La candidatura a Sindaco di Roma di Franco Grillini – parlamentare per due legislature e storico leader dell’Arcigay, organizzazione di cui è Presidente Onorario – sta aumentando di molto la già notevole confusione che regna sotto il cielo del movimento GLBT (gay, lesbico, bisessuale e transessuale) italiano facendo a mio avviso molto più male che bene alla situazione della comunità gay italiana, che già è di per sé la più debole e meno tutelata comunità GLBT del mondo occidentale.
Dico questo dalla prospettiva di chi ha vissuto per anni all’estero e ha visto realtà dove i cittadini GLBT hanno già raggiunto, al contrario che nel nostro paese, la sostanziale pienezza dei propri diritti di cittadinanza: penso in particolare al Regno Unito e allo straordinario lavoro portato avanti da Stonewall, l’efficacissimo e potentissimo omologo di Arcigay nel Regno Unito.
Stonewall è un’associazione che si è pragmaticamente concentrata su specifici risultati da ottenere in via legislativa e che li ha puntualmente tutti ottenuti, creando anche un benefico effetto educativo sulla società britannica nel suo complesso. Questo fa di Stonewall una vera e propria potenza, forte e credibile sia con la politica che con la comunità GLBT perché ottiene risultati concreti, perché non è coinvolta in nessun business, perché è un interlocutore rispettabile nelle forme ma inflessibile nella sostanza. Per evitare evidenti conflitti di interesse, nessun esponente di Stonewall è mai diventato parlamentare eppure a Westminster (come a Downing Street) i gay sono di casa. Tutto il contrario che in Italia, dove abbiamo deputati G, L, B e anche T ma nessun peso politico nelle istituzioni e nel paese.
Mi è capitato spesso di sentirmi chiedere come io possa militare in un partito che ha sui diritti dei cittadini GLBT posizioni così più prudenti rispetto alle mie note rivendicazioni di piena parità, matrimonio e possibilità di adottare inclusi. Ebbene, io credo che il mio ruolo di politico sia completamente diverso da quello di chi si occupa di fare lobbying a tutela di un determinato gruppo o categoria, come fanno Stonewall o l’Arcigay, posto che il compito di chi fa politica è esclusivamente quello di fare le leggi nell’interesse generale.
E’ per questo che io faccio orgogliosamente e senza fatica politica nel PD anche avendo una storia e una posizione molto netta sui temi della sessualità e della famiglia: perché come uomo politico milito nel mio partito sulla base della sua piattaforma complessiva, per la sua visione riformista della società, perché ne approvo completamente il programma di governo ed in particolare il continuo e meritorio sforzo di sintesi tra culture diverse che ne costituisce la parte più ricca e innovativa, il che poi non mi impedisce ovviamente di lavorare con impegno dentro al partito – come quando ho proposto la norma antidiscriminazione che è contenuta nello Statuto del PD e che espressamente cita l’orientamento sessuale – per poter modificarne in futuro le posizioni in una direzione più vicina a quella espressa dalla sinistra riformista in tutta Europa.
Avere persone che ricoprono cariche istituzionali in quanto espressione diretta di questo o quel gruppo di interessi è invece tipico di società corporative come purtroppo è ancora la nostra: questo è ciò che ha fatto la fortuna di partiti e gruppi tematici quali il Partito Pensionati e la Federcasalinghe che hanno finito con il favorire più le carriere politiche dei loro dirigenti che gli interessi dei propri iscritti. Questo vale anche per la comunità GLBT: chi rappresenta la comunità dovrebbe farlo da una posizione di indipendenza che consenta di interloquire efficacemente con qualsiasi maggioranza; e di converso le persone GLBT che fanno politica non dovrebbero mai perdere la propria autonomia di giudizio nella loro azione politica e la propria responsabilità nei confronti dell’intero corpo elettorale secondo il dettato costituzionale per cui ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione.
Per questo motivo credo come politico e come omosessuale che la candidatura di Grillini a sindaco della capitale non debba in nessun modo configurarsi come una candidatura gay o dei gay, a meno che non si voglia far ulteriore male alle persone GLBT di questo paese, già sufficientemente prostrate e in difficoltà per finire anche ghettizzate in uno spazio politico angusto e colpite dall’insuccesso di una candidatura di per sé essenzialmente minoritaria. Chi, come Grillini, dice di volere un paese veramente laico dovrebbe fare il primo sforzo di laicità rinunciando a rivendicare aprioristicamente la rappresentanza di un’intera categoria di cittadini: siano essi i pensionati, le casalinghe o le persone GLBT. Se vogliamo immaginarci un paese più avanzato del nostro chi vorrà votare Grillini dovrà farlo non certo per il suo orientamento sessuale o solo per la sua piattaforma sui diritti civili: la scelta per Grillini dovrà essere un gesto di approvazione della sua intera piattaforma e una manifestazione di fiducia per lui come il miglior sindaco di Roma, null’altro.
Invece che mettere insieme piccoli pacchetti di voti, chi avesse veramente a cuore il destino della comunità GLBT di questo paese dovrebbe seriamente lavorare a preparare il giorno in cui potremo anche a Roma o a Milano, come a Parigi o a Berlino, avere sindaci come Bertrand Delanoë o Klaus Wowereit: entrambi gay ma entrambi capaci, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, di rappresentare la propria comunità – con prestigio e credibilità – nella sua interezza.
49 risposte a “Non contarsi, ma contare”
Oh, veh. La prima volta in cui sono d’ accordo al 100 per cento con Scalfarotto.
Si vede che gli fa bene frequentarmi.
😉
sono molto daccordo
direi che un discorso molto simile si potrebbe fare anche per le donne in politica
oltretutto ho paura che grillini finirà con un risulatto irrisorio
mettendo ancora più ai margini la comunità GLBT di cui vuol farsi unico rappresentante
cmq… non dovevamo candidare rutelli
non è in linea con il concetto di di rinnovamento e nuova stagione del partito
Ivan, quello che tu dici calza perfettamente in qualsiasi paese civile, in Italia non siamo così avanti. Non c’è un movimento GLBT che possa dall’esterno essere un valido interlocutore come stonewall, non ci sono politici interessati “nella sostanza” ad aprire un confronto, ed a farsi portatori di questo tipo di sintesi. In più il voto a Grillini, non si può e non si deve configurare come voto solo gay. Molti gay non lo voteranno, perchè voteranno Alemanno o Rutelli. Ma sento anche tanti etero che voteranno Grillini, perchè stanchi di personaggi come rutelli e del modo con cio vengono imposti a dispetto delle “regole nuove” del partito, stanchi di avere una città con gli stessi equilibri di potere da 20 anni a questa parte, tante donne perchè lo considerano invotabile per la sua posizione pro-astensionismo sul referendum per la legge 40. Non facciamo l’errore di pensare che quello che vuole essere un voto di protesta per temi molto vari, si riduca alla conta del voto gay. NON è solo questo.
Un Bacio
Quoto Giulia al 100%.
Sono etero e voterò Grillini perchè sono affezionato alla mia coerenza: rutelli ha a cuore i diritti civili come io il futuro der banana. E come dice LauraTS non doveva essere candidato, per tutti i motivi che tutti sappiamo.
Se vuole il mio voto se lo deve guadagnare.
Quoto Giulia al 100%.
E aggiungo che al secondo turno voterò Alemanno. Perché come persona che è sempre stata di sinistra, così il mio voto conterà due volte: non solo un voto sottratto alla “sinistra”, cioè a Rutelli, con l’astensione (la scelta di molti miei amici), ma anche un voto aggiunto all’avversario di Rutelli, che è un clericale come lui, ma almeno sta dalla parte giusta, cioè a destra; inoltre, lui non è stato imposto ad un elettorato con cui non c’entra niente, a differenza di Rutelli, per opachi maneggi tra burocrati di partito.
Se Alemanno vincesse (ma purtroppo questo non succederà) sarebbe una sconfessione per tutti quelli che per motivi personali sono già saliti sul carro del futuro vincitore (prima fra tutte la Regina dell’Incoerenza, Imma Battaglia)… e non l’hanno certo fatto per i diritti LGBT, ma per piccole ragione di bottega. Il movimento LGBT non ha bisogno di inciuci, ha bisogno di capire che è meglio un nemico onesto che un falso amico.
Vorrei concludere affermando che il voto a Grillini non è un voto gay, è un voto LAICO. Una parola che ormai nel PD fa paura, ma che ancora ha un suo peso culturale. E anche elettorale, come vi accorgerete.
Certo, a me toccherà tapparmi il naso e votare un postfascista. Ma ormai tanto a tapparmi il naso mi ci aveva già abituato il mio ex partito, che sareste voi.
“Non facciamo l’errore di pensare che quello che vuole essere un voto di protesta per temi molto vari, si riduca alla conta del voto gay. NON è solo questo”
Forse, ma è passato esattamente questo concetto.
Questo ha strombazzato a mezzo mondo Grillini.
Ma se i risultati saranno irrisori, come si faranno i conti dopo?
E poi sinceramente mi sembra triste chiedere il voto perchè si è gay.
Cosa centra la preferenza sessuale con fare i Sindaco?
Perlomeno poteva incentrare la sua candidatura su altri temi, non puntare l’attenzione sul suo essere omosessuale… che è un dato di fatto… ma cosa centra con la candidatura a Sindaco?
Obama è nero… ma non fa una campagna in quanto uomo di colore.
…e secondo me questp èun suo punto di forza
Io rispetto le scelte e le opinioni di tutti, anche quelle che non condivido, ovviamente. A roma i giochi politici (e immagino anche le pressioni cattoliche) hanno fatto si che che, prima della candidatura di Grillini, si potesse votare solo candidati sindaci che definire conservatori è far loro un complimento. In questa ottica per me, eterosessuale e genitore, il voto a Grillini è l’unico modo per esprimere la mia richiesta di laicità, di rispetto delle minoranze e dei diritti civili. (e non mi si dica che stiamo parlando di elezioni amministartive, le amministrative di Roma hanno sempr eavuto grande valenza politica). Prima della candidatura di Grillini avevo deciso di non votare, ora almeno potrò esprimere il mio pensiero, e questo è purtroppo il massimo che posso fare. Grillini non è il candidato della comunità GLBT,anche se è evidente che ne chiede il supporto proprio in ragione dell’essere (la comunità GLBT … o meglio le persone GLBT che non esiste una comunità GLBT organizzata e strutturata, a Roma) una delle comunità oggi più penalizzate ed i cui diritti sono sistematicamente ignorati.
Poi alla fine Rutelli sarà sindaco di Roma, e questo temo sia inevitabile, ma alemno che sia al secondo turno. E sono certo che sarà (in base al suo programma) un sindaco peggiore di Veltroni, che non è stato (per molti motivi) un gran sindaco, tutt’altro.
la sua candidatura non è solo perchè è omosessuale, invito a leggere alcune faq al link di seguito.
http://www.grillinisindaco.it/?page_id=169
Inoltre è chiaro che un voto di protesta è un voto di protesta…! non stiamo valutando lo spessore e la sostenibilità finanziaria del suo programma, non è questo il tema.
In più il dovermi turare il naso questa volta, dopo essermelo turata TUTTE le volte precedenti, non mi mette particolarmente in crisi.
P.S.: a proposito del titol del post: a volte bisogna contarsi, per poter contare!
già a Roma c’é il problema Rutelli, io non ci vivo piu’ quindi il problema non mi si pone. già davo segni di insofferenza al suo secondo mandato, figuratevi ora dopo la sua “brillante” parentesi nazionale.
la cosa miglore nel migliore dei mondi sarebbe votare una candidato perché lo si vuole e non perché si vuole votare “contro”. ma si sa non sempre vanno cosi’ le cose nel mondo reale.
il vero rischio é che Grilini si trasforma in macchietta, “simbolo di”. ed é quello che non deve fare.
poi ripeto secondo la mia concezione della politica, Grillini deve presentarsi come simbolo di roma e di tutti i romani. come appunto Delanoe che si presenta per rappresentare Parigi ed i parigini non per i gay. Delanoe non é una caricatura (anche se poi la sua piacioneria….)
detto questo pare che il PS oggi, come i Radicali ieri, hanno un serio problema di accesso ai media .ragione per cui non possono spiegare e sfumare le proprie ragioni = questo vuol dire che risulta ancora piu facile caricaturizzare Grillini, come ieri si faceva con i radicali.
comunque secondo me Alemanno un po’ a Rutelli lo farà sudare.
Alcune delle considerazioni che fa Ivan possono essere considerate valide, ma non ci spiega perché una comunità glbt organizzata dovrebbe votare e sostenere un PD omofobo, integralista e conservatore. Perché c’è lui che forse tra 20 anni lo avrà modernizzato? Perché devo votare chi mi insulta? chi danneggia le mie richieste di diritti? NON ha senso. come un omosessuale sereno può dare il suo sostegno a un partito omofobo senza perdere dignità?
Se il pd avrà il mio voto “gratis” cioè senza offrirmi nulla in termini di programmi e idee non avrà nessun interesse a offrirmi mai nulla neanche in futuro. In un mio post ho provato a spiegare perché oggi chi è laico davvero dentro il PD dovrebbe lavorare alla sua sconfitta.
Le tue ragioni per fare politica nel PD possono essere molteplici, tutte legittime e rispettabili. Sicuramente oggi non rappresenti, però, né un difensore avanzato della battaglia dei diritti civili, né tantomeno un inerlocutore credibile del movimento glbt italiano (quello che abbiamo). Anche perché al di là del tuo essere omosessuale non credo che al suo interno tu ti sia mai impegnato o confrontato. La tua accetazione supina e acritica di tutto quello che il PD ci riversa contro ti fa anzi complice di fatto di una politica omofoba, come altri prima di me hanno segnalato, alla stregua dei capibaracca ebrei nei lager che i nazisti costringevano ad essere allo stesso tempo tragicamente vittime e carnefici del loro stesso popolo.
Quanto a Grillini e Rutelli io mi sento molto più rappresentato dal primo (non perché gay, ma perché autenticamente laico e riformista) che dal secondo che già in passato ci ha ingannati e illusi, non mantenendo le promesse, e che ha portato in Parlamento Binetti e i Teodem. Queste considerazioni valgono non solo per la comunità glbt ma per tutti coloro di sinistra, riformisti, laici, cattolici di sinistra, donne e femministe, democratci che vogliono poter scegliere davvero. Il progetto di Rutelli semplicemnte non è credibile e non ha senso neanche nel quadro di un PD che dice di voler portare avanti i giovani e le nuove generazioni di amministratori. Forse per lui sarebbe stata meglio una dignitosa pensione.
Quanto al contarsi e contare… tu credi che se non avessi preo oltre 20.000 preferenze alle primari del 2005 (in cui erroneamente ti sostenni) saresti dove sei e conteresti qualcosa? Si conta per le idee che si esprimono, ma anche per i numeri che si rappresenta.
Senza quella battaglia, allora sicuramente perdente ma tuttavia puramente e fortemente simbolica, non saresti dove sei a pontificarci dall’alto della tua esperienza internazionale. E dovresti ringraziare anche tutti coloro che resero possibile la tua candidatura organizzandola e che come me la sostennero e animarono…
Molte di quelle persone oggi sostengono Grillini, perché ci credono e vedono nel PD una forza coservatrice. Di questo dovresti, anche politicamente, prenderne atto.
Quanto al contarsi e contare… tu credi che se non avessi preo oltre 20.000 preferenze alle primarie del 2005 (in cui erroneamente ti sostenni) saresti dove sei e conteresti qualcosa? Si conta per le idee che si esprimono, ma anche per i numeri che si rappresenta.
Senza quella battaglia, allora sicuramente perdente ma tuttavia puramente e fortemente simbolica, non saresti dove sei a pontificarci dall’alto della tua esperienza internazionale. E dovresti ringraziare anche tutti coloro che resero possibile la tua candidatura organizzandola e che come me la sostennero e animarono…
Molte di quelle persone oggi sostengono Grillini, perché ci credono e vedono nel PD una forza coservatrice. Di questo dovresti, anche politicamente, prenderne atto.
@Andrea Maccarrone
“Molte di quelle persone oggi sostengono Grillini, perché ci credono e vedono nel PD una forza coservatrice”
Secondo te come mai Veltroni e il Partito Democratico ricevono l’appogio da tutti i leader progressiti europei, compreso Zapatero?
ciao
laura
Quoto Giulia al 100% e non solo per motivi affettivi.
E aggiungo: Non votiamo Grillini perchè è gay o perchè farà politiche gay. Votiamo Grillini per contarci, perchè ci ingorano, perchè ci contrappongono alle famiglie, perchè non ne possiamo più di essere l’argomento tabù della politica.
Stiamo votando una bandiera. Un’idea, un sogno. Non una persona.
Ivan, mi dispiace che su questa cosa non siamo d’accordo. Tu sei troppo avanti, hai vissuto a Londra. Non conosci Roma, le sue dinamiche GLBT, la comunità GLBT, il desiderio di laicità che c’è.
Questo WE si scriverà un capitolo di storia nuovo del movimento GLBT. Mi dispiace che un amico come te, carissimo, a chi voglio bene, non ne faccia parte, restando in compagnia di personaggi quali Imma Battaglia (che ti cacciò dal Gay Village), Cecchi Paone (che insultava il PD a piazza Navona solo un anno fa!!!!)
Pensaci.
Cara Cristiana,
i paesi non diventano civili da soli, diventano civili se li facciamo tali tutti insieme ponendo in essere una serie di azioni civili.
In Gran Bretagna solo 20 anni fa avevano la Thatcher che approvava la “Section 28” e hanno saputo credere e volere che il mondo potesse cambiare. Oggi, dopo soli 20 anni, siamo qui a dire che da loro si può e da noi no, che loro sono “avanti”. Non è così, Cristiana, noi siamo avanti se ci portiamo avanti e chi ha responsabilità politiche – come me e come te – ne è doppiamente responsabile.
In un paese civile le minoranze non contano perché sono piccole o grandi: nessuno, per fortuna, avrebbe l’impudenza di mettersi a contare quanti sono gli ebrei in Italia per sapere se rispettarli oppure no. Le minoranze vanno tutelate e rispettate comunque, piccole o grandi che siano.
Chi va a contarsi sperando di far leva sul numero deve poi accettarne le conseguenze se il numero risulta più piccolo di quanto ci si aspettasse. Ecco, io credo che la responsabilità di Grillini, tua e di chi sta facendo questa campagna sia quello di esporre un’intera comunità all’alea di una scommessa. La scommessa dei diritti di tutti sulla roulette della candidatura di uno solo.
Vorrei chiarire che io, in quanto gay e in quanto italiano, non mi sentirò accreditato a rivendicare più diritti perché Grillini andrà bene domenica e non mi sentirò diminuito di una virgola se Grillini andrà male. Del resto, se fossi un pensionato, non legherei di certo i miei destini a quelli di Fatuzzo: questa, come ho detto, è una logica corporativa che niente dovrebbe avere a che fare con i diritti delle minoranze o delle fasce più deboli in un paese democratico e civile.
Voti pure Grillini chi pensa che sarà un ottimo sindaco di Roma, non lo voti dunque chi crede così di rendere meno omofoba e intollerante questa nostra nazione.
O, almeno, not in my name.
Ivan
@ Laura: Semplice perché hanno da anni rapporti personali diretti con tanta della sua dirigenza, perché il PSE teme di perdere il peso politico dei deputati italiani ex DS al Parlamento Europeo (per inciso i deputati del PD sono ancora divisi in due doversi gruppi in Europa), perché non conoscono a fondo le dinamiche politiche e il dibattito che si svolge in Italia e vengono illusi (e ingannati) dalle poche, vaghe, opinabili parole sui diritti e da una stampa che dà poca copertura ad altre forze più piccole, perché dalla parte del PD sta la tradizione politica dei Ds che era il principale avversario di Berlusconi e interlocutore riformista del Paese…
Ma se mi consenti quei leader, In Europa come nei loro Paesi, si esprimono in modo molto diverso sulla laicità e dimostrano molta più coerenza e coraggio nei rapporti con la chiesa, e per questo coraggio sono spesso vincenti! Veltroni si può vantare di stringere le mani di chi vuole ma poi fa politiche molto diverse da noi. I fatti sono puramente questi!
Sulle questioni dei registri civili a Roma, per cui erano state raccolte oltre 10.000 firme non ha voluto nemmeno dedicare mezz’ora al confronto con le associazioni promotrici (Bertone segretario di Stato vaticano lo ha incontrato però proprio in quei giorni) non si è presentato in aula Giulio Cesare e ha imposto un voto compatto per il no (assieme a tutta la destra)! Questo sarebbe l’attegiamento di un partito democratico riformista che guarda con apertura e rispetto ai cittadini e alle iniziative della società civile?
Considero l’Italia un paese privo di solidarietà, a parte quella un pò pelosa delle realtà cattoliche.
E questo si ripercuote anche nella realtà gay. Le realtà che conosco io sul versante Arcigay sono quelle di Torino e Bologna, dove le cose più aggregative sono le serate danzanti per vedere di trovare marito. Non c’è molta ambizione per sè o per gli altri. Molti gay italiani ancora pensano che il matrimonio sarebbe solo l’espressione di un mondo ipocrita e svantaggioso per il benestante. Mi viene ripetuto che il vero amore non ha bisogno di vincoli.
Ma cosa vuol dire? Dovremmo avere l’ambizione, prima di tutto, di avere i diritti. Dopo ognuno gestisce la propria vita come vuole.
Ed ecco perchè nessun candidato convince mai abbastanza, perchè alla fine ognuno pensa a sè e Dio per tutti.
E credo che questa sia la grande differenza con gli altri paesi europei, dove anche le drag queen quando è il momento, con tacco o senza, scendono in pista (e non solo in discoteca) per chiedere i “diritti”. Invece noi abbiamo Platinette e quant’altro.
Quando cambieranno gli italiani?
io invece penso che i molti esponenti europei preogressisti (un po’ troppi per essere un abbaglio) danno fiducia al progetto perchè si rendono conto che per fare dell’Italia un paese migliore per tutti ci vuole un grande e forte partito progressista
quel partito è il Partito Democratico
migliorabile?
certo
ma è lì che si gioca la partita
p.s. e cmq sono daccordo con Scalfarotto
rispetto al fatto che bisogna modificare questa impostazione corporativistica a cui siamo abituati
Arcigay faccia il suo lavoro
e i Partiti facciano il loro
ma è così difficile da accettare il fatto che Grillini, come dimostrato dai commenti su questo blog, non raccoglierà il solo voto dei gay?
Perchè non possiamo ammettere che candidare Rutelli a sindaco sia stato un errore madornale da parte del PD?
Perchè non possiamo ammettere che un partito è fatto di persone con spirito critico, e che quindi andavano interpellate in qualsiasi modo (costituente nazionale, assemblee regionali, sondaggio web, ecc), e non di sudditi?
Perchè non riconosciamo il diritto di tante coppie (etero od omo che siano) di opporsi ad un personaggio che da posizioni istituzionali si permise di invocare l’astensionismo al referendum?
Perchè non diamo la possibilità a tutti quelli che CREDONO nel rinnovamento, di non votare per chi corre per il TERZO mandato di sindaco?
Ecco.. continuare a dire che Grillini prenderà voti solo dai gay, a mio avviso, è strumentale.
“Ecco.. continuare a dire che Grillini prenderà voti solo dai gay, a mio avviso, è strumentale.”
Mi sta bene
però cosa dovrei capire quando Cristiana dice
“Votiamo Grillini per contarci, perchè ci ingorano, perchè ci contrappongono alle famiglie, perchè non ne possiamo più di essere l’argomento tabù della politica.
Stiamo votando una bandiera. Un’idea, un sogno. Non una persona.”
contarci
contarci chi?
il voto gay?
il voto vicino ai gay?
il voto dei laici?
ma s epoi la scommessa va amle
magari malissimo
cosa significherà
che i diritti delle persone omosessuali non vanno difesi… perchè non sono poi così tanti
o perlomeno non così interessati…
io ho paura di questo.
Vorrei dire che sono al 100% d’accordo con Ivan, che stimo e ammiro per le sue idee, il suo coraggio e il suo modo di fare politica – indipendentemente dal suo orientamento sessuale, che per me è irrilevante, sinceramente. Stessa cosa vale per quel che riguarda il voto alle donne: non è che perché sono una donna, allora voto sicuramente una donna alle elezioni, a prescindere…
Tanto per fare un esempio, la Finocchiaro è un’ottima persona e ottima donna politica, certamente se fosse nella mia circoscrizione la voterei; una come la Madia, magari no [N.B. So che non si possono esprimere preferenze in Italia, ma all’estero – va a sapere perché – invece si; almeno un vantaggio di non votare in Italia c’è…]
Riguardo a Grillini: sinceramente non lo conosco bene, ma non è che mi abbia mai impressionato per le sue idee e capacità politiche; per di più, al di là delle battaglie a favore dei gay (tra l’altro condotte con una strategia sbagliata, almeno secondo Ivan), non è che io mi ricordi sue dichiarazioni e battaglie politiche particolarmente memorabili (forse mi è sfuggito…). E qual è stata comunque la sua esperienza politica finora, che permetterebbe di giudicare se sarà o no un buon sindaco di Roma? Insomma, non so su quale base si possa sostenere che Grillini otterrà un grande successo anche tra i non GLBT (forse qualche voto di protesta, tanto per non votare per i candidati principali, ma a parte questo…?). Comunque dopo le elezioni si vedrà facilmente chi aveva ragione.
Laura
P.S. Tanto per chiarire, neanche Rutelli mi piace particolarmente – ma questo passa il convento del PD… – ma almeno lui è già stato sindaco di Roma, e a detta di molti neanche cosi’ malvagio…
“Tanto per chiarire, neanche Rutelli mi piace particolarmente – ma questo passa il convento del PD… – ma almeno lui è già stato sindaco di Roma, e a detta di molti neanche cosi’ malvagio…”
ma noi non siamo quelli per l’innovazione? non siamo quelli per a volte il cambiamento porta risultati migliori dell’esperienza? Non siamo per un ricambio generazionale?
@Laura TS devi capire che lei vota Grillini per quello che dice, ma non possiamo pensare che tutti quelli che voteranno Grillini lo faranno con le stesse intenzioni. tutto qua. Se la scommessa va male, a mio avviso, proprio per quanto detto da Ivan non c’è da preoccuparsi, le minoranze vanno tutelate INDIPENDENTEMENTE dalla loro consistenza o no? Certo l’obiettivo è fare andare Rutelli al secondo turno.
Forse poi qualcuno del PD si chiederà dove sono finiti in 2 anni circa il 20% dei voti di Veltroni…e chissà che non gli si illumini la mente..
Caro Ivan, cari tutti, vivo a Milano per cui la questione mi appassione molto dal punto di vista ideale.
Grillini è il campione indubbio di una cultura laica e riformista da cui mi pare proveniamo tutti. Questo sarebbe già motivo sufficiente per contrapporlo agli altri candidati e a scegliere di votare lui.
Il mio segretario di partito, Veltroni, lo dice sempre che la cultura è il fondamento della società, la base senza la quale qualsiasi politica è senza prospettiva e grazie alla quale le società crescono e così anche le economie e il benessere dei cittadini, che dovrebbe essere l’obbiettivo delle politiche che a noi stanno a cuore.
Beh Grillini di quella cultura è impregnato tanto che ne è divenuto un simbolo, tanto che un partito fondato su quella cultura lo ha scelto come campione per l’arena di Roma, contro un big come Rutelli e contro un Alemanno che ha forti consensi nella capitale. Grillini ha speso metà della sua vita per guadagnarsi questo totem prima come leader del movimento LGBT per i diritti civili e poi come politico dedicato a tutte le battaglie per la laicità delle istituzioni. Ma Grillini è stato per lungo tempo anche amministratore a Bologna, una delle aree meglio amministrate del Paese e conosce bene le dinamiche sottese alla trasformazione delle idee nelle migliori politiche possibili per l’amministrazione.
Per chi non lo conoscesse per nulla sul suo sito http://www.grillini.it c’è il resoconto di tutta l’attività parlamentare dalla scorsa legislatura. Un sito zeppo di attività politiche che spaziano dalla lotta alla legge Giovanardi che voleva chiudere tutti i locali alle due di notte, alle innumerevoli sedute in commissione per regolamentare la prostituzione, alle battaglie per il testamento biologico, alla eroica lotta contro la legge 40 e mille altre cose importantissime. Non si può proprio pensare che Grillini sia solo il paladino dei diritti dei cittadini LGBT e leggendo quelle pagine non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Imbarazzo… anche per le azioni politiche di Rutelli dal giugno 2000 ad oggi. 8 anni alla rincorsa della patente di soccorritore vaticano ad ogni costo… ogni costo, anche quello della propria origine libertaria.
Marco Volante
Sono d’accordo con Ivan: la candidatura di Grillini non è una candidatura gay. Dopotutto, anche Rutelli probabilmente non è etero, ma i due candidati non potrebbero essere più diversi. Si vota Grillini per il suo programma, per la sua storia personale, per ciò che ha promesso di fare come sindaco di Roma. Non certo perché a letto va con uno del suo stesso sesso.
La candidatura di Rutelli è sbagliata, sotto molteplici profili, non ultimo il fatto che è stato sindaco già per due mandati e ricandidare lui fa pensare che il PD non avesse altri cervelli da prestare a Roma, cosa ovviamente non vera. Rutelli è l’uomo di Ruini, il garante del patto con l’Opus Dei, colui che ha portato la Binetti in Parlamento, ed è un voltagabbana. Ha cambiato più partiti lui che schieramenti Mastella, per dire.
Che poi Rutelli e Veltroni abbiano rappresentato un netto miglioramento rispetto ai Carraro e ai Gerace precedenti, non ci piove. Ma sono sicuro che anche Grillini, dall’alto della sua esperienza di parlamentare e di consigliere provinciale, saprebbe essere un sindaco saggio e competente.
Ivan, solo un’altra cosa: spero che questo appoggio che dài a Rutelli sia una cosa vera, una cosa tua. Che tu credi davvero che Rutelli sia il candidato giusto, quello che voteresti con entusiasmo. Sarebbe davvero triste sapere che appoggi Rutelli solo in quanto “è il candidato del PD”.
Io voglio proprio credere che sia invece un appoggio genuino il tuo. Così come quando firmi documenti con la Binetti. Posizioni di questo tipo, se sono veramente sentite, aiutano moltissimo il dibattito politico, secondo me. Ti danno un profilo chiaro e ti fanno uscire dall’ambiguità. E, spero, siano comprese completamente da gente come Cristiana.
Ivan abbi pazienza: non mantengo la promessa e aggiungo una ulteriore riflessione. Parliamo di Francesco Rutelli, colui che pochi anni fa invitò all’astensione sui referenedum per la Legge 40, quella che proibiva e proibisce l’inseminazione artificiale alle coppie sterili. Se non erro, a quel referendum tu Ivan andasti a votare eccome. Facesti campagna, ti schierasti in un modo che, secondo me, ti fece onore. Fu uno dei tanti punti di contatto tra te e un certo tipo di elettorato, nel quale mi ritrovo ancora anche io.
Oggi appoggi un uomo politico che quel referendum contribuì (in modo schiacciante) a bocciarlo, e vai contro a Grillini, che per quel referendum non solo raccolse le firme, ma fece una campagna sfegatata, quasi quanto la tua.
Intendiamoci: non c’è mica nulla di male, in politica solo gli idioti rimangono sempre delle stesse idee. Certo, cambiarle completamente nel giro di due anni non è nemmeno da scienziati della politica, ma è comunque legittimo, ci mancherebbe.
Ivan, sei straordinario davvero. quello che dici e come lo dici ti rende grandemente onore. Io spero di avere un deputato come te e in ogni caso già ho un dirigente nazionale del partito democratico che è esattamente quello dei miei sogni.
Sì è una sviolinata confesso, ma la vicenda di grillini e della scelta di tanti del pd di votarlo mi annichilisce e mi fa pensare che è davvero difficile portarsi avanti qui da noi.
Quoto Ivan in pieno. Grillini non è il rappresentante del voto gay, né deve essere il rappresentante della laicità.
Ricordiamo che si candida per un partito pieno di presenzialisti televisivi e che ha fra le su fila De Michelis e gli altri eredi di Craxi, ovvero quelli che fino a qualche giorno fa sostenevano il “principale esponente della coalizione a noi avversa”.
Un partito che pur di far caciara e apparire ha provato a dare una poltrona a Mastella, ha sostenuto che Gesù era socialista e si è coperto di ridicolo coi manifesti di una sua candidata, ex pornostar, fotografata di culo, roba che neanche i berluscones ancora ci avevano pensato a fare. Se questo deve essere il partito che rappresenta la laicità in Italia, allora forse si capisce perché Zapatero sostiene il PD e non loro… in confronto a questi residui della prima repubblica con una campagna di comunicazione da basso marketing politico il PD dovrebbe esser votato a narici aperte, altro che turarsi il naso!
Se poi mi dite che non condividete i socialisti ma li votate per protesta, allora mi viene in mente la battuta di Zucconi sul marito tradito che per far dispetto alla moglie si evira.
Oppure, dato che il PD è l’unico partito che può portare avanti una discussione sulla laicità, e voi votate contro… questa definizione di stupidità:
Una persona stupida è chi causa un danno ad un altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.
Davide, a Roma c’è il voto disgiunto.. non so se conosci la pratica, ma è quella cosa che ti permette di votare una lista e contemporanemente un candidato che quella lista non appoggia. Alias nulla vieta di votare Grillini e di votare PD.
La discussione quindi, se non vogliamo andare fuori tema, è solo chi scegliere tra Grillini (persona) e Rutelli (persona); e non quale lista scegliere.
Puoi, alla luce di questo, riformulare un tuo pensiero non insultante? grazie.
@ laura ts:
“contarci chi?
il voto gay?
il voto vicino ai gay?
il voto dei laici?”
Ci conteremo, laura e troveremo anche, tra noi,
tutti questi e tutti quelli che credono che la laicità sia un dovere civico.
Tutti quelli che sono, come Zagrebelsky, contro “l’etica della verità”.
Tutti quelli che, potendo, scelgono o rifiutano la persona.
Tutti quelli che vogliono diritti per chi non ne ha.
Tutti quelli che apprezzano la coerenza e respingono i compromessi di comodo.
Tutti quelli che pensano che Rutelli sia l’antitesi di tutto questo.
E se tu vivessi a Roma saresti con noi.
Davide, sei talmente bassamente fazioso che non meriti neppure risposta! Non so se Grillini o Socialisti possano essere rappresentanti della laicità, e se mirano ad esserlo in esclusiva. Sicuramente Rutelli, Binetti e Veltroni non potranno esserlo mai!
Rispetta di più chi la pensa diversamente da te e lascia liberi gay e laici di scegliersi i loro rappresentanti come meglio credono. Vuol dire che noi avremo Grillini e tu ti terrai il generale del Vecchio che pensa al nonnismo educativo e ai bordelli per i soldati in missione, la Binetti che va in parlamento in cilicio, la Madia che non si capisce come mai sta lì dove sta, la storica leader del movimento per i diritti omosessuali Paola Concia, il grande laico ministro dell’istruzione Fioroni, e poi ancora Bobba, Carra, Baio Dossi, Calearo e i cari firmatari dei docmenti sui diritti assieme al caro Ivan.
Ognuno ha quel che si merita!
@Giulia
voto disgiunto o no, per me se si crede in un progetto non gli si vota contro per protesta, sarebbe fare come gli ex ministri ora arcobaleni che scendevano in piazza contro il governo che loro stessi rappresentavano. A chi possa servire questo proprio non lo capisco, se non a farsi del male da soli.
Che poi questo farsi male da soli a costo di fare del male anche agli altri, senza trarne alcun vantaggio, coincida con la definizione di stupidità data da Carlo Cipolla, Professore Emerito di storia Economica a Berkeley, ammetto che non è neanche un’idea mia, ma gira in rete da un po’. Da ex “coglione” e ora “grullo” come sono, invitarvi a non fare un “muoia sansone con tutti i filistei” mi sembrava necessario.
io non voterò contro il PD… io voterò per il PD E per Grillini.
Quindi si evince che l’unica cosa che non faccio è votare Rutelli.
E questo proprio perchè credo nel progetto del PD, e questa candidatura non ha niente a che vedere con quel progetto.
Se mi spieghi qual’è il progetto che votando PD e non votando Rutelli osteggio riesco a seguirti altrimenti no.
@ Andrea
Credo che il dovumento firmato da Ivan e la Binetti insieme, oltre agli altri, dica molto su cosa possa fare per la laicità il PD. A me sembra che la faziosità stia in chi si ostina a odiare delle persone solo perché di matrice cattolica, quando invece sono disponibili al dialogo e solo grazie ad esse si riuscirà a ottenere qualcosa dei diritti che giustamente richiedete. La Bindi non è cattolica, forse, e ha fatto sua la battaglia sui DICO? Faziosità per me è proprio questo fissarsi contro le persone e ignorare un progetto che è molto a più ampio respiro, un progetto appoggiato anche in Europa che ci può davvero portare ad avere un partito moderno e riformista anche in Italia. Io volevo solo sottolineare che votare contro un progetto del genere, secondo me (e rispetto chi la pensa diversamente, ma la mia la dico) è proprio farsi del male da soli.
@Giulia
Una persona è anche il partito che rappresenta, secondo me.
Se Ivan si candidasse con la Lega, per quanto sia una persona che io stimo al 100%, perderebbe immediatamente tutta la mia fiducia, lo troverei un controsenso incredibile, non potrei più credere a quello che dice. Rutelli non è il massimo, lo ammetto, ma se a causa di queste proteste Roma dovesse finire in mano ad Alemanno (o anche solo al ballottaggio, che comunque darebbe forza alle forze del paese contrarie al cambiamento) sarebbe ancora peggio. Se per punire una scelta che non ci piace (ma che avrà i suoi motivi, ad esempio che, se giustamente supportato, proprio da moderato potrebbe avere la capacità di dialogo con la parte più tradizionalista del partito e della città) si finisce in una situazione ancora peggiore (vittoria o comunque maggiore compattezza del pdl in città) non vedo a chi possa giovare tutto questo.
@ Davide
Quel documento è pura e vuota retorica, la Binetti ha chiarito che si riserva sin d’ora di non votare alcuna legge sulle coppie di fatto e che per siritti individuali intende diritto all’assistenza sanitaria al cibo e alla casa… Da che stanno nello stesso partito non ho visto progressi e il fatto che si vogliano parlare sono affari loro, vengano a riferirci quando avranno concordato su quelche normativa.
Io non ho nulla contro i cattolici, ma contro gli integralisti sì: chi pretende di prendere il suo sitema di valori e e importlo a tutti gli altri.
Ammiro la Bindi più di Veltroni, nel confronto delle Primarie è stata più laica di Veltroni, ma giudico la legge sui DiCo una soluzione umiliante e pessima. Non parliamo di questioni etiche ma di diritti civili. cosa avrebbero detto le suffragette se alle donne fosse stato dato un voto di peso 1/10 rispetto al voto degli uomini: avrebbero ritenuto la cosa forse più umiliante che un non voto. Perché qualcuno in questo paese pensa di poter decidere per me cosa deve essere la mia vita affettiva e la mia famiglia e di poter decidere che la mia non è famiglia (mistificando sulla costituzione)? Questa è una concezione da stato etico. Io non critico chi va a messa, e chi decide di sposarsi con una donna, né penso di doverglielo e poterglielo vietare e nenanche mi interessa sinceramente,; perché qualcuno critica e giudica le mie scelte personali e affettive (Dal partito democratico)?. Non sono io a spargere odio e disprezzo su Binetti o Del Vecchio, e certemente non perché cattolici, ma loro a criticare noi tutti solo per il nostro orientamento sessuale. E la cara Binetti ha votato anche contro una legge sull’omofobia… perché oggi dovrei darle fiducia? cosa è cambiato? Cosa c’è scritto in più nel programma del PD rispetto al programma dell’ulivo del 2006? quando a rafforzare le posizioni laiche c’erano anche sinistra e socialisti?
Davide ti rendi conto come stanno per noi le cose? Come possiamo votora chi ci insulta? io non potrei più guradarmi allo specchio! e non c’entra nulla con odio e con i cattolici (la mia migliore amica è cattolica di sinistra laica vera e persino candidata nel PD al 19 posto in Sicilia 2) e come lei sono laici e liberi la maggior parte dei cattolici italiani. Non si capisce perché abbiano deciso di infarcire le liste del PD dei più indigeribili integralisti, che esprimono posizioni di destra (La Binetti, Serra, Del Vecchio… starebbero benissimo al fianco di Le Pen)!
quoto gran parte di quel che ha scritto AndreaMaccarone.
Non vedere la differenza fra una Bindi e Binetti, Bobba, Baiodossi, Carra, Fioroni, ecc. dimostra solo che purtroppo la gente non si interessa abbastanza di politica, ha una visione ed una conoscenza molto generica e quasi idealistica delle cose (per es. della complessa realtà della chiesa cattolica e di quella dei cattolici ecc. ecc.). Ciò rende più facile far passare fuorvianti ireneismi.
Pardon, lapsus calami, “irenismi”.
Sul merito del thread, la discussione di Ivan merita una riflessione articolata:
Dunque, Ivan, io sono molto d’accordo con la prima parte del tuo discorso, quella dove si critica la commistione fra lobby (nello specifico il movimento gay) e partiti (le lobby devono fare il loro mestiere e per farlo devono giustamente serbare la loro indipendenza e separatezza, non avere i dirigenti che mantengono la carriera…in due scarpe); come pure sono d’accordo sulla diffusione del fenomeno, tipico della società italiana malata di corporativismo, fenomeno che investe spesso altre, ben più “pesanti” realtà: basti pensare al vecchio collateralismo dei maggiori sindacati, e a tante carriere politiche dei loro massimi leader…
Non sono però d’accordo con le conseguenze che vorresti trarre nel caso specifico da queste giuste osservazioni. Anzi mi sembrano semmai incongruenti con le tue stesse premesse.
E infatti: i principali movimenti gay in italia storicamente sono sempre stati collaterali alla sinistra e in particolare al pc-pds-ds.Tutto ciò, certo, va giudicato con il metro della storia: io penso che ai primordi del movimento questa scelta fosse necessitata, in ogni modo altri saprà queste cose meglio di me. Però alla lunga si è evidenziato sempre più il fallimento di questa strategia, o, quantomeno, la sterilità di essa oggi, nelle attuali e mutate condizioni storiche. Finchè, per fortuna, dopo le tante umiliazioni subite nei mesi del governo prodi, si è arrivati alla solenne promessa (gaypride romano dell’anno scorso) dell’autonomia: “non faremo più sconti al centro-sinistra, se vorrà i nostri voti dovrà dimostrare di meritarseli” (così dissero tutti i leader del movimento, la Battaglia forse è un pò smemorata, ma vabbè questo è un altro discorso).
Bene: il centro-sinistra a Roma ha presentato un candidato pessimo dal pdv della lobby, è giusto che la lobby non lo voti e inviti a votare altrove. Mi pare ineccepibile dal pdv della lobby. ‘E proprio la dimostrazione del raggiunto sganciamento dal riflesso automatico del sostegno incondizionato a pc-ds-e suoi eventuali eredi che auspichi tu: l’indipendenza della lobby dal suo storico e condizionante “patrono”. (ho detto “è” ma dovrei dire “sarebbe” vista la spaccatura nel movimento, ma come ripeto, lasciamo perdere e stiamo a quanto dice Ivan).
Quanto a Grillini, dici: “credo…che la candidatura di Grillini a sindaco della capitale non debba in nessun modo configurarsi come una candidatura gay o dei gay”. Son d’accordo, ma cadi in una petizione di principio dando per scontato ciò che dovresti o vorresti dimostrare. Credi che “non debba”, e chi ti ha detto che lo sia?
Tu confondi, a mio avviso, 2 piani diversi: 1) come si presenta pubblicamente e si vuole qualificare davanti all’elettorato una candidatura 2) chi sceglie di sostenere quella candidatura.
Orbene io ho ascoltato (per caso, mica c’ho il tempo di seguire pure la politca locale!) su radio radicale la conferenza di investitura ufficiale di Grillini: tutto il discorso è stato coerentemente impostato proprio sulla negazione del “limite” che tu vorresti attribuirgli. Semmai come ha sottolineato filippotheother mi pare, il problema sta nel fatto che il ps non ha un accesso sufficiente ai mezzi di comunicazione sicchè magari non riesce a far passare l’immagine che vorrebbe trasmettere, mentre è facile per i concorrenti travisarla per es. dicendo che “vuole essere la candidatura dei gay” : in tal modo sono i concorrenti stessi che lanciano questo messaggio all’opinione pubblica “creando” il problema che denunciano.
Il fatto che poi delle associazioni gay diano il loro appoggio a Grillini, non fa certo, di per sè, della sua candidatura una candidatura dei gay.
Ha scritto giustamente LauraTS “Obama è nero… ma non fa una campagna in quanto uomo di colore.
…e secondo me questp èun suo punto di forza”: certo, dici bene, ma se poi ci sono associazioni o lobby per i diritti delle persone di colore che lo appoggiano la sua candidatura non diventa per questo la candidatura dei neri!
Altro punto: ” Chi, come Grillini, dice di volere un paese veramente laico dovrebbe fare il primo sforzo di laicità rinunciando a rivendicare aprioristicamente la rappresentanza di un’intera categoria di cittadini”
Ma Grillini non si è voluto presentare nè come candidato dei gay, nè tantomeno come candidato gay, nè ha fatto campagna come tale, si è presentato come il candidato di uno storico partito-partito italiano (piaccia o meno) e con un progetto per la città; e , questo sì, si è presentato con un chiaro e netto profilo laico. Ma questa è una legittima opzione politica generale, non la pretesa rappresentanza di una categoria sociale. Aggiungo, finalmente una chiara scelta politica! L’accento sulla laicità qualifica globalmente il profilo politico della sua candidatura e informa globalmente la sua visione della società. Ciò è tanto vero che diversi lettori hanno postato su questo blog per dire: “siamo etero abbiamo una famiglia ma votiamo grillini perchè rappresenta meglio la nostra idea di società, perchè vogliamo votare per uno che porti avanti quella idea liberale della società in cui noi ci riconosciamo”.
Che poi queste posizioni piacciano anche ai gay, e le preferiscano a quelle di Rutelli: bè, signori non vi potete lamentare…
Infine vorrei commentare un altro argomento di Ivan quello più delicato e forse più interessante, ma lo farò in altro momento perchè non voglio diventare troppo invadente anche se così il mio discorso rimane monco.
Scusate la prolissità.
Bravo Ivan.
E’ all’intera piattaforma programmatica dei candidati che gli elettori devono guardare
Andrea
Davide, Andrea ti ha già risposto a dovere riguardo alla tua faziosità. Dovessimo fare l’elenco degli impresentabili che saranno eletti e che sono candidati nel PD, non basterebbe tutta la notte per scrivere.
Sul voto disgiunto dici:
“voto disgiunto o no, per me se si crede in un progetto non gli si vota contro per protesta, sarebbe fare come gli ex ministri ora arcobaleni che scendevano in piazza contro il governo che loro stessi rappresentavano.”
E allora sono curioso di sapere cosa pensi della Binetti, che non si limitava a parlare contro il suo governo un giorno sì e l’altro pure, ma poi, a differenza dei ministri della Sinistra, gli votava pure contro la Fiducia in Parlamento.
Al di là di questo, la legge per le Comunali permette di fare un voto disgiunto e mai come questa volta chi si dice laico ed è nel PD ha l’occasione di far pesare il suo favore nei confronti di una candidatura laica e di Sinistra quale quella di Grillini, che fino a 4 mesi era parlamentare dei Ds e ha speso nel Pci-Pds-Ds tutta la sua vita politica. Oltre ad essere stato uno dei primi uomini politici che hanno posto la questione femminile sul piatto, nonché quella Glbt.
Che tristi le persone che votano un candidato solo in quanto “quello del proprio partito”. Guarda che siamo nel 2008, non nel 1978, le ideologie sono annacquate e in ogni caso non ne vedo traccia nel PD. Puoi ben votare per un candidato laico, anziché per uno clericale.
Ben detto, anellidifumo.
Vorrei anche ribadire che la legge elettorale per le realtà locali (per fortuna) consente di votare per l’individuo e per le idee che rappresenta, indipendentemente dal partito di appartenenza. Sopravvive la libertà di scelta: chissà quale successo riscuoterebbe per esempio la Madia senza la legge-porcata. Ma lasciamo stare.
Ora, io al comune voglio votare per un candidato laico, mentre dal pd ne è stato proposto/imposto uno clericale. E quindi io, laico (prima) ed etero (poi) voterò per quello laico e per il pd. Per me il vero scandalo è votare per il candidato di Ruini.
Resta solo la domanda finale: nel ‘nuovo’ partito, quale che sia il risultato, capiranno ?
non so cosa farei se fossi romana
sinceramente non ne ho idea
diciamo che sono contenta di non avere questo problema
tutti i discorsi che ho letto sulla laicità su questo blog e sul blog di cristiana incontrano la mia visione del mondo
ma mi resta la paura
la scommessa su grillini più che un rischio utile
e giusto
(sale della vita e della politica)
mi sembra un azzardo
puntare tutte le proprie fiches
su unico numero
(non un un sistema, un progetto… ma proprio su un solo nome)
sperando di vincere
guardate
spero solo che il banco non si mangi tutto
lasciandoci in mutande
lo dico sul serio
non per retorica
ok, proseguo ora, perchè domani si vota: ” chi vorrà votare Grillini dovrà farlo non certo per il suo orientamento sessuale o solo per la sua piattaforma sui diritti civili: la scelta per Grillini dovrà essere un gesto di approvazione della sua intera piattaforma…” Qui l’argomento è diverso perchè , Ivan, ti metti dal pdv dell’elettore.
E si lega con quest’altro: “Chi va a contarsi sperando di far leva sul numero deve poi accettarne le conseguenze se il numero risulta più piccolo di quanto ci si aspettasse. Ecco, io credo che la responsabilità di Grillini…sia quello di esporre un’intera comunità all’alea di una scommessa. La scommessa dei diritti di tutti sulla roulette della candidatura di uno solo”.
Si tratta indubbiamente del punto più interessante: conviene, per l’elettore che pure si ritrovi nelle posizioni politiche di Grillini, votarlo? conviene “contarsi”?
Ed è anche il punto della tua seconda parte su cui ti sono più vicino: il pericolo da te ravvisato certamente c’è.
Però, secondo me, Ivan tu fai l’errore di costruire sopra questo problema una pretesa regola generale, assoluta della politica, invece che interpretarlo per l’appunto come un pericolo concreto da soppesare, calcolando costi e benefici, caso per caso nelle condizioni date.
Inoltre non è vero che si “deve” sempre votare per una piattaforma generale. La scala delle priorità la fa l’elettore: se a me interessano di più le politiche inclusive verso le diversità piuttosto che – che ne so – la gestione dei parchi comunali, sono cavoli miei. L’elettore può anche scegliere, talvolta, di mandare precisi segnali politici sulle cose che più gli stanno a cuore: l’importante è che il segnale sia comprensibile e che, per l’appunto in quel caso, paia utile farlo.
Veniamo allora al nostro caso. 1) abbiamo contemporaneamente elezioni nazionali e locali. E questo già consente di articolare il voto.
Certamente a livello nazionale non voterei i socialisti, per tanti motivi di varia natura, ma in particolare per stare al problema indicato da Ivan, perchè certamente a quel livello avverto come prioritaria l’esigenza di una ristrutturazione del sistema: qui occore votare per la…”piattaforma generale” del pd, qui è premiante votare secondo questa direttiva.
E, d’altra parte a livello nazionale, nell’attuale fase di trasformazioni politiche, quel pericolo del volersi contare rischiando così di rinchiudersi in “riserve indiane” minoritarie, auto-escludendosi da più vasti processi politici, è più significativo.
Ma, per l’appunto, l’election day, mi consente di indirizzare il mio voto nazionale a quegli scopi “di sistema” e il mio voto locale ad altri eventuali scopi che io ritenga parimenti importanti, ma che appunto non ho potuto esprimere col voto nazionale.
2) I sistemi elettorali non sono neutri: a seconda di come si configurano consentono una determinata possibilità di esprimersi all’elettore, pertanto nel decidere il voto bisogna tenerne conto.
Il sistema comunale consente ,come qno ha già detto, il voto disgiunto alla lista e al candidato sindaco. Questa è veramente una magnifica occasione per dare un voto che mandi un messaggio “leggibile” ai portiti: posso votare il pd, e Grillini sindaco manifestando così il mio appoggio prospettico al progetto pd, ma il mio dissenso su una candidatura filoclericale.
3) Inoltre c’è il sistema a doppio turno. Altra occasione magnifica: mentre a livello nazionale l’argomento “voto utile” , sebbene criticabile sotto altri profili, ha tuttavia almeno una sua logica fattuale, a livello locale non è assolutamente così. Qui, al di là di ogni altra ragione di coscienza, il voto al piccolo partito ha anche un’ effettiva rilevanza pratica immediata sul risultato delle elezioni, e dunque è voto “utile” in tal senso. Infatti può risultare determinante per far andare o meno al ballottaggio il candidato del partito maggiore. Se ciò avvenisse si avrebbe il doppio vantaggio di poter trattare politicamente con Rutelli se vuole ottenere l’appoggio al ballotaggio, senza far vincere la destra, poichè si potrà sempre votarlo al secondo turno.
4) Infine c’è anche una pregnante ragione di espressione democratica delle preferenze dell’elettore sulle persone, che pure contano. Ci siamo lamentati, e giustamente, in tutte le salse dell’obbrobrio del “porcellum” che non consente all’elettore di scegliere il candidato, che rende i parlamentari non eletti, ma nominati per cooptazione ecc. ecc. Ebbene qui si ha la possibilità di scegliere le persone! Sarebbe assurdo , quando finalmente si può, non sfruttare questa possibilità. Se il giudizio su Rutelli è negativo votarlo perchè è il candidato del pd…bè io la riterrei una rinuncia incomprensibile ad esprimersi. Tanto più incomprensibile dopo aver tante denunciato che non ci lasciano esprimere!
Per tutti questi motivi io ritengo che in questo caso specifico il gioco valga la candela. Se fossi romano voterei pd alle politiche, e Grillini sindaco: non avrei alcun dubbio.
Diciamo che se Rutelli non verrà eletto al primo turno e la percentuale di Grillini sarà quella che mancherà a Rutelli per arrivare almeno al 50,1%, vorrà dire che il PD romano ha sbagliato i suoi conti e che chi ha sostenuto, da posizioni laiche, Rutelli, dovrebbe pagare il suo errore di valutazione. Ma naturalmente nessuno pagherà mai nulla nel PD. Vi immaginate le dimissioni di Bettini? Io no davvero.
Nessuno sostiene che la Binetti non possa costituire un problema, ma il PD candidandola alla camera ha ben segnato la sua linea politica. Continuare a lamentarsi e votare i socialisti è da tafazzisti di sinistra, sempre pronti a dividersi e cercare il partitello minuscolo che mi rappresenta di più nel mio unico interesse (in questo caso la laicità) dimenticandosi del fatto che governare è qualcosa di molto più ampio respiro. Se a causa del vostro dissenso porterete alla vittoria di Alemanno spero avrete l’onestà intellettuale di stare 5 anni senza protestare e far manifestazioni per i vostri diritti, dato che il buon ex fascista vi rappresenterà totalmente…giusto?
non ho letto tutti i commenti al post, chiedo venia…ma:
Grillini a Roma ha preso lo 0,8% pari a circa 13.000 voti. Di questi, disgiunti sono solo lo 0,1. Se la laicità e i diritti si misurano dal risultato di Grillini, siamo messi male.
Ma io credo proprio che, al contrario, il peso di laicità e diritti NON si misurino su Grillini. Il che dimostra che aveva proprio ragione Ivan.