Eccovi un breve vademecum sul referendum costituzionale del 25 e 26 giugno:
– Ministero dell’Interno: Come si vota
– L’oggetto della modifica : la Parte II della Costituzione
– Testo di legge costituzionale approvato in seconda votazione a maggioranza assoluta, ma inferiore ai due terzi dei membri di ciascuna Camera, recante: “Modifiche alla Parte II della Costituzione” (GU n. 269 del 18-11-2005)
– Le ragioni del NO
il documento unitario di CGIL-CISL-UIL
– dall’associazione dei costituzionalisti un dossier esauriente sulla riforma curato da Pier Luigi Pietrillo della facoltà di Economia dell’Università di Siena
– News dal Comitato “salviamo la Costituzione”
– Le ragioni del SI
il comunicato di Forza Italia
e le motivazioni dei riformatori liberali
Emanuela
3 risposte a “Referendum costituzionale: scheda tecnica”
Anche io, nel mio piccolo, ho provato a dire qualcosa. Vorrei semplicemente che voi possiate rispondere ad alcuni miei dubbi; probabilmente si tratta di punti o temi che affronterete nel blog, ma secondo me ancora molte cose vanno chiarite. Grazie in anticipo.
Troppo spesso vi dimenticate della cultura laica Repubblicana!!!
Anch’io ho un’anima garibaldina.
Partito Democratico per andare oltre
Le difficoltà congressuali dei DS nel percorso verso il Partito Democratico, la mancanza di cultura di governo della sinistra radicale, i problemi interni della Margherita sui PACS e le discussioni sulla collocazione in Europa del PD evidenziano la necessità di accelerare un percorso di superamento dei precedenti riferimenti storici e politici. Pur nella consapevolezza che la storia non si cancella ma entra di diritto a far parte del bagaglio culturale di ogni forza politica, è indispensabile che sia DS che Margherita facciano un bagno di laicità, stemperando da un lato i legami alla dottrina marxista e dall’altro il condizionamento delle gerarchie cattoliche, per arrivare a definire un percorso di contenuti, e non solo di gerarchie, del nascente Partito Democratico. La Sinistra Radicale deve dal canto suo assumere un ruolo responsabile che le deriva dall’aver firmato un programma di governo e dall’aver designato propri rappresentanti nelle istituzioni dello stato, abbandonando massimalismi e comportamenti non consoni al ruolo assunto. Solo così si potrà dare vita ad una forza laicamente moderna ed in grado di raccogliere al proprio interno storie e culture diverse, da non utilizzare per pesare la propria presenza, ma per arricchire di contenuti la proposta politica. I Repubblicani Europei sono da anni al servizio dell’idea di un Partito Democratico e si offrono come punto di equilibrio e di sintesi fra le culture politiche, ruolo naturale che deriva da una storia di laicità, di rispetto delle istituzioni repubblicane, di europeismo convinto, di riformismo e di spirito di sacrificio.
Nando Biondini – Movimento Repubblicani Europei
Anche questo non sarebbe male come inno.