Come tutti sappiamo ormai, il governo sta seriamente pensando di convocare i referendum in mezzo a due domeniche elettorali tentando di farli fallire a spese del contribuente: non abbiamo ancora finito di pagarci l’Alitalia che già ci affibbiano un’altra bolletta, stavolta di 400 milioni di euro. Naturalmente tra coloro che stanno mettendo in opera quest’ennesimo porcellum c’è gente che il referendum medesimo l’ha pure firmato e sostenuto quando a destra sembrava far comodo in chiave anti-Prodi. La politica, a questo punto è ufficiale, è completamente impazzita. Giovanni Guzzetta è uomo tenace e intelligente, però. Qui sotto la conferenza stampa sua e del Comitato Promotore. Facciamola girare.
Cerca nel blog
Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
5 risposte a “La politica è impazzita”
Scorporare la data del referendum da quelle delle altre elezioni è un’operazione moralmente inqualificabile.
Va anche detto che se il referendum elettorale passasse, il risultato sarebbe una legge elettorale per le politiche peggiore di quella di oggi e anche peggiore della Legge Acerbo del 1923 che consentì il consolidarsi del regime fascista a Mussolini.
Spaventa che persone intelligenti come te non si rendano conto di cosa comporterebbe avere una legge elettorale a liste bloccate, in cui il partito che prende un voto in più del secondo, si becca tra il 55 e il 65% dei seggi. Spaventa davvero.
Sciltian: se vuoi la botte piena (400 milioni risparmiati) e la moglie ubriaca (legg elettorale decente e possibilmente maggioritaria), la soluzione ci sarebbe: cambiare legge elettorale prima della data del referendum. Questo in un paese ideale.
Cambiata la legge il referendum non avrebbe luogo.
Sciltian: se vuoi la botte piena (400 milioni risparmiati) e la moglie ubriaca (legg elettorale decente e possibilmente maggioritaria), la soluzione ci sarebbe: cambiare legge elettorale prima della data del referendum. Questo in un paese ideale.
Cambiata la legge il referendum non avrebbe luogo.
Sciltian: se vuoi la botte piena (400 milioni risparmiati) e la moglie ubriaca (legg elettorale decente e possibilmente maggioritaria), la soluzione ci sarebbe: cambiare legge elettorale prima della data del referendum. Questo in un paese ideale.
Cambiata la legge il referendum non avrebbe luogo.
Filippo, non mi pare che nessuno in Parlamento abbia questa intenzione. Il referendum per PDL e PD è perfetto: mantiene le liste bloccate e riduce il panorama politico a due partiti. Anzi, a uno solo: il PDL.