Nessun miglior riassunto dell’Assemblea de iMille dell’articolo di Marco Simoni, uscito oggi su Europa. Nessuna migliore conclusione del documento finale approvato dall’Assemblea. E nessuna migliore narrazione dei video integrali di Radio Radicale.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
14 risposte a “Riassunti, conclusioni e narrazioni”
che significa questo passaggio della relazione:
“(i) cambiare la formula dei concorsi attraverso la composizione di commissioni composte da esperti, anche stranieri, impedendo l’accesso al primo incarico di insegnamento nell’università in cui si è conseguito il dottorato”
vada per “composizioni composte da esperti” e vada (con molte perplessità) “per gli stranieri”, ma perchè uno bravo-bravo dovrebbe cambiare città e magari regione per poter insegnare dopo il dottorato?
grazie
Mi sono appena visto tutti gli interventi di Domenica, sessione “Diversita””.
Complimenti, grazie anche per il tuo l’intervento finale, ci voleva qualche stoccata alla Battaglia.
A proposito dei movimenti gay, ho frequentato l’arcigay un po’ di anni fa. Dopo un annetto ho abbandonato perche’ non capivo le logiche competitive fra i vari gruppi e associazioni.. Lo dico sempre, i movimenti gay in Italia si fanno una guerra fra poveri, dove alla fine perdono tutti.
ciao, Franco
Per evitare che i concorsi siano fatti apposta per premiare i favoriti locali dei baroni locali. Se uno è bravo, vada a dimostrarlo dove nessuno lo conosce: semplice, no?
abbastanza semplice, se non fosse che quello bravo-bravo deve cambiare città e forse regione per colpa di quelli meno bravi ma raccomandati.
Mi pare che per l’ennesima volta per premiare il merito si punisce il meritevole.
E poi siete sicuri che così i concorsi non saranno fatti per premiare i favoriti locali? A mio modesto parere gli scambi tra favoriti locali sostenuti da baronie locali continueranno ad esserci, e perdipiù quelli bravi dovranno PURE trasferirsi.
abbastanza semplice, se non fosse che quello bravo-bravo deve cambiare città e forse regione per colpa di quelli meno bravi ma raccomandati.
Mi pare che per l’ennesima volta per premiare il merito si punisce il meritevole.
E poi siete sicuri che così i concorsi non saranno fatti per premiare i favoriti locali? A mio modesto parere gli scambi tra favoriti locali sostenuti da baronie locali continueranno ad esserci, e perdipiù quelli bravi dovranno PURE trasferirsi.
Scrooge, la bravura vale dappertutto, le raccomandazioni no. Si chiama divieto di inbreeding ed esiste in tutto il mondo (civile). Poi lo dici anche tu: “E poi siete sicuri che così i concorsi non saranno fatti per premiare i favoriti locali?” Per evitare il dubbio, che ognuno vada a fare i concorsi dove nessuno lo conosce.
scalpha, capisco la ratio della proposta: impedire che ci siano delle università arroccate su se stesse, con baroni che si perpetuano nei propri dottorandi senza nessuna accountability verso l’esterno. Quello che mi “scoccia” e che bisogna partire sempre dall’anello più debole e anche meno colpevole di questo sistema: l’onesto e bravo studente/ricercatore, invece che il disonesto e impreparato barone.
Ti posso assicurare che se non si interviene sulle baronie direttamente, queste si perpetueranno comunque con scambi ad hoc. Già oggi succede con i commissari esterni: un prof Y dell’università A favorisce il dottorando del Prof. X dell’università B quando è commissario esterno all’università B, perchè sa che il Prof. X sosterrà il dottorando di Y quando sarà lui commissario esterno dell’università A.
In conclusione, scalpha, ti posso assicurare che in Italia (che non è purtroppo tutto il mondo) una “buona” raccomandazione vale più di una ottima preparazione. Puniamo la prima e non la seconda.
per punire le buone raccomandazioni, messer scrooge, ci sono le commissioni composte anche da esterni, magari puranche stranieri.
messer filippo, allora perchè non commissioni tutte composte da esterni, magari tutti stranieri? Parliamone… Però lasciate al bravo-bravo studente di stare dove egli preferisce, e non subordinate le sue scelte ai vizi di altri.
messer filippo, allora perchè non commissioni tutte composte da esterni, magari tutti stranieri? Parliamone… Però lasciate al bravo-bravo studente di stare dove egli preferisce, e non subordinate le sue scelte ai vizi di altri.
voglio precisare la mia posizione.
Ipotizzando che sia d’accordo che a regime (ovvero in un sistema migliore) i dottorandi debbano sottoporsi al giudizio di commissioni e università che non li conoscono, la mia perplessità risiede nel fatto che, ancora una volta, per fare una riforma che migliori un qualche sistema bisogna gravare prima sull’anello più debole e più innocente per poi “sperare” che col tempo i disonesti vengano persuasi dai (e magari pure puniti dei) loro comportamenti.
Assumendo che il fine proposto sia di Sinistra, il processo di implementazione non mi pare proprio che lo sia. Ed è primaditutto il processo di implementazione che sto criticando.
Sulle proposte per l’universita’, mio caro scrooge, c’e’ pure scritto “legare le retribuzioni dei professori alle loro performance nell’insegnamento e nelle pubblicazioni” che val per tutti, professori e phd. Leggere per intero le proposte non farebbe male.
Sulle proposte per l’universita’, mio caro scrooge, c’e’ pure scritto “legare le retribuzioni dei professori alle loro performance nell’insegnamento e nelle pubblicazioni” che val per tutti, professori e phd. Leggere per intero le proposte non farebbe male.
Bravo Marco. Ottimo pezzo.
Ho solo un paio di commenti aggiuntivi su due piccoli punti.
Marco parla di scorciatoie fatti con insulti di piazza. Se si riferisce a qualche oratore di piazza Navona sono d’accordo. Ma ricordiamoci che molti degli oratori di piazza Navona e molte delle persone che erano in piazza Navona sono lontante dagli insulti quanto lo siamo tutti noi che frequentiamo queto blog.
Secondo me commettiamo un errore se cataloghiamo manifestazioni come quella di piazza Navona come manifestazioni di insulto. Ricordiamoci che molte delle persone che erano in piazza Navona erano le stesse persone che nel 2002 avevano partecipato alla stagione dei girotondi. E, ricordiamolo, i girotondi erano e sono un movimento di normalissimi cittadini, pacati e moderati, che hanno particolarmente a cuore il senso civico, la legalita’ e il rispetto della legge e delle istituzioni (nel 2002 ho partecipato a diverse di queste pacatissime e civilissime forme di reazione civile).
Cerchiamo di non commettere l’errore di vedere l’opposizione come o solo di proposta o solo di protesta. L’opposizione puo (e forse deve) essere entrambe le cose. Sicuramente senza proposte e alternative non si va da nessuna parte. Ma non capisco cosa ci sia di male se la necessaria proposta sia a volte accompagnata dalla protesta. La protesta e la manifestazione non sono forme di contrasto sterili. Sono invece spesso forme di constarto piuttosto chiare. Ad esempio, nel caso di piazza Navona, chi e’ sceso in piazza voleva semplicemente dire “io sono indignato da questa/queste proposte di legge e non voglio che siano approvate”. Io penso ad esempio che il lodo Alfano, all’interno del contesto nel quale e’ stato presentato, sia una autentica schifezza e stimo le persone che sono scese in piazza per dirlo. Cosi’ come stimo molto chi ha partecipato alla assemblea de iMille l’11-13 Luglio. E non vedo contraddizioni tra le due cose.
Il secondo commento e’ sui professionisti. D’accordissimo che averne di piu’ sia un valore. Ma ritengo sia importante non dimenticarsi mai che prima di tutto i professionisti devono sapere fare politica. Lo so, e’ ovvio quello che ho detto. Ma a volte, a mio avviso, si tende a dimenticare che non basta essere ottimi nel proprio settore. Il fare politica, sempre a mio modesto avviso, richiede altre qualita’.
Andrea