30 Aprile 2008

Guru

Diario

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Il notevole post del mio giovane spin doctor, Francesco Costa. Nel frattempo lo spin doctor (quello guru titolare senior) scrive, e scrive assai. 

8 risposte a “Guru”

  1. wpro153 ha detto:

    Non credo sia una analisi veritiera perchè parte da una storia che non è compresa. L’interpretazione è fuorviante perchè non nasce da una critica delle idee e soprattutto è rovinosa in quanto non dà nuove idee e non indica una strada. Il problema, anche se riguarda gli uomini, non è solo di nomi ma soprattutto di idee. Per esempio che tipo di società vogliamo costruire? Che tipo di modello economico vogliamo adottare? Soprattutto non esiste uno sguardo di prospettiva, ovvero come pensiamo che sarà la società tra (per esempio) 5 anni? Seguire (e subire) gli eventi è forse l’errore più grande di una politica che ha perso una chiave di lettura coerente con la realtà che possa in qualche modo prevederne l’evoluzione. A parte le facili previsioni di sconfitta il problema è conoscere ora i bisogni di domani per poterli perseguire e realizzare per tempo. In fin dei conti progressita non significa proprio prevedere il progresso futuro?

  2. Anellidifumo ha detto:

    Ah Ivan -porcapaletta e te possero – solo ieri hai scritto che difendevi la segreteria Veltroni e articolavi i motivi.
    Oggi dici che quel che scrive Costa è un ottimo post. Sono d’accordo anche io con Costa. Specie quando dice:
    “Vorremmo che il Partito Democratico proseguisse nel suo essere un partito normale: un partito in cui, quando si perde, la classe dirigente prende atto della sconfitta, vi ragiona sopra e sulla base degli errori commessi inizia a pianificare il futuro, consapevole che non ne sarà parte. Non siamo impiccati all’idea che Veltroni si debba dimettere e non andiamo matti per i “tutti a casa” urlati con la bava alla bocca. Crediamo però sia necessario mettersi in cammino verso il futuro, e a tale scopo non abbiamo bisogno di nessun settantenne che ci spieghi come fare le cose, né tantomeno di nessun “rieccolo”.”
    Allora ti rifaccio la domanda: Veltroni deve essere responsabile di questa sconfitta della madonna sì o no, secondo te?

  3. Anellidifumo ha detto:

    Anzi, te la faccio meglio che capace mi rispondi “Deve essere responsabile ma non deve dimettersi”.
    Veltroni si deve dimettere da segretario sì o no?
    E sei sempre del parere che occorre uscire dal trip D’Alema-Veltroni, sì o no?
    E se sei favorevole, quando vi riunite per decidere tra voi un bel nome di qualcuno alternativo a bibì e bibò, per citare Bersani?
    Oh, perfino Adinolfi l’ha capito, eccheccazzo!

  4. Anellidifumo ha detto:

    Anzi, te la faccio meglio che capace mi rispondi “Deve essere responsabile ma non deve dimettersi”.
    Veltroni si deve dimettere da segretario sì o no?
    E sei sempre del parere che occorre uscire dal trip D’Alema-Veltroni, sì o no?
    E se sei favorevole, quando vi riunite per decidere tra voi un bel nome di qualcuno alternativo a bibì e bibò, per citare Bersani?
    Oh, perfino Adinolfi l’ha capito, eccheccazzo!

  5. Carlo Traina ha detto:

    Dico la mia sulla domanda insistente (ma è giusto lo sia) di Anellidifumo.
    Così come non voglio che ci venga imposta una nuova (o vecchia) dirigenza, non voglio nemmeno che l’eventuale cacciata di Veltroni avvenga dall’alto o per decisione dello stesso Veltroni.
    E’ evidente che quando una squadra va in serie B si debbano mettere in discussione tutti: dal magazziniere, ai giocatori, all’allenatore, anche se è il migliore e anche se ha un contratto appena fatto.
    Però deve essere soprattutto la base ad essere consultata e a decidere: non frettolosamente e non solo per mettere il timbro a decisioni già assunte in alto.

  6. kamillo ha detto:

    beh, insomma è cambiato il post, ma discutiamo ancora del medesimo argomento.
    io insisto,
    veltroni se ne deve andare, non perchè è il solo responsabile dello sfascio, anzi, ma perchè
    ha subìto rassegnato, in una sorta di maledizione prodiana in salsa ristretta, ne più ne meno, le stesse pressioni, le stesse limitazioni, gli stessi aut-aut che il suo predecessore aveva subito nell’unione da un gruppo più nutrito di partiti.
    qui aveva solo margherita e ds, ma li aveva sulla gobba pesantemente, ha fatto il beau-geste di “correre da solo”
    come se fosse la sola sinistra estrema la causa dei mali della coalizione, rifiutandosi di vedere che le stesse dinamiche si erano riproposte nel pd in versione limitata (ci ricordiamo dei congressi gonfiati della margherita, delle tessere inviate per posta a chiunque? la stampa se ne era presto scordata, le persone no)
    ora che il pd è nato, ora che ha subito due sconfitte, la seconda quasi imprevista, ma ancora più bruciante, ha una grande possibilità: buttare a mare definitivamente la nomenclatura ex dc-pci, dando le dimissioni in modo plateale, battendo sul tempo i famelici avversari interni, chiedendo, dimettendosi, la convocazione del congresso e lavorando in periferia, a contatto con gli iscritti e gli elettori,come ha fatto in campagna elettorale,
    per costruire un’alternativa credibile fatta di donne e uomini liberi dai vincoli dei precedenti partiti.
    Io non vedo altre soluzioni praticabili, che non siano i soliti pastrocchi e compromessi all’italiana.
    walter ha solo l’idea del partito democratico all’americana, gli manca ancora la concretezza delle cose, approfitti
    di questo momento di difficoltà, dimostri la caratura del leader e spiazzi tutti con una mossa imprevedibile.
    se non lo farà, le forze della conservazione prevarranno un’altra volta e il pd rimarrà nella memoria degli italiani come una di quelle innumerevoli sigle politiche nate e morte nell’arco di qualche stagione.

  7. kamillo ha detto:

    beh, insomma è cambiato il post, ma discutiamo ancora del medesimo argomento.
    io insisto,
    veltroni se ne deve andare, non perchè è il solo responsabile dello sfascio, anzi, ma perchè
    ha subìto rassegnato, in una sorta di maledizione prodiana in salsa ristretta, ne più ne meno, le stesse pressioni, le stesse limitazioni, gli stessi aut-aut che il suo predecessore aveva subito nell’unione da un gruppo più nutrito di partiti.
    qui aveva solo margherita e ds, ma li aveva sulla gobba pesantemente, ha fatto il beau-geste di “correre da solo”
    come se fosse la sola sinistra estrema la causa dei mali della coalizione, rifiutandosi di vedere che le stesse dinamiche si erano riproposte nel pd in versione limitata (ci ricordiamo dei congressi gonfiati della margherita, delle tessere inviate per posta a chiunque? la stampa se ne era presto scordata, le persone no)
    ora che il pd è nato, ora che ha subito due sconfitte, la seconda quasi imprevista, ma ancora più bruciante, ha una grande possibilità: buttare a mare definitivamente la nomenclatura ex dc-pci, dando le dimissioni in modo plateale, battendo sul tempo i famelici avversari interni, chiedendo, dimettendosi, la convocazione del congresso e lavorando in periferia, a contatto con gli iscritti e gli elettori,come ha fatto in campagna elettorale,
    per costruire un’alternativa credibile fatta di donne e uomini liberi dai vincoli dei precedenti partiti.
    Io non vedo altre soluzioni praticabili, che non siano i soliti pastrocchi e compromessi all’italiana.
    walter ha solo l’idea del partito democratico all’americana, gli manca ancora la concretezza delle cose, approfitti
    di questo momento di difficoltà, dimostri la caratura del leader e spiazzi tutti con una mossa imprevedibile.
    se non lo farà, le forze della conservazione prevarranno un’altra volta e il pd rimarrà nella memoria degli italiani come una di quelle innumerevoli sigle politiche nate e morte nell’arco di qualche stagione.

  8. Ale ha detto:

    Io mi dico, perchè non cominciare a dare noi l’esempio?
    Perchè non cominciare a fare dei banchetti in strada per sostenere candidature come quella di Ivan?
    Perchè non cominciare a spiegare porta a porta (come i famosi leghisti) una serie di punti programmatici?
    Ivan,
    credo che se davvero vuoi cominciare a contare e finalmente diventare un rappresentante delle nostre istanze devi prendere coscienza che si deve lottare sul territorio. Parlando alle persone oggi, non in campagna elettorale.
    Se no diventi come loro.
    Dimostra oggi, spiega oggi, convinci oggi per arrivare domani.
    Se no, appena ricade questo governo, ricominceremo solo con le lamentele e pochi risultati.
    Agire adesso. Tempo ce n’è davvero tanto a disposizione… partiamo da zero!
    Però partire.
    TAnti come me alle primarie ti votarono x conoscenze e per dare un voto ad un nuovo personaggio.
    Quanti ti darebbero il voto in un testa a testa vero?
    Comincia a creare una rete territoriale.