto semplice: che il pd sui diritti civili non ha una posizione chiara, ha una posizione ambiguissima, e non si è raggiunta nessuna vera sintesi in merito.
Infatti io dicevo: meglio starsi zitti ammettendo la difficoltà, piuttosto che invocare una insussistente chiarezza programmatica. Tanto (presumibilmente) lo votiamo lo stesso alla fine il pd (e noi in questo caso non è plurale majestatico ovviamente, ma sta ad indicare tutti quelli che possono prendersi la briga di leggere e di prestare attenzione ai comunicati stampa di esponenti minori del pd come quello in questione; gli altri ,invece, i veri indecisi un proclama così non li raggiunge nemmeno e su questi lidi difficilmente li vedrete).
Personalmente, l’ho già detto, io non nutro molta fiducia nel pd su questi temi. Non è per mala disposizione preconcetta vi assicuro, io ammiro (e anche invidio, se volete) l’entusiasmo e la convinzione che mettono in questo progetto persone come Ivan, o anche tanti che postano qui come Monica. ‘E semplicemente per esperienza del passato e del presente: la confermano, appunto, anche le vicende emerse in campagna elettorale. D’altra parte, viste le tante delusioni passate (e non parlo solo di diritti civili), è meglio mantenere un pò di sano scetticismo: almeno, dopo averlo votato sto pd, non potrò sentirmi disilluso.
Poi, oh, non è detto che quello che non si è raggiunto fin’ora, non si possa mai raggiungere in futuro. Forse è possibile: bisognerebbe aprire un’altra discussione. Tuttavia, per quanto riguarda le condizioni attuali sono convinto che la situazione è come l’ho descritta: su quei temi non c’è una vera convergenza.
P.S. visto che ormai siamo agli sgoccioli rinnovo l’in bocca al lupo ad Ivan. Ti ho visto sul palco ieri a MIlano dietro Veltroni: hehehe un figurone, ti hanno inquadrato parecchio. E, devo dire, piazza piena e “calda” almeno a vederla dalla tele, molto meglio della scenografia tardo-imperiale di quell’altro…mah…hai visto mai che?…ma non lo dico.
Ah, sorry, son sempre distratto, volevo ringraziare Antonella per la solidarietà.
Gianni, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Dici bene: chi legge si farà la sua opinione. Io ora me ne sono fatta una su di te.
anche se in ritardo vorrei chiarire e puntualizzare a Federico quanta battaglia abbiamo fatto e faremo ancora per sostenere la nostra causa, Federico vieni a vedere la realtà del circolo obama
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voluto da ivan e altri suoi sostenitori fra i quali anch’io
poi guarda quet’ altra discussione a che sintesi è arrivata
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inoltre se vuoi la mia pagina è
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ciao a presto sperando di non arrivare troppo tardi per farti cambiare visione