Ho firmato molto volentieri l’appello predisposto e lanciato da Federica Mogherini, che vi invito a firmare a vostra volta.
Il Partito Democratico e’ nato per cambiare l’Italia. Non è solo, né innanzitutto, la sintesi di due tradizioni politiche del secolo scorso, gloriose ma storicamente esaurite. E’ il progetto di portare il nostro paese nella contemporaneità, nel mondo che cambia. Innovazione, mobilità sociale, trasparenza ed equità in un paese che appare invece sempre più bloccato, diviso e chiuso nelle proprie paure e nel proprio passato. Quella missione di cambiamento è oggi non solo valida, ma necessaria ed urgente. E’ un progetto culturale prima ancora che politico. La sua realizzazione richiede coraggio, coerenza, coesione ed uno sguardo puntato con fermezza sul futuro. Sarà un lavoro lungo, che avrà bisogno di energia, senso di responsabilità e spirito di squadra. Noi siamo pronti a continuare a lavorare per realizzarlo.
Federica Mogherini
Francesco Boccia
Stefano Bonaccini
Andrea Causin
Paola De Micheli
Dario Ginefra
Sandro Gozi
Alessandro Maran
Maurizio Martina
Margherita Mastromauro
Alessia Mosca
Fausto Recchia
Matteo Renzi
Matteo Ricci
Ettore Rosato
Ivan Scalfarotto
Luca Sofri
Valentino Valentini
Per adesioni: nontorniamoindietro@gmail.com
52 risposte a “Non torniamo indietro”
Il problema della politica italiana sta anche nella mancanza di decenza … ops… COERENZA della casta, sia di quella in essere, sia dei casta-wannabe. In questa lista di firmatari ci sono una serie di persone che hanno accettato con entusiasmo la cooptazione (metodo che nulla ha a che vedere con la volontà popolare, vedi post precedente) in qualche incarico più o meno prestigioso. Ora la firma di queste anime belle sugli appelli per il rinnovamento farebbe anche ridere se il Paese non fosse nelle mani di un pregiudicato sovversivo circondato da mafiosi, razzisti, agenti del papa e neofascisti (chiedo perdono, ricordo che Veltroni diceva di non demonizzare, magari ora la direttiva è cambiata).
Casomai interessasse l’opinione di un elettore storico ex-fedelissimo ed ex-attivo il cui voto dovrebbe essere ricuperato (alla fine questo è l’aspetto determinante e mi pare che spesso sfugga un po’ dai ragionamenti, magari conviene ricordare che se si perde è perché le persone votano quegli altri o non votano affatto), sia chiaro che se nomi di quel genere continueranno a comparire (assieme ai tanti altri mandarini già scatenati negli appelli per il rinnovamento, ce n’è una sfilza), moriremo tutti berlusconiani. Perché a quelli come me basta leggere “Maurizio Martina” o “Alessia Mosca” (due giovani campioni del portaborsismo, tanto rampanti quanto scadenti) per confermare l’idea che il problema non è Veltroni, ma chiunque faccia politica in Italia. Sarebbe davvero una brutta storia.
Uhmmm…
si va bene: non torniamo indietro e rilanciamo il progetto.
Ok.
Però cominciamo(/ate) a fare un pò l’elaborazione su cos’è e cosa dev’essere questo progetto politico.
Visto che presto (speriamo) o tardi, ma cmq al più ad ottobre, arriva un congresso.
E visto che di tempo, occasioni ed energie se ne sono sprecate abbastanza.
E ora di schiarirsi le idee.
No perchè anche il manifestino qui sopra dice (con stile obamiano: la triade allitterata) che ci vuole “coraggio, coerenza, coesione”ma poi nel testo di contenuti chiari se ne vedono pochi: e senza contenuti chiari, intorno a che si costruisce la coesione e la coerenza? e il coraggio non deve partire dall’esprimersi chiaramente su che si pensa e si vuole?
Allora vediamo come definisce il progetto pd questo mini proclama.
Si dicono solo 2 cose:
1)”Non è solo, né innanzitutto, la sintesi di due tradizioni politiche del secolo scorso, gloriose ma storicamente esaurite.”
Ok fin qui va bene, siamo tutti d’accordo: bisogna lasciare le case di appartenenza e costruire un’identità nuova per il futuro. Va bene però questa è solo la pars destruens del progetto.
2) “E’ il progetto di portare il nostro paese nella contemporaneità, nel mondo che cambia”.
Eh…grazie!
Purtroppo però la contemporaneità non è semplice, è complessa, multiforme, fluida…se c’è una cosa su cui si discute fuori e dentro la politica è proprio la contemporaneità. Se c’è una cosa che flagella le identità, che ha generato e genera grandi spaesamenti è proprio la contemporaneità. Se c’è una cosa che tutti faticano a decifrare è proprio la contemporaneità. Se c’è quancosa che prende tutti in contropiede (i religiosi come i filosofi, i politici come gli economisti: vedi Davos, la grande crisi ecc. ecc.) quella è la contemporaneità.
Se c’è un mondo che cambia ma non si sa bene dove vada è quello contemporaneo.
Insomma: non ci siamo mossi di un millimetro.
Siamo sempre alla pars destruens.
Sappiamo che vogliamo innovare, lasciare indietro le vecchie appartenenze, entrare nella “contemporaneità” ma non sappiamo ancora nulla su come la vogliamo declinare.
Il resto del manifesto non fa che ribadire, in varie forme, questo mantra.
Provare per credere:”innovazione”, “paese…chiuso nelle sue paure e nel suo passato”, “missione di cambiamento”…non si dice altro.
(Altri riferimenti: la “trasparenza”=ma questo è un pre-requisito della politica, “l’equità”=e questa vabbè , non è però una gran innovazione! specie rispetto alle case di provenienza, infine “la mobilità sociale”= ecco questo è l’unico acenno di un contenuto “nuovo” ).
Ora voi mi direte: ma che vuoi, che pretendi? sono solo poche righe mica ci potevamo mettere a discutere in lungo e in largo qui il progetto…
Purtroppo di obiezioni di questo genere è stata lastricata tutta la nascita e la breve vita vita del pd: “e non è il momento, e non è il luogo, e non è l’occasione, e ora non c’è tempo, e si farà strada facendo, e ora non bisogna rompere i delicati equilibri…ecc. ecc.
O si è rinunciato all’elaborazione, o si è fato finta di farla facendo papiri talmente complessi, infinitamente articolati e “pesati” , talmente arrampicati sugli specchi, che in realtà servivano solo a mascherare la mancanza totale di una qualsivoglia sintesi e consapevolezza.
No basta.
E ora che sappiate cosa state facendo e celo sappiate comunicare (se volete essere votati perlomeno).
Anche quando scrivete poche righe.
Si, se fate un manifesto per dire “salviamo il progetto” bisogna che sappiate comunicare sia pure in forma sinteticissima un’idea che sia una su questo progetto, qualcosa che illumini la strada, che dia un minimo di senso.
Invece qui c’è un vuoto sconcertante. C’è solo l’idea del futuro, che però in sé non significa nulla, se nulla si dice su come lo si vuole questo futuro.
L’ansia di rinnnovamento va bene, ma non è un progetto.
Attenzione 1)sappiamo quanti “mostri” ha generato (per es. lega, Grillo per certi versi) e può generare un’ ansia di rinnovamento non accompagnata da strategie condivise sul futuro
2) è facile trovarsi tutti d’accordo sul rinnovamento quando non si dice che si vuole fare, e così racogliere la firma degli Scalfarotto insieme a quella dei Renzi.
Il rischio è che anche i “giovani” ricadano adesso nel vizio peggiore che ha dilapidato la credibilità politica dei vecchi e minato il pd dall’inizio: l’unanimismo di facciata.
Stavolta all’insegna dell'”abbattere i perpetui”.
State insieme per il nuovo? Bene. Quale?
E alloraIl Partito Democratico e’ nato per cambiare l’Italia. che appare invece sempre più bloccato, diviso e chiuso nelle proprie paure e nel proprio passato. Quella missione di cambiamento è oggi non solo valida, ma necessaria ed urgente. E’ un progetto culturale prima ancora che politico. La sua realizzazione richiede coraggio, coerenza, coesione ed uno sguardo puntato con fermezza sul futuro. Sarà un lavoro lungo, che avrà bisogno di energia, senso di responsabilità e spirito di squadra. Noi siamo pronti a continuare a lavorare per realizzarlo.
Oops, scusate in fondo mi era rimasto attaccato un pezzo di “copincolla”…:-)
ovviamente il post finiva a:
“State insieme per il nuovo? Bene. Quale?”
Le parole dell’appello sono del tutto condivisibili ma sono state sentite troppe volte in questi anni. L’appello deve diventare realtà. Invito i firmatari a venire nelle sezioni (si chiamano ancora cosi?) a convincerci della bontà dei loro progetti e vi assicuro che non faremo loro mancare il nostro sostegno. Non solo per ragioni anagrafiche mi sento vicino ai firmatari che devono avere il coraggio, ed il sostegno della base, per estromettere una classe di dirigente che ha fatto il suo tempo e che è ora che vada a godersi un meritato riposo.
Per chiudere vorrei ricordare le parole di Prodi e D’Alema che hanno invitato i giovani a sfidarli, adesso o mai più.
boccia?????renzi??????martina???????sofri??????
caspita che gusto nuovo c’ha questo pd!!!!!!
boccia?????renzi??????martina???????sofri??????
caspita che gusto nuovo c’ha questo pd!!!!!!
Vabbè siete proprio de coccio e senza speranza. Finirà che a forza di essere così cocciuti spingerete i vostri ex elettori, quelli che oggi si astengono come me, a votare per la Destra, pur di non avere tra i piedi i bei nomi e il bel progetto del PD. Ma cmqe, ne riparliamo dopo le Europee. Vedremo lì se davvero andrete avanti sicuri come pompieri con gli stessi esponenti nazionali e la stessa mancanza di programma.
nontorniamoindietro… ma neanche avanti di questo passo. Non potete essere sempre generici, non ora che il partito muore.
Le organizzazioni criminali sono più forti che mai e continuano a fare morti e violenze, la corruzione è alta, la giustizia non funziona. la competitività è tra le più basse in Europa soprattutto a causa dei problemi di cui sopra.
Molti vogliono sapere come intendete risolvere questi problemi nei prossimi 6 mesi, 1 anno, 5 anni. Tutto il resto che dite mi fa pensare che siete collusi o incapaci.
Mi auguro che continuiate, ma non in questo modo.
Caro Scalfarotto, la seguo con simpatia e attenzione, non solo dal suo blog.
Ma esprimo una certa preoccupazione su questa sua adesione, si rende conto che questa è di fatto la “corrente” dei post veltroniani? Perché se non se ne rende conto lo troverei grave, se se ne rendo conto mi pare una posizione davvero deludente. Deludente non perchè in se ci sia nulla di male a stare con gli uni piuttosto che gli altri, ma perché vorrebbe dire che lei ha aderito da molto tempo senza dare comunicati alla corrente di quelli che criticavano Veltroni, ma anche ci stavano in fila dietro e questo mi sembra piuttosto modesto come modo di fare per una delle persone che hanno ambizione di essere nuove per la politica.
Posso dire che del nuovo che avanza mi terrorizza la scarsissima conoscenza dei meccanismi della poltica, delle logiche, dei pesi, degli strumenti del mestiere almeno, se non di più, della oramai completamente logorata presenza degli eterni dirigenti decotti. Se ci ha provato, amen, è umano, ma se davvero non si è neppure accorto di dove stava finendo allora siamo davvero messi male.
Uno che la stimava di più alcuni giorni fa.
Renzi, Martina, Sofri…AAGH!
L’unica idea è che mi passa per la mente dopo aver letto le firme di questo documento che peraltro sembra copiato dai tanti che sono stati scritti in questi decenni è questa:
azzerare l’attuale classe dirigente per questi? Un brusco e drammatico risveglio dopo sbornia per le dimissioni di Veltroni! Se qualche “vecchio” mi ispira ancora qualche brandello di fiducia, anche solo per proprio passato politico, questi nuovi opportunisti e coptati mi fanno venire ribrezzo. Ormai ci resta solo sperare nella Natura madre affettuosa che elimini Berlusconi (sempre che non si sia fatto clonare!) perché diversamente con questi “giovani” non andremo molto lontano….
Scusate ma vedo nero!
Caro R.C. se essere post veltroniano significa impedire di tornare indietro nel tempo e difendere il partito da una scissione che veda i cattolici con l’UDC e un’alleanza della sinistra con la sinistra radicale, io sono certamente post veltroniano!
Paola, e con chi lo vuoi fare il rinnovamento del partito se non con queste persone, che siedono già in parlamento? Facciamo dei provini tipo Grande Fratello?
Daje! Il problema non é (solo) generazionale ma (sopratutto) culturale.
per dire uno puo’ essere “giovane” e cretino. ne conosco diversi e che oltretutto ricoprono ruoli importanti
senza questo cambio culturale, beh sciltian vede giusto.
il paese é quello che é, ed il presidente del consiglio sta facendo un lungo lavoro
nelle teste dei compatrioti. Li asseconda nei vizi e li modella al tempo stesso.
Insomma é possibile che stia fungendo da sorta di Giovanni Battista.
Una sinistra arrogante snob fighetta altezzosa immobile ed autoreferenziale (é l’immagine che da)
non fa altro che aiutarlo in questo lento lavoro.
Non é l’etá a a fare la differenza!
Daje! Il problema non é (solo) generazionale ma (sopratutto) culturale.
per dire uno puo’ essere “giovane” e cretino. ne conosco diversi e che oltretutto ricoprono ruoli importanti
senza questo cambio culturale, beh sciltian vede giusto.
il paese é quello che é, ed il presidente del consiglio sta facendo un lungo lavoro
nelle teste dei compatrioti. Li asseconda nei vizi e li modella al tempo stesso.
Insomma é possibile che stia fungendo da sorta di Giovanni Battista.
Una sinistra arrogante snob fighetta altezzosa immobile ed autoreferenziale (é l’immagine che da)
non fa altro che aiutarlo in questo lento lavoro.
Non é l’etá a a fare la differenza!
Daje! Il problema non é (solo) generazionale ma (sopratutto) culturale.
per dire uno puo’ essere “giovane” e cretino. ne conosco diversi e che oltretutto ricoprono ruoli importanti
senza questo cambio culturale, beh sciltian vede giusto.
il paese é quello che é, ed il presidente del consiglio sta facendo un lungo lavoro
nelle teste dei compatrioti. Li asseconda nei vizi e li modella al tempo stesso.
Insomma é possibile che stia fungendo da sorta di Giovanni Battista.
Una sinistra arrogante snob fighetta altezzosa immobile ed autoreferenziale (é l’immagine che da)
non fa altro che aiutarlo in questo lento lavoro.
Non é l’etá a a fare la differenza!
L’appello è il solito blablabla inconsistente, Veltroni ormai ha fatto scuola. Molti dei firmatari sono personaggi imbarazzanti. Complimenti, firmerò senz’altro.
Caro Ivan, non perdo mai l’occasione per dirti quanto ti stimi, ma tu con Renzi quali idee condividi? Non ti sembra di continuare a percorrere la vecchia strada (già peraltro fallimentare) di mettere assieme idee diametralmente opposte? Io non riuscirei di nuovo a votare il PD condividendo quello che dici tu ed essere in disaccordo totale con quello che dice Renzi.
Comunque, avrai sempre il mio sostegno. Ciao Paola
Ivan sia ben chiaro per quanto letto e sentito dire da te , TU ai miei occhi rappresenti il cambio culturale.
Se dico hce dei giovani possono essere cretiniquesto non implica la ben minima insinuazione sui nomi dei firmatari. Assolutamente. Mi riferisco sopratuto a miei coetanei (30 anni e poco piu’)
Tempo fa credo in un altro commento dissi che se invece del Rutelli mettevi il Rutelli Jr. beh cambiava poco. Tutto qua.
Per questo dicevo che non é solo l’etá a fare la differenza. E che per un cambio che sia tale e positivo ci vuole qualcos’altro. Qaulcos’altro che tu hai.
-Che il paese stia vivendo un momento poco glorioso é evidente culturalmente va come va (c’é chi parla di “berlusconizazzione” degli spiriti).
-Che la sinistra sia un po’ autistica pure (ultime evoluzioni). Pero ció non significa che non ci sia margine di speranza.
Tu (e la gente con cui stai lavorando )rientri in questo margine di speranza.
Ivan sia ben chiaro per quanto letto e sentito dire da te , TU ai miei occhi rappresenti il cambio culturale.
Se dico hce dei giovani possono essere cretiniquesto non implica la ben minima insinuazione sui nomi dei firmatari. Assolutamente. Mi riferisco sopratuto a miei coetanei (30 anni e poco piu’)
Tempo fa credo in un altro commento dissi che se invece del Rutelli mettevi il Rutelli Jr. beh cambiava poco. Tutto qua.
Per questo dicevo che non é solo l’etá a fare la differenza. E che per un cambio che sia tale e positivo ci vuole qualcos’altro. Qaulcos’altro che tu hai.
-Che il paese stia vivendo un momento poco glorioso é evidente culturalmente va come va (c’é chi parla di “berlusconizazzione” degli spiriti).
-Che la sinistra sia un po’ autistica pure (ultime evoluzioni). Pero ció non significa che non ci sia margine di speranza.
Tu (e la gente con cui stai lavorando )rientri in questo margine di speranza.
Ivan sia ben chiaro per quanto letto e sentito dire da te , TU ai miei occhi rappresenti il cambio culturale.
Se dico hce dei giovani possono essere cretiniquesto non implica la ben minima insinuazione sui nomi dei firmatari. Assolutamente. Mi riferisco sopratuto a miei coetanei (30 anni e poco piu’)
Tempo fa credo in un altro commento dissi che se invece del Rutelli mettevi il Rutelli Jr. beh cambiava poco. Tutto qua.
Per questo dicevo che non é solo l’etá a fare la differenza. E che per un cambio che sia tale e positivo ci vuole qualcos’altro. Qaulcos’altro che tu hai.
-Che il paese stia vivendo un momento poco glorioso é evidente culturalmente va come va (c’é chi parla di “berlusconizazzione” degli spiriti).
-Che la sinistra sia un po’ autistica pure (ultime evoluzioni). Pero ció non significa che non ci sia margine di speranza.
Tu (e la gente con cui stai lavorando )rientri in questo margine di speranza.
“se essere post veltroniano significa impedire di tornare indietro nel tempo e difendere il partito da una scissione che veda i cattolici con l’UDC e un’alleanza della sinistra con la sinistra radicale, io sono certamente post veltroniano!”
E io pure, che veltroniano non lo sono mai stato e ho sempre coerentemente sostenuto Rosy Bindi.
In molte cose – lo dico per esempio a Paola – io non vado d’accordo né con Scalfarotto né con Renzi.
Ma condivido con entrambi che non ho nessuna voglia di fondare un partitino del cavolo per starmene sicuro al caldo gongolandomi coi quattro gatti che la pensano come me.
Non sopporto la retorica sui “giovani”, ma le dimissioni di Veltroni certificano (e certificano intenzionalmente) che questa fase (politica, non anagrafica) è finita.
Avanti, Ivan.
Io non da ora penso che sia necessario ricominciare dalla piattaforma programmatica delle elezioni politiche e farlo con una dirigenza totalmente rinnovata. Se l’obiettivo è questo, forse ha ragione chi dice (e il BVZW è tra questi) che il percorso primarie/congresso è meglio farlo a ottobre. Purchè sia ottobre del 2009.
Un congresso subito (a parte che avrebbe bisogno di una modifica statutaria) significherebbe far finta di discutere per poi eleggere la solita mediazione all’unanimità (o quasi).
Ho aderito all’appelo
Caro Ivan, anzi tutto ti ringrazio e ti esprimo ancora sostegno e stima… grazie per questo luogo di confronto che tu contribuisci a mantenere pulito e interessante e pieno di gente che mi ha fato riflettere e cambiare idea su molte cose… non voglio infierire ma i messaggi che ho letto negli ultimi giorni sono stati in larghissima maggioranza di critica e di delusione… critica per le tue scelte, delusione per le speranze che hai sollevato…è vero come dice R.C che “la scarsissima conoscenza dei meccanismi della poltica” ergo come si combatte in un congresso ti penalizza .. ma avrebbe pouto anche aiutarti a restare pulito, lontano da conte di tessere ecc. tuttavia qui il problema è gravissimo: se i tuoi potenziali sostenitori ti criticano tanto vuol dire che anche la parte per cosi’ dire ideale, teorica, identitaria del tuo impegno politivo delude… ho l’impressione che la maggioranza dfi noi ne abbia le scatole piene di appelli vuoti ma voglia un partio di sinistra vero, con un messaggio forte, chiaro e comprensibile. In breve i tuoi sostenitori sembrano ritenere che tu e Renzi siate alternativi: e tu non riesci a essere convincente quando sostieni il contrario. Ti prego Ivan, abbandona queste ambiguità sciogli gli equvoci…non diventare l’ennesima delusione…saluti Renato
Ciao Ivan,
il testo dell’appello pare anche a me vago..più che altro è drammatica la somiglianza nelle parole con i discorsi del fu Walter, che però non sono stati messi in pratica, a partire dal ricambio generazionale.
Ma il problema è un altro.
Ti seguo da un po’, e mi fido di persone come te e Luca Sofri; gli altri li conosco poco, ma se tu mi dici che condividete le stesse idee, bene.
Il problema è: a parte le persone, le cose che vogliamo fare si possono fare, nel PD? Perchè voglio dire, c’è stato un tizio che l’ha fondato proprio per farle, ma non c’è riuscito. Ci riusciremo noi? O forse conviene cominciare un’altro progetto tutto nostro, da zero, senza la zavorra terribile di questa dirigenza che non vuole andare via, e che forse dal PD in realtà non se ne andrà mai? Forse il PD non sarà mai nostro, nonostante sia tanta la voglia di prendercelo.
Che poi non capisco: c’è Matteo Renzi e non c’è Giorgia Meloni? Ma che siete, maschilisti?
@ AdF:
Giorgia Meloni non è abbastanza baciapile, per stare nel PD… sennò l’avrebbero già chiamata. Invece è una finiana, e non dimentichiamo che Fini (radicali a parte) è il politico di primo piano più laico in Italia oggi.
Ma a chi vi appellate? E’ ben strano questo appello; nel momento in cui la crisi (pevista e inevitabile) travolge il maggior artefice della concretizzazione del progetto PD c’è chi invoca comportamenti virtuosi (“…La sua realizzazione richiede coraggio, coerenza, coesione ed uno sguardo puntato con fermezza sul futuro….”). e chi dovrebbe praticarli? Il gruppo dirigente nazionale che ha “costruito le condizioni della crisi e/o quelli locali che hanno tradotto il percorso costituente in un rafforzamento della salvaguardia degli equilibri di potere? Suvvia! Tutto questo è quanto meno ingenuo e stupisce che intellegenze come quelle di Scalfarotto si facciano trascinare in queste inutili manovre. Se è vero che ai firmatari di questo appello interessa la rifondazione del PD, cioè la nascita di un “nuovo partito rifomista” allora serve il coraggio della lotta politica. Una lotta politica dura che metta in discussione i presupposti su cui è nato il PD e che riconduca il progetto su dei contenuti riformisti: un partito riformista non può prescindere da una scelta chiara sulla laicità (altro che libertà di coscienza), non può essere imbarazzato sui diritti degli individui, non può essere incerto sulla trasformazione del welfare a tutela dei più deboli, non può essere “conservatore” sul tema della riforma istituzionale e del sistema politico dove sta il presupposto che giustifica la nascita del PD cioè il bipolarismo e il sistema elettorale maggioritario, non può infine usare strumenti di analisi vecchi, superati e subalterni sul tema (molto sentito) della sicurezza che comporta approcci nuovi alla gestione dei territori. Sono solo alcuni punti che servono a porre una domanda: chi può portare avanti questa rifondazione? Non serve la categoria del rinnovamento generazionale, serve invece quella dell'”innocenza”. Dove “innocenza” vuole dire che ci vuole un personale politico che non porta sulle spalle le responsabilità di scelte fatte e non fatte, che non può essere inchiodato alle incorenze di chi ha detto e fatto tutto e il contrario di tutto, che non è pervaso di una cultura politica vecchia che ha saputo con i propri errori storici regalare il paese alla destra e che ha saputo concepire il PD in piena continuità con il pensiero politico del “compromesso storico”. Ecco ci vogliono degli “innocenti” che non hanno nulla a che fare con tutto questo, che possono mettere in campo le loro intelligenza, le loro capacità incardinate su un progetto di futuro. Credibili perchè figli del nostro tempo e non del “novecento”.
Allora caro Ivan (mi rivolgo a te e a tutti quei membri che si sentono fuori dai giochi di appartenenza) all’assemblea nazionale andate per fare lotta politica vera, cioè per “uccidere il padre”, per aprire un conflitto vero.
Votate contro alla proposta (indecente) di una reggenza, presentate apertamente un documento di sfiducia del gruppo dirigente che ha governato il partito, se necessario uscite dall’aula e organizzate una manifestazione di protesta. Nel paese ci sono tanti elettori che sono disposti a sostenere la rifondazione.
Gli appelli lasciateli nel cassetto: queto è un momento che richiede lotta dura. Certo avete una grande responsabilità. Se continuerete a stare dentro alle logiche (in particiolare della mediazione e del realismo) che governano il partito, ed in cui gli addetti ai lavori sono dei maestri, sarete fagocitati, se invece sarete radicali darete speranza che anche in Italia possa nascere un moderno partito riformista.
“se essere post veltroniano significa impedire di tornare indietro nel tempo e difendere il partito da una scissione che veda i cattolici con l’UDC e un’alleanza della sinistra con la sinistra radicale, io sono certamente post veltroniano!”
Ivan, chiariamoci per “cattolici” intendi i “cattolici” o i “clericali”?
In politica, poco importa che uno sia cattolico o ebreo o musulmano, l’importante è che sia laico. E per laico intendo favorevole allo Stato laico e quindi alla facoltà di scelta (divorzio, aborto, fecondazione assistita – anche eterologa, testamento biologico, eutanasia, …),
Se i “teo-dem” (assurdità lessicale) meglio definibili come “clerical” se ne vanno con l’UDC be’ tanto di guadagnato. La Binetti fa solo perdere voti al PD. E i membri dell’opus dei votano o udc o pdl.
IO NON VOTERO’ PD FINO A CHE CI SARA’ LA BINETTI. CHIARO?
E già che ci siete mandate via pure il perdente Rutelli (2001, 2008).
se foste esseri umani e non emuli di Victor Frankenstein, prendereste atto che la creatura è MORTA e non insistereste ancora con questo ACCANIMENTO TERAPEUTICO!
Requiescat in pace.
Lorenzo, adesso capisco… la cosa buffa e divertente è che Ivan e gli altri del PD non si rendono conto che la ex-loro gente ne ha le palle piene di questi appelli che mescolano ciò che mescolabile non è. No, nulla: loro vanno avanti belli tranquilli per la loro strada, incuranti di ogni critica – anche di quelle di chi li aiutò a muovere i primi passi in politica – salvo poi meravigliarsi di prendere a ogni elezione delle porte in faccia talmente violente da restarci tramortiti sempre di più.
Secondo me ormai sono ai livelli del masochismo: sotto sotto, je piace tracollare alle elezioni!
@Anellidifumo
Cone certe persone i bei discorsi non servono: imparano solo “con i ceffoni”. Ed in questo caso i ceffoni sono le centinaia di migliaia di voti in meno ad ogni elezione.
Ogni cazzata in più sabato all’assemblea nazionale = qualche centinaia di migliaia di voti verso l’Italia dei Valori o verso l’astensione
Andrea, Antonio, Lorenzo e tutti gli altri: ma secondo voi cosa occorre per essere così ostinati e ottusi? Cioè voglio dire: anche a me è capitato di fare il contrario di ciò che le persone a me vicine mi consigliavano, ma io faccio tesoro dell’esperienza: se vedo che quel che faccio produce danno, la pianto lì e faccio altro. Invece qui ci troviamo dinanzi a un comportamento anti-umano, una specie di automatizzazione robotica della politica: continuano a battere sullo stesso chiodo allo stesso modo, nonostante sia crollato il muro attorno al chiodo… ma è masochismo o che?
Caro Ivan, hai letto i commenti fin qui? Se c’è qualcosa che è molto chiaro è che nessuno è più disposto a mettere la coperta della retorica, dei bbbuoni sentimenti , dell’appello contro “quello lì” sopra la pochezza della classe dirigente del Pd, dei suoi metodi, dei suoi intrighi, dei suoi affari e sopra il suo cieco desiderio di sopravvivenza.
Un parlamento di “nominati”, al cui interno, dalla parte nostra, di persone di valore ne abbiamo proprio pochine. Il resto, la maggioranza, amici, di, ex portaborse di, segretari/e di, figli/e di, fiduciari di, …
E per questi vuoi che il “popolo del Pd” si mobiliti? Per dare loro ancora ossigeno? Purtroppo non possiamo ancora cacciarli a casa; prendano i tre anni che restano loro come i miracolati accolgono la grazia .
Ma non un’ora del mio tempo, non un euro del mio denaro, non un palpito politico del mio cuore.
Aspetto e spero che dalla crisi emerga qualcosa di meglio, sicuramente c’è d qualche parte.
Spiacente
Mettiamo che sabato la costituente NON RATIFICHI la scelta del Coordinamento. Cosa succede?
Bè…approfondiamo un pò.
Anelli, Kamillo, Lorenzo mi pare e altri dicono: basta il PD non ha funzionato, separatevi, da una parte i cattolici democratici (si facciano il loro partito, vadano con l’udc, ecc.) e dall’altra si faccia un nuovo partito della sinistra italiana nella tradizione della socialdemocrazia europea.
Io sono ipercritico (e chi non lo è? è anche facile esserlo) su come PER ORA è venuto fuori il PD ma non sono convinto di questa linea.
Anelli sostiene: “la cosa buffa e divertente è che Ivan e gli altri del PD non si rendono conto che la ex-loro gente ne ha le palle piene”.
Cioè oltre a propugnare l’ “ognuno a casa sua” sostiene anche che questo è ciò che vuole sostanzialmente la gente, il “popolo” del centro-sinistra.
‘E vero?
Qui siamo due gatti, anche gatti un pò speciali a volte se mi permettete 🙂 nel senso che non credo facciamo molta tendenza in italia ahimé.
Guardiamo allora i sondaggi: ne è appena uscito uno di IPR su repubblica.
(Prendiamoli con tutte le pinze che volete ma sono sempre più attendibili delle sensazioni e valutazioni personali)
.
Alla domanda su cosa fare ora, risponde che “Si è conclusa l’esperienza del Partito Democratico: sarebbe meglio ritornare ad avere due partiti separati come erano DS e Margherita” il 23% (fra gli elettori del PD).
Significativamente alla domanda su quale è stato il principale problema, una percentuale analoga (22% sempre fra i piddini) lo identifica così: “E’ mancato un retroterra comune che unisse DS e Margherita”.
Come si vede i due dati sono abbastanza coincidenti.
‘E abbastanza impressionante certo. Si rischia di perdere per strada un 20-25% dell’elettorato di riferimento.
Resta il fatto però che il 70% e passa della gente del pd non la pensa così.
Possiamo concludere che per ora la valutazione di Anelli ha un suo seguito rilevante ma minoritario. Dunque non è vero che gli elettori del pd vogliono tornare alle vecchie case,
Questo è già un dato importante di cui tener conto.
Ci appropriamo spesso del “la gente vuole così o cosà” ma poi crediamo di sapere sempre che la gente vuole ciò che…vogliamo noi.
Beninteso ciò non significa affatto che sia un bene restare uniti o che si riuscirà a farlo facendo un partito “votabile”.
La gente può anche volere (o credere di volere) una soluzione sbagliata che cmq non funziona.
E cmq io (dico per dire chiunque) posso ben non essere d’accordo per miei buoni motivi , e criticare quel che vuole la maggioranza.
Ma era solo per puntualizzare che chi vuole sostenere la scissione deve argomentare da sé, senza usare anche l’argomento del volere della base che per ora pare ancora orientata in maggioranza a sostenere il progetto.
Allora andiamo avanti e entriamo nel merito.
La prossima volta però…:-)
@ Piergiorgio
Come al solito, hai il vizio di spingere molto in là l’esegesi delle parole altrui, fino a mettere letteralmente in bocca alla gente parole che non hanno pronunciato né scritto. Conscio che non è malafede, devo pertanto pensare che sia pressappochismo. Sto cominciando a perdere la pazienza. non credi che di pressappochismo nel PD finora ce ne sia stato fin troppo?
Sulla questione laicità (solo una delle questioni-chiave, ma non certo la meno importante) credo che pochi siano contrari tout court all’ingresso e alla permanenza dei cattolici nel PD. Però questo, essendo essenzialmente un partito di comunisti (sia pure fintamente “pentiti”), ha ancora difficoltà a vedere la differenza tra cristiani “laici” e integralisti cattolici persi nei sogni di dominio su tutta l’umanità. Una simile confusione non fa bene né ai cristiani democratici (cattolici o meno) né al resto della sinistra. Fa bene solo agli integralisti, che così rivendicano di essere gli unici “veri” cristiani in politica, traviando anche i cattolici “moderati” (per esempio uno come Fioroni, che preso singolarmente non sarebbe un talebano).
Perché dunque far strumentalizzare il partito da questi teo-dem, che scacciano più voti di quanti ne portino? O i vertici del PD sono pagati (dall’Opus Dei?), oppure sono una congrega di personaggi privi di visione politica e slegati dal paese in cui credono di vivere. A questo punto, ci sarebbe persino da sperare che siano dei corrotti. L’alternativa è che ci siamo affidati ad una manica di idioti, e a questo punto per fortuna che ha vinto Berlusconi, chissà questi che avrebbero combinato.
@piergiorgio,
solo per una tua personale chiarezza
di seguito riporto il mio stringatissimo commento nel post del 17.02.2009:
“alleluia!
ora si tratta di stabilire: chi è per uno stato laico sta di qua e chi vuole essere il giardino del vaticano sta di la.
tracciato questo spartiacque poi si può discutere di tutto il resto…..non ci sono scorciatoie.”
Come puoi ben LEGGERE non ho lanciato nesun ostracismo verso coloro che appartengono ad una qualsiasi religione,
bensì credo fermamente che chi è, nelle cose che fa più che per ciò che dice, per uno stato etico/confessionale non POSSA condividere la propria militanza con chi invece crede che lo stato DEMOCRATICO possa soltanto essere LAICO.
Lorenzo devo dire che se volevi renderti antipatico ci sei riuscito benissimo (…azz sei il lorenzo dell’altro post? se l’avessi sospettato non solo avrei ricontrollato accuratamente tutti gli interventi, ma ti avrei mandato pure una mail per chiederti conferma prima).
‘E spiacevole; spesso nelle discussioni queste cose succedono partendo da insignificanti qui pro quo; e via internet, mancando i toni, è anche peggio; ed è un peccato dicevo perchè magari ti capitano proprio con persone con cui invece si hanno sensibilità e punti in comune…ma che vuoi fà? il mondo è fatto così, contano anche gli scarti dell’umore, le bizzarrie del carattere, le impressioni “a pelle”.
Un tempo stavo sempre a sforzarmi di riconciliare, ricucire, chiarire gli equivoci, ecc. poi mi sono reso conto che, data la potenza del mezzo (internet) e quindi dei contatti che genera, se si fa così ci vogliono 4 o 5 vite; per cui pazienza, ormai è fatta, ci rimarremo cordialmente antipatici e reciprocamente diffidenti.
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Sul pensiero di Anelli non ho alcun dubbio, poichè l’ha ribadito svariate volte in maniera esamplarmente diretta.
Su quello di Kamillo, bè…vedi tu: ” se foste esseri umani e non emuli di Victor Frankenstein, prendereste atto che la creatura è MORTA e non insistereste ancora con questo ACCANIMENTO TERAPEUTICO!”
Mi pare abbastanza chiaro nel non apprezzare che prosegua il progetto del PD!
Sul tuo? Oddio avendo visto che duettavi con anelli in battute sarcastiche (divertenti e che io apprezzo assai) mi sarò ingannato pensando che eri sulla sua linea. Fra l’altro, rileggendomi, leggo che avevo scritto pure “mi pare” dopo il tuo nome: il che di norma equivale quasi a un domandar conferma.
Cmq non è un dramma sai. Non tale perlomeno da dar adito a risposte stizzite, perdite di pazienza e apprezzamenti personali contumeliosi varii.
Qua si parla di politica: a me interessava discutere con voi di un’ipotesi che notoriamente ha i suoi diffusi sostenitori (oggi più che ieri), che anch’io ho preso in considerazione a volte, e che era venuta fuori anche in questo post. Sicchè ho voluto aprire richiamando qno (che mi pareva l’avesse sostenuta) solo per sottolineare che appunto era stata già introdotta anche nel dibattito qui.
Ma non succede mica niente, non era una lista di proscrizione, un elenco degli “avversari” eh!
Quindi forse bastava pure dire: ma guarda che io non sono per quella linea lì. Cmq, amen
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Sul resto del tuo post sono ampiamente d’accordo.
Leggo ora anche il post di kamillo.
Intanto ti ringrazio, Kamillo, di aver precisato la tua linea senza contumelie a me, almeno…
Cmq io devo avere il dono di non farmi capire bene. Forse perchè ho un modo di esporre i ragionamenti troppo lento, per gradi. mah…
Cmq chi ha detto che avevi manifestato ostracismi verso persone di una qualche religione? Quando si dice “cattolici democratici” si parla di posizioni politiche, di storie politiche. Pensavo insomma che fossi dell’idea di anelli (e mica solo sua: il pericolo della spaccatura del pd nei due tronconi da cui è nato è l’argomento più dibattutto, magari per esorcizzarlo): cioè ex margheriti ed ex ds tornino ciascuno a casa sua.
Invece no? non la pensi così.
Ah, ok.
MI verrebbe da chiederti, ma perchè dicevi allora che il PD è morto e non bisogna insistere con l’accanimento terapeutico? No, perchè il PD questo è: il progetto di unire quelle due culture e storie politiche. Se bisogna lasciarlo morire, muore questa prospettiva.
Cmq, lasciamo perdere.
Prendo atto che non sei per quella linea.
Aneliiiii? dove sei? almeno tu mi confermi che vuoi vedere la separazione degli ex- qsa e il ritorno ad un partito della sinistra-sinistra? No perchè se pure tu non pensi che si debbano separare, come si fa a discutere qua questa tesi? ;-p
Vabbè farò a meno di nomi dei “presenti”. Tanto lo sapete tutti che l’ipotesi è in campo e se ne discute.
@piergiorgio,
ha proprio ragione Lorenzo!
allora te lo spiego con poche parole, spero prive di appigli ai quali appenderti per fraintendere:
sono per:
“alleluia!
ora si tratta di stabilire: chi è per uno stato laico sta di qua e chi vuole essere il giardino del vaticano sta di la.
tracciato questo spartiacque poi si può discutere di tutto il resto…..non ci sono scorciatoie.”
ma se continuate a pensare che si possa procedere perseverando nell’illusoria ipotesi che nella stessa casa possano CONVIVERE positivamente cattolici integralisti e laici allora:
“se foste esseri umani e non emuli di Victor Frankenstein, prendereste atto che la creatura è MORTA e non insistereste ancora con questo ACCANIMENTO TERAPEUTICO!
Requiescat in pace.”
CHIARO?
kamillo, non ho frainteso un bel nulla.
Ho capito ciò che vuoi, te l’ho scritto: prendo atto, e lo vorrei anch’io se per questo.
Tranquillizati: io farei volentieri a meno degli integralisti non solo nel PD, ma pure ovunque. Con me sfondi una porta aperta.
Però se Ivan fa un post per dire: andiamo avanti nel progetto del PD (che è fatto in una certa maniera) e tu rispondi con quel commento (la creatura è morta, piantatela con l’accanimento terapeutico) che si doveva capire secondo te?
MIca ce l’avevi messo prima nel commento il ” ma se continuate a pensare che si possa procedere perseverando nell’illusoria ipotesi ecc…allora.”
P. S. Avvertenza per i sofisti:
kamillo non aveva scritto letteralmente “la creatura è morta, piantatela con l’accanimento terapeutico” . Trattasi di sintesi. Lui aveva scritto “se foste esseri umani e non emuli di Victor Frankenstein, prendereste atto che la creatura è MORTA e non insistereste ancora con questo ACCANIMENTO TERAPEUTICO!”
La suddetta frase pare voler affermare un concetto in forma sarcastica; ritenendo che “Victor Frankestein” , scienziato pazzo di una nota leggenda dedito a resuscitar cadaveri, venga usato come metafora negativa, e che “esseri umani” invece voglia significare “gente come tutti noi compreso me che scrivo” se ne deduce che, secondo lo scrivente, una persona normale prenderebbe atto che la creatura è morta e non insisterebbe con l’accanimento terapeutico, ergo per lo scrivente è giusto prendere atto che la creatura è morta e non insistere con l’accanimento terapeutico. Da cui, riassuntivamente, “la creatura è morta, piantatela (non insistete=piantatela) con l’accanimento terapeutico”.
;-p
Io dico da sempre che il PD è nato male. La fusione è un errore, il massimo che si può fare è allearsi con i cattolici democratici (non certo con gli integralisti) partendo dal fatto che noi siamo un partito laico e socialista. Penso che sulla mia idea siano confluiti nel frattempo Chiamparino e D’Alema.
Chiamparino ha detto:
«Nel Pd arriva la scissione?» ha detto il sindaco di Torino Sergio Chiamparino in un’intervista all’Espresso. «Beh, non so… qualche rumor l’ho sentito». «Diciamo che se devo scegliere tra la conquista di un profilo netto, per il Pd, e una costante ambiguità, punto sulla prima opzione. A costo di perdere qualche componente». Come Francesco Rutelli? «Per esempio. Ma il discorso è più ampio, in prospettiva. Il Pd ha una ragione d’essere se svolge una doppia manovra: prima di inclusione di tutte le forze che ne condividono il percorso, e poi di selezione in base ai comportamenti effettivi».
D’Alema ha detto:
“Le faccio un altro esempio, che sicuramente ha interessato più da vicino l’opinione pubblica: il testamento biologico. La vera forza di un partito nuovo non sta nella semplice giustapposizione di linee differenti. L’obbligatorietà della nutrizione e dell’idratazione forzata per persone che abbiamo perduto coscienza non è prevista nella legislazione di nessun Paese civile. L’idea che queste pratiche non siano “trattamenti sanitari” è assurda e antiscientifica. Io rispetto i cattolici, ma la libertà di scelta in materia di trattamenti sanitari è un principio costituzionale e di civiltà. Sia chiaro, non metto in discussione la libertà di coscienza. Ma un grande partito, su un tema come questo, non può non capire che deve discutere, deve rispettare la diversità, ma alla fine deve arrivare a una sintesi. Un grande partito non può non capire che, in un momento come questo, sostituire Ignazio Marino dalla commissione che discute di testamento biologico è un grave errore. Noi, in tutta questa partita, abbiamo dato un’immagine sbiadita”.
***
Io sono anni che dico che un partito politico è soprattutto scelte razionali, da spiegare agli elettori con poche semplici parole. il PD è nato male e non ha scelto niente. Ora, se eleggono Dario Franceschini, si va al bagno di sangue e midollo delle Europee e penso che dopo il partito sarà distrutto. Non ci sarà una segreteria successiva a quella di Franceschini, perché lì veramente il PD si spacca e si fondano due partiti diversi.
Invece, la soluzione sarebbe: eleggere subito un vero leader, con un vero congresso da fare in tempi record: due mesi. Il nuovo leader, chi sia sia, dica subito: a Strasburgo noi saremo eletti nel gruppo del PSE / ELDR / PPE perché ne condividiamo i valori e il programma, e chi non gradisce, quella è la porta.
Nota x Sciltian: il PPE é stato abbondanato da un pezzo dagli ex-DC di sinistra. Pure gli ex-DC di destra ci stiano sempre meno comodi: é ogni volta meno europeista, e sempre meno cristiano (ci sono posizioni “intolleranti”). Seduti su qui banchi accanto a loro, che sono democrsitiani, ci sono conservatori, gollisti, ex-franchisti. ex-fascisti, e chi piú ne ha piú ne voglia
Nota x Sciltian: il PPE é stato abbondanato da un pezzo dagli ex-DC di sinistra. Pure gli ex-DC di destra ci stiano sempre meno comodi: é ogni volta meno europeista, e sempre meno cristiano (ci sono posizioni “intolleranti”). Seduti su qui banchi accanto a loro, che sono democrsitiani, ci sono conservatori, gollisti, ex-franchisti. ex-fascisti, e chi piú ne ha piú ne voglia
Nota x Sciltian: il PPE é stato abbondanato da un pezzo dagli ex-DC di sinistra. Pure gli ex-DC di destra ci stiano sempre meno comodi: é ogni volta meno europeista, e sempre meno cristiano (ci sono posizioni “intolleranti”). Seduti su qui banchi accanto a loro, che sono democrsitiani, ci sono conservatori, gollisti, ex-franchisti. ex-fascisti, e chi piú ne ha piú ne voglia
ne voglia…buona notte!
“ne metta”
ne voglia…buona notte!
“ne metta”
ne voglia…buona notte!
“ne metta”
@piergiorgio:
sulla salute della creatura il virus “dorina bianchi” parla più di tutte le vostre belle intenzioni.
non trovi?
Filippo, ma ovviamente lo so. Nel PPE ci starebbe benissimo la Binetti, ma anche Rutelli o Renzi. E’ poi del tutto ovvio che io propendo per il PSE o al limite per l’ELDR, ma siccome nel PD al momento c’è di tutto, ho incluso anche il PPE perché so che la Binetti e Rutelli lo sentono come il gruppo più rappresentativo.
Ah benissimo, nomi nuovi!
Ma per piacere!
Andate dalla gente a chiedere chi vuole, cominciate ad ascoltare, non solo a parlare!
@kamillo Indubbiamente la sostituzione di marino è stato un errore ed un pessimo segnale che ho criticato aspramente proprio qui.
@anelli Mi piacciono molto le dichiarazioni di Dalema e Chiamparino.
Ora però volevo entrare un pò nel merito del discorso che avevo iniziato sopra
Vediamo se riesco a spiegarvi i miei timori.
Allora: personalmente son d’accordissime nel distinguere “cattolici” da “integralisiti” o, meglio ancora, da “clericali” (perchè in Italia il problema, salvo qualche frangia tipo Binetti, è più quest’ultimo di fatto: non è che un Rutelli per dirne uno, condivida veramente nella sua coscienza idee integraliste, è che lui è clericale, fonda il suo ruolo nello scacchiere politico sui rapporti con le gerarchie e strutture ecclesiastiche sicchè poi le sue posizioni politiche risultano subordinate allo scopo di conservare tali legami) .
E penso anch’io che un “buon” PD sarebbe quello aperto ai “cattolici” (cattolici ovviamente come dichiarazione di un’appartenenza politica, chè essere aperti ai cattolici, piuttosto che ai musulmani o buddisti ecc. come confessione religiosa ovviamente è cosa che non si mette nemmeno in discussione) ma a patto che questo non implicasse compromessi su basilari principi liberali e laici ormai irrinunciabili in qualunque democrazia avanzata.
Questo è quel che vorrei. Però come di fatto ci si potrebbe arrivare?. Cioè: scontriamoci con il funzionamento reale del nostro sistema politico e vediamo quali percorsi possibili, quali conseguenze ecc.
Allora dicevo nell’altro post che la base per ora sembra ancora gradire il progetto PD e non volere, in maggioranza, il ritorno ai due vecchi partiti degli ex-dc ed ex-pc. Vabbè.
Dicevo pure: però magari invece la strada da seguire è proprio la scissione.
Può darsi che la base sia più avanti della dirigenza e che di fatto abbia maturato un senso di identità comune che i “quadri” per ragioni loro non hanno.
Oppure può darsi che la base sia solo illusa e non voglia o sappia rendersi conto dei contrasti di idee che effettivamente ci sono fra loro stessi e che sono insanabili.
Vediamo allora l’ipotesi scissione.
Qui però devo dire una cosa: è chiaro che quando si parla dell’ipotesi scissione non si intende che il PD “deliberi” esplicitamente di sciogliersi, o che si riuniscano – che ne so – gruppi dirigenti ex-ds ed ex-margherita e, di comune accordo, decidano di ritornare ciascuno a casa loro.
‘E abbastanza impensabile che possa avvenire così, ovviamente.
‘E chiaro che quando si parla (o si paventa, o viceversa si auspica e si cerca di provocarla) di scissione ci si riferisce all’ipotesi che il partito “scoppi”: cioè le tensioni interne fanno si che qno se ne vada, di modo che DI FATTO si riproduca quella situaizone originaria: restano dentro gli ex-ds e gli ex-margheriti se ne vanno da un’altra parte, o viceversa a seconda di che prevale, cmq gli uni e gli altri tornano sostanzialmente separati.
Capite bene che è con questa realtà che dobbiamo confrontare i nostri desiderata.
Dire: non chiedo la separazione ex-ds ed ex-margherita, non significa granchè se poi non ci si fa carico di come conservare o costruire le condizioni di un’unione possibile.
-continua
-segue
Allora per es. Chiamparino è molto chiaro in questo senso: vale più un profilo netto, a costo di perdere componenti.
Anche Dalema pare inoltrarsi su questa strada.
Io pure sarei dell’idea, dico però che vorrei esaminare bene il merito di questo profilo e approfondire le conseguenze.
In soldoni: che possibilità ha il PD di avere una leadership (segretario e vertici) che gli diano un profilo e una linea politica veramente rispettosi della laicità, autenticamente liberale, senza perdere tutta la componente cattolica (ripeto= cattolica per storia e appartenenza politica, perchè se no cattolici erano anche parecchi comunisti in italia, il problema non è di confessione religiosa).
E se la perdesse quali rischi e quali opportunità invece?
Il rischio è questo a mio avviso: che il PD, privato di quell’apporto, si ritrovi non dico ad essere, ma ad essere considerato e rappresentato dai media (ahimé! i media italiani…) come l’ennesima incarnazione dell’ex-pc, l’ennesimo approdo dei poveri ex-comunisti che, come dannati danteschi, non riescono mai a sostare da qualche parte.
O invece, si potrebbe perdere la classe dirigente ex-dc, ma si potrebbe riuscire ad intercettare la loro base?
Per es. se fosse vera l’ipotesi che dicevo sopra che la base è “più avanti” (e anche più indipendente) della dirigenza di quel che si pensa?
…e vorrei proseguire con altre domande ma per ora vi ho rotto abbastanza le scatole