A chiusura della campagna comincia il tempo dei ringraziamenti. Mi vengono in mente subito i nostri ricercatori e docenti italiani di Harvard e del MIT a Boston che qualche settimana fa fecero un pubblico endorsement in mio favore con una lettera a Veltroni che quest’oggi anche Repubblica riprende in prima pagina sul sito.
Voglio ringraziarli anche perché rappresentano quel tanto talento italiano che è dovuto andare a trovare opportunità all’estero che io ho visto e conosciuto da vicino e che rappresenta una delle più importanti scommesse da vincere per l’Italia nuova governata dal PD. Fare di questo nostro paese un paese veramente aperto e meritocratico è stata ed è una delle mie battaglie di sempre e la vicinanza e il supporto degli amici di Boston mi ha onorato profondamente. Grazie ancora ad Andrea, a Paola e a tutti. E, naturalmente, arrivederci presto lì da voi!
20 risposte a “Grazie Boston”
Grazie a te Ivan per la bella e generosa campagna elettorale che hai fatto.
E un enorme grazie a tutti quelli de iMille e del circolo http://www.pdobama.net.
Comunque andra’, le cose si sono messe in moto.
Andrea
Ciao Ivan.
Supporto tutto meritato. Nel caso venissi a Boston, come Andrea ci ha detto, sarebbe un piacere incontrarti. Mi auguro che tu (e gli altri come te, con voglia di fare entusiasmo e capacità) riesca a fare in modo che questo meccansimo che sembra essersi avviato non si fermi. Se pur a piccoli passi, bisogna migliorare, mantendo sempre ferma l’idea che chiunque sia eletto, rappresenta non un partito o una idea personale, ma esseri umani. Questi esseri umani, queste persone, dovrebbero avere la sensazione che quando il loro rappresentante parla propone agisce, è come se fossero loro stessi a farlo.
Buona fortuna o in bocca al lupo, come preferisci.
Emanuele
Giusto per precisare, si tratta di 4 gatti tra i 700 ricercatori italiani a Boston che hanno
sfruttato il nome delle universita’ per fare propaganda al PD.
Detto questo, sei comunque il benvenuto a Boston.
Giusto per precisare, si tratta di 4 gatti tra i 700 ricercatori italiani a Boston che hanno
sfruttato il nome delle universita’ per fare propaganda al PD.
Detto questo, sei comunque il benvenuto a Boston.
60 ricercatori di Boston che firmano una lettera per il PdL pubblicata su Corriere e Repubblica il caro Giulio Romano (ma chi e’ costui?) ci mette due anni a tirarli fuori.
Noi ci abbiamo messo cinque giorni.
E poi, soprattutto, noi lo abbiamo fatto e lui no.
Stara’ alla gente decidere chi e’ stato piu’ bravo.
L’amico Giulio Romano puo agitarsi finche’ vuole. Il numero di ricercatori simpatizzanti per il PD e’ schiacciatamente superiore al numero di ricercatori simpatizzanti per il PdL.
Se vuole sfidarci l’amico Giulio Romano noi siamo pronti. Abbiamo pero’ il presentimento che non gli convenga. 🙂
Ti aspettiamo caro Giulio Romano. Sfidaci come e quando vuoi. Vediamo poi da che parte stanno i numeri 🙂
con affetto
Andrea
Ivan… a nome di chi parla questo Giulio Romano (chi e’?) quando dice che sei il benvenuto a Boston?
E’ il sindaco della citta’? E’ rappresentante di qualche associazione o gruppo di persone?
O forse rappresenta solo se stesso?
ah Giuliooooo, ancora li a battere quel chiodo? queste sono “sour grapes”…instead of shitting on our parade, sii conseguente, fatti la tua lettera pro-B.S. e contati, se ti sta tanto a cuore come pare…son due mesi che tormenti tutti.
ma che vuoi dimostrare?
Harvard “proper” ha 109 fellows e 57 studenti italiani, piu’ un numero imprecisato agli ospedali affiliati. E non esistono elenchi disponibili. una lettera scritta in due giorni e pubblicizzata per tam-tam in altri 5 cosa credi che abbia? “penetranza” 100%? c’e’ ancora oggi gente che la sta sottoscrivendo e mai l’aveva sentita nominare prima…non abbiamo 3 televisioni ne’ mandato depliants patinati come B.S., ne’ abbiamo messo avvisi sul “Globe”…il risultato e’ in proporzione allo sforzo applicato…just live with that.
… qualunque sia il numero di ricercatori italiani a Boston sarei pronta a scommettere che la grande maggioranza di questi sono di area centro-sinistra.
Basta fare un giro per i laboratori di ricerca per rendersene conto. Era cosi’ in Italia, quando lavoravo in Italia, ed e’ cosi’ ora qui a Boston.
Raffaella
… qualunque sia il numero di ricercatori italiani a Boston sarei pronta a scommettere che la grande maggioranza di questi sono di area centro-sinistra.
Basta fare un giro per i laboratori di ricerca per rendersene conto. Era cosi’ in Italia, quando lavoravo in Italia, ed e’ cosi’ ora qui a Boston.
Raffaella
vorrei pure io precisare che quei “quattro gatti” ,come qualcuno ha cercato di definirli, sono solo la punta di un iceberg che in quel determinato momento ha trovato “anche” quel modo per manifestarsi.
Si tratta infatti di un gruppetto composto da quasi tutti gli iniziatori del Circolo Culturale Italiano “La Repubblica away” (per saperne di piu` visitare il http://www.repubblicaway.org ) , circolo dichiaratamente di centro-sinistra che, ad oggi, raccoglie circa 200 tra fondatori e simpatizzanti, tutti reclutati nell’ambiente dei cosiddetti “cervelli in fuga” che non sono necessariamente solo ricercatori e non necessariamente tutti ad Harvard e sono percio`molti di piu` dei 700 citati (altrimenti 200 su 700 rappresenterebbe circa il 30%, e dici niente !)
Qindi hanno gia` una propria ribalta e sono gia` stati all’onore della cronaca piu` volte senza bisogno di “sfruttare” il nome delle universita`.
A molti di loro, che ritrovo anche nei commenti qui sopra, vorrei dire di guardarsi intorno, perche` quel Giulio Romano probabilmente e`li`, vicino a loro, e ci ha pure un poco di invidia a vederli organizzati e con il coraggio di manifestare pubblicamente il proprio pensiero, cosa che a lui, con i suoi, non e` riuscito di fare!!
Maurizio
coordinatore del Circolo “La Repubblica away”
Maurizio ha detto giusto. L’unica correzione che faccio e’ che probabilmente i ricercatori italiani di Boston sono meno di 700 (non si sa esattamente quanti siano perche’ mancano liste ufficiali di italiani).
In ogni caso, noi in 5 giorni abbiamo raggiunto solo una piccola parte (proprio perche’ mancano liste pubbliche di italiani). 60 ricercatori hanno firmato la lettera e cioe’ quasi tutti quelli che siamo riusciti a contattare.
Numbers are on our side
Andrea
Ciao Ivan,
ti faccio ancora gli in bocca al lupo per queste ultime ore di voto e spero davvero tu riesca a venire a trovarci qui a Boston.
Non so quanti italiani lavorino qui e quanti di questi siano di centro-sinistra ma so che noi che ti abbiamo appoggiato lo abbiamo fatto mettendoci entusiasmo e sacrificando del tempo personale prezioso.
Perche’ crediamo nella “voglia di fare”.
Un abbraccio
Paola
Ciao Ivan,
ti faccio ancora gli in bocca al lupo per queste ultime ore di voto e spero davvero tu riesca a venire a trovarci qui a Boston.
Non so quanti italiani lavorino qui e quanti di questi siano di centro-sinistra ma so che noi che ti abbiamo appoggiato lo abbiamo fatto mettendoci entusiasmo e sacrificando del tempo personale prezioso.
Perche’ crediamo nella “voglia di fare”.
Un abbraccio
Paola
… comunque sia chiaro a tutti che Giulio Romano non esiste. E’ una persona che probabilmente non riesce a darsi pace e che anziche’ costruire delle cose passa il suo tempo ad inseguire quello che il suo leader spirituale B.S. gli ha insegnato… i demoni del centrosinistra.
Giulio Romano anziche’ nascondersi dietro ad un nome inventato, farebbe meglio a non vergognarsi delle sue idee, chiamarsi col nome che gli hanno dato i suoi genitori e passare il suo tempo a costruire delle cose.
Se vuole dialogare con noi basta che contatti uno dei 60 della lettera. Abbiamo tutti un nome ed un cognome.
A differenza sua non ci vergognamo delle nostre idee e ci firmiamo con nome e cognome veri.
sempre con affetto
Andrea
Come sarebbe a dire che non esisto. Solo perche’ non ho sottoscritto la lettera (btw scritta in pessimo italiano)
vuol dire che non esisto?
E’ vero, in 5 giorni avete generato una quantita’ di spam che ha fatto incavolare non poche persone.
Chi sarebbe il leader spirituale B.S. ? Silvio Berlusconi? Ma che sei come Veltroni che ha il complesso
di inferiorita’ e si vergnogna a chiamare per nome il suo rivale?
I ricercatori italiani sono almeno 700 (le statistiche esistono).
E poi, che vuol dire che dovrei costruire delle cose? Tu che cosa costruisci? Sei anche tu un appassionato di Lego?
Forse dovresti tornare coi piedi per terra, tal dec me!
Ne parlero’ con qualcuno dei 60 (qualcuno lo conosco, ma altri sembrano nomi inventati).
Molti mi chiamano per cognome, Romano, forse per questo non ti ricordi chi sia.
Ciao Andrea (chi me lo dice che ti chiami cosi’?)
Giusto per precisare, a me Ivan Scalfarotto e’ simpatico e lo apprezzo.
Mi dispiace che sia stato messo cosi’ in giu’ nella lista, perche’ mi obbliga
a non tifare per lui, dato che la sua elezione significherebbe una sconfitta
per il PdL.
Ho inserito il mio commento solo perche’ a molti ricercatori non
e’ piaciuta la generalizzazione fatta da Repubblica.
Giusto per precisare, a me Ivan Scalfarotto e’ simpatico e lo apprezzo.
Mi dispiace che sia stato messo cosi’ in giu’ nella lista, perche’ mi obbliga
a non tifare per lui, dato che la sua elezione significherebbe una sconfitta
per il PdL.
Ho inserito il mio commento solo perche’ a molti ricercatori non
e’ piaciuta la generalizzazione fatta da Repubblica.
… l’amico Romano Giulio continua a non darsi pace. Sembra proprio non andargli giu’ 🙂
Lo aspettiamo, noi 60 siamo a sua disposizione. Ci contatti pure. Abbiamo i recapiti di tutti i 60 firmatari (60 firmatari, cioe’ quasi tutti quelli contattati per email in soli 5 giorni). Sono a sua disposizione, nel caso volesse contattare uno qualsiasi dei 60. Pero’ ci contatti, anziche’ continuare a scappare 🙂
… basta contattare uno dei primi 9 firmatari della lettera per avere informazioni di tutti i 60.
Aspettiamo fiduciosi.
Cordialmente
carissimi,
evviva evviva! Il silenzio di noi ricercatori di Boston del PDL era dovuto semplicemente al fatto che non abbiamo bisogno di chiedere consensi in giro per la città! evviva evviva! siamo la maggioranza.
f