Prendo a prestito un classico del mio amico Luca Sofri per un veloce pensierino della sera. Ci sono posizioni e persone di cui sarebbe molto meglio non parlare. Negli ultimi due giorni sono passati agli onori della cronaca almeno un paio di esempi di robaccia che hanno avuto una risonanza molto maggiore di quella che avrebbero meritato solo perché sono state riprese con molta evidenza da siti e radio nazionali o dal dibattito in rete. Provocazioni purissime nelle quali sono cadute molte persone che in perfetta buona fede si sono messe ad argomentare su scempiaggini che non avevano altra aspirazione che essere riprese. Ecco: se ci sono persone mediocri che fanno o dicono cose assolutamente assurde, abnormi e inaccettabili – e che acquisiscono visibilità soltanto per le medesime – secondo me bisognerebbe lasciar cadere. Non reagire. Ignorare. Lasciar passare quelle farneticazioni per quello che sono. Aria.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
Una risposta a “Notizie che non lo erano”
Sacrosanta osservazione. La stampa è spesso poco critica ed è capace di riprendere qualsiasi fesseria urlata con un briciolo di decoro formale, o anche solo di tracotanza malvestita; così talora fa il gioco di chi non cerca altro che l’amplificazione dei propri pensierini inconsistenti. Più rigore, più cultura diffusa ci vorrebbe, per difendere il dibattito pubblico dalle irruzioni dell’inutile. E mi vengono in mente alcuni “ragionamenti” letti in questi giorni sul web e sulla carta stampata, per esempio sulla GMG o sulle persone transessuali.