Il mio pezzo su L’Unità di oggi.
Nessuna sorpresa se il Comitato dei Garanti del PD ha debuttato qualche giorno fa proprio tentando di dirimere una controversia sulla dignità delle persone omosessuali: l’omosessualità e i diritti di cittadinanza sono infatti un tema capace di alzare la temperatura interna al partito a livelli difficilmente controllabili.
Si tratta di polemiche che nascondono in realtà divergenze – che per debolezza o incapacità non si è saputo gestire – sulla laicità delle istituzioni e sulla costruzione di una società veramente inclusiva; polemiche che finiscono col danneggiare i cittadini GLBT (gay, lesbiche, bisessuali e trans) che in Italia vivono una situazione di minorità che non ha pari in nessuno dei grandi paesi europei.
Così, da noi, diritti elementari come quello di essere riconosciuti come coppie e come genitori e di avere leggi chiare contro l’omofobia e la discriminazione sono ancora lontanissimi da raggiungere. Di fatto l’incapacità di decidere pone paradossalmente il nostro partito alla destra dei principali partiti della destra europea che da tempo si sono rassegnati all’evidenza dei mutamenti sociali.
Questo provoca una grave disaffezione della comunità GLBT nel suo complesso e una situazione di oggettiva sofferenza per quei cittadini GLBTA – dove la “A”, rappresenta gli alleati: quei cittadini eterosessuali (genitori, fratelli, amici) che hanno a cuore le vite e i destini degli omosessuali – che si aspettano dal partito anche su questo punto la medesima carica innovativa che ne ha ispirato la creazione.
C’è un fatto nuovo, però. Un gruppo di dirigenti e militanti GLBT del Partito Democratico ha sottoscritto un documento che prelude alla creazione di un Forum permanente sui diritti GLBT. È un fatto nuovo perché crea un luogo ufficiale di analisi e di lavoro sulle tematiche gay all’interno del partito e anche perché il Forum parte da una premessa forte: quella secondo cui il tema dei diritti gay è patrimonio non solo degli omosessuali ma di tutti coloro che sono interessati a vivere in un paese che rispetta tutti i suoi cittadini allo stesso modo.
Si tratta degli “A”, gli alleati, certo, ma anche di tutti coloro – e sono molti di più – che sono determinati a costruire un Paese che concede dignità e rispetto piuttosto che negarli. La sfida per l’uguaglianza è ostica e noi gay sappiamo di non poter vincerla da soli: l’invito a tutti i democratici – laici e cattolici, iscritti e non iscritti al partito – è quindi quello di sostenere la creazione del Forum GLBT anche attraverso una partecipazione attiva.
Si promuove il progresso collettivo soprattutto sostenendo diritti che non ci riguardano direttamente: è un gesto democratico e a suo modo rivoluzionario nel paese delle corporazioni e del conflitto di interessi.
4 risposte a “Diritti GLBT, patrimonio di tutti”
Un articolo meraviglioso Ivan. Eppure non riesco a far divampare quella fiammella che è la mia speranza di Cambiamento.
L’Italia con la sua classe politica è serva della secolarizzazione dei pregiudizi che trovano riparo e legittimità di essere semplici opinioni all’interno della Chiesa Cattolica. Ovviamente ciò già era noto.
Dalle aberranti affermazioni di Paola Binetti su omosessualità e pedofilia, alle posizioni di Famiglia Cristiana sulla contrarietà alle leggi antiomofobia, alle inchieste giornalistiche che svelano terapie riparative psicanalitiche per omosessuali gestite clandestinamente (anche dal punto di vista fiscale) dalla Chiesa e i netti rifiuti di dare in affitto appartamenti per colpa dello stereotipo del gay=festino hard, l’opinione collettiva della gente (“gente” intesa come la signora Maria – banale ma efficace esempio – , classica vicina di casa) è sottoposta ad un vero e proprio lavaggio del cervello; pensare con la propria testa è faticoso…meglio se ad indottrinarci ci pensa qualcun altro.
Ricordo mesi fa alla stazione del metrò sentire una giovane donna leggere su un giornale distribuito gratuitamente > e mentre mostrava la pagina ad una sua amica faceva una smorfia cigliata accompagnata da un >. Quel “bah” mi diede una sensazione di malore interiore, pensando alle difficoltà quotidiane della mia relazione con il mio fidanzato…uno schiaffo in pieno viso.
Ma almeno una speranza ce l’ho. Ed è la gioventù. Gran parte degli adolescenti e dei miei coetanei (ho 21 anni) e quelli al di sotto degli “anta” sono molto più aperti in temi come diritti civili e pari opportunità rispetto alle generazioni precedenti. Segno che si diffonde la compensione che pensare con la propria testa e permettere la libertà a chi non ne ha è Democrazia, quella vera.
Io per la prima volta sto iniziando a diventare un minimo ottimista, almeno in tema di diritti civili. Ho notato come una evoluzione nel pensiero delle persone, come diceva Giovanni, sta iniziando ad emergere. O almeno sta iniziando a svilupparsi nelle nuove generazioni, dove mi inserisco io a 26 anni. Noto, parlando con le persone della mia età, che ormai vi è una maggior apertura per tematiche tabù fino a poco tempo fa. Certo i pregiudizi sono ancora diffusi, ma almeno, si può iniziare a dire, tra le persone più grandi d’età..
Chiedo scusa ma non so come mai le parole messe tra virgolette non sono presenti nel mio precedente commento. Comunque le riscrivo: la donna che ascoltai alla stazione disse leggendo il giornale LE COPPIE GAY SONO SERIE QUANTO QUELLE ETERO!. poi disse (smorfia cigliata ) BAH!
Pregiudizio + Ignoranza + Stupidità + Ulteriore ignoranza. Purtroppo il risultato non può che essere esprimere un’opinione stupida, falsa e disgustosa..