5 Giugno 2008

A moment that will define a generation

Diario

E io che già temevo di passare la terza età a sentirmi chiamare “generazione Berlusconi”…

 

4 risposte a “A moment that will define a generation”

  1. Andrea Ballabeni ha detto:

    Il discorso di Obama a St Paul in Minnesota l’ho visto in diretta in TV. Mi e’ piaciuto molto, ispirato e alto. Mi era anche piaciuto il discorso della Clinton pochi minuti prima, anche se appena un po meno.
    Devo pero’ dire che non sono molto appassionato alla “vittoria generazionale” di Obama. Obama con i suoi 47 anni sarebbe sicuramente un candidato giovane (se non ricordo male l’eta’ media di permanenza in carica dei presidenti americani va dai circa 55, anno di entrata, ai circa 60, anno di uscita). Ma non penso che l’eta’ sia una cosa importantissima. Si, a volte essere piu’ giovani da un po di dinamicita’ e malleabilita’ in piu’. Cosi’ come e’ anche vero che a volte essere piu’ anziani porta piu’ esperienza e saggezza. Ma altre volte queste sono categorie della mente che lasciano il tempo che trovano. Nella fattispecie ad esempio non mi pare che tra Obama e la Clinton ci fossero grosse differenze di freschezza o saggezza legate alle loro eta’. Le differenza in freschezza e saggezza erano piu’ percepite che reali (Obama e’ infatti saggio ed esperto cosi’ come la Clinton e’ una sessantenne estremamente dinamica e brillante).
    Seppure il fattore eta’ puo avere a volte una importante valenza simbolica (lo riconosco) sono molto piu’ appassionato alle cose concrete del fare, del decidere e del cambiare. A tal proposito non penso che tra Obama e Clinton ci fossero grosse differenze in termini di programmi e capacita’ di attuare i programmi. Fosse stato presidente Obama o fosse stata presidente la Clinton non penso sarebbe cambiato molto per gli US e il mondo in termini di cose concrete. I programmi dei due sono quasi esattamente sovrapponibili (una piccola differenza sta nel programma sulla sanita’ e forse preferisco quello della Clinton).
    Sono state primarie bellissime finite piu’ o meno in parita’ (se in alcuni stati non ci fossero stati i caucus probabilmente avrebbe ottenuto piu’ voti la Clinton). Ora c’e’ un vincitore ed e’ Obama. La sua sfida con la Clinton e’ stata piu’ che altro una sfida simbolica, un nero (e giovane) contro una donna. Ora inizia la sfida sulle cose concrete ed e’ ora che, a mio avviso, Obama deve vincere.

  2. Andrea Ballabeni ha detto:

    Il discorso di Obama a St Paul in Minnesota l’ho visto in diretta in TV. Mi e’ piaciuto molto, ispirato e alto. Mi era anche piaciuto il discorso della Clinton pochi minuti prima, anche se appena un po meno.
    Devo pero’ dire che non sono molto appassionato alla “vittoria generazionale” di Obama. Obama con i suoi 47 anni sarebbe sicuramente un candidato giovane (se non ricordo male l’eta’ media di permanenza in carica dei presidenti americani va dai circa 55, anno di entrata, ai circa 60, anno di uscita). Ma non penso che l’eta’ sia una cosa importantissima. Si, a volte essere piu’ giovani da un po di dinamicita’ e malleabilita’ in piu’. Cosi’ come e’ anche vero che a volte essere piu’ anziani porta piu’ esperienza e saggezza. Ma altre volte queste sono categorie della mente che lasciano il tempo che trovano. Nella fattispecie ad esempio non mi pare che tra Obama e la Clinton ci fossero grosse differenze di freschezza o saggezza legate alle loro eta’. Le differenza in freschezza e saggezza erano piu’ percepite che reali (Obama e’ infatti saggio ed esperto cosi’ come la Clinton e’ una sessantenne estremamente dinamica e brillante).
    Seppure il fattore eta’ puo avere a volte una importante valenza simbolica (lo riconosco) sono molto piu’ appassionato alle cose concrete del fare, del decidere e del cambiare. A tal proposito non penso che tra Obama e Clinton ci fossero grosse differenze in termini di programmi e capacita’ di attuare i programmi. Fosse stato presidente Obama o fosse stata presidente la Clinton non penso sarebbe cambiato molto per gli US e il mondo in termini di cose concrete. I programmi dei due sono quasi esattamente sovrapponibili (una piccola differenza sta nel programma sulla sanita’ e forse preferisco quello della Clinton).
    Sono state primarie bellissime finite piu’ o meno in parita’ (se in alcuni stati non ci fossero stati i caucus probabilmente avrebbe ottenuto piu’ voti la Clinton). Ora c’e’ un vincitore ed e’ Obama. La sua sfida con la Clinton e’ stata piu’ che altro una sfida simbolica, un nero (e giovane) contro una donna. Ora inizia la sfida sulle cose concrete ed e’ ora che, a mio avviso, Obama deve vincere.

  3. Andrea Ballabeni ha detto:

    …. e penso quindi che sara’ bene non parlare della sfida con McCain come di una sfida generazionale.
    La sfida con McCain sara’ una sfida su cose molto concrete e molto serie.
    …Magari il problema di McCain fosse quello di avere 70 anni…
    Andrea

  4. Andrea Ballabeni ha detto:

    …. e penso quindi che sara’ bene non parlare della sfida con McCain come di una sfida generazionale.
    La sfida con McCain sara’ una sfida su cose molto concrete e molto serie.
    …Magari il problema di McCain fosse quello di avere 70 anni…
    Andrea