4 Ottobre 2008

I vestiti nuovi del Partito Democratico

Diario

Luca-thumb.gifIeri c’è stata la Direzione Nazionale del PD e, come nella famosa favola di Andersen, a Luca Sofri dev’essere parso di vedere le chiappe del partito. E lo ha detto.

34 risposte a “I vestiti nuovi del Partito Democratico”

  1. Marco Bizzarri ha detto:

    Sinceramente, mi sono fermato nella lettura di questo intervento, dopo due passaggi:
    “Eppure quel risultato è stato un successo, proprio per questo: era impossibile vincerle, quelle elezioni, e il Partito Democratico, dato il contesto e le condizioni non poteva andare meglio di così: nessun leader e nessuna linea politica avrebbero potuto farlo andare meglio di così. Sfido chiunque a sostenere esempi contrari.”
    Questa è una bugia: tutta la campagna di Veltroni non mirava a vincere le elezioni, ma ad arrivare ad un pareggio al Senato. Quando non arrivi all’obiettivo che ti prefiggi, non ottieni un successo, ma un fallimento.
    E poi questo:
    “Se chiedete in giro alle persone normali cosa pensano stia facendo il PD, vi risponderanno che Veltroni e D’Alema si fanno la guerra”
    Senza pretesa di rappresentare le persone normali, a me la risposta è: il nulla. O meglio: i fattarelli suoi. Pienamente rappresentati dal meraviglioso Primo Ministro Ombra che, in tempi di crisi Alitalia, stava a New York.

  2. alberto biraghi ha detto:

    C’è un’altra osservazione da aggiungere al commento di Marco.
    Il fatto che uno come Luca Sofri (nulla di personale, per carità) sia nel direttivo, la dice lunga. Il Piddì si riduce a cooptare figli-di / coniugi-di (e ahimè, anche portaborse-di, vedi per esempio Maurizio Martina) anziché selezionare i propri ranghi dal basso, dalle sezioni, tra chi si impegna sul territorio. Il modello berlusconiano in variante poveri cristi, senza sarcasmo, che c’è di diverso tra Sofri e Carfagna?
    E’ l’ennesima dimostrazione del fallimento del progetto (ma visto la leadership c’era da aspettarselo) e anche un segnale preciso del fallimento del modello della (cosiddetta) democrazia occidentale, che mostra sempre più il proprio carattere di regime aristocratico (peraltro promuovendo un’artistocrazia un po’ cafona di pavenu) .
    A questo punto credo che un po’ di sana dittatura di estrazione confuciana (tra poco la Grande Madre d’Oriente ci comprerà tutti, sbarazzandoci seddio vuole dallo spettacolo di queste miserie) sia l’unica via d’uscita.

  3. Champ ha detto:

    Scusa Alberto, ma mi sono perso un passaggio: di chi sarebbe stato portaborse Martina?
    Nel merito dell’intervento di Sofri Jr., come ho scritto da me (rimando lì e non mi dilungo), il maggior limite è quel suo chiamarsi fuori (“voi, voi, voi…”).
    Curioso che invece la stampa italiana lo abbia descritto come un intervento di dura critica a uolter…

  4. Antonio Cane ha detto:

    Bene mi è piaciuto l’intervento di Sofri. È già molto sapere che almeno uno le dica ste cose:-)
    @ Biraghi: Mi dispiace che Lei non veda differenza tra Sofri e Carfagna. La Carfagna è bellissima!
    @ Scalpha: ma a quale famosa favola di Andersen ti riferisci?

  5. Antonio Cane ha detto:

    @Scalpha: La scelta della favola è azzeccatissima:-)

  6. Filippo Zuliani ha detto:

    Alberto, Luca ha detto molte cose, alcune le condivido, alcune no. Molto di cio’ che ha detto Luca e’ stato detto o scritto anche da Ivan in questi mesi. Molti dei “delusi dal PD” che leggono questo blog si sono sempre lamentati che voluto udire parole similare nelle stanze dei bottoni, quali la direzione nazionale PD. Luca le ha dette, forti e chiare. Far le pulci a Luca Sofri e per via del fatto che e’ famoso, invece concordare su un liberatorio “finalmente che qualcuno le canta chiare” appartiene a quella bella tradizione di automartellamento di coglioni con cui la sinistra ha perso elezioni su elezioni.

  7. Filippo Zuliani ha detto:

    pardon, ho scritto malissimo e di fretta. Ri-provo qui sotto 🙂
    Alberto, Luca ha detto molte cose, personalmente alcune le condivido, alcune no. Cio’ non toglie che ,olto di cio’ che ha detto Luca e’ stato detto o scritto anche da Ivan in questi mesi. Molti dei “delusi dal PD” che leggono questo blog si sono sempre lamentati che avrebbero voluto udire parole similari nelle stanze dei bottoni del PD, quali la direzione nazionale. Finalmente Luca le ha dette, forti e chiare. Far le pulci a Luca Sofri per via del fatto che e’ famoso, invece che concordare su un liberatorio “finalmente che qualcuno che le canta chiare” appartiene a quella bella tradizione di automartellamento di coglioni con cui la sinistra ha perso elezioni su elezioni.

  8. alberto biraghi ha detto:

    Champ: di qualunque leader, purché respiri. Cfr questo video su YouTube, straordinario nella sua avvilente comicità. Martina “non si discute così” è un portaborse nell’anima.
    Filippo 1: “martellamento dei coglioni” non si dice, si dice “Tafazzi”, è quello il lessico corretto del pravo piddista. Quanto al “dirle forti e chiare”, il tema è che serve a nulla o anche meno.
    Filippo 2: Luca Sofri non è famoso. Sono famosi suo padre e sua moglie, in virtù dei quali lui gode di visibilità sulla base di un ben noto costume itagliano e della altrettanto nota regola di LC. Ma al di là di un po’ di cultura musicale, quali sono i titoli per cui qualcuno l’ha eletto pezzo grosso del Piddì?

  9. riccardo ha detto:

    D’accordo sull’analisi e sulle conclusioni ma leggendo l’intervento di Luca mi e’ venuto in mente il famoso articolo sul Corriere della Sera di Pasolini che iniziava con “Io so…”. Tutti noi sappiamo chi sono i responsabili dell’immobilita’ del partito democratico, e penso che Luca abbia perso una bella occasione di dirlo chiaramente. Mi chiedo quindi quale sia l’effetto di un’efficace analisi senza delle vere (ovvero, pratiche) conclusioni, ovvero chiedere le dimissioni delle zavorre politiche che tengono in ostaggio il partito…

  10. Anellidifumo ha detto:

    Alberto Biraghi come sempre scrive quello che penso anche io.
    Intervento Sofri jr molto condivisibile, peccato che per dire quelle cose lì ed essere ascoltato dalla direzione naz.le del Pd occorra essere il figlio di Sofri o di qualcuno di importante.
    La meritocrazia è sottozero nel PD. Così come nessuno ha capito, lì dentro, l’importanza di far crescere una classe dirigente. Tra due settimane i Liberali canadesi prenderanno una musata storica e puoi stare certo che Stephan Dion si dimetterà da segretario, benché lo abbiano eletto le primarie VERE del partito liberale appena 6 mesi fa.

  11. Leo Perutz ha detto:

    L’intervento logorroico ( credeva di essere a Condor?) e’ in gran parte condivisibile, per lo meno nelle sue ovvieta’ relative alla situazione attuale.
    Lodevole il coraggio che ha dimostrato nel rivestire il ruolo dell’invitato di riguardo che si mette a fare per necessita’ il guastafeste.
    Discutibili invece certe analisi, soprattutto quelle che richiedono piu’ acume intellettuale ( tipo quelle che riguardano la sconfitta elettorale) e quei toni avulsi gia’ sottolineati da Champ e falsamente modesti.
    Imbarazzanti poi le dichiarazioni di lealta’ al segretario del quale si rade al suolo la politica post-elezioni confermandone al tempo stesso la leadership.
    Sofri, alla Direzione del PD, ha messo in scena una tragedia in atto unico (non una favola di Andersen) al quale e’ mancato pero’ l’ epilogo drammatico che regala al pubblico, con il sacrificio dell’eroe, la catarsi. Ma e’ ancora in tempo.
    Cio’ che ha detto di lodevole e condivisibile, Sofri dovrebbe comprenderlo, acquistera’ dignita’ politica e morale solo nel momento in cui abbandonera’ irrevocabilmente la Direzione del PD; fino a quel momento rimarra’ solo la chiacchiera lustra di un cooptato eccellente e assai snob.
    PS … ma il Sofri, con tutti i “sentito dire” che cita, oltre alle centinaia di “cose” con le quali si tiene occupato, tiene pure un personale centro studi demoscopici?

  12. Laura TS ha detto:

    riporto qui il commento inserito nel blog di civati
    mi sembra la cosa più azzeccata da dire
    sorry
    sarà che è troppo colto per me
    _______
    io di sofri continuo a non capire una beneamata mazza
    ma sto ragazzo (di una volta) non può parlare come mangia?
    leggo con molto più piacere e interesse il barbablog (http://bignardi.style.it/)
    secondo me scrive in modo estremamente più comprensibile e piacevole
    laura ts

  13. Laura TS ha detto:

    riporto qui il commento inserito nel blog di civati
    mi sembra la cosa più azzeccata da dire
    sorry
    sarà che è troppo colto per me
    _______
    io di sofri continuo a non capire una beneamata mazza
    ma sto ragazzo (di una volta) non può parlare come mangia?
    leggo con molto più piacere e interesse il barbablog (http://bignardi.style.it/)
    secondo me scrive in modo estremamente più comprensibile e piacevole
    laura ts

  14. Antonio ha detto:

    Sofri non fa politica ma va in direzione PD a dettarne la linea. Non fa politica ma fonda imille, di cui fa ancora parte, e supporta a suon di blog la campagna di Ivan Scalfarotto nelle passate elezioni. Non fa politica ma anela a piu’ riprese la creazione di un gruppo comunicazione – efficiente e professionale – nel PD. Magguardaunpo’.

  15. Paola M. ha detto:

    Grazie, Luca, per aver detto quello che pensiamo in milioni di persone. E a tutti i soloni che sono a commentare in questo blog vorrei dire che Luca ha dimostrato fegato e indipendenza. E’ stato chiamato in questo organismo da Veltroni non per battere le mani, ma per portare le sue opinioni e lo ha fatto, esponendosi personalmente. Il suo e’ stato un intervento civile e costruttivo, ma chiaro: siamo in tanti ad aver creduto in questo progetto e ad essere avviliti oggi per la pochezza delle nostre strategie, anche quelle comunicative. Le critiche di chi al Piddi’ non ha creduto mai sono irrilevanti, tanto ogni occasione sarebbe buona a criticare e a dire ve l’avevo detto, ma poi che facciamo, come lo governiamo questo paese? Qual e’ l’alternativa a Berlusconi? Ferrero?! Turigliatto?! Il punto e’ per chi invece ci ha creduto e ci crede ancora, a questo partito, di aver finalmente trovato una voce libera e sincera ad indicare qualche cosa concreta da fare. Siamo come un pugile suonato sul ring e finalmente qualcuno ha dato la sveglia. Ho trent’anni e non voglio morire dalemiana (veltroniana, lettiana, fioroniana o rutelliana). Grazie Luca, per esserti esposto e averci dato voce; a nome di tanti, tantissimi democratici italiani. Grazie.

  16. alberto biraghi ha detto:

    Ecco, Paoloa M., il sottoscritto Solone desidera chiederti questo. Come mai il leader del Piddì, quello che “vede segnali di perdita di democrazia” dall’altra parte, “chiama in questo organismo” uno che non ha fatto nulla di politicamente significativo nella sua vita (tranne – appunto – scegliersi con acume padre e moglie), anziché usare un metodo democratico?
    Il disastro del Piddì (che poi è dramma dei cittadini normali, ché certo Veltroni non avrà i problemi pratici della marea di persone che millanta di rappresentare) si rivela nella costante imitazione casereccia di Silvio: lui piazza Carfagna, il Piddì replica con Sofri, Lui coopta la Meloni, il Piddì replica con Alessia Mosca. Sempre fotocopie sbiadite di originali un po’ così, salvo qualche volo pindarico per escludere qualsiasi rischio di vittoria: Ichino, Calearo, Colaninno jr. Fossi in te ringrazierei pure loro 🙂

  17. Antonio ha detto:

    Biraghi, quale metodo democratico vorrebbe usare? Le primarie con 60 milioni di candidati? Faccio notare che Sofri e’ stato chiamato da Veltroni a rappresentare la societa’ civile. Non si capisce perche’ uno che rappresenta la societa’ civile dovrebbe avere esperienze politiche significative. Mi pare lei abbia le idee un po’ confuse.

  18. Leo Perutz ha detto:

    Paola,
    impara a valutare la parte costruttiva di una critica e le voci “libere e sincere” anche quando non provengono da Sofri ma soprattutto impara a valutare bene quello che Sofri dice, senza farne l’esegesi astratta.
    “Esponendosi personalmente”?
    Una persona che entra nella direzione politica di un partito per chiamata diretta del suo segretario ( e non per elezione) e si rivolge agli interlocutori eletti (piu’ o meno in maniera ortodossa) dicendo: ” Voi dovreste fare quei sacrifici che io, pur sedendo in mezzo a voi, non sono disposto a fare” ha uno strano concetto della esposizione personale. Forse si riferisce esclusivamente a quella mediatica o magari non ha capito bene la differenza che passa tra un politico militante, sebbene professionista e decaduto, e un consulente aziendale.
    Che mi chiami a me Veltroni, la prossima volta, vedrai che a queste condizioni sono disposto anche io a fare la rivoluzione, a dirgliene “quattro” ma crative, come migliaia di altri “soloni” che come il sottoscritto si sono turati il naso e hanno votato PD.
    Anche io passerei un sacco di tempo a ” inventare cose”, a vedere gente, a fabbricare giocattoli per il consenso, pubblicizzandoli poi a stipendio su Vanity Fair o sulla stampa collaterale di qualche amico di famiglia ma chissa’ perche’ questo paese somiglia sempre meno alla stanza dei giochi di un bimbetto che si crede prodigio e sempre piu’ alla toilette affollata di una stazione, pertanto il mio cruccio non sarebbe solo “inventare cose” ma “inventare quelle giuste”.
    Esporsi significa rischiare. Cosa avrebbe esposto a rischio il Sofri, di suo, esattamente?

  19. Champ ha detto:

    Quoto Leo Perutz. Non tanto nella parte che riguarda Sofri Jr., ma in quella che “riguarda” le tante Paola che animano il Pd.
    Paola infatti ha scritto “Le critiche di chi al Piddi’ non ha creduto mai sono irrilevanti, tanto ogni occasione sarebbe buona a criticare e a dire ve l’avevo detto”. La mia preoccupazione (e anche quella di Leo, credo) è quella che si ignorino le critiche di quelli che al Piddì ci hanno creduto. E che si sono battuti (nei loro partiti di appartenenza) per farlo nascere.
    Quelle battaglie non sono state -politicamente parlando- indolori, Paola. E sono state combattute rischiando in proprio senza accomodarsi in coda ad aspettare il proprio turno per essere cooptati: loro si che hanno rischiato qualcosa. E non a caso non stanno in Direzione.

  20. alberto biraghi ha detto:

    Antonio: ha ragione, ho le idee confuse, ma certo il Piddì non fa granché per chiarirle. Magari Lei mi può aiutare, sappia che sono un elettore storico ed esclusivo di PCI/PDS/DS/Ulivo/Unione che – per la prima volta della sua vita – ha rinunciato al voto per non legittimare la disgrazia politica che è sotto gli occhi di chiunque la voglia vedere.
    Vengo al dunque e Le domando: non trova pittoresco che “a rappresentare la società civile” (immagino che Lei intenda chi non è coinvolto nella politica, quindi è contrapposto alla “società incivile”) sia un “figlio-di e marito-di” privo di qualunque qualità se non una notorietà appiccicaticcia, cooptato da un segretario fallimentare?
    Davvero Lei non ritiene che Veltroni non potesse individuare nella “società civile” una o più facce un po’ più credibili e spendibili di questa? In altre parole, nella Sua chiarezza di vedute (contrapposta alla mia confusione), Lei non si sente un po’, come dire, preso per il culo? No? Beato Lei.

  21. Paola M. ha detto:

    Scusi, Biraghi, ma visto che lei ha sempre votato per i partiti che poi hanno creato il PD, invece di criticare dovrebbe secondo me entrare subito nel PD e contribuire a farne un posto migliore. Proprio come ha fatto Sofri, che ancora ringrazio per questo e che se fossi in lei smetterei di attaccare personalmente. Non condivido le sue posizioni ma le considero molto rispettabili, e questa sua sgradevole insistenza sull’offesa personale non mi sembra aiuti punto i suoi argomenti.

  22. La società civile ha detto:

    Salve, scusate, sono la società civile. E io dovrei farmi rappresentare da un figlio di famoso papà? Eh no, cari miei piddini, io proprio non ci sto.
    Io sono la società civile! Sono fatta da milioni di persone assolutamente anonime, gente a cui nessuno chiede di scrivere sui giornali perché non ho un cognome famoso, e che tutt’al più scrive su un blog, più o meno letto. Gente che non viene invitata nella direzione nazionale di alcun partito, benché spesso faccia parte di quei partiti da un decennio buono, occupandosi di politica sul territorio oppure di volontariato, in Chiesa o presso enti laici.
    Noi società civile non abbiamo niente di particolarmente famoso, se non la forza del nostro lavoro, il sudore del nostro impegno, la bellezza della nostra passione. Proprio per questo non ci si fila mai nessuno.
    Ci sta anche bene non essere considerati mai. Però non venitemi a dire che mi rappresenta il figlio di Adriano Sofri o la figlia dell’amico di Veltroni, morto da poco (Marianna Madia), o la tipa che faceva calendari e poi è arrivata a un ministero per le sue doti orali, come dire, eh! Questo è veramente troppo.
    Cordialmente,
    La società civile.

  23. alberto biraghi ha detto:

    Scusi, mademoiselle Paola, mi indicherebbe cortesemente chi avrei offeso? Forse dire di Luca che è figlio-di e marito-di (e pertanto cooptato da un partito a caccia delle mezze starlette che può permettersi) è un’offesa? Secondo lei se Luca avesse avuto lo stesso curriculum (libretto di playlist) ma non lo stesso nome e la stessa moglie, oggi Veltroni avrebbe chiamato lui o avrebbe preferito un marito-figlio di qualcuno?
    Quanto a entrare nel Piddì,guardi, ci ho provato prima ancora che si chiamasse Piddì, credevo di poter dare una mano. Ho partecipato, sostenuto, volantinato, aiutato in ogni modo. Poi – facendo tutte queste belle cose qua – ho avuto modo di incontrare personcine come Caprara, Cerami, Ferrante, Mirabelli, Penati, Sarfatti, Vimercati e tanti altri analoghi, di averci a che fare, di toccare con mano il loro modo di gestire la cosa pubblica e le relazioni umane (“vuoi una segrataria che si è scopato lui o una che mi sono scopato io”, ho sentito dire con le mie orecchie da un maggiorente considerato un punto di forza del Piddì).
    Non ce l’ho fatta più.
    Mademoiselle Paola, mi creda, non saranno entusiasmo e ringraziamenti all’incolpevole Sofri jr. a trasformare il Piddì in una congrega decente. Uno può pure vestirsi da Biancaneve, può canticchiare che tutto va bene come Mary Poppins, ma a un certo punto si accorge che a stare immersi nella merda si comincia a puzzare e il vestito si sporca. C’è chi decide di uscirne (tipo me) e chi invece trova utile e comodo razzolarci. Questione di punti di vista e di olfatto.

  24. Antonio ha detto:

    Biraghi, che i figli di non appartengono alla societa’ civile? Ma forse lei per societa’ civile intendeva se stesso, o chi per lei che le canti in faccia al caminetto del PD. Lo ha fatto Sofri, ma a lei non basta, probabilmente per il rancore personale che anima i suoi commenti piu’ contro Sofri che contro il PD. Vuole un consiglio? Telefoni a Sofri, prenda appuntamento e regoli il tutto in privato. Almeno ci risparmiera’ i teatrini.

  25. alberto biraghi ha detto:

    Antonio in effetti la supercazzola con scappellamento sulla destra. Come fosse Antani. Guardi, hai ragione, mi hai scoperto, Luca si è trombato mia nonna e non gliel’ho perdonata ancora. Per questo odio. Purtroppo non posso peraltro risolvere la questione in privato perché Luca è anche un grande campione di kung fu e mi farebbe un culo così, quindi mi tocca macerare nel mio rancore sputando fiele sul blog di Ivan. Non pensavo che ‘sta cosa potesse trapelare, voi del Piddì non vi si fotte, vè.

  26. Antonio ha detto:

    Proprio, Biraghi. Lei sí che ne sa una piu’ del diavolo (Sofri?). Lei sí che puo’. Non si affanni troppo a spiegarci omce fare politica, dall’alto del suo passato bloggaro (e Sofri no?), autocelebrato come un trionfo delle liberta’ quando invece esso ha raccolto meno seguito di una riunione dei tifosi dell’Albinoleffe.

  27. Anellidifumo ha detto:

    Non c’è niente da fare. Io resto sempre ammirato quando un essere umano sciorina la sua totale incapacità a gestire una critica alla propria parte o a se stesso. Vero sor Antonio? Se continua così, prima o poi sostituirà nel mio Olimpo personale il Frustroll medioman che alberga da qualche anno nel mio blog.
    Ah, tra parentesi: no, Luca Sofri non rappresenta la “società civile”. Perché è un esponente (non ridete, vi prego, è discorso serio) dell’élite cultural-mediatica del Paese per questioni aristocratiche, in virtù del suo cognome. Come spiega in modo brillante Luca Sofri stesso sull’Unità di oggi, (http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=79681), lui non ha niente a che vedere con la mediocrità della società civile. E badate: sono d’accordissimo con lui, anche per me la società civile tende alla mediocrità. Il problema è proprio quando DIVENTA mediocrità.
    Sor Antonio, può fare una ricerchina per farmi sapere se Luca ha violentato anche la mia di nonna? Hai visto mai…?

  28. Antonio ha detto:

    Sor Anello, lei mi confonde con sor Birago. Giammai difendo Luca Sofri, il cui intervento peraltro non incontra nemmeno il mio favore. Faccio solo notare che attaccare Sofri perche’ e’ famoso/radical chic/aristocratico/marito di Daria Bignardi/figlio di Antonio Sofri/portatore sano di IPod e non per quello che ha detto indica un deficit imbarazzante nelle autoproclamate alte capacita’ di analisi politica, oltre ad un complesso di sudditanza altrettanto imbarazzante.
    Riuscite, sor Anello e sor Birago, a parlare dei contenuti del discorso senza mai nominare il nome di Sofri e collaterali?

  29. claudio ha detto:

    insomma, che fiumi di fiele.
    Sofri jr ha pure una voce su wiki (come il buon Ivan, by the way), che volete di piu’?
    http://it.wikipedia.org/wiki/Luca_Sofri
    Scommetto che Alberto Biraghi é invidioso. Mi mandi un CV e le attivo un lemma. Forse Veltroni pesca li o su Facebook la “società civile”.
    🙂

  30. Paola M. ha detto:

    Monsieur Biraghi, mi chiami pure Madame e non Mademoiselle, che questa promozione sulla base dell’eventuale matrimonio mi pare sessista e fuori luogo. E poi, scusi, mi vuol far credere che la sua voglia di cambiare il mondo si e’ fermata davanti ad un po’ di turpiloquio e di cattivo odore? Non dovevano essere cosi’ solidi i suoi ideali per sciogliersi come neve davanti al faccione di Penati (mica Stalin, Penati…)! Mi perdoni, ma pur avendola sempre molto apprezzata, come cittadina e come democratica preferisco l’atteggiamento di Sofri, che porge il petto, al suo che dalla trincea gli spara addosso. Cosi’ facendo lei favorisce la conservazione che, come la natura, aborrisce i vuoti (compreso quello che ha lasciato lei).

  31. Antonio Cane ha detto:

    Caro Ivan, quello che a me pare giusto coincide con quello che lo è per te?
    Per me sarebbe giusto dare risposta almeno agli interventi meritevoli.
    Per esempio Leo Perutz ha fatto un bellissimo intervento e mi pare giusto che tu, Ivan, gli dia una meritata risposta.
    E forse sarebbe giusto ascoltare anche gli avventori del blog delle volte.
    Che bello sarebbe leggere una replica tua ad AnellidiFumo o a Biraghi.
    Del resto l’acidità di alcuni interventi mi sembrano indice del fatto che alcuni avventori del blog si sentano impossibilitati al dialogo.
    Non ci fù possibilità di comunicazione quando si scelse di appoggiare Veltroni.
    Lo so che tu ritieni giusto non inserire ulteriori commenti al tuo post. Il che significherebbe non essere stato in grado di comunicare in maniera esaustiva quello che volevi dire.
    Il punto è che non ti si chiede di commentare il tuo post, ma bensí i commenti al tuo post.
    In definitiva il ‘giusto’ non si possiede ed è ‘utile’ avere l’incertezza di una risposta – piuttosto che la sicurezza dell’inascolto.

  32. scalpha ha detto:

    Caro Antonio, a parte il fatto che – come giustamente dici – io non amo commentare i commenti per i motivi che ho molte volte spiegato, c’è il grave problema che io passo in media 12 ore (alcune volte 10, altre 14) al giorno a lavorare in un ufficio e che proprio non ce la faccio a monitorare i commenti e a rispondere uno ad uno come fanno altri blogger molto più illustri di me. Non è cattiva volontà, è che proprio che non ce la faccio. Quanto all’ascolto, è chiaro che i commenti li leggo tutti, quindi chiunque passi di qua viene ascoltato.

  33. Paolo ha detto:

    Caro Ivan, perchè non la dici tutta sulla questione?
    Oltre alle ore di lavoro che meritevolmente ti occupano la giornata, commentare i commenti, da sempre e per chiunque, significa confrontarsi.
    Ed il confronto non appartiene allo scibile delle tue “priorità”.
    Da sempre non è il tuo forte insomma.
    Cosa c’è di male?
    Niente, basta dirlo però.
    Altrimenti l’omissione ripetuta non è più leggibile come una casualità.
    Sempre con affetto, ciao.