Giuliano da Empoli qualche giorno fa sul Sole 24 ore citava il paradosso degli Stati Uniti, dove le donne sul lavoro sono tutelate molto meno che in Europa eppure rivestono ruoli di responsabilità in percentuali assolutamente maggiori: il 45% dei decision maker pubblici e privati è donna contro il 33% della Gran Bretagna, il 27% della Germania e il 18% dell’Italia.
Il congedo di maternità – negli USa di tre mesi, in Europa fino a tre anni – può rivelarsi una trappola, perchè incentivare le donne ad abbandonare il posto di lavoro per periodi molto lunghi equivale ad emarginarle ed a stigmatizzare l’incompatibilità tra lavoro e maternità.
E’ importante ribadire quanto la questione delle pari opportunità sia strettamente correlata alla meritocrazia.
Solo società dinamiche e non asserragliate su posizioni di chiusura e di mantenimento dello status quo permettono e anzi agevolano l’ingresso nel sistema di energie nuove: donne, giovani, immigrati, minoranze.
La presenza di soggetti differenziati per estrazione sociale, sesso, età e razza all’interno del gruppo dirigente di un Paese è indice certo di una selezione reale.
Ho letto inizialmente con disappunto l’analisi di Giuliano da Empoli, ma il tarlo del dubbio s’insinua: quanti strumenti legislativi creati con l’intento di tutelare i soggetti più deboli si trasformano col tempo in barriere? Ovviamente :-(( sempre considerando la struttura rigida del “sistema-Italia”…
Emanuela Marchiafava
2 risposte a “Il congedo di maternità è una trappola?”
Qualche anno fa avevo letto su un giornale il titolo “Parificati i diritti di paternità e maternità sul lavoro”, o qualcosa del genere.
Un fulmine a ciel sereno. Prima di leggere l’articolo mi son trovato a pensare che dando gli stessi identici diritti (leggi: stessa durata complessiva dei congedi) si risolvono molti dei problemi di discriminazione sessuale.
Naturalmente leggere l’articolo mi ha informato che si trattava di tutt’altra cosa.
Però l’idea continua frullarmi in testa: facciamo stare a casa di più il maschietto, gli farà bene.
Anzi “ci” farà bene, magari avremo anche una nazione un po’ meno mammona.
I problemi di allattamento, madri sole, ecc, ecc, andrebbero considerati, ma non penso che siano insormontabili…
Sì, il congedo di maternità obbligatoriamente COSI’ lungo è proprio una trappola per chiunque non abbia il classico lavoro piatto di routine sempre uguale a se stesso.
Uguali diritti per madri e padri poi è un’utopia in entrambi i sensi.
Siamo una nazione bigotta, retrograda, mammona, ancorata ad un’idea della donna che la vede a casa a cambiare pannolini e girare il sugo come unico compito per lei possibile.
Il che va bene se è una libera scelta, ma se solo la donna aspira qualcosa di diverso, viene bollata come mostro carrierista e senza valori. Del resto le soddisfazioni fuori casa sono solo per gli uomini….